987 resultados para Kepler, Johannes, 1571-1630.


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Contiene con portada propia: Joannis Kepleri ... Supplementum Chiliadis logarithmorum continens preacepta de eorum usu ..., 1625.

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Vol. 8, pts. 1-2, 1870-1871, bound in 1 vol. Each pt. has separate t.p.

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Mezzavacca (d. 1704), professor of jurisprudence at Bologna and later governor of a town near Venice, was a self-taught astronomer. This series of celestial ephemerides continues the ones begun by Montebruni.

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Cette thèse propose une étude des raisons théoriques et empiriques impliquées dans l’élaboration d’une nouvelle astronomie par Johannes Kepler (1571-1630) tel qu’exposé dans son ouvrage Astronomia nova (1619). Cette thèse se déroule en deux temps : la première partie touche de près aux textes mêmes de Kepler, tandis que la seconde partie utilise la notion d’abduction pour interpréter logiquement ce processus de découverte et de justification. La première partie débute avec une analyse du projet de Kepler et de ses fondements philosophiques, métaphysiques et théologiques tels qu’exposés dans son premier ouvrage, le Mysterium cosmographicum. Ensuite, une étude des propos explicites de Kepler quant à la nature et au statut des hypothèses astronomiques est proposée via une étude de son traité intitulé Apologia pro Tychone contra Ursum. Une étude attentive des sources philosophiques, mathématiques et scientifiques ayant influencé Kepler pour sa nouvelle astronomie est ensuite proposée avant l’analyse détaillée des arguments scientifiques et des différentes étapes démonstratives qui sont présentés dans l’Astronomia nova. La deuxième partie vise à éclairer le débat sur l’abduction en se penchant d’abord sur trois approches traditionnelles (Platon, Aristote et Épicure) quant à la connaissance scientifique des phénomènes célestes permettant d’obtenir un discours vraisemblable ou une multiplicité d’explications concordantes avec les phénomènes. Enfin, quatre interprétations contemporaines et abductives du processus de découverte suivi par Kepler dans l’Astronomia nova sont présentées, reformulées et critiquées afin de proposer une nouvelle interprétation abductive laissant une plus grande place au projet même de construire une astronomie nouvelle fondée sur les causes. Cela nous donne des outils pour mieux saisir le sens et la portée de ce qui peut être désigné comme étant la « révolution képlérienne », soit le passage d’un système géocentrique à un système non pas simplement héliocentrique mais héliodynamique, ayant permis aux astronomes de s’affranchir du paradigme des orbites circulaires.

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Questo lavoro si concentra su un particolare aspetto della sfaccettata ricerca scientifica di Johannes Kepler (1571-1630), ossia quello teorico-musicale. I pensieri dell’astronomo tedesco riguardanti tale campo sono concentrati – oltre che in alcuni capitoli del Mysterium cosmographicum (1596) ed in alcune sue lettere – nel Libro III dell’Harmonices mundi libri quinque (1619), che, per la sua posizione mediana all’interno dell’opera, tra i primi due libri geometrici e gli ultimi due astronomici, e per la sua funzione di raccordo tra la «speculazione astratta» della geometria e la concretizzazione degli archetipi geometrici nel mondo fisico, assume la struttura di un vero e proprio trattato musicale sul modello di quelli rinascimentali, nel quale la «musica speculativa», dedicata alla teoria delle consonanze e alla loro deduzione geometrica precede la «musica activa», dedicata alla pratica del canto dell’uomo nelle sue differenze, generi e modi. La tesi contiene la traduzione italiana, con testo latino a fronte, del Libro III dell’Harmonice, e un’ampia introduzione che percorre le tappe fondamentali del percorso biografico e scientifico che hanno portato alla concezione di quest’opera – soffermandosi in particolare sulla formazione musicale ricevuta da Keplero, sulle pagine di argomento musicale del Mysterium e delle lettere, e sulle riflessioni filosofico-armoniche sviluppate negli anni di ricerca – e offre gli elementi fondamentali per poter comprendere l’Harmonice mundi in generale e il Libro III in particolare. A ciò si aggiunge, in Appendice, la traduzione, anch’essa con testo latino a fronte, della Sectio V, dedicata alla musica, del Liber IX dell’Almagestum novum (1651) di Giovanni Battista Riccioli (1598-1671), interessante sia dal punto di vista della recezione delle teorie di Keplero che dal punto di vista della storia delle idee musicali.

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In this proposal, John Winthrop explains the need to replace damaged "electric globes" used in the College's collection of scientific apparatus. He states that Benjamin Franklin, at the time residing in London, was willing to seek replacement globes for the College's collection. Winthrop then proceeds to assert that the College should acquire "square bottles, of a moderate size, fitted in a wooden box, like what they call case bottles for spirits" instead of the large jars included in the scientific apparatus, because those jars cracked frequently.

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Scopo della tesi è illustrare l'origine della nozione di logaritmo nei suoi primi decenni dalla nascita, partendo dalle opere di J. Napier (Nepero, 1550-1617) fino a B. Cavalieri (1598-1647), che insieme a J. Keplero (1571-1630) concludono la cosiddetta età pioneristica. Nel primo capitolo sono esposti alcuni mezzi di calcolo usati nel XVI secolo, come i "bastoncini di Nepero"; e il confronto della progressione geometrica con quella aritmetica, che con la conoscenza delle leggi esponenziali, porterà all'invenzione dei logaritmi. Il secondo capitolo è dedicato interamente a Napier (fatto salvo un cenno all'opera di Burgi), con lo scopo di illustrare i suoi due maggiori trattati sui logaritmi: il primo fu sostanzialmente una tavola di numeri da lui inizialmente chiamati "numeri artificiali" e successivamente definiti "logaritmi"; il secondo, curato e pubblicato dal figlio, è un trattato nel quale giustifica il nuovo concetto da lui ottenuto ed i metodi usati per il calcolo delle tavole. Con Henry Briggs (capitolo III) la teoria del logaritmo giunge a maturazione. Egli stesso definì una propria funzione logaritmica Bl_1 che, in seguito, mutò dopo un paio di incontri con Napier. Nelle tavole di Briggs il logaritmo da lui introdotto avrà base 10 e il logaritmo di 1 sarà nullo, definendo così il nostro usuale logaritmo decimale. Nel quarto capitolo mi occupo della diffusione in Italia e in Germania delle nozioni di logaritmo, da parte, rispettivamente di B. Cavalieri e J. Keplero. Cavalieri scrisse parecchio sui logaritmi, pubblicando anche proprie tavole, ma non sembra che abbia raggiunto risultati di grande rilevanza nel campo, tuttavia seppe usare la teoria dei logaritmi in campo geometrico giungendo a formule interessanti. La parte storica della tesi si conclude con alcune notizie sul contributo di Keplero e la diffusione della nozione dei logaritmi neperiani in Germania. La mia esposizione si conclude con qualche notizia sull'uso dei logaritmi e sul regolo calcolatore dalla fine del XIX secolo fin verso gli anni ’70 del secolo scorso.

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The second booke: the true and perfect description of the whole coast of Guinea, Manicongo, Angola, Manicongo, Angola, Monomotapa ... / and now translated out of dutch into english by W.P. (p. [3], 198-259) -- The thirde booke: The nauigation of the Portingales into the East Indies, containing their trauels by sea, into East India, and from the East Indies into Portingall ... / translated out of dutch by W.P. (p.[2], 307-447) -- The fourth booke: A most true and certaine extract and summarie of all the rents, demaines, tolles, taxes, impostes, tributes ... of the King of Spania ... / translated out of spanish into low-dutch by Iohn Hughen ... and out of dutch into english by W.P. (p. [3], 452-462)

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No es suficiente una encuesta o como en este caso tres, para adentrarse en el bosque de alternativas que el proceso educativo encierra, sin embargo pretendo con este estudio analizar el efecto de una estructura (Reforma educativa del 2010 Ecuador) que puede involucrar cambios significativos, que supone transformación y variaciones cualitativas relevantes; por lo que el objetivo que tiene esta investigación es determinar cómo el cumplimiento de estándares y la formulación de documentos por parte de los docentes del Colegio Johannes Kepler afecta a las diferentes gestiones relacionadas con el proceso educativo y cómo la puesta en marcha de un planteamiento teórico pensado y diseñado por un reducido grupo social, implica a sus participantes a concertar, planificar, determinar procesos y procedimientos que requieren ser mediados por las autoridades de cada institución, con un acompañamiento atento y persistente, que podría equilibrar la gestión integral del sistema educativo y en especial la gestión docente en el aula; sin perder la creatividad para seleccionar, implementar experiencias formativas que desafíen a los estudiantes a ser resilientes y críticos, a través de prácticas significativas que les permita integrar nuevos aprendizajes y mejorar sus relaciones interpersonales. Este trabajo tiene como intención dar luces a todos los lectores, educadores y directivos de los diferentes establecimientos educativos, para encontrar un balance en la gestión administrativa y “la razón de ser” de toda institución educativa que es formar seres humanos competentes socialmente y no solamente reformular evidencias administrativas para llegar a ser más eficientes y eficaces en un proceso que necesita sabiduría y equilibrio para dejar una huella y revolucionar un sistema. Además, pretendo dilucidar la influencia que vive el docente, en su práctica cotidiana que tiene como marco de acción estándares que miden su conocimiento y dominio de los lineamientos curriculares determinados a nivel nacional, que permiten a sus protagonistas (los maestros/as ecuatorianos/as) analizar el alcance de la gestión de aprendizaje, su capacitación y su compromiso ético profesional, y que les lleva en su gestión pedagógica a ser creativos e innovadores esencialmente en el proceso de enseñanza aprendizaje, a promover políticas y estrategias que permitan potenciar una cultura orientada hacia el cambio, aplicando un enfoque flexible, integrado, interdisciplinario y crítico en su intervención en el aula.