154 resultados para Brescia


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BACKGROUND: The aim of the study was to determine which, and to what extent, haemodynamic parameters contribute to the remodelling of the venous limb of the Brescia-Cimino haemodialysis access. METHODS: The dimensions of the radial artery and the venous limb of the haemodialysis access were measured by an echo-tracking technique. In six ESRD patients undergoing primary arteriovenous fistula (AVF) formation, vessel diameter, wall thickness, blood pressure and blood flow were measured after the operation, and at 1 and 3 months follow-up. The contralateral forearm vessels in their native position served as baseline values for comparison. RESULTS: The diameter of the proximal antecubital vein progressively increased over the study period without reaching significant differences (4430, 5041 and 6620 microm at weeks 1, 4 and 12 respectively), whereas the intima-media thickness remained unchanged. The venous dilatation was associated with a reduction of the mean shear stress that culminated after the operation and progressively returned to normal venous values at 3 months (24.5 vs 10.4 dyne/cm(2), P<0.043). Thus the venous limb of the AVF undergoes eccentric hypertrophy as demonstrated by the increase in wall cross-sectional area (4.42 vs 6.32 mm(2) at week 1 vs week 12, P<0.028). At the time of the operation, the blood pressure in the AVF was 151+/-14/92.4+/-11 mmHg vs 49+/-19/24.5+/-6 mmHg (means+/-SEM) for the radial artery and the venous limb of the vascular access, respectively. One year after the operation the blood pressure in the venous limb had not changed: 42+/-14/25.3+/-7 mmHg (means+/-SEM). Under these conditions, the systolo-diastolic diameter changes observed in the radial artery and the antecubital vein were within a similar range at all time points: 56+/-17 vs 90+/-26 microm (means+/-SEM) at week 12. CONCLUSIONS: The increased circumferential stress resulting from the flow-mediated dilatation rather than the elevation of blood pressure appears to represent the main contributing factor to the eccentric hypertrophy of the venous limb of Brescia-Cimino haemodialysis access.

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La relación del cristianismo con los espectáculos de la tradición romano-pagana, y muy especialmente las críticas que los Padres de la Iglesia dirigieron a todo tipo de manifestación lúdica, constituye un tema complejo y lleno de interés que desde hace unos cuarenta años ha generado la publicación de importantes monografías consagradas a este sujeto. Sin duda, un momento de inflexión fue la aparición, en 1972, del célebre libro de Werner Weismann, Kirche und Schauspiele. Die Schauspiele im Urteil der lateinischen Kirchenväter unter besonderer Berücksichtigung vom Augustin. Posteriormente han visto la luz nuevos trabajos dedicados a examinar esta cuestión.

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Nelle attuali organizzazioni sanitarie non è raro trovare operatori sanitari i quali ritengono che la relazione con il paziente consista nell'avere adeguate competenze tecniche inerenti la professione e nell'applicarle con attenzione e diligenza. Peraltro si tende ad invocare il “fattore umano”, ma si lamenta poi che l’operatore si rapporti col paziente in modo asettico e spersonalizzato. Da un punto di vista scientifico il termine “relazione” in psicologia si riferisce essenzialmente ai significati impliciti e quasi sempre non consapevoli veicolati da qualunque relazione: dipende pertanto dalla struttura psichica dei due interlocutori investendo in particolare la sfera dell’affettività e procede per processi comunicativi che travalicano il linguaggio verbale e con esso le intenzioni razionali e coscienti. La relazione interpersonale quindi rientra nel più ampio quadro dei processi di comunicazione: sono questi o meglio i relativi veicoli comunicazionali, che ci dicono della qualità delle relazioni e non viceversa e cioè che i processi comunicazionali vengano regolati in funzione della relazione che si vuole avere (Imbasciati, Margiotta, 2005). Molti studi in materia hanno dimostrato come, oltre alle competenze tecnicamente caratterizzanti la figura dell’infermiere, altre competenze, di natura squisitamente relazionale, giochino un ruolo fondamentale nel processo di ospedalizzazione e nella massimizzazione dell’aderenza al trattamento da parte del paziente, la cui non osservanza è spesso causa di fallimenti terapeutici e origine di aumentati costi sanitari e sociali. Questo aspetto è però spesso messo in discussione a favore di un maggiore accento sugli aspetti tecnico professionali. Da un “modello delle competenze” inteso tecnicisticamente prende origine infatti un protocollo di assistenza infermieristica basato sull’applicazione sistematica del problem solving method: un protocollo preciso (diagnosi e pianificazione) guida l’interazione professionale fra infermiere e la persona assistita. A lato di questa procedura il processo di assistenza infermieristica riconosce però anche un versante relazionale, spesso a torto detto umanistico riferendosi alla soggettività dei protagonisti interagenti: il professionista e il beneficiario dell’assistenza intesi nella loro globalità bio-fisiologica, psicologica e socio culturale. Nel pensiero infermieristico il significato della parola relazione viene però in genere tradotto come corrispondenza continua infermiere-paziente, basata sulle dimensioni personali del bisogno di assistenza infermieristica e caratterizzata da un modo di procedere dialogico e personalizzato centrato però sugli aspetti assistenziali, in cui dall’incontro degli interlocutori si determinerebbe la natura delle cure da fornire ed i mezzi con cui metterle in opera (Colliere, 1992; Motta, 2000). Nell’orientamento infermieristico viene affermata dunque la presenza di una relazione. Ma di che relazione si tratta? Quali sono le capacità necessarie per avere una buona relazione? E cosa si intende per “bisogni personali”? Innanzitutto occorre stabilire cosa sia la buona relazione. La buona o cattiva relazione è il prodotto della modalità con cui l’operatore entra comunque in interazione con il proprio paziente ed è modulata essenzialmente dalle capacità che la sua struttura, consapevole o no, mette in campo. DISEGNO DELLA LA RICERCA – 1° STUDIO Obiettivo del primo studio della presente ricerca, è un’osservazione delle capacità relazionali rilevabili nel rapporto infermiere/paziente, rapporto che si presume essere un caring. Si è voluto fissare l’attenzione principalmente su quelle dimensioni che possono costituire le capacità relazionali dell’infermiere. Questo basandoci anche su un confronto con le aspettative di relazione del paziente e cercando di esplorare quali collegamenti vi siano tra le une e le altre. La relazione e soprattutto la buona relazione non la si può stabilire con la buona volontà, né con la cosiddetta sensibilità umana, ma necessita di capacità che non tutti hanno e che per essere acquisite necessitano di un tipo di formazione che incida sulle strutture profonde della personalità. E’ possibile ipotizzare che la personalità e le sue dimensioni siano il contenitore e gli elementi di base sui quali fare crescere e sviluppare capacità relazionali mature. Le dimensioni di personalità risultano quindi lo snodo principale da cui la ricerca può produrre i suoi risultati e da cui si è orientata per individuare gli strumenti di misura. La motivazione della nostra scelta dello strumento è da ricercare quindi nel tentativo di esplorare l’incidenza delle dimensioni e sottodimensioni di personalità. Tra queste si è ritenuto importante il costrutto dell’Alessitimia, caratteristico nel possesso e quindi nell’utilizzo, più o meno adeguato, di capacità relazionali nel processo di caring,

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Welsch (Projektbearbeiter): Österreichische Truppen unter General Haynau erobern gegen heftigsten Widerstand der Bewohner die Stadt Brescia (30. März bis 1. April 1849). Vereitelung eines ungarischen Ausbruchsversuches aus der belagerten Festung Peterwardein (1. April 1849); österreichische Besetzung von Mortara und Novara (21. und 24. März 1849)

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dal Giuseppe Picci

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This layer is a georeferenced raster image of the historic paper map entitled: Plan de Brescia. It was published by Desaint in 1769. Scale [ca. 1:7,448]. Covers a portion of Brescia, Italy. Map in French.The image inside the map neatline is georeferenced to the surface of the earth and fit to the European Datum 1950, Universal Transverse Mercator (UTM) Zone 32N projected coordinate system. All map collar and inset information is also available as part of the raster image, including any inset maps, profiles, statistical tables, directories, text, illustrations, index maps, legends, or other information associated with the principal map. This map shows features such as roads, drainage, built-up areas and selected buildings, fortifications, ground cover, and more. Relief shown by hachures. Includes index.This layer is part of a selection of digitally scanned and georeferenced historic maps from the Harvard Map Collection. These maps typically portray both natural and manmade features. The selection represents a range of originators, ground condition dates, scales, and map purposes.

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Mode of access: Internet.

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Contiene: Lettera del signor arciprete Don Paolo Collini al signor abbate Don Giovanni Battista Guadagnini arciprete di cividate stampata in Assisi, ed ora ristampata con alcune brevi annotazioni : 23 p.

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Contiene: Brevi riflessioni sopra un sermone di monsignor Jacopo Benigno Bossuet : LIX p.