990 resultados para Malvasia, Carlo Cesare, conte, 1616-1693.


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Vol. 2 includes the following reprints: Osservazioni sopra li libro della Felsina pittrice, per difesa di Raffaello da Urbino, dei Carraci e della loro scuola, pubblicate e divise in sette lettere da D. Vincenzo Vittoria ... Roma, Stamparia di G. Zenobj, 1703; Lettere familiari scritte ad un amico in difesa del conte Carlo Cesare Malvasia ... da Gio. Pietro Cavazzoni Zanotti, pittore ... Bologna, C. Pisarri, 1705; Dialogo di Gio. Pietro Cavazzoni Zanotti, pittore bolognese, in difesa di Guido Reni, steso in una lettera al Sig. dottor Girolamo Baruffaldi ... Venezia, A. Bortoli, 1710.

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A third volume was issued by Luigi Crespi, with title: Vite de' pittori bolognesi non descritte nella Felsina pittrice. Roma, 1769.

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«Così una circoncisione del Guercino mi ha fatto una profonda impressione, perché già conosco ed amo questo maestro. Gli ho perdonato il soggetto antipatico e ho goduto dell’esecuzione», commentò Goethe nel suo Viaggio in Italia, quando passò per Bologna tra il 18 ed il 20 ottobre 1786. Lo scrittore tedesco fu una delle ultime personalità che poté ammirare l’opera che campeggiava sull' altare maggiore della chiesa di Gesù e Maria, autentico tempio del barocco bolognese, oggi scomparso. L’abbattimento del complesso intervenne infatti all’inizio del XIX secolo con la conseguente dispersione dell’intero corpo iconografico e del materiale mobiliare, a testimonianza della qualità e del pregio, non solo delle opere un tempo contenute all’interno, ma anche della struttura architettonica. L’interesse alla chiesa di Gesù e Maria è stato determinato dal forte impatto che l’edificio ed il suo apparato ebbe sui contemporanei, come dimostrano efficacemente i testi di letterati e cronisti bolognesi coevi, quali Carlo Cesare Malvasia e Antonio Masini. Per quanto riguarda invece la celebre pala d’altare del Guercino, oltre a Goethe, anche Stendhal ne valutò l’importanza riportandola come una tra le più belle di Bologna. La finalità di questa tesi di laurea, dunque, è quella di far luce sulla vita di questa opera, a partire dalle testimonianze dirette, ricavate dalla comparazione dei documenti dispersi in diversi fondi archivistici di Bologna, indagando soprattutto sulla possibile “paternità” del progetto.

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Acquisition made accessible thanks to a 2015-2017 grant from the Council on Libraries and Information Resources.

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Frontispicio calcográfico firmado: "Io. Ba. Goossens sculp."

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