964 resultados para Health Technology Management,Dispositivi,Contesti poveri di risorse,Etiopia,Manutenzioni Preventive


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L’elaborato descrive il progetto di tesi volto allo studio, con implementazione pratica, del monitoraggio e sviluppo di un sistema di Health Technology Management in paesi con scarse risorse. Questo ha l’obbiettivo di minimizzare gli sprechi e le situazioni di emergenza dovute all’indisponibilità di dispositivi. Il progetto è stato sviluppato presso il St. Luke Catholic Hospital di Wolisso, in Etiopia dove la gestione dei dispositivi medici era stata avviata in una precedente missione con la creazione de: il primo Equipment Inventory, assegnati i ruoli del team, avviate le prime PPM e un Maintenance Record System. L’elaborato tratterà di una panoramica generale del sistema di HTM, degli obbiettivi e i benefici che apporta. A seguire si descriverà la gestione dei dispositivi nei relativi step, prendendo come linea guida l’Ospedale Bufalini, struttura in cui si è svolto il tirocinio in preparazione. Successivamente si contestualizzerà il luogo di svolgimento del progetto per dare maggiore consapevolezza della situazione sociosanitaria presente. Dopo di che si descriveranno le fasi di lavoro svolte sul campo. Nel follow up, si è attuata un’analisi generale dello stato della Struttura Sanitaria e di ciò che si era mantenuto nel tempo, svolgendo un controllo dell’aderenza dell’Inventory, con l’attuale situazione presente ed è stato aggiornato. Sono stati controllati i processi gestionali volti a garantire una chiara tracciabilità dei guasti e dei costi sostenuti. A seguire si tratterà il monitoraggio dei Piani di Manutenzione Preventiva, i loro svolgimenti e il relativo ampliamento in termini di dispositivi e protocolli; si accenna, al funzionamento e la manutenzione di un’ambiente nuovo nell’ospedale, quale l’Oxygen Plant. Infine, si tratterà lo sviluppo di un software gestionale contenente il planner delle manutenzioni preventive. Si conclude l’elaborato con una raccolta di tutti i risultati ottenuti e con riflessioni volte a possibili sviluppi futuri.

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Ogni anno, circa il 95% delle morti per ustioni si verifica in contesti poveri di risorse e di queste più di un terzo sono rappresentate da bambini con meno di 4 anni. Per determinare le caratteristiche del dispositivo è stata necessaria una lunga fase preliminare alla progettazione, dove si è analizzata l’entità del problema delle ustioni e i trattamenti attualmente eseguiti. La principale causa di morte per ustioni è dovuta alle infezioni per cui la priorità è creare un ambiente pulito e disinfettato, dove il paziente può essere trattato o trasportato ad un ospedale specializzato. Successivamente a questa fase di analisi dei bisogni, si sono identificate le funzionalità del dispositivo: il controllo della temperatura e dell’umidità per contrastare l’ipotermia e l’ipermetabolismo, la ventilazione d’aria filtrata per prevenire le infezioni e il sistema di lavaggio per disinfettare le lesioni. Il dispositivo è stato progettato per bambini con statura inferiore ad un metro. Da qui si sono derivate le specifiche tecniche di progetto, su cui è stata svolta l’analisi dei rischi e progettato un sistema di mitigazione più o meno efficace per ottenere un rischio residuo accettabile. Terminata la progettazione generale, si è disegnato lo schema circuitale e si sono scelti i componenti elettronici per l’implementazione del prototipo. Il sistema deve esser fornito di sensori di temperatura, umidità, anidride carbonica, ed attuatori per regolare questi parametri, come l’elemento riscaldante, la ventola e la pompa idraulica. Per la realizzazione del prototipo si è utilizzata una schema Wemos e un sistema di comunicazione I2C. Successivamente alla costruzione della struttura e al cablaggio, si è implementato un modello in Simulink per testare i coefficienti del controllore PID per il sistema di termoregolazione. In fine, si sono eseguiti dei test per valutare il controllo della temperatura all’interno dello scompartimento del bambino, e si sono ottenuti buoni risultati.

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La diffusione nelle strutture sanitarie di un numero sempre crescente di apparecchiature biomediche e di tecnologie "avanzate" per la diagnosi e la terapia ha radicalmente modificato l'approccio alla cura della salute. Questo processo di "tecnologizzazione" rende evidente la necessità di fare ricorso a competenze specifiche e a strutture organizzative adeguate in modo da garantire un’efficiente e corretta gestione delle tecnologie, sia dal punto di vista tecnico che economico, bisogni a cui da circa 40 anni risponde l’Ingegneria Clinica e i Servizi di Ingegneria Clinica. Nei paesi industrializzati la crescita economica ha permesso di finanziare nuovi investimenti e strutture all'avanguardia dal punto di vista tecnologico, ma d'altra parte il pesante ingresso della tecnologia negli ospedali ha contribuito, insieme ad altri fattori (aumento del tenore di vita, crescente urbanizzazione, invecchiamento della popolazione, ...) a rendere incontrollabile e difficilmente gestibile la spesa sanitaria. A fronte quindi di una distribuzione sempre più vasta ed ormai irrinunciabile di tecnologie biomediche, la struttura sanitaria deve essere in grado di scegliere le appropriate tecnologie e di impiegare correttamente la strumentazione, di garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori, nonché la qualità del servizio erogato e di ridurre e ottimizzare i costi di acquisto e di gestione. Davanti alla necessità di garantire gli stessi servizi con meno risorse è indispensabile utilizzare l’approccio dell’Health Technology Assessment (HTA), ossia la Valutazione delle Tecnologie Sanitarie, sia nell’introduzione di innovazioni sia nella scelta di disinvestire su servizi inappropriati od obsoleti che non aggiungono valore alla tutela della salute dei cittadini. Il seguente elaborato, dopo la definizione e classificazione delle tecnologie sanitarie, un’analisi del mercato di tale settore e delle spesa sanitaria sostenuta dai vari paesi Ocse, pone l’attenzione ai Servizi di Ingegneria Clinica e il ruolo chiave che essi hanno nel garantire efficienza ed economicità grazie anche all’ausilio dei profili HTA per la programmazione degli acquisti in sanità.

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L’energia da onda potrebbe assumere un ruolo fondamentale per la transizione energetica durante i prossimi decenni, grazie alla sua continuità nel tempo molto superiore rispetto ad altre risorse rinnovabili e alla sua vasta distribuzione nello spazio. Tuttavia, l’energia da onda è ancora lontana dall’essere economicamente sostenibile, a causa di diverse problematiche tecnologiche e alle difficoltà finanziarie associate. In questa ricerca, si è innanzitutto affrontata una delle maggiori sfide tecniche, nello specifico la progettazione e modellazione di sistemi di ancoraggio per i dispositivi galleggianti, proponendo possibili soluzioni per la modellazione numerica di sistemi di ancoraggio complessi e per l’ottimizzazione dei dispositivi stessi. Successivamente sono state analizzate le possibili sinergie strategiche di installazioni per lo sfruttamento della energia da onda con altre risorse rinnovabili e la loro applicazione nel contesto di aree marine multiuso. In particolare, una metodologia per la valutazione della combinazione ottimale delle risorse rinnovabili è stata sviluppata e verificata in due diversi casi studio: un’isola e una piattaforma offshore. Si è così potuto evidenziare l’importante contributo della risorsa ondosa per la continuità energetica e per la riduzione della necessità di accumulo. Inoltre, è stato concepito un metodo di supporto decisionale multicriteriale per la valutazione delle opzioni di riuso delle piattaforme offshore alla fine della loro vita operativa, come alternativa al decommissionamento, nell’ottica di una gestione sostenibile e della ottimizzazione dell’uso dello spazio marino. Sulla base dei criteri selezionati, l’inclusione di attività innovative come la produzione di energia da onda si è dimostrata essere rilevante per rendere vantaggioso il riuso rispetto al decommissionamento. Numerosi studi recenti hanno infatti sottolineato che, nell’ambito della “crescita blu”, i mercati come l’oil&gas, le attività offshore e le isole stimoleranno lo sviluppo di tecnologie innovative come lo sfruttamento dell’energia da onda, promuovendo la sperimentazione e fornendo un importante contributo all’avanzamento tecnico e alla commercializzazione.

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"November 1996."

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"November 1997."

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Background: The management of childhood obesity is challenging. Aims: Thesis, i) reviews the evidence for lifestyle treatment of obesity, ii) explores cardiometabolic burden in childhood obesity, iii) explores whether changes in body composition predicts change in insulin sensitivity (IS), iv) develops and evaluates a lifestyle obesity intervention; v) develops a mobile health application for obesity treatment and vi) tests the application in a clinical trial. Methods: In Study 1, systematic reviews and meta-analyses of the 12‐month effects of lifestyle and mHealth interventions were conducted. In Study 2, the prevalence of cardiometabolic burden was estimated in a consecutive series of 267 children. In Study 3, body composition was estimated with bioelectrical impedance analysis (BIA) and dual x-ray absorptiometry (DXA) and linear regression analyses were used to estimate the extent to which each methods predicted change in IS. Study 4 describes the development of the Temple Street W82GO Healthy Lifestyle intervention for clinical obesity in children and a controlled study of treatment effect in 276 children is reported. Study 5 describes the development and testing of the Reactivate Mobile Obesity Application. Study 6 outlines the development and preliminary report from a clinical effectiveness trial of Reactivate. Results: In Study 1, meta--‐analyses BMI SDS changed by -0.16 (-0.24,‐0.07, p<0.01) and -0.03 (-0.13, 0.06, p=0.48). In study 2, cardiometabolic comorbidities were common (e.g. hypertension in 49%) and prevalence increased as obesity level increased. In Study 3, BC changes significantly predicted changes in IS. In Study 4, BMI SDS was significantly reduced in W82GO compared to controls (p<0.001). In Study 5, the Reactivate application had good usability indices and preliminary 6‐month process report data from Study 6, revealed a promising effect for Reactivate. Conclusions: W82GO and Reactivate are promising forms of treatment.

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Background The development of products and services for health care systems is one of the most important phenomena to have occurred in the field of health care over the last 50 years. It generates significant commercial, medical and social results. Although much has been done to understand how health technologies are adopted and regulated in developed countries, little attention has been paid to the situation in low- and middle-income countries (LMICs). Here we examine the institutional environment in which decisions are made regarding the adoption of expensive medical devices into the Brazilian health care system. Methods We used a case study strategy to address our research question. The empirical work relied on in-depth interviews (N = 16) with representatives of a wide range of actors and stakeholders that participate in the process of diffusion of CT (computerized tomography) scanners in Brazil, including manufacturers, health care organizations, medical specialty societies, health insurance companies, regulatory agencies and the Ministry of Health. Results The adoption of CT scanners is not determined by health policy makers or third-party payers of public and private sectors. Instead, decisions are primarily made by administrators of individual hospitals and clinics, strongly influenced by both physicians and sales representatives of the medical industry who act as change agents. Because this process is not properly regulated by public authorities, health care organizations are free to decide whether, when and how they will adopt a particular technology. Conclusions Our study identifies problems in how health care systems in LMICs adopt new, expensive medical technologies, and suggests that a set of innovative approaches and policy instruments are needed in order to balance the institutional and professional desire to practise a modern and expensive medicine in a context of health inequalities and basic health needs.

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Existing studies on global sourcing strategy have implicitly adopted a cJosed-systems perspective in which sourcing activities are managed within a multinational company across national boundaries. Produd and process innovations and components procurement that are jointly managed by a consortium of cooperating firms have not been examined. In this paper, we empiricallyexamine the issues concerning sourcing partnerships in an open-systems perspective. Findings suggest that even in a sourcing partnership arrangement with a foreign supplier, the principal firm's ability to procure and control the supply of major components has a positive bearing on its market performance.

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Over the centuries there has been a growing trend of societies and it is possible to verify their economic growth. This growth has provided an increased pressure on natural resources, often over-reaching the boundaries of each country, which has called into question the level of environmental sustainability in different countries. Sustainability is understood as a complex concept involving ecological, social, economic dimensions and temporal urban processes. Therefore, Firmino (2009) suggests that the ecological footprint (EF) allows people to establish dependency relations between human activities and the natural resources required for such activities and for the absorption of waste generated. According to Bergh & Verbruggen (1999) the EF is an objective, impartial and one-dimensional indicator that enables people to assess the sustainability. The Superior Schools have a crucial role in building the vision of a sustainable future as a reality, because in transmitting values and environmental principles to his students, are providing that they, in exercising his professional activity, make decisions weighing the environmental values. This ensures improved quality of life. The present study aims to determine the level of environmental sustainability of the Academic Community of Lisbon College of Health Technology (ESTeSL), by calculating the EF, and describe whether a relation between Footprint and various socio-demographic characteristics of the subjects.

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Higher education institutions, has an active role in the development of a sustainable future and for this reason, it is essential that they became environmentally sustainable institutions, applying methods such as the Ecological Footprint analysis. This study intent is to strengthen the potential of the ecological footprint as an indicator of the sustainability of students of Lisbon School of Health Technology, and identify the relationship between the ecological footprint and the different socio-demographic variables.

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According to the Intergovernmental Panel on Climate Change, the average temperature of the Earth's surface has risen about 1º C in the last 100 years and will increase, depending on the scenario emissions of Greenhouse Gases. The rising temperatures could trigger environmental effects like rising sea levels, floods, droughts, heat waves, hurricanes. With growing concerns about different environmental issues and the need to address climate change, institutions of higher education should create knowledge and integrate sustainability into teaching programs and research programs, as well as promoting environmental issues for society. The aim of this study is to determine the carbon footprint of the academic community of Lisbon School of Health Technology (ESTeSL) in 2013, identifying possible links between the Carbon Footprint and the different socio-demographic variables.