687 resultados para HAB modulo abitativo


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L’interesse per missioni spaziali verso la luna, il pianeta Marte o asteroidi vicini NEA (near earth asteroids) è in continuo aumento; ne sono prova i numerosi concorsi di idee innovative da applicare a possibili missioni spaziali. A partire dai profili di missione e da altri dati forniti dai gruppi di ricerca attivi nel settore, mi sono occupato di svolgere la modellazione CAD concettuale di un modulo abitabile per due astronauti e, in particolare, di pensare a livello concettuale come possano essere risolte problematiche di dispiegamento del modulo e montaggio nello spazio. E’ infatti fondamentale che la struttura ripiegata possa essere inserita all’interno di un lanciatore già definito, e che possa espandersi una volta in orbita. Ho quindi svolto il disegno del modulo abitativo sia in configurazione di lancio che in configurazione dispiegata, cercando di fornire alcune prime indicazioni riguardo alle possibili configurazioni costruttive e ad una possibile sequenza di montaggio.

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La ricerca si pone come obbiettivo principale quello di individuare gli strumenti in grado di controllare la qualità di una progettazione specifica che risponde alle forti richieste della domanda turistica di un territorio. Parte dalle più semplici teorie che inquadrano una costante condizione dell’uomo, “il VIAGGIARE”. La ricerca si pone come primo interrogativo quello definire una “dimensione” in cui le persone viaggiano, dove il concetto fisico di spazio dedicato alla vita si è spostato come e quanto si sposta la gente. Esiste una sorta di macroluogo (destinazione) che comprende tutti gli spazi dove la gente arriva e da cui spesso riparte. Pensare all'architettura dell’ospitalità significa indagare e comprendere come la casa non è più il solo luogo dove la gente abita. La ricerca affonda le proprie tesi sull’importanza dei “luoghi” appartenenti ad un territorio e come essi debbano riappropriarsi, attraverso un percorso progettuale, della loro più stretta vocazione attrattiva. Così come si sviluppa un’architettura dello stare, si manifesta un’architettura dello spostarsi e tali architetture si confondono e si integrano ad un territorio che per sua natura è esso stesso attrattivo. L’origine terminologica di nomadismo è passaggio necessario per la comprensione di una nuova dimensione architettonica legata a concetti quali mobilità e abitare. Si indaga pertanto all’interno della letteratura “diasporica”, in cui compaiono le prime configurazioni legate alla provvisorietà e alle costruzioni “erranti”. In sintesi, dopo aver posizionato e classificato il fenomeno turistico come nuova forma dell’abitare, senza il quale non si potrebbe svolgere una completa programmazione territoriale in quanto fenomeno oramai imprescindibile, la ricerca procede con l’individuazione di un ambito inteso come strumento di indagine sulle relazioni tra le diverse categorie e “tipologie” turistiche. La Riviera Romagnola è sicuramente molto famosa per la sua ospitalità e per le imponenti infrastrutture turistiche ma a livello industriale non è meno famosa per il porto di Ravenna che costituisce un punto di riferimento logistico per lo scambio di merci e materie prime via mare, oltre che essere, in tutta la sua estensione, caso di eccellenza. La provincia di Ravenna mette insieme tutti i fattori che servono a soddisfare le Total Leisure Experience, cioè esperienze di totale appagamento durante la vacanza. Quello che emerge dalle considerazioni svolte sul territorio ravennate è che il turista moderno non va più in cerca di una vacanza monotematica, in cui stare solo in spiaggia o occuparsi esclusivamente di monumenti e cultura. La richiesta è quella di un piacere procurato da una molteplicità di elementi. Pensiamo ad un distretto turistico dove l’offerta, oltre alla spiaggia o gli itinerari culturali, è anche occasione per fare sport o fitness, per rilassarsi in luoghi sereni, per gustare o acquistare cibi tipici e, allo stesso tempo, godere degli stessi servizi che una persona può avere a disposizione nella propria casa. Il percorso, finalizzato a definire un metodo di progettazione dell’ospitalità, parte dalla acquisizione delle esperienze nazionali ed internazionali avvenute negli ultimi dieci anni. La suddetta fase di ricerca “tipologica” si è conclusa in una valutazione critica che mette in evidenza punti di forza e punti di debolezza delle esperienze prese in esame. La conclusione di questa esplorazione ha prodotto una prima stesura degli “obbiettivi concettuali” legati alla elaborazione di un modello architettonico. Il progetto di ricerca in oggetto converge sul percorso tracciato dai Fiumi Uniti in Ravenna. Tale scelta consente di prendere in considerazione un parametro che mostri fattori di continuità tra costa e città, tra turismo balneare e turismo culturale, considerato quindi come potenziale strumento di connessione tra realtà spesso omologhe o complementari, in vista di una implementazione turistica che il progetto di ricerca ha come primo tra i suoi obiettivi. Il tema dell’architettura dell’ospitalità, che in questo caso si concretizza nell’idea di sperimentare l’ALBERGO DIFFUSO, è quello che permette di evidenziare al meglio la forma specifica della cultura locale, salvandone la vocazione universale. La proposta progettuale si articola in uno studio consequenziale ed organico in grado di promuovere una riflessione originale sul tema del moduloabitativo” nei luoghi di prossimità delle emergenze territoriali di specifico interesse, attorno alle quali la crescente affluenza di un’utenza fortemente differenziata evidenzia la necessità di nodi singolari che si prestino a soddisfare una molteplicità di usi in contesti di grande pregio.

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Instruction scheduling with an automaton-based resource conflict model is well-established for normal scheduling. Such models have been generalized to software pipelining in the modulo-scheduling framework. One weakness with existing methods is that a distinct automaton must be constructed for each combination of a reservation table and initiation interval. In this work, we present a different approach to model conflicts. We construct one automaton for each reservation table which acts as a compact encoding of all the conflict automata for this table, which can be recovered for use in modulo-scheduling. The basic premise of the construction is to move away from the Proebsting-Fraser model of conflict automaton to the Muller model of automaton modelling issue sequences. The latter turns out to be useful and efficient in this situation. Having constructed this automaton, we show how to improve the estimate of resource constrained initiation interval. Such a bound is always better than the average-use estimate. We show that our bound is safe: it is always lower than the true initiation interval. This use of the automaton is orthogonal to its use in modulo-scheduling. Once we generate the required information during pre-processing, we can compute the lower bound for a program without any further reference to the automaton.

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Desarrollo del módulo SW-BAAN4 del programa Integración CAD-ERP

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The effects of Heterosigma akashiwo on the early development of Argopecten irradians Lamarck: eggs, D-shaped larvae, eye-spot larvae and juveniles, were investigated under laboratory conditions. Exposing fertilized eggs to various densities of H. akashiwo algal culture revealed that the development of the embryos to the gastrula was significantly slowed at densities of more than 1 X 10(4) cells/ml algal cells, and mostly was arrested when the embryos reached the trochophore larvae stage. At this stage, several trochophore larvae were adhered together by the algal cells, resulting in the inhibition of their swimming activity. Larvae had still not developed into D-shaped larvae after 30 h, and therefore did not finish the hatching process. The attachment and adherence of the algal cells to the larvae might be an important process in the mechanism of the impact on egg hatching success. The activity of the D-shaped larvae was significantly inhibited after 48 h exposure to H. akashiwo at a density of 15 X 10(4) cells/ml and after 96 h at 10 X 10(4) cells/ml. The survival rate of the eye-spot larvae was decreased significantly after 48 h exposure to the algal culture at densities of more than 1 X 10(4) cells/ml. However, all the juveniles could survive and their climbing and attachment activity were not affected after 1 and 5 h exposure to the algal culture at all the various algal cell densities tested from 5 to 20 X 10(4) cells/ml. The results indicated that susceptibility of embryos or larvae to the alga H. akashiwo differs depending on the developmental stage. The embryos and the eye-spot larvae of A. irradians are more sensitive stages to the toxicity of H. akashiwo. Observed effects of H. akashiwo exposure on early development of A. irradians serve to point out to the potential danger of this alga for scallop populations. The possible toxicological mechanisms of H. akashiwo on the scallop embryos and larvae are discussed. (c) 2005 Elsevier B.V All rights reserved.

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The impacts of Prorocentrum donghaiense Lu and Alexandrium catenella Balech, causative species of the large-scale HAB in the East China Sea, were studied under laboratory conditions. According to bloom densities, the effects of monoculture and mixture of the two species were examined on the egg-hatching success of Argopecten irradians Lamarck, and the population growth of Brachionus plicatilis Muller and Moina mongolica Daday. The results showed that monoculture of A. catenella had a significant inhibition on the egg hatching success of A. irradians, and the population growth of B. plicatilis and M. mongolica. The median effective densities ( EDSo) inhibiting the egg hatching success of A. irradians for 24 h and the population growth of B. plicatilis and M. mongolica for 96 h were 800, 630, and 2 400 cells/cm(3), respectively. Monoculture of P. donghaiense has no such inhibitory effect on the egg hatching success of A. irradians; P. donghaiense at lower suitable densities could sustain the population growth of B. plicatilis (1 x 10(4) similar to 3 x 10(4)cells/cm(3)) and M. mongolica (2 x 10(4) similar to 5 x 10(4) cells/cm(3)); P. doaghaiense at higher densities had significantly adverse effect on the population growth of B. plicatilis (4 x 10(4) similar to 10 x 10(4) cells/cm(3)) and M. mongolica (10 x 10(4) cells/cm(3)). When the two algae were mixed according to bloom densities, P. donghaiense at suitable densities to some extent could decrease the toxicity of A. catenella to B. plicatilis and M. mongolica. The results indicated that the large-scale HAB in the East China Sea could have adverse effect on zooplankton, and might further influence the marine ecosystem, especially when there was also Alexandrium bloom.

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Desarrollo empresarial y creación de empresa

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[Tesis] (Maestro en Ciencias de la Administración con Especialidad en Relaciones Industriales)- UANL, 2003

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La guía y el módulo resultan siendo como el mapa que llevará a la clase en su ruta para aproximarse al conocimiento o para crearlo. Pero, necesita de la decidida colaboración del docente para que, efectivamente ayude en su objetivo de aprender