6 resultados para Follie


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Aquesta tesina, amb el títol "La poètica del desig. amor i bogeria a l'Orlando furioso", proposa una nova lectura del poema de Ludovico Ariosto, prenent com a objectiu l'anàlisi de la bogeria del seu protagonista, el Comte Orlando, "che per amor venne in furore e matto / d'uom che sì saggio era stimato prima". Així doncs, pretenem esbrinar per què davant de la constatació de Matteo Maria Boiardo d'un "Orlando innmorato", Ariosto va respondre amb un "Orlando furioso", narrant així "cosa non detta in prosa mai né in rima". Per arribar fins al fons de la qüestió, ens hem preguntat quins són l'origen, la manifestació textual, la dimensió i el significat del concepte de "furor" en el text; interrogants que ens han conduït cap a una bogeria amorosa que és manifestació externa d'un desig insatisfet. Un concepte que, a més a més d'evocar l"Hercules furens" d'Eurípides i Sèneca, ens remet a la teoria dels humors de Galè, al concepte de 'melancholia' d'Aristòtil i a l'eròtica platònica, al mateix temps que reprodueix els models del que Cesare Segre anomena la 'follie littéraire' característica de l'època medieval. A partir d'aquesta anàlisi s'ha interpretat el text com una apologia de les passions en la que es destrona al savi com a paradigma i model ètic, acabant així amb la imatge de l'home com a "animal rationale", situant per contra la seva "humanitas" ja no en la racionalitat (tampoc en la irracionalitat), sinó en la passionalitat, oferint així un retrat de l'ésser humà com a "animal passionalis" , una criatura intermitja en la que haurien de confluir idealment raó i passió.

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Nel 1919 l'arabista spagnolo Miguel Asín Palacios dà alle stampe La Escatologìa musulmana en la Divina, in cui, attraverso una serie impressionante di analogie, dimostra l'esistenza di un rapporto «modello-copia» tra le narrazioni musulmane del viaggio ultraterreno di Maometto e la Divina Commedia. Questa controversa opera sarà la scintilla di una polemica, che ancora oggi, a distanza di cento anni rimane aperta e sconosciuta ai più. Questo è il motivo che mi ha spinta a trattare questo argomento nel presente elaborato: il mio scopo è quello di fornire una sintesi della Questione delle fonti islamiche della Divina Commedia, mostrare una panoramica dell'evoluzione del dibattito e dimostrare come, quelle che nell'opera di Palacios erano solo ipotesi, si siano rivelate essere, entro certi limiti, una realtà. Che il Medioevo europeo fosse saturo di pensiero e di arte islamica è innegabile: affermare che Dante, con la sua universale curiositas, si astenne completamente da questi influssi sembra indicare soltanto un certo disagio dei critici italiani nei confronti di questo mondo, a cui l'Europa guarda spesso solo attraverso eventi quali la guerra santa, la sottomissione della donna e il fanatismo. Proprio in un epoca come la nostra, in cui le barbare follie del fondamentalismo ci spingono a temere l'altro, questi studi assumono nuovo valore: la presenza di un'influenza islamica non rende meno grande il genio dantesco, anzi ne allarga gli orizzonti e rende la sua opera un esempio di interculturalità e di apertura profondamente attuale.

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Als "maßlose" Kopie ist die zwischen 1774 und 1784 errichtete, gigantische "Ruine" einer dorischen Säule im französischen Landschaftsgarten Désert de Retz eine Ausnahmeerscheinung im Kontext der Kunst- und Gartendiskurse ihrer Entstehungszeit. Komplettiert hätte der Säulestumpf, in dem sich ein mehrgeschossiges Gartenhaus befindet, eine Höhe von einhundertzwanzig Metern. Doch gerade aus der Inszenierung einer übergroßen klassischen Ordnung als bewohnte Ruine erschließt sich die Bedeutung dieses ungewöhnlichen Bauwerks. Die Garten des Désert de Retz zog nicht allein die Surrealisten um André Breton in ihren Bann, die sich 1960 vor seinem Eingang zu einem Gruppenfoto versammelten. Eine eigentümliche Querverbindung besteht auch zu einem der bekanntesten Entwürfe von Adolf Loos, der 1922 für den Chicago-Tribune-Tower-Wettbewerb einen Wolkenkratzer in Gestalt einer riesigen dorischen Säule einreichte.