215 resultados para Subordination
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O artigo examina a subordinação como elemento do contrato de trabalho, considerando o seu conceito, bem como os indícios de sua existência e a natureza do juízo formado a respeito
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La tesi si articola in tre capitoli. Il primo dà conto del dibattito sorto attorno alla problematica dell’inquadramento della previdenza complementare nel sistema costituzionale dell’art. 38 Cost. che ha diviso la dottrina tra quanti hanno voluto ricondurre tale fenomeno al principio di libertà della previdenza privata di cui all’ art. 38, comma 5, Cost. e quanti lo hanno invece collocato al 2° comma della stessa norma, sulla base di una ritenuta identità di funzioni tra previdenza pubblica e previdenza complementare. Tale ultima ricostruzione in particolare dopo la c.d. Riforma “Amato” è culminata nella giurisprudenza della Corte Costituzionale, che ha avuto modo di pronunciarsi sulla questione con una serie di pronunce sulla vicenda del c.d. “contributo sul contributo” e su quella della subordinazione dei requisiti di accesso alle prestazioni pensionistiche complementari alla maturazione dei requisiti previsti dal sistema obbligatorio. Il capitolo successivo si occupa della verifica della attualità e della coerenza dell’impostazione della Corte Costituzionale alla luce dell’evoluzione della disciplina dei fondi pensione. Nel terzo capitolo, infine, vengono affrontate alcune questioni aperte in relazione ai c.d. fondi pensione “preesistenti” suscettibili di sollevare preoccupazioni circa la necessità di garantire le aspettative e i diritti dei soggetti iscritti.
Una grande narrazione del capitalismo: potere e scienze sociali nel pensiero politico di Daniel Bell
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Questa tesi punta a ricostruire il pensiero politico di Bell tra il secondo dopoguerra e la metà degli anni Settanta. In tale arco cronologico, la riflessione politica di Bell si profila, per usare una formula di Jean-François Lyotard, come una «grande narrazione» del capitalismo. Nel complesso, cioè, l’opera di Bell appare come una storia sociologica del capitalismo, che nella fine delle ideologie registra l’apogeo del fordismo e, in seguito, ne mette in luce le trasformazioni in senso post-industriale, indagando le ricadute che tali mutamenti implicano sul piano dei rapporti di potere e della legittimazione del sistema. Nell’ottica di Bell, pertanto, il capitalismo non costituisce soltanto un sistema economico, ma la forma specifica attraverso cui si dispiega la società nel suo complesso, attivando una serie di rapporti di potere mediante i quali gli individui vengono coordinati e subordinati. Una siffatta concezione del capitalismo agisce immediatamente la questione del potere e solleva un interrogativo a esso connesso: «che cosa tiene insieme una società?». Una domanda che attraversa la traiettoria intellettuale di Bell e, sia pure declinata mediante una terminologia sociologica, riflette in realtà l’ambizione delle scienze sociali di farsi teoria politica. Esse si presentano quindi come teoria politica della modernità, nella misura in cui distinguono il potere sociale dal potere politico e, al tempo stesso, instaurano tra i due poli una tensione dialettica produttiva. Mettendo a fuoco la concettualizzazione del potere nell’opera di Bell si analizzeranno le mutazioni nel rapporto tra Stato e società negli Stati Uniti durante la Golden Age del capitalismo. In particolare, si metterà in luce nella grande narrazione di Bell l’ascesa e il declino di un ordine istituzionale che, alla metà degli anni Settanta, appare percorso da molteplici tensioni politiche e sociali che preannunciano l’avvento dell’età globale e il bisogno di una nuova “scala” di governo.
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La ricerca esamina il ruolo delle imprese che svolgono attività di sicurezza privata in Italia (oggi definita anche "sussidiaria" o "complementare") in relazione allo sviluppo delle recenti politiche sociali che prevedono il coinvolgimento di privati nella gestione della sicurezza in una prospettiva di community safety. Nel 2008/2009 le politiche pubbliche di sicurezza legate al controllo del territorio hanno prodotto norme con nuovi poteri “di polizia” concessi agli amministratori locali e la previsione di associazione di cittadini per la segnalare eventi dannosi alla sicurezza urbana (“ronde”). Nello stesso periodo è iniziata un’importante riforma del settore della sicurezza privata, ancora in fase di attuazione, che definisce le attività svolte dalle imprese di security, individua le caratteristiche delle imprese e fissa i parametri per la formazione del personale. Il quadro teorico del lavoro esamina i concetti di sicurezza/insicurezza urbana e di società del rischio alla luce delle teorie criminologiche legate alla prevenzione situazionale e sociale e alla community policing. La ricerca sul campo si basa sull’analisi del contenuto di diverse interviste in profondità con esponenti del mondo della sicurezza privata (imprenditori, dirigenti, studiosi). Le interviste hanno fatto emergere che il ruolo della sicurezza privata in Italia risulta fortemente problematico; anche la riforma in corso sulla normativa del settore è considerata con scarso entusiasmo a causa delle difficoltà della congiuntura economica che rischia di compromettere seriamente la crescita. Il mercato della sicurezza in Italia è frastagliato e scarsamente controllato; manca un’azione di coordinamento fra le diverse anime della sicurezza (vigilanza privata, investigazione, facility/security management); persiste una condizione di subalternità e di assenza di collaborazione con il settore pubblico che rende la sicurezza privata relegata in un ruolo marginale, lontano dalle logiche di sussidiarietà.
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Die Arbeit behandelt den vertraglichen Nachrang von Forderungen. Sie beleuchtet unter Einbeziehung rechtsvergleichender Erkenntnisse zum us-amerikanischen und englischen Recht Inhalt und Reichweite der Rangvereinbarung und beschreibt die vertragliche Rangvereinbarung als einheitliches Institut einer schuldändernden Verfügung. Der Rangrücktritt zur Vermeidung der Überschuldung und die Rangvereinbarung im Rahmen von Mezzanine-Finanzierungen werden zueinander in Bezug gesetzt, die mit dem Rangrücktritt im Vertrags-, Gesellschafts- Insolvenz-, Bilanz- und Steuerrecht verbundenen Probleme werden erörtert.
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In what follows, I explore why the question of ‘access for all’ is both important and difficult. Beginning by treating it as a contested claim, I will consider some of its political, institutional and professional implications. What do I mean by saying that access for all is a contested claim? First of all, it is a claim – a demand that access for all needs to be created. It is a claim about change. To demand ‘access for all’ is to speak about, and speak against, social conditions that are unjust, unequal or excluding. At its simplest, then, to claim ‘access for all’ is to address social arrangements in which all people do not have access. Secondly, it is a claim made by – or on behalf of – specific social groups against their experience of exclusion, marginalization or subordination. I have added these other terms because I think that ‘exclusion’ is too simple, and too problematic, a term to capture all the aspects of unjust social arrangements that produce claims for ‘access’.1 Access is a demand to be treated equitably in relation to a range of valued social resources, conditions and relationships. It is a claim to be a member: of the society, the polity or the nation. It is a claim to be a citizen: to possess rights and the capacity to make legitimate demands on the state. It is a claim on the apparatuses and agencies that sustain social citizenship: citizenship brings with it access to benefits, services and rights of ‘fair dealing’ or ‘fair treatment’. As this last point suggests, it is a claim about equality: the expectation that all citizens will be dealt with by public agencies in ways that are not discriminatory or oppressive.
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In the course of language acquisition learners have to deal with the task of producing narrative texts that are coherent across a range of conceptual domains (space, time, entities) -- both within as well as across utterances. The organization of information is analyzed in this study, on the basis of retellings of a silent film, in terms of devices used in the coordination and subordination of events within the narrative sequence. The focus on subordination reflects a core grammatical difference between Italian and French, as Italian is a null-subject language while French is not. The implications of this contrast for information structure include differences in topic management within the sequence of events. The present study investigates in how far Italian-French bilingual speakers acquire the patterns of monolingual speakers of Italian. It compares how early and late bilinguals of these two languages proceed when linking information in narratives in Italian.
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We analyze perturbations of the harmonic oscillator type operators in a Hilbert space H, i.e. of the self-adjoint operator with simple positive eigenvalues μ k satisfying μ k+1 − μ k ≥ Δ > 0. Perturbations are considered in the sense of quadratic forms. Under a local subordination assumption, the eigenvalues of the perturbed operator become eventually simple and the root system contains a Riesz basis.
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La enunciación de la tesis de que el fin común es la causa fundamental y primera del ser y del valor de los grupos sociales podría sugerir la idea de una incursión ociosa en un tema ya solucionado. A semejante objeción cabría enfrentarla con dos órdenes de argumentos. En primer lugar, para la sociología de Max Weber, tal vez la más influyente teoría social del s. XX, el constitutivo esencial del grupo social "(asociación, Verband)", reside en la estructura de las relaciones de mando y obediencia (Wirtschaft und Gesellschaft, t. I, p. 26). De tal suerte, puede decirse que en Weber toda asociación es asociación de dominación. En segundo lugar, dentro de las escuelas que en principio aceptan el fin común como el primer principio del orden social no hay acuerdo –en especial hoy- respecto de la naturaleza y la función de ese fin; a punto tal que aparece incluso comprometida su propia especificidad de causa y de fin. Así pues, este tema esencial para la verdadera intelección de la realidad social y política dista de estar cerrado.
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El objetivo de este artículo es mostrar la imposibilidad de separar la relación existente entre teología y experiencia mística en la obra de Orígenes. Básicamente esta cuestión es analizada a través de dos grandes temas: las bases teológicas del sistema de Orígenes y la comunicabilidad de Dios-Padre y del Logos al alma humana, a través de la exégesis de la Fuente de Agua Viva. En el primer apartado se plantea el problema acerca del tipo de trascendencia que Dios-Padre tiene con respecto al Hijo, mostrando que no existe subordinación ontológica entre ellos. La noción de agape es utilizada por Orígenes como “puente ontológico" entre Dios-Padre y su Logos. A continuación se analiza el Libro XIII del Comentario al Evangelio de Juan y las Homilías XII y XIII sobre el Génesis, profundizando la cuestión de la Fuente de Agua Viva. A través de la bella exégesis que el maestro alejandrino realiza es posible advertir la inseparable relación entre el marco doctrinal propuesto por el alejandrino, con el camino que lleva al encuentro con lo divino. También se insiste en que Orígenes ha sido uno de los grandes maestros en la historia del cristianismo, que ha logrado conciliar a través del ejemplo de su propia vida, una inmensa profundidad teológica con la experiencia directa de unión con lo divino.
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Este trabajo trata acerca de las cambiantes relaciones entre las fuerzas armadas, el gobierno y la sociedad civil en Israel. A pesar de que Israel cuenta con una democracia bien establecida, una sociedad civil activa e históricamente las fuerzas armadas han mostrado una subordinación a los gobiernos electos, los cambios que afectan los distintos niveles de la democracia en el país, los desarrollos sociales y la naturaleza evolutiva de sus fuerzas armadas presentan un desafío para el análisis. El marco de este tema es lo que generalmente es conocido como el conflicto Árabe-Israelí, en sus diversas fases. La larga duración de los conflictos en los que Israel ha estado involucrado desde su establecimiento como un estado independiente en 1948, sus múltiples y cambiantes características, ambos generan presiones sobre los distintos actores fuerzas armadas, sociedad y gobierno - y sirven como un recurso para la legitimación y deslegitimación de iniciativas, actitudes y políticas.
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En el horizonte de las tradiciones politicas argentinas, el peronismo supo distinguirse desde sus orígenes por la capacidad para construir un imaginario colectivo que afirma el sentido unitario de la heterogénea fuerza política en formación, integrando en un dispositivo común a los Estados provinciales y las elites políticas locales. Un proceso de subordinación inicialmente conflictivo, en el cual se fueron definiendo los roles específicos de los poderes políticos locales en ese dispositivo nacional. En un contexto así dado, este trabajo se ocupa de las principales representaciones que se van elaborando en los años formativos del peronismo, a propósito de las fechas-símbolos en las que se despliegan rituales con los que se va construyendo una identidad política, tomando como objeto específico de análisis el espacio provincial santafesino.
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La literatura, además de su especificidad como obra de arte, constituye un modo privilegiado de conocimiento y es una herramienta clave en la construcción de nuestra identidad. Precisamente, aquel que posee el lenguaje tiene la capacidad de ordenar el mundo. Esto se debe a la interdependencia que existe entre mundo y lenguaje: el discurso nos remite a una red relaciones de poder, el entramado patriarcal, que se da en la sociedad, que es construida con palabras y que, justamente por esto, puede cambiarse. Entonces, si la forma de relatar es una manera de ordenar el mundo, lo que quedaría por delante sería romper con el discurso que somete a las mujeres. Luce Irigaray (1985) propone un modo de hacerlo: utilizando la mimicry, mímesis o imitación intencionada, que permite asumir deliberadamente la subordinación de mujeres y llevarla a una afirmación para poder frustrarla. La escritora Graciela Beatriz Cabal hizo suya la propuesta de Irigaray y la plasmó en su obra. Este artículo, entonces, versará sobre la utilización de la mimicry en su obra. Para analizar la utilización de dicho recurso, se examinará el cuento La Señora Planchita (1999). .
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El objetivo de la tesis es estudiar el mundo del trabajo y la dinámica de las relaciones sociales en las etapas 1935-1945 y 1945-1955, -especialmente en los años del peronismo- en la cual estuvieron involucrados empresarios y trabajadores de la actividad industrial. Se tomó como unidad de análisis la empresa Siam Di Tella; y como problemática principal se escogieron las relaciones/conflictos que el sector obrero estableció con el sector empresarial en aquellos aspectos referidos a las estrategias productivas, políticas e incluso educativas, diseñadas por los diferentes actores sociales participantes en la disputa por el control de la producción en el espacio fabril. Por ello, el eje principal de este trabajo estará centrado en la aplicación (empresarial) y en las resistencias (obreras) de aquellas políticas basadas en el disciplinamiento y control (taylorizacion y fordización) de la producción, así como las iniciativas de formación para los trabajadores en el marco del ámbito fabril, -particularmente en el campo técnico/educativo
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El presente artículo se propone establecer variables de análisis en lo que respecta al rol de los indígenas en la documentación judicial colonial. En ese sentido, el corpus principal de análisis lo constituye el Pleito de los indios de Paipaya contra Francisco Salas Valdez (1671) a través del cual vislumbraremos las condiciones de producción del documento, el rol de los mediadores, la distancia cultural o la influencia de las condiciones de subordinación actuantes en el mismo. Consideramos al presente trabajo una aproximación que no pretende ser definitiva, si no abrir un panorama a la reflexión sobre la temática ya que este extenso documento nos brindará elementos de reflexión metodológica y heurística con que abordar el estudio de los indígenas a través de la fuente judicial