339 resultados para Crim de Germania
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El present estudi ofereix una anàlisi de la recepció crítica de l’obra Crim de Germania, de l’escriptor valencià Josep Lozano, publicada per primera vegada a l’abril de 1980 per l’editorial Tres i Quatre, que permet fixar els elements a l’entorn dels quals s’ha anat elaborant la lectura de la novel·la i la seua evolució temporal. Durant més de trenta anys, Crim de Germania ha sigut objecte de nombroses valoracions crítiques a la premsa i en publicacions periòdiques de diversa índole a tot arreu dels territoris de parla catalana. L’estudi s’ha dividit en tres etapes: la primera s’inicia amb la publicació del llibre i conclou l’any 1981; la segona comprén el período des de 1982 fins al 2004, i, la tercera, des de 2005 —any en què la novel·la s’amplia i es reedita per Bromera— fins l’actualitat.
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Nanoindentation technique was employed to measure the changes in mechanical properties of a glass preform subjected to different levels of UV exposure. The results reveal that short-term exposure leads to an appreciable increase in the Young's modulus (E), suggesting the densification of the glass, confirming the compaction-densification model. However, on prolonged exposure, E decreases, which provides what we believe to be the first direct evidence of dilation in the glass leading into the Type IIA regime. The present results rule out the hypothesis that continued exposure leads to an irreversible compaction and prove that index modulation regimes are intrinsic to the glass matrix.
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Numérisation partielle de reliure
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The first Europeans who wrote about the Indigenous people of the newly discovered Americas, not only used medieval, but also classical literature as a tool of reference to describe 'otherness.' As true humanists, the French Jesuits who arrived in the New World were deeply influenced by their classical education and, as claimed by Grafton, reverted to ancient ethnographic texts, like Tacitus' Germania, to support their analyse of the Indigenous people they encountered. Books talk to books. Inspired by Germania, the early French Jesuits managed to convey to their readers a subtle critique of their own civilization, enhancing, like Tacitus, the virtuous aspect of the so-called barbarians they described while illustrating the corruption of their respective civilized worlds. This thesis suggests that the essence of Tacitus' work is definitively present in Pierre Biard's letters and his Relation. His testimonies illustrate the connection the early French Jesuits had with the humanist thought of their time.
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UANL
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El artículo del profesor Mario Caciagli es un aporte pertinente al estudio de las instituciones electorales comparadas, tanto por el segmento temporal de su estudio —cuyo punto de partida es el hecho histórico de la caída del muro de Berlín, evento importante no solo para el mundo alemán, sino también para Occidente— como por la exposición sistemática de los diferentes frentes de valoración de la actividad partidista y del comportamiento de las agrupaciones políticas alemanas en los comicios ocurridos desde la unificación. Las referencias a los antecedentes inmediatos —esto es, la compleja recomposición de Alemania como país después de la Segunda Guerra Mundial— aparecen como complemento y soporte ineludible, pero en una discreta penumbra que no resta luz al período de análisis."-- Roballo Lozan, Julio
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Crédito variable para educación secundaria obligatoria 12-16 años, especialmente adecuado para segundo o tercer curso del área de ciencias experimentales, diseñado como un crédito motivador especialmente indicado para alumnos con dificultades académicas. Se pretende animar a los alumnos al estudio de la ciencia, haciendo que los aprendizajes sean significativos, y desarrollando también la capacidad del alumno para el trabajo individual y en grupo, ofreciendo el aprendizaje de habilidades y experiencias prácticas. Para ello se introducen procedimientos nuevos usando un lenguaje sencillo y directo, evaluándose sin exámenes convencionales. Se sugieren 32 actividades de aprendizaje agrupadas en 7 temas: Análisis de tierras. Falsificaciones. Trabajo de los biólogos. La ciencia forense. Las huellas dactilares y las huellas no dactilares. Técnicas especiales.
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Il processo di riforma a carattere europeo che ha condotto alla nascita di uno Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore ha conosciuto diverse tappe fondamentali, fra cui, per esempio, la ripartizione in cicli e l’adozione dei crediti ECTS. Una di queste tappe, ossia il passaggio da una pianificazione della didattica basata sui contenuti ad una basata sui risultati dell’apprendimento, ricopre un ruolo di primo piano nel presente progetto di dottorato. Lo studio qui descritto ha esaminato, da un punto di vista sintattico e semantico, un campione di obiettivi e risultati dell’apprendimento di insegnamenti di alcuni corsi di laurea di primo e secondo ciclo, delle scienze umanistiche, in Austria, Germania, Italia e Regno Unito. L’obiettivo del progetto è proporre uno schema per una classificazione a faccette di obiettivi dell’apprendimento denominato FLOC. Tale schema è adottato per classificare gli obiettivi dell’apprendimento di quattro contesti linguistico-culturali (nei paesi summenzionati), dando vita a FLOC-AT, FLOC-DE, FLOC-IT e FLOC-EN. Queste quattro classificazioni forniscono inoltre il contesto per un’analisi contrastiva multilingue fra unità di obiettivi di apprendimento.
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L’autore ricostruisce ed esamina la storia dei rapporti italo-tedeschi negli anni immediatamente precedenti la riapertura ufficiale delle relazioni diplomatiche tra Italia e Repubblica federale tedesca. Un riavvicinamento economico e politico progressivo, ma che suscitò forti contrasti tra i principali attori della diplomazia italiana. Il saggio si basa su una documentazione conservata presso l’Archivio storico del ministero degli Esteri, l’Archivio centrale dello Stato, l’Archivio storico della Banca d’Italia e l’Archivio Politico del ministero degli Esteri della Repubblica federale. L’autore sostiene che le relazioni economiche italo-tedesche assunsero un ruolo centrale nel processo di elaborazione della politica estera italiana sulla questione tedesca nel corso di questi anni. Prima dell’istituzione della Repubblica federale tedesca, l’Italia divenne un partner economico fondamentale per la Germania occidentale. Tra il 1945 e il 1949 l'Italia fu il primo paese europeo favorevole alla rinascita di un nuovo stato tedesco non sottoposto alla diretta influenza dell’Unione Sovietica. Il presidente del Consiglio De Gasperi e il ministro degli Esteri Sforza per sostenere la nuova Germania attuarono una precisa azione diplomatica di riavvicinamento politico, promuovendo diversi scambi di visite e di incontri con i rappresentanti tedeschi.
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Oggetto della ricerca è il museo Wilhelm Lehmbruck di Duisburg, un'opera dell'architetto Manfred Lehmbruck, progettata e realizzata tra il 1957 e il 1964. Questa architettura, che ospita la produzione artistica del noto scultore Wilhelm Lehmbruck, padre di Manfred, è tra i primi musei edificati ex novo nella Repubblica Federale Tedesca dopo la seconda guerra mondiale. Il mito di Wilhelm Lehmbruck, costruito negli anni per donare una identità culturale alla città industriale di Duisburg, si rinvigorì nel secondo dopoguerra in seno ad una più generale tendenza sorta nella Repubblica di Bonn verso la rivalutazione dell'arte moderna, dichiarata “degenerata” dal nazionalsocialismo. Ricollegarsi all'arte e all'architettura moderna degli anni venti era in quel momento funzionale al ridisegno di un volto nuovo e democratico del giovane stato tedesco, che cercava legittimazione proclamandosi erede della mitica e gloriosa Repubblica di Weimar. Dopo anni di dibattiti sulla ricostruzione, l'architettura del neues Bauen sembrava l'unico modo in cui la Repubblica Federale potesse presentarsi al mondo, anche se la realtà del paese era assai più complessa e svelava il “doppio volto” che connotò questo stato a partire dal 1945. Le numerose dicotomie che popolarono presto la tabula rasa nata dalle ceneri del conflitto (memoria/oblio, tradizione/modernità, continuità/discontinuità con il recente e infausto passato) trovano espressione nella storia e nella particolare architettura del museo di Duisburg, che può essere quindi interpretato come un'opera paradigmatica per comprendere la nuova identità della Repubblica Federale, un'identità che la rese capace di risorgere dopo l' “anno zero”, ricercando nel miracolo economico uno strumento di redenzione da un passato vergognoso, che doveva essere taciuto, dimenticato, lasciato alle spalle.
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L'elaborato tratta le realtà degli immigrati, i loro diritti e le politiche di integrazione in Italia e in Germania. Oltre a sfatare alcuni miti, il testo si focalizza soprattutto sulle cause delle difficoltà di integrazione e sul ruolo fondamentale che gli immigrati svolgono per entrambi i paesi.
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Descrizione delle macchine utilizzate in Germania tra le due guerre mondiali in ambito bellico, le loro origini e la loro importanza in termini di sviluppo.