962 resultados para Jesolo, AREA CENTRAL PARK, Architetture, sostenibilità ambientale


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La prima parte del volume raccoglie una serie di capitoli dedicati alla lettura ed all’analisi del territorio di Jesolo. I materiali sono stati elaborati all’interno del Laboratorio di Sintesi “I luoghi del tempo libero”, coordinato dalla prof.ssa Elena Mucelli nell’Anno Accademico 2013/14. La seconda parte del volume raccoglie i materiali dedicati all’approfondimento tematico ed alle proposte progettuali sviluppati dai singoli candidati.

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La tesi rappresenta un intervento architettonico e urbano sull’area destinata al “Central Park”, che si inserisce nel contesto del Masterplan di Jesolo di Kenzo Tange del 1997. Un’analisi delle dinamiche storiche, dello sviluppo della città balneare, dei punti di forza e delle criticità territoriali, ha portato alla definizione dell’area di progetto e delle intenzioni progettuali, sia a scala urbana, sia a scala architettonica. Il progetto si basa sulla creazione di un grande parco centrale che funga da luogo di svago e relax, ma anche da sito privilegiato per lo studio della natura del territorio. All’interno di un sistema di fasce, che scandisce l’intero intervento, è stato progettato un giardino botanico che lega tra loro i quattro edifici destinati allo studio e alla cultura: il museo di storia naturale, la biblioteca, la sala conferenze e i laboratori didattici per bambini. Le architetture sono disposte secondo un sistema lineare che crea una sequenza di spazi chiusi e aperti. La progettazione degli edifici si articola su uno punto di partenza comune, identificato nell’isolato quadrato e nel tipo a corte. Seguendo un principio di trasformazione sperimentato da Oswald Mathias Ungers, ogni architettura ha successivamente raggiunto il proprio sviluppo e le proprie caratteristiche spaziali e volumetriche.

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La tesi affronta il tema dello spazio collettivo come luogo del tempo libero attraverso il disegno di un progetto a Jesolo, nell'area definita dal masterplan di Kenzo Tange "Central Park". Il progetto affronta la scala territoriale e urbana con forte attenzione al paesaggio e al disegno del suolo. Partendo da un analisi del contesto ambientale e antropico il progetto si definisce a partire dalla logica del "cluster"e dello "stem", principi compositivi sviluppati dagli architetti Smithson e dagli architetti Candilis, Josic e Woods. L'area di approfondimento per il progetto di tesi viene selezionata a partire dal disegno territoriale e propone la realizzazione di due nuove architetture dedicate al tempo libero e al benessere della persona. La tesi alla base è l'interpretazione del tempo libero visto non come un prodotto ma come oggetto che necessita di riappropriazione individuale. Le riflessioni prendono spunto dalle tesi situazioniste e dal lavoro dell' architetto Cedric Price.

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La prima parte del volume raccoglie una serie di capitoli dedicati alla lettura ed all’analisi del territorio di Jesolo. I materiali sono stati elaborati all’interno del Laboratorio di Sintesi “I luoghi del tempo libero”, coordinato dalla prof.ssa Elena Mucelli nell’Anno Accademico 2013/14. La seconda parte del volume raccoglie i materiali dedicati all’approfondimento tematico ed alle proposte progettuali sviluppati dai singoli candidati.

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La mia ricerca di tesi si è focalizzata sull'analisi del territorio e del paesaggio di Jesolo. Ho deciso di intervenire in un'area di collegamento tra Jesolo Lido e Jesolo paese, progettando un un museo del territorio. Il mio progetto di museo didattico-sensoriale permette ai visitatori di scoprire il territorio e l'ecosistema del territorio veneto.

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Il progetto si propone di individuare le potenzialità del paesaggio naturale di Jesolo, in particolare dell'ambiente lagunare e costiero, e dei suoi caratteri architettonici riproponendo tali caratteristiche all'interno dell'area a scopo conoscitivo, con l'obiettivo di sostenere l'educazione e la sensibilizzazione alla tutela del patrimonio naturale e storico attraverso luoghi per la didattica e proposte educative che consentano un'osservazione e una esperienza diretta sul luogo.

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La prima parte del volume raccoglie una serie di capitoli dedicati alla lettura ed all’analisi del territorio di Jesolo. I materiali sono stati elaborati all’interno del Laboratorio di Sintesi “I luoghi del tempo libero”, coordinato dalla prof.ssa Elena Mucelli nell’Anno Accademico 2013/14. La seconda parte del volume raccoglie i materiali dedicati all’approfondimento tematico ed alle proposte progettuali sviluppati dai singoli candidati.

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Il presente lavoro analizza il ruolo ricoperto dal legislatore e dalla pubblica amministrazione rispettivamente nel delineare e attuare politiche pubbliche volte alla promozione di modelli di sviluppo economico caratterizzati da un elevato tasso di sostenibilità ambientale. A tal fine, il lavoro è suddiviso in quattro capitoli. Nel primo capitolo vengono presi in considerazione i principali elementi della teoria generale che costituiscono i piani di lettura del tema trattato. Questa prima fase della ricerca è incentrata, da un lato, sull’analisi (storico-evolutiva) del concetto di ambiente alla luce della prevalente elaborazione giuridica e, dall’altro, sulla formazione del concetto di sviluppo sostenibile, con particolare riguardo alla sua declinazione in chiave ambientale. Nella parte centrale del lavoro, costituita dal secondo e dal terzo capitolo, l’analisi è rivolta a tre settori d’indagine determinanti per l’inquadramento sistematico delle politiche pubbliche del settore: il sistema di rapporti che esiste tra i molteplici soggetti (internazionali, nazionali e locali) coinvolti nella ricerca di soluzioni alla crisi sistemica ambientale; l’individuazione e la definizione dell’insieme dei principi sostanziali che governano il sistema di tutela ambientale e che indirizzano le scelte di policy nel settore; i principali strumenti (giuridici ed economici) di protezione attualmente in vigore. Il quarto ed ultimo capitolo prende in considerazione le politiche relative alle procedure di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio degli impianti per la produzione di energia alimentati da fonti energetiche rinnovabili, analizzate quale caso specifico che può essere assunto a paradigma del ruolo ricoperto dal legislatore e dalla pubblica amministrazione nel settore delle politiche di sviluppo sostenibile. L’analisi condotta mostra un elevato tasso di complessità del sistema istituzionale e organizzativo, a cui si aggiungono evidenti limiti di efficienza per quanto riguarda il regime amministrativo delle autorizzazioni introdotto dal legislatore nazionale.

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This dissertation is divided into four chapters and combines the study of the European Green Capital Award with a terminology research on small wind turbines, a technical subject in the macro-area of sustainable cities. Chapter I aims at giving an overview of the development of environmental policies and treaties both at the international and European level. Then, after highlighting the crucial role of cities for the global environment, the chapter outlines the urban dimension of the EU environmental policies and defines the vision of a sustainable city promoted by the European Union. Chapter II contains an in-depth analysis of the European Green Capital Award and illustrates its aims, the entire designation process, its communication campaign and its evolution. Chapter III focuses on applicant, finalist and winning cities in order to study the aspect of participation in the competition. It also contains a detailed analysis of two European Green Capitals, i.e. Nantes and Bristol, who respectively won the title in 2013 and 2015. Based on a variety of sources, this chapter examines the successful aspects of their bids and communication campaigns during their year as Green Capitals. Chapter IV presents the terminology research in the field of small wind turbines and the resulting bilingual glossary in English and Italian. The research was carried out using two terminology tools: TranslatorBank and InterpretBank. The former is composed by two software programmes, CorpusCreator and MiniConcordancer DB, which were used to semi-automatically create specialized corpora from the Web and then extract terminology and occurrences of terms from the collected texts. The latter is a software which has been specifically designed for interpreters in order to help them optimize their professional workflow, from gathering information and creating glossaries on a specific subject to the actual interpreting task at a conference. InterpretBank’s tool TermMode was used to create a glossary with term equivalents and additional information such as definitions and the contexts of use.

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RESUMO: Introdução: A obstrução da via aérea central (OVAC) refere-se a um processo patológico que conduz a limitação do fluxo de ar ao nível do espaço glótico e subglótico, traqueia e brônquios principais. O seu correcto diagnóstico e tratamento constituem um território de interesse e preocupação para os profissionais de saúde, e requerem um profundo conhecimento da sua etiologia, fisiologia, diagnóstico e opções terapêuticas dado o potencial em originar significativa morbilidade e mortalidade. A avaliação da OVAC abrange múltiplas vertentes, entre as quais se salienta o componente clínico (sinais e sintomas), a repercussão fisiopatológica (função respiratória) e o estudo imagiológico (TC do tórax e broncoscopia). A compilação destes dados associada à etiologia, constituem factores importantes para estabelecer o prognóstico, determinar a necessidade de tratamento ou delinear uma futura intervenção terapêutica. A broncoscopia é o Gold Standard de avaliação desta condição, mas desde há cerca de 40 anos a curva de débito-volume constitui uma ferramenta não invasiva de detecção de OVAC. Apesar deste método ser utilizado até os nossos dias, poucos têm sido os estudos com o objectivo de verificar a sensibilidade e especificidade da curva de débito-volume na detecção de OVAC, bem como averiguar a relação entre as alterações morfológicas e quantitativas da mesma com a localização, o tipo e o grau da obstrução. Material e Métodos: Entre 1 de Novembro de 2009 e 30 de Abril de 2010, os doentes com indicação para a realização de broncoscopia diagnóstica ou terapêutica na Unidade de Técnicas Invasivas Pneumológicas (UTIP) do Centro Hospitalar Lisboa Norte – Hospital Pulido Valente (CHLN – HPV) foram seleccionados de forma consecutiva de acordo com os critérios de inclusão e exclusão. As avaliações (broncoscopia, curva de débito-volume e avaliação da dispneia) realizaram-se com um intervalo de tempo máximo de sete dias. A broncoscopia flexível foi realizada segundo as normas da British Thoracic Society e as curvas de débito-volume segundo as normas da ATS/ERS TaskForce 2005. Para a avaliação da dispneia recorreu-se à escala de dispneia MRC (Medical Research Council). Um painel de peritos realizou a avaliação da morfologia da curva de débito-volume (sugestiva ou não de OVAC) e um elemento independente a verificação dos critérios quantitativos e morfológicos (variáveis intra e extratorácica e fixa) da curva. O estudo foi aprovado pela Comissão de Ética para a Saúde do CHLN e todos os doentes assinaram um consentimento informado de participação. Resultados: Estudaram-se 82 doentes, 36 (44%) dos quais com OVAC. A predominância foi do género masculino, em relação ao feminino. A sensibilidade e especificidade dos critérios quantitativos da curva de débito-volume na detecção de OVAC foi de 91.3% e 88.9% respectivamente. Quando se utilizaram os critérios morfológicos da curva de débito-volume os valores foram de 93.5% e 30.6%. A agregação dos critérios morfológicos e quantitativos permitiu alcançar uma sensibilidade de 95.7% e especificidade de 86.1%. Nesta amostra, o critério quantitativo com maior ocorrência foi o FEF50/FIF50≥1 (83% dos doentes com OVAC). Este mostrou relacionar-se com todas as localizações de obstrução excepto o terço médio da traqueia. Mostrou, ainda, ter uma relação forte e positiva com o grau e tipo de obstrução (intra e extraluminal). O segundo foi o FEV1/PEF≥8, presente em 36% dos casos de OVAC. Relacionou-se com as obstruções no terço inferior da traqueia e brônquio principal direito (BPD). Também apresentou relação forte e positiva com o grau de obstrução e com os tipos de obstrução anteriormente descritos. Quanto à sintomatologia foi possível associar o grau de obstrução com o de dispneia e a presença de estridor com o grau e localização da obstrução na traqueia. Conclusões: Os resultados deste estudo demonstram que os critérios quantitativos da curva de débito-volume têm elevada sensibilidade e especificidade na detecção de OVAC. O critério FEV50/FIF50≥1 tem um bom poder discriminativo na detecção dessa condição, tendo sido relacionado com a localização, o grau e o tipo de obstrução. O critério FEV1/PEF≥8, embora com menor poder discriminativo, também se relaciona com o grau, a localização e o tipo de obstrução. A morfologia da curva tem uma boa sensibilidade mas baixa especificidade na detecção de OVAC, mas a agregação entre os critérios morfológicos e quantitativos aumenta a sensibilidade e especificidade. A dispneia e o estridor foram relacionados com o grau de obstrução e o último com a localização ao nível da traqueia.-------------ABSTRACT: Introduction: Central airway obstruction (CAO) refers to a pathological process that leads to restriction of airflow at the level of the glottis and subglottis, trachea and main bronchi. It’s proper diagnosis and treatment is an area of interest and concern to health professionals, and requires a deep knowledge of its etiology, physiology, diagnosis and treatment options, concerning the potential to cause significant morbidity and mortality. The evaluation of CAO covers multiple aspects: the clinical component (signs and symptoms), the pathophysiological effect (lung function) and the imaging study (bronchoscopy and chest CT). The compilation of this data associated with the etiology, are important for establishing prognosis, determine the need for treatment or outline a future therapeutic intervention. Bronchoscopy is the gold standard for evaluating this condition, but for the last 40 years the flow-volume loop has been used as a noninvasive tool for detecting CAO. Although this method is still in use, only few studies were made in order to verify its sensitivity and specificity in detecting CAO, and investigate the relation between morphological and quantitative changes of the curve to location, type and degree of obstruction. Methods: Between 1st November 2009 and 30th April 2010, patients with indication to perform diagnostic or therapeutic bronchoscopy in Interventional Pulmonology Unit - Hospital Pulido Valente (CHLN - HPV), were selected consecutively according to the inclusion and exclusion criteria. All assessments (bronchoscopy, flow-volume loop and dyspnea) were carried out within a period of seven days. The flexible bronchoscopy was performed according to the standards of the British Thoracic Society and the flow-volume loops in accordance with the standards of the ATS / ERS Taskforce 2005. For the evaluation of dyspnea was used to MRC dyspnea scale (Medical Research Council). A panel of experts evaluated the morphology of flow-volume loop (suggestive or non-suggestive of CAO) and an independent element established the quantitative criteria and morphological (intra and extrathoracic variables and fixed) of the curve. This study was approved by the Ethics Committee for Health CHLN and all the patients signed an informed consent to participate. Results: We’ve studied 82 patients, 36 (44%) of those with CAO. The majority of the patients were males, compared to females. The sensitivity and specificity of the quantitative criteria of the flow-volume curve in detecting CAO was 91.3% and 88.9% respectively. When we used the morphological criteria of flow-volume loop these values were 93.5% and 30.6%. The combination of quantitative and morphological criteria produced values of 95.7% sensitivity and 86.1% specificity. FEF50/FIF50≥1 was the most representative quantitative criterion (83% of patients with CAO) and it was correlated with all sites of obstruction except in the middle third of the trachea. It has shown a strong and positive association with the degree and type of obstruction (intra and extraluminal). The second was the FEV1/PEF ≥ 8, present in 36% of cases of CAO. It could be correlated with the obstruction in the lower third of the trachea and right main bronchus. It also showed a strong positive relation with the degree and types of obstruction described above. Regarding symptoms, we found a link between the degree of obstruction and dyspnea. The presence of stridor was correlated with the location and the degree of obstruction in the trachea. Conclusion: The results of this study demonstrate that the quantitative criteria of the flow-volume loop have a high sensitivity and specificity in detecting CAO. The criterion FEV50/FIF50 ≥ 1 has a good discriminative power to detect this condition and was related to the location, degree and type of obstruction. The criterion FEV1/PEF ≥ 8, although with a weaker discriminative power, also relates to the degree, location and type of obstruction. The morphology of the curve has a good sensitivity but low specificity in detecting CAO although the combination between the morphological and quantitative criteria increases sensitivity and specificity. Dyspnea and stridor were related to the degree of obstruction and the last one with its location in the trachea.

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We present an integrated work based on calcareous nannofossil and benthic foraminiferal assemblages, and geochemical analyses of two Upper Pliensbachian-Lower Toarcian sections located in the central-South France. The studied sections, Tournadous and Saint-Paul-des-Fonts, represent the proximal and the distal part, respectively, of the Jurassic Causses Basin, one of the small, partly enclosed basins belonging to the epicontinental shelf of the NW Tethys. At the transition from Late Pliensbachian to Early Toarcian, the Causses Basin recorded an emersion in response to the global sea-level fall. Our data indicate severe environmental conditions of marine waters, including salinity decrease and anoxia development, occurring in the Early Toarcian. The acme of this deterioration coincides with the Early Toarcian Anoxic Event (T-OAE) but, due to the restricted nature of the basin. anoxia persisted until the end of the Early Toarcian. mainly in the deeper parts of the basin. The micronutrients and organic organic-matter fluxes were probably high during the entire studied time interval, as shown by nannofossil and foraminiferal assemblages. However, nannoplankton production drastically decreased during the T-OAE, as demonstrated by very low nannofossil fluxes, and only taxa tolerant to low-saline surface waters could thrive. At the same time, benthic foraminifers temporarily disappeared in response to sea-bottom anoxia. Our study demonstrates that environmental changes related to the T-OAE are well-recorded even in small, partly enclosed basins of NW Europe, like the Causses Basin. Within this area, the effects of global changes. like sea sea-level and temperature fluctuations, are modulated by local conditions mainly controlled by the morphology of the basin. (C) 2008 Elsevier B.V. All rights reserved.

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The Central Park Lake Watershed Assessment and Management Plan identified four categories where improvements are needed to remove the 23 acre lake from the impaired waters list. These include the wastewater system, runoff from surrounding lands, in-lake nutrient re-suspension and runoff from hard surfaces within the park. The lake is currently impaired for bacteria, algae and pH. Through outcomes of the Watershed Assessment and Management Plan, this proposal includes for abandonment and reclamation of the single cell wastewater lagoon site, replacement with three conventional septic systems and construction of two wetlands. One of the wetlands is located on the same site as the reclaimed lagoon and the other is located to intercept sediment and trap nutrients transported by tile lines. The prescribed wastewater system improvements are based on assessment by grab samples test by the State Hygienic Lab, development of a Preliminary Engineering Report, soil analysis and communication with IDNR wastewater officials. The two wetland sites were assessed by officials from IDALS and the Jones County SWCD. This project is part of $1.7 million lake restoration effort to reclaim the 47 year old lake. The lake has a positive economic impact of more than $7.6 million annually and supports an average annual visitation of 58,145, according to the Iowa Lakes Valuation Project, conducted by Iowa State University.

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Written on front: "Central Park, Sterling, Illinois, 24729." Written on back: "My playground 1911-13 and 1916-19."