990 resultados para Jason, BDI, AgentSpeak, Agenti


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L'informatica è al giorno d'oggi al centro di un incredibile sviluppo e tumulto innovativo; è la scienza che coniuga ogni sviluppo tecnologico, il quale inevitabilmente, d'ora in poi, verrà in qualche modo condizionato dalle innovazioni di tale disciplina. Fra gli innumerevoli nuovi trend che si sono affacciati prepotentemente negli ultimi anni sul panorama informatico, il paradigma per la programmazione ad agenti è uno dei più interessanti, in accordo con i recenti e prossimi sviluppi della tecnologia in generale. Questa tesi tratterà tale argomento partendo da un punto di vista generico ed introduttivo volutamente esaustivo, per poi concentrarsi su una specifica tecnologia implementativa, ovvero il linguaggio Jason, mostrandola infine nella pratica con la presentazione di un'applicazione nel capitolo tre.

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The BDI architecture, where agents are modelled based on their beliefs, desires and intentions, provides a practical approach to develop large scale systems. However, it is not well suited to model complex Supervisory Control And Data Acquisition (SCADA) systems pervaded by uncertainty. In this paper we address this issue by extending the operational semantics of Can(Plan) into Can(Plan)+. We start by modelling the beliefs of an agent as a set of epistemic states where each state, possibly using a different representation, models part of the agent's beliefs. These epistemic states are stratified to make them commensurable and to reason about the uncertain beliefs of the agent. The syntax and semantics of a BDI agent are extended accordingly and we identify fragments with computationally efficient semantics. Finally, we examine how primitive actions are affected by uncertainty and we define an appropriate form of lookahead planning.

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I sistemi software rivestono nel campo dell'informatica un ruolo di fondamentale importanza. Negli ultimi anni una caratteristica richiesta ai sistemi è la decentralizzazione del controllo, nell'ottica di un sistema visto come connessioni di parti che possono interagire, e dove ciascuna parte possiede un certo grado di autonomia nella scelta delle attività che devono essere compiute. In tale contesto si introduce il paradigma degli agenti, in quanto include sia aspetti relativi ai modelli computazionali, sia aspetti relativi ai linguaggi. Nella tesi si esplora l'applicazione del linguaggio di programmazione Jason applicato alla programmazione dei controllori di robot. In particolare, si esplora ciò che riguarda il comportamento individuale dell'agente.

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L’obiettivo principale di questo elaborato è di mostrare in un primo momento i concetti fondamentali che stanno alla base del paradigma ad agenti. Una volta introdotti, essi verranno collocati in un determinato ambiente di programmazione attraverso una piattaforma specifica chiamata Jason. Come sarà facile capire dalla lettura di questa trattazione, un sistema ad agenti è costituito dagli agenti stessi e dall’ambiente in cui sono situati. L’ambiente risulta quindi un altro tassello fondamentale ed è stato introdotto allo scopo un nuovo paradigma per la programmazione di ambienti chiamato Agent & Artifact. Nello specifico, verrà ampiamente descritto il framework di riferimento di tale paradigma: CArtAgO. Dopo aver illustrato i concetti e gli strumenti per poter agilmente programmare e progettare sistemi ad agenti, verrà infine mostrato un esempio di applicazione di tale tecnologia attraverso un case study. Il progetto del sistema in questione riguarda un reale caso aziendale e integra la tecnologia RFID con quella ad agenti per fornire la soluzione ad un problema noto come quello del controllo periodico delle scorte.

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In questa tesi si discutono inizialmente i concetti chiave di agente e sistema multi-agente e si descrivono in ogni dettaglio il linguaggio di programmazione AgentSpeak(L) e la piattaforma Jason, fornendo le basi per poter programmare con il paradigma AOP. Lo scopo centrale di questa tesi è quello di estendere il modello di pianificazione dell’interprete di AgentSpeak(L), considerato come caso specifico, con un approccio che può essere integrato in qualsiasi linguaggio di programmazione ad agenti. Si espone un’evoluzione di AgentSpeak(L) in AgentSpeak(PL), ossia la creazione ed esecuzione di piani automatici in caso di fallimento attraverso l'uso di un algoritmo di planning state-space. L'approccio integrativo modifica il Ciclo di Reasoning di Jason proponendo in fase di pianificazione automatica un riuso di piani già esistenti, atto a favorire la riduzione di tempi e costi nel long-term in un sistema multi-agente. Nel primo capitolo si discute della nozione di agente e delle sue caratteristiche principali mentre nel secondo capitolo come avviene la vera e propria programmazione con AgentSpeak(L). Avendo approfondito questi argomenti base, il terzo capitolo è incentrato sull’interprete Jason e il quarto su una migliore estensione dell'interprete, in grado di superare i limiti migliorando le performance nel tempo. Si delineano infine alcune considerazioni e ringraziamenti nel quinto e ultimo capitolo. Viene proposta con scrittura di carattere divulgativo e non ambiguo.

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La crescente disponibilità di dispositivi meccanici e -soprattutto - elettronici le cui performance aumentano mentre il loro costo diminuisce, ha permesso al campo della robotica di compiere notevoli progressi. Tali progressi non sono stati fatti unicamente per ciò che riguarda la robotica per uso industriale, nelle catene di montaggio per esempio, ma anche per quella branca della robotica che comprende i robot autonomi domestici. Questi sistemi autonomi stanno diventando, per i suddetti motivi, sempre più pervasivi, ovvero sono immersi nello stesso ambiente nel quale vivono gli essere umani, e interagiscono con questi in maniera proattiva. Essi stanno compiendo quindi lo stesso percorso che hanno attraversato i personal computer all'incirca 30 anni fa, passando dall'essere costosi ed ingombranti mainframe a disposizione unicamente di enti di ricerca ed università, ad essere presenti all'interno di ogni abitazione, per un utilizzo non solo professionale ma anche di assistenza alle attività quotidiane o anche di intrattenimento. Per questi motivi la robotica è un campo dell'Information Technology che interessa sempre più tutti i tipi di programmatori software. Questa tesi analizza per prima cosa gli aspetti salienti della programmazione di controllori per robot autonomi (ovvero senza essere guidati da un utente), quindi, come l'approccio basato su agenti sia appropriato per la programmazione di questi sistemi. In particolare si mostrerà come un approccio ad agenti, utilizzando il linguaggio di programmazione Jason e quindi l'architettura BDI, sia una scelta significativa, dal momento che il modello sottostante a questo tipo di linguaggio è basato sul ragionamento pratico degli esseri umani (Human Practical Reasoning) e quindi è adatto alla implementazione di sistemi che agiscono in maniera autonoma. Dato che le possibilità di utilizzare un vero e proprio sistema autonomo per poter testare i controllori sono ridotte, per motivi pratici, economici e temporali, mostreremo come è facile e performante arrivare in maniera rapida ad un primo prototipo del robot tramite l'utilizzo del simulatore commerciale Webots. Il contributo portato da questa tesi include la possibilità di poter programmare un robot in maniera modulare e rapida per mezzo di poche linee di codice, in modo tale che l'aumento delle funzionalità di questo risulti un collo di bottiglia, come si verifica nella programmazione di questi sistemi tramite i classici linguaggi di programmazione imperativi. L'organizzazione di questa tesi prevede un capitolo di background nel quale vengono riportare le basi della robotica, della sua programmazione e degli strumenti atti allo scopo, un capitolo che riporta le nozioni di programmazione ad agenti, tramite il linguaggio Jason -quindi l'architettura BDI - e perché tale approccio è adatto alla programmazione di sistemi di controllo per la robotica. Successivamente viene presentata quella che è la struttura completa del nostro ambiente di lavoro software che comprende l'ambiente ad agenti e il simulatore, quindi nel successivo capitolo vengono mostrate quelle che sono le esplorazioni effettuate utilizzando Jason e un approccio classico (per mezzo di linguaggi classici), attraverso diversi casi di studio di crescente complessità; dopodiché, verrà effettuata una valutazione tra i due approcci analizzando i problemi e i vantaggi che comportano questi. Infine, la tesi terminerà con un capitolo di conclusioni e di riflessioni sulle possibili estensioni e lavori futuri.

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I paradigmi di programmazione più utilizzati nella realizzazione di sistemi embedded presentano delle limitazioni, in quanto non consentono di modellare alcuni aspetti fondamentali. Il paradigma ad agenti presenta delle caratteristiche che consentono di modellare alcuni aspetti fondamenetali di un sistema embedded, oltre a fornire un livello di astrazione più elevato. All'interno di questa tesi verranno mostrati i concetti fondamentali di questo paradigma, mostrando inoltre i costrutti di base di un linguaggio ad agenti come Jason. Nella programmazione ad agenti, l'ambiente riveste un ruolo fondomentale. All'interno di questa trattazione verrà introdotto un paradigma per la programmazione di ambienti, descrivendo inoltre il framework di riferimento: CArtAgo. Dopo aver descritto i concetti e gli strumenti per applicare il paradigma ad agenti, verrà proposto un metodo per la realizzazione di sistemi embedded tramite l'applicazione di Jason sulla scheda di prototipazione Arduino.

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AgentSpeak is a logic-based programming language, based on the Belief-Desire-Intention (BDI) paradigm, suitable for building complex agent-based systems. To limit the computational complexity, agents in AgentSpeak rely on a plan library to reduce the planning problem to the much simpler problem of plan selection. However, such a plan library is often inadequate when an agent is situated in an uncertain environment. In this paper, we propose the AgentSpeak+ framework, which extends AgentSpeak with a mechanism for probabilistic planning. The beliefs of an AgentSpeak+ agent are represented using epistemic states to allow an agent to reason about its uncertain observations and the uncertain effects of its actions. Each epistemic state consists of a POMDP, used to encode the agent’s knowledge of the environment, and its associated probability distribution (or belief state). In addition, the POMDP is used to select the optimal actions for achieving a given goal, even when facing uncertainty.

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AgentSpeak is a logic-based programming language, based on the Belief-Desire-Intention (BDI) paradigm, suitable for building complex agent-based systems. To limit the computational complexity, agents in AgentSpeak rely on a plan library to reduce the planning problem to the much simpler problem of plan selection. However, such a plan library is often inadequate when an agent is situated in an uncertain environment. In this paper, we propose the AgentSpeak+ framework, which extends AgentSpeak with a mechanism for probabilistic planning. The beliefs of an AgentSpeak+ agent are represented using epistemic states to allow an agent to reason about its uncertain observations and the uncertain effects of its actions. Each epistemic state consists of a POMDP, used to encode the agent’s knowledge of the environment, and its associated probability distribution (or belief state). In addition, the POMDP is used to select the optimal actions for achieving a given goal, even when facing uncertainty.

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There has been much interest in the belief–desire–intention (BDI) agent-based model for developing scalable intelligent systems, e.g. using the AgentSpeak framework. However, reasoning from sensor information in these large-scale systems remains a significant challenge. For example, agents may be faced with information from heterogeneous sources which is uncertain and incomplete, while the sources themselves may be unreliable or conflicting. In order to derive meaningful conclusions, it is important that such information be correctly modelled and combined. In this paper, we choose to model uncertain sensor information in Dempster–Shafer (DS) theory. Unfortunately, as in other uncertainty theories, simple combination strategies in DS theory are often too restrictive (losing valuable information) or too permissive (resulting in ignorance). For this reason, we investigate how a context-dependent strategy originally defined for possibility theory can be adapted to DS theory. In particular, we use the notion of largely partially maximal consistent subsets (LPMCSes) to characterise the context for when to use Dempster’s original rule of combination and for when to resort to an alternative. To guide this process, we identify existing measures of similarity and conflict for finding LPMCSes along with quality of information heuristics to ensure that LPMCSes are formed around high-quality information. We then propose an intelligent sensor model for integrating this information into the AgentSpeak framework which is responsible for applying evidence propagation to construct compatible information, for performing context-dependent combination and for deriving beliefs for revising an agent’s belief base. Finally, we present a power grid scenario inspired by a real-world case study to demonstrate our work.

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While there has been much work on developing frameworks and models of norms and normative systems, consideration of the impact of norms on the practical reasoning of agents has attracted less attention. The problem is that traditional agent architectures and their associated languages provide no mechanism to adapt an agent at runtime to norms constraining their behaviour. This is important because if BDI-type agents are to operate in open environments, they need to adapt to changes in the norms that regulate such environments. In response, in this paper we provide a technique to extend BDI agent languages, by enabling them to enact behaviour modification at runtime in response to newly accepted norms. Our solution consists of creating new plans to comply with obligations and suppressing the execution of existing plans that violate prohibitions. We demonstrate the viability of our approach through an implementation of our solution in the AgentSpeak(L) language.

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Questa tesi si basa su una serie di lavori precedenti, volti ad analizzare la correlazione tra i modelli AUML e le reti di Petri, per riuscire a fornire una metodologia di traduzione dai primi alle seconde. Questa traduzione permetterà di applicare tecniche di model checking alle reti così create, al fine di stabilire le proprietà necessarie al sistema per poter essere realizzato effettivamente. Verrà poi discussa un'implementazione di tale algoritmo sviluppata in tuProlog ed un primo approccio al model checking utilizzando il programma Maude. Con piccole modifiche all'algoritmo utilizzato per la conversione dei diagrammi AUML in reti di Petri, è stato possibile, inoltre, realizzare un sistema di implementazione automatica dei protocolli precedentemente analizzati, verso due piattaforme per la realizzazione di sistemi multiagente: Jason e TuCSoN. Verranno quindi presentate tre implementazioni diverse: la prima per la piattaforma Jason, che utilizza degli agenti BDI per realizzare il protocollo di interazione; la seconda per la piattaforma TuCSoN, che utilizza il modello A&A per rendersi compatibile ad un ambiente distribuito, ma che ricalca la struttura dell'implementazione precedente; la terza ancora per TuCSoN, che sfrutta gli strumenti forniti dalle reazioni ReSpecT per generare degli artefatti in grado di fornire una infrastruttura in grado di garantire la realizzazione del protocollo di interazione agli agenti partecipanti. Infine, verranno discusse le caratteristiche di queste tre differenti implementazioni su un caso di studio reale, analizzandone i punti chiave.

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Lo scopo della tesi è quello di sperimentare le varie possibili tecniche di coordinazione stigmergica cognitiva integrando il linguaggio ad agenti Jason con l'infrastruttura TuCSoN.