7 resultados para Gamit


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A persistência do herbicida clomazone aplicado diretamente na lâmina d'água de arroz irrigado foi avaliada em três experimentos conduzidos em um solo do tipo argilo-siltoso, na Estação Experimental da EPAGRI em Itajaí-SC, a partir de duas formulações do herbicida clomazone, 500 CE (concentrado emulsionável) e 360 CS (concentrado solúvel), na mesma dose do ingrediente ativo. Os experimentos com arroz irrigado em sistema pré-germinado foram conduzidos, durante três anos consecutivos, nas safras de 1996/97 a 98/99; o herbicida foi quantificado em solo e água, antes e após a aplicação, sendo após a aplicação retiradas diversas amostras de solo e água para análise até a colheita da cultura do arroz. As amostras foram analisadas através de cromatografia gasosa. No ano de 1996/97 foi avaliado o herbicida clomazone na formulação 500 CE, o qual foi detectado no solo até oito dias após a aplicação (DAA) e, na água, até 32 DAA. Na safra 1996/97 os teores de herbicida na água aos 16 dias foram em torno de 3% da quantidade aplicada. O clomazone, na formulação CS, foi detectado na água e no solo até 24 DAA, sendo o período residual desta formulação superior ao da formulação CE. Esses resultados sugerem que até três a quatro semanas após a aplicação do herbicida, nas formulações CE e CS, a água deve ser mantida dentro dos quadros, a fim de minimizar os riscos de arrastamento do produto para fora da lavoura e a conseqüente contaminação das águas superficiais.

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Volatilization represents an important process in the displacement of pesticides for the environment. The physicochemical properties of the clomazone molecule indicate its relative volatility. Therefore, this study was carried out to assess the volatilization of different clomazone herbicide formulations using bioindicator species. To that end, airtight glass boxes were used with the presence of different clomazone formulations and plant species. The formulations used were Gamit 360 CS(r), Gamit 500 EC(r) and Gamit Star(r). The plant species assessed were maize, sorghum and rice. With the results obtained it is possible to conclude that, among the formulations, Gamit 360 CS(r) has caused less phytotoxicity to the bioindicator species in comparison to the formulations of Gamit 500 EC(r) and Gamit Star(r) formulations. In general, The Gamit 500 EC(r) and Gamit Star(r) have not differed in the phytotoxicity potential for the bioindicator species.

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Estimation of tropospheric gradients in GNSS data processing is a well-known technique to improve positioning (e.g. Bar-Sever et al., 1998; Chen and Herring, 1997). More recently, several authors also focused on the estimation of such parameters for meteorological studies and demonstrated their potential benefits (e.g. Champollion et al., 2004). Today, they are routinely estimated by several global and regional GNSS analysis centres but they are still not yet used for operational meteorology.This paper discusses the physical meaning of tropospheric gradients estimated from GPS observations recorded in 2011 by 13 permanent stations located in Corsica Island (a French Island in the western part of Italy). Corsica Island is a particularly interesting location for such study as it presents a significant environmental contrast between the continent and the sea, as well as a steep topography.Therefore, we estimated Zenith Total Delay (ZTD) and tropospheric gradients using two software: GAMIT/GLOBK (GAMIT version 10.5) and GIPSY-OASIS II version 6.1. Our results are then compared to radiosonde observations and to the IGS final troposphere products. For all stations we found a good agreement between the ZWD estimated by the two software (the mean of the ZWD differences is 1 mm with a standard deviation of 6 mm) but the tropospheric gradients are in less good agreement (the mean of the gradient differences is 0.1 mm with a standard deviation of 0.7 mm), despite the differences in the processing strategy (double-differences for GAMIT/GLOBK versus zero-difference for GIPSY-OASIS).We also observe that gradient amplitudes are correlated with the seasonal behaviour of the humidity. Like ZWD estimates, they are larger in summer than in winter. Their directions are stable over the time but not correlated with the IWV anomaly observed by ERA-Interim. Tropospheric gradients observed at many sites always point to inland throughout the year. These preferred directions are almost opposite to the largest slope of the local topography as derived from the world Digital Elevation Model ASTER GDEM v2. These first results give a physical meaning to gradients but the origin of such directions need further investigations.

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Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)

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Con il trascorrere del tempo, le reti di stazioni permanenti GNSS (Global Navigation Satellite System) divengono sempre più un valido supporto alle tecniche di rilevamento satellitare. Esse sono al tempo stesso un’efficace materializzazione del sistema di riferimento e un utile ausilio ad applicazioni di rilevamento topografico e di monitoraggio per il controllo di deformazioni. Alle ormai classiche applicazioni statiche in post-processamento, si affiancano le misure in tempo reale sempre più utilizzate e richieste dall’utenza professionale. In tutti i casi risulta molto importante la determinazione di coordinate precise per le stazioni permanenti, al punto che si è deciso di effettuarla tramite differenti ambienti di calcolo. Sono stati confrontati il Bernese, il Gamit (che condividono l’approccio differenziato) e il Gipsy (che utilizza l’approccio indifferenziato). L’uso di tre software ha reso indispensabile l’individuazione di una strategia di calcolo comune in grado di garantire che, i dati ancillari e i parametri fisici adottati, non costituiscano fonte di diversificazione tra le soluzioni ottenute. L’analisi di reti di dimensioni nazionali oppure di reti locali per lunghi intervalli di tempo, comporta il processamento di migliaia se non decine di migliaia di file; a ciò si aggiunge che, talora a causa di banali errori, oppure al fine di elaborare test scientifici, spesso risulta necessario reiterare le elaborazioni. Molte risorse sono quindi state investite nella messa a punto di procedure automatiche finalizzate, da un lato alla preparazione degli archivi e dall’altro all’analisi dei risultati e al loro confronto qualora si sia in possesso di più soluzioni. Dette procedure sono state sviluppate elaborando i dataset più significativi messi a disposizione del DISTART (Dipartimento di Ingegneria delle Strutture, dei Trasporti, delle Acque, del Rilevamento del Territorio - Università di Bologna). E’ stato così possibile, al tempo stesso, calcolare la posizione delle stazioni permanenti di alcune importanti reti locali e nazionali e confrontare taluni fra i più importanti codici scientifici che assolvono a tale funzione. Per quanto attiene il confronto fra i diversi software si è verificato che: • le soluzioni ottenute dal Bernese e da Gamit (i due software differenziati) sono sempre in perfetto accordo; • le soluzioni Gipsy (che utilizza il metodo indifferenziato) risultano, quasi sempre, leggermente più disperse rispetto a quelle degli altri software e mostrano talvolta delle apprezzabili differenze numeriche rispetto alle altre soluzioni, soprattutto per quanto attiene la coordinata Est; le differenze sono però contenute in pochi millimetri e le rette che descrivono i trend sono comunque praticamente parallele a quelle degli altri due codici; • il citato bias in Est tra Gipsy e le soluzioni differenziate, è più evidente in presenza di determinate combinazioni Antenna/Radome e sembra essere legato all’uso delle calibrazioni assolute da parte dei diversi software. E’ necessario altresì considerare che Gipsy è sensibilmente più veloce dei codici differenziati e soprattutto che, con la procedura indifferenziata, il file di ciascuna stazione di ciascun giorno, viene elaborato indipendentemente dagli altri, con evidente maggior elasticità di gestione: se si individua un errore strumentale su di una singola stazione o se si decide di aggiungere o togliere una stazione dalla rete, non risulta necessario il ricalcolo dell’intera rete. Insieme alle altre reti è stato possibile analizzare la Rete Dinamica Nazionale (RDN), non solo i 28 giorni che hanno dato luogo alla sua prima definizione, bensì anche ulteriori quattro intervalli temporali di 28 giorni, intercalati di sei mesi e che coprono quindi un intervallo temporale complessivo pari a due anni. Si è così potuto verificare che la RDN può essere utilizzata per l’inserimento in ITRF05 (International Terrestrial Reference Frame) di una qualsiasi rete regionale italiana nonostante l’intervallo temporale ancora limitato. Da un lato sono state stimate le velocità ITRF (puramente indicative e non ufficiali) delle stazioni RDN e, dall’altro, è stata effettuata una prova di inquadramento di una rete regionale in ITRF, tramite RDN, e si è verificato che non si hanno differenze apprezzabili rispetto all’inquadramento in ITRF, tramite un congruo numero di stazioni IGS/EUREF (International GNSS Service / European REference Frame, SubCommission for Europe dello International Association of Geodesy).