991 resultados para Monetary Theory and Policy


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This article contains a theoretical and policy analysis of the financial constraints on economic development in developing countries. Following a Keynesian interpretation, it concludes that financial policies are needed to relieve these constraints, given the natural tendency of financial systems to operate in ways that are dysfunctional to economic development. It then proposes three lines of policy that take account of the special characteristics of developing countries: resource allocation policies targeted at segments of strategic importance for economic and financial development; policies to control financial and external fragility; and compensatory policies of a more interventionist cast, in particular directed credit programmes for both public- and private-sector lending to complement resource allocation policies, and countercyclical regulatory barriers so that fragility can be better controlled.

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The present study was an attempt to analyze systematically the techniques of monetary control measures with its relevance and changing importance and to find out their effectiveness in the Indian context especially to achieve the thriving objectives of price stability and economic growth.There is definite and remarkable economic impact of monetary policy on Indian economy in the post-reform period. The importance of monetary policy has been increasing year after year. Its role is very relevant in attaining monetary objectives, especially in managing price stability and achieving economic growth. Along that, the use and importance of monetary weapons like Bank rate, CRR, SLR, Repo rate and Reverse Rate have increased over the years. Repo and Reverse Repo rates are the most frequently used monetary techniques in recent years. The rates are varied mainly for curtailing inflation and absorb the excess liquidity and hence to maintain price stability in the economy. Thus, this short-time objective of price stability is more successful on Indian economy rather than other long-term objectives of development.Monetary policy rules can be active or passive. The passive rule is to keep the money supply constant, which is reminiscent of Milton Friedman’s money growth rule. The second, called a price stabilization rule, is to change the money supply in response to changes in aggregate supply or demand to keep the price level constant. The idea of an active rule is to keep the price level and hence inflation in check. In India, this rule dominates our monetary policy. A stable growth is healthy growth.

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Negli ultimi anni i modelli VAR sono diventati il principale strumento econometrico per verificare se può esistere una relazione tra le variabili e per valutare gli effetti delle politiche economiche. Questa tesi studia tre diversi approcci di identificazione a partire dai modelli VAR in forma ridotta (tra cui periodo di campionamento, set di variabili endogene, termini deterministici). Usiamo nel caso di modelli VAR il test di Causalità di Granger per verificare la capacità di una variabile di prevedere un altra, nel caso di cointegrazione usiamo modelli VECM per stimare congiuntamente i coefficienti di lungo periodo ed i coefficienti di breve periodo e nel caso di piccoli set di dati e problemi di overfitting usiamo modelli VAR bayesiani con funzioni di risposta di impulso e decomposizione della varianza, per analizzare l'effetto degli shock sulle variabili macroeconomiche. A tale scopo, gli studi empirici sono effettuati utilizzando serie storiche di dati specifici e formulando diverse ipotesi. Sono stati utilizzati tre modelli VAR: in primis per studiare le decisioni di politica monetaria e discriminare tra le varie teorie post-keynesiane sulla politica monetaria ed in particolare sulla cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015) e regola del GDP nominale in Area Euro (paper 1); secondo per estendere l'evidenza dell'ipotesi di endogeneità della moneta valutando gli effetti della cartolarizzazione delle banche sul meccanismo di trasmissione della politica monetaria negli Stati Uniti (paper 2); terzo per valutare gli effetti dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria in Italia in termini di implicazioni di politiche economiche (paper 3). La tesi è introdotta dal capitolo 1 in cui si delinea il contesto, la motivazione e lo scopo di questa ricerca, mentre la struttura e la sintesi, così come i principali risultati, sono descritti nei rimanenti capitoli. Nel capitolo 2 sono esaminati, utilizzando un modello VAR in differenze prime con dati trimestrali della zona Euro, se le decisioni in materia di politica monetaria possono essere interpretate in termini di una "regola di politica monetaria", con specifico riferimento alla cosiddetta "nominal GDP targeting rule" (McCallum 1988 Hall e Mankiw 1994; Woodford 2012). I risultati evidenziano una relazione causale che va dallo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo alle variazioni dei tassi di interesse di mercato a tre mesi. La stessa analisi non sembra confermare l'esistenza di una relazione causale significativa inversa dalla variazione del tasso di interesse di mercato allo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo. Risultati simili sono stati ottenuti sostituendo il tasso di interesse di mercato con il tasso di interesse di rifinanziamento della BCE. Questa conferma di una sola delle due direzioni di causalità non supporta un'interpretazione della politica monetaria basata sulla nominal GDP targeting rule e dà adito a dubbi in termini più generali per l'applicabilità della regola di Taylor e tutte le regole convenzionali della politica monetaria per il caso in questione. I risultati appaiono invece essere più in linea con altri approcci possibili, come quelli basati su alcune analisi post-keynesiane e marxiste della teoria monetaria e più in particolare la cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015). Queste linee di ricerca contestano la tesi semplicistica che l'ambito della politica monetaria consiste nella stabilizzazione dell'inflazione, del PIL reale o del reddito nominale intorno ad un livello "naturale equilibrio". Piuttosto, essi suggeriscono che le banche centrali in realtà seguono uno scopo più complesso, che è il regolamento del sistema finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra creditori e debitori e la relativa solvibilità delle unità economiche. Il capitolo 3 analizza l’offerta di prestiti considerando l’endogeneità della moneta derivante dall'attività di cartolarizzazione delle banche nel corso del periodo 1999-2012. Anche se gran parte della letteratura indaga sulla endogenità dell'offerta di moneta, questo approccio è stato adottato raramente per indagare la endogeneità della moneta nel breve e lungo termine con uno studio degli Stati Uniti durante le due crisi principali: scoppio della bolla dot-com (1998-1999) e la crisi dei mutui sub-prime (2008-2009). In particolare, si considerano gli effetti dell'innovazione finanziaria sul canale dei prestiti utilizzando la serie dei prestiti aggiustata per la cartolarizzazione al fine di verificare se il sistema bancario americano è stimolato a ricercare fonti più economiche di finanziamento come la cartolarizzazione, in caso di politica monetaria restrittiva (Altunbas et al., 2009). L'analisi si basa sull'aggregato monetario M1 ed M2. Utilizzando modelli VECM, esaminiamo una relazione di lungo periodo tra le variabili in livello e valutiamo gli effetti dell’offerta di moneta analizzando quanto la politica monetaria influisce sulle deviazioni di breve periodo dalla relazione di lungo periodo. I risultati mostrano che la cartolarizzazione influenza l'impatto dei prestiti su M1 ed M2. Ciò implica che l'offerta di moneta è endogena confermando l'approccio strutturalista ed evidenziando che gli agenti economici sono motivati ad aumentare la cartolarizzazione per una preventiva copertura contro shock di politica monetaria. Il capitolo 4 indaga il rapporto tra spesa pro capite sanitaria, PIL pro capite, indice di vecchiaia ed aspettativa di vita in Italia nel periodo 1990-2013, utilizzando i modelli VAR bayesiani e dati annuali estratti dalla banca dati OCSE ed Eurostat. Le funzioni di risposta d'impulso e la scomposizione della varianza evidenziano una relazione positiva: dal PIL pro capite alla spesa pro capite sanitaria, dalla speranza di vita alla spesa sanitaria, e dall'indice di invecchiamento alla spesa pro capite sanitaria. L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria è più significativo rispetto alle altre variabili. Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le disabilità strettamente connesse all'invecchiamento possono essere il driver principale della spesa sanitaria nel breve-medio periodo. Una buona gestione della sanità contribuisce a migliorare il benessere del paziente, senza aumentare la spesa sanitaria totale. Tuttavia, le politiche che migliorano lo stato di salute delle persone anziane potrebbe essere necessarie per una più bassa domanda pro capite dei servizi sanitari e sociali.

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En este trabajo se construye un modelo de Equilibrio General Dinámico Estocástico (DSGE) con sector informal y rigideces en precios, usando como marco de análisis la teoría de búsqueda y emparejamiento del mercado de trabajo. El objetivo principal es analizar el efecto de los diferentes tipos de choques económicos sobre las principales variables del mercado laboral, en una economía con presencia importante del sector informal. Igualmente se estudia el efecto de la política monetaria, ya que la presencia de este sector afecta la dinámica del ciclo económico, y por ende los mecanismos de transmisión de la política monetaria. En particular, se analiza la dinámica del modelo bajo diferentes reglas de política monetaria y se compara el bienestar agente representativo generado por cada una de estas reglas.

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Las disputas en torno a determinados aspectos del dinero, como su neutralidad y el carácter endógeno o exógeno de la oferta monetaria, han sido permanentes entre las distintas escuelas de pensamiento y autores, estando su origen, probablemente, en la época de desarrollo del pensamiento escolástico. En este artículo pretendemos, en primer lugar, realizar un recorrido cronológico e histórico sobre el tratamiento científico económico del dinero, para, en segundo lugar, poner sobre la mesa la macroeconomía ortodoxa a la que han dado lugar las interpretaciones al respecto, así como los enfoques alternativos frente a este pensamiento dominante. Finalmente, intentamos poner en valor los desarrollos monetarios post-keynesianos, integrados en lo que denominan “Economía Monetaria de Producción”, confrontándolos con la llamada Nueva Síntesis Neoclásica.

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A persistent question in the development of models for macroeconomic policy analysis has been the relative role of economic theory and evidence in their construction. This paper looks at some popular strategies that involve setting up a theoretical or conceptual model (CM) which is transformed to match the data and then made operational for policy analysis. A dynamic general equilibrium model is constructed that is similar to standard CMs. After calibration to UK data it is used to examine the utility of formal econometric methods in assessing the match of the CM to the data and also to evaluate some standard model-building strategies. Keywords: Policy oriented economic modeling; Model evaluation; VAR models

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Across post-industrial societies worldwide, the creative industries are increasingly seen as a key economic driver. These industries - including fields as diverse as advertising, art, computer games, crafts, design, fashion, film, museums, music, performing arts, publishing, radio, theatre and TV - are built upon individual creativity and innovation and have the potential to create wealth and employment through the mechanism of intellectual property. Creative Industries: Critical Readings brings together the key writings - drawing on both journals and books - to present an authoritative and wide-ranging survey of this emerging field of study. The set is presented with an introduction and the writings are divided into four volumes, organized thematically: Volume 1: Concepts - focuses on the concept of creativity and the development of government and industry interest in creative industries; Volume 2: Economy - maps the role and function of creative industries in the economy at large; Volume 3: Organization - examines the ways in which creative institutions organize themselves; and Volume 4: Work - addresses issues of creative work, labour and careers This major reference work will be invaluable to scholars in economics, cultural studies, sociology, media studies and organization studies.

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This book sensitizes the reader to the fact that there is substantial disagreement within the academic community, and among policymakers and the general public, over what behaviors, conditions (e.g., physical attributes), and people should be designated as deviant or criminal. Normative conceptions, the societal reaction/labeling approach, and the critical approach are offered as frameworks within which to study these definitions. A comprehensive explanation of theory and social policy on deviance is constructed.

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The foundation of Habermas's argument, a leading critical theorist, lies in the unequal distribution of wealth across society. He states that in an advanced capitalist society, the possibility of a crisis has shifted from the economic and political spheres to the legitimation system. Legitimation crises increase the more government intervenes into the economy (market) and the "simultaneous political enfranchisement of almost the entire adult population" (Holub, 1991, p. 88). The reason for this increase is because policymakers in advanced capitalist democracies are caught between conflicting imperatives: they are expected to serve the interests of their nation as a whole, but they must prop up an economic system that benefits the wealthy at the expense of most workers and the environment. Habermas argues that the driving force in history is an expectation, built into the nature of language, that norms, laws, and institutions will serve the interests of the entire population and not just those of a special group. In his view, policy makers in capitalist societies are having to fend off this expectation by simultaneously correcting some of the inequities of the market, denying that they have control over people's economic circumstances, and defending the market as an equitable allocator of income. (deHaven-Smith, 1988, p. 14). Critical theory suggests that this contradiction will be reflected in Everglades policy by communicative narratives that suppress and conceal tensions between environmental and economic priorities. Habermas’ Legitimation Crisis states that political actors use various symbols, ideologies, narratives, and language to engage the public and avoid a legitimation crisis. These influences not only manipulate the general population into desiring what has been manufactured for them, but also leave them feeling unfulfilled and alienated. Also known as false reconciliation, the public's view of society as rational, and "conductive to human freedom and happiness" is altered to become deeply irrational and an obstacle to the desired freedom and happiness (Finlayson, 2005, p. 5). These obstacles and irrationalities give rise to potential crises in the society. Government's increasing involvement in Everglades under advanced capitalism leads to Habermas's four crises: economic/environmental, rationality, legitimation, and motivation. These crises are occurring simultaneously, work in conjunction with each other, and arise when a principle of organization is challenged by increased production needs (deHaven-Smith, 1988). Habermas states that governments use narratives in an attempt to rationalize, legitimize, obscure, and conceal its actions under advanced capitalism. Although there have been many narratives told throughout the history of the Everglades (such as the Everglades was a wilderness that was valued as a wasteland in its natural state), the most recent narrative, “Everglades Restoration”, is the focus of this paper.(PDF contains 4 pages)