722 resultados para Local public cost
Resumo:
Oggetto della ricerca è l’esame del ruolo attuale della partecipazione pubblica locale in società per l’erogazione di servizi pubblici locali di rilevanza economica, nel nuovo contesto normativo caratterizzato dalla residualità dell’autoproduzione, dalla liberalizzazione, dall’organizzazione del servizio in ambiti territoriali, e dalle esigenze di contenimento della spesa locale, acuite dalla crisi economica-finanziaria. Si sono distinte quattro tipologie di società: nel caso di servizi gestiti in regime di esclusiva, le società a capitale pubblico-privato con socio privato operativo scelto mediante gara, le società in house affidatarie dirette, e le società affidatarie in quanto selezionate in procedure ad evidenza pubblica; nel caso di servizi sottratti al regime di esclusiva, le società che eroghino il servizio liberalizzato. L’indagine si è focalizzata sulle condizioni di costituzione e di mantenimento di tali società, e si è approfondito quel particolare aspetto del loro regime giuridico costituito dai limiti operativi. L’analisi è stata condotta esaminando le nuove disposizioni, le posizioni giurisprudenziali e le letture della dottrina relative alle società disciplinate come forme di gestione di servizi pubblici locali di rilevanza economica, relative alla funzionalizzazione dell’attività degli enti territoriali e delle società da questi partecipate, e relative alla tutela della concorrenza.
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Il lavoro mira a fornire un complessivo inquadramento dell'istituto della società mista, identificato in primo luogo quale strumento di diritto privato a cui partecipano soggetti pubblici e soggetti privati. L'indagine si svolge su differenti piani di valutazione. Si dà ragione delle caratteristiche peculiari di tale contratto associativo e dei limiti che il nostro ordinamento impone allo sviluppo della figura. L'attenzione si sposta poi sulla specifica declinazione che il modello di società mista ha assunto in ambito europeo attraverso l'analisi del partenariato pubblico privato istituzionalizzato. L'istituto è di particolare interesse perchè individua nella società mista un modello organizzativo dai tratti specifici, all'interno del quale il ruolo del socio privato assume connotazioni e forme non comuni a tutti i modelli societari. La ricerca mira a mostrare come tale figura ha trovato riscontro nell'ordinamento interno e quali possibili sviluppi la stessa possa trovare in differenti campi della vita economica. In questi termini, si cerca di valutare quale sia l'incidenza delle procedure competitive nella costituzione e nella vita della società mista ed in che termini lo svolgimento delle attività affidate al socio privato debba essere inquadrato all'interno del rapporto di partenariato. Sul punto è centrale la declinazione fornita all'istituto in relazione ad uno specifico ambito di attività: i servizi pubblici locali di rilevanza economica. In questo contesto, particolarmente rilevante sul piano sistematico è la ricerca di un equilibrio tra il rispetto delle disciplina posta a tutela della concorrenza, ed il perseguimento delle finalità che hanno portato alla scelta di costruire una società mista. La scelta in favore di tale modello organizzativo pare infatti giustificata solo qualora essa apporti un reale vantaggio nella gestione del servizio e la realizzazione di concrete sinergie positive.
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La tesi si prefigge l'obbiettivo di offrire una ricostruzione logico sistematica della disciplina giuridica che regola i trasporti pubblici locali in ambito regionale, statale e comunitario, affrontando le principali questioni interpretative e di coordinamento che esse pongono. Nella primo capitolo, viene analizzato l'evoluzione storica della normativa nazionale che regola il trasporto pubblico locale, soffermandosi soprattutto sulla riforma del trasporto pubblico locale introdotte dal d.lgs. 422/1997. Particolare attenzione è stata posta agli aspetti di programmazione e finanziamento nonché alle modalità di gestione del trasporto pubblico locale, in quanto il quadro normativo applicabile è caratterizzato da un’estrema complessità dovuta ai numerosi interventi legislativi. Nel secondo capitolo viene esaminato l'evoluzione dell'intervento comunitario in materi di trasporto pubblico locale, partendo dal (CE) n. 1191/69 che si limitava a disciplinare gli aiuti di Stato, fino alla normativa quadro per il settore (Regolamento (CE) n. 1370/2007). L'obbiettivo è quello di verificare se le scelte del legislatore italiano, per quanto concerne le modalità di gestione del trasporto pubblico locale possano dirsi coerenti con le scelte a livello comunitario previste dal Regolamento (CE) n. 1370/2007. Viene inoltre affronta la questione dell'articolazione della potestà normativa e amministrativa del settore dei trasporti pubblici locali nelle disposizioni del Titolo V della Costituzione. Lo studio si sofferma soprattutto sulla giurisprudenza della Corte costituzionale per tracciare una chiara individuazione del riparto delle competenze tra Stato e Regioni in materia. Infine nell'ultima parte, esamina le diverse problematiche interpretative e applicative della normativa che disciplina il settore del TPL, dovute all'azzeramento della normativa generale dei servizi pubblici locali di rilevanza economica in seguito al referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011, nonché della illegittimità costituzionale della normativa contenuta nell'art 4 del d.l. n. 138/2011, ad opera della sentenza della Corte costituzionale n. 199/2012.
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La ricerca indaga le relazioni che si sono instaurate nel corso degli anni tra il principio di legalità, inteso nella sua declinazione di principio di funzionalizzazione, e principio di concorrenza nell’ambito delle società per la gestione dei servizi pubblici locali. Più precisamente, lo scopo del lavoro è valutare le evoluzioni di tale rapporto, dal momento in cui gli enti locali sono stati ufficialmente autorizzati a costituire società per la gestione dei servizi pubblici locali nel 1990. Lo stimolo a sviluppare queste considerazioni trova la sua ragione nelle pressioni provenienti dalle istituzioni europee, che hanno gradualmente imposto una qualificazione prettamente economica ai servizi a favore della collettività, ritenuti un ambito in cui possa naturalmente imporsi una competizione economica tra operatori economici, indipendentemente dalla loro natura giuridica. Il problema del vincolo funzionale nella partecipazione in società degli enti locali è certamente l’oggetto principale del lavoro. Tuttavia, la questione non può essere analizzata separatamente dalle politiche di dismissione promosse dal legislatore nell’ultimo decennio. L’obiettivo principale delle riforme avviate è stato quello di frenare la proliferazione di società costituite dagli enti locali, così da garantire sia un risparmio di risorse pubbliche sia una maggiore facilità per gli imprenditori privati ad affacciarsi su mercati tradizionalmente appannaggio delle amministrazioni. Stona però con le intenzioni il fatto che gli obblighi ex lege di cessione delle partecipazioni azionarie detenute dagli enti locali non siano stati generalmente imposti per le società di gestione dei servizi pubblici (resi in favore della collettività), bensì per quelle che svolgono servizi strumentali (in favore dell’amministrazione stessa). La scelta appare contraddittoria, in quanto il distacco tra vincolo funzionale e partecipazione degli enti locali nella compagine societaria si ravvisa in particolar modo nel primo dei due moduli menzionati. Si assiste dunque ad una frammentazione del principio di legalità.
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La gestione di servizi pubblici locali e di servizi strumentali tramite società di capitali partecipate da enti locali viene esplorata in vista di una riconsiderazione generale del sistema all'interno del contesto socio-economico sviluppatosi negli anni successivi alla crisi economica mondiale dell'anno 2008.
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Capital cities that are not the economic centers of their nations – so-called secondary capital cities (SSCs) – tend to be overlooked in the field of political science. Consequentially, there is a lack of research and resulting theory describing their political economy. This paper proposes a comparative research framework which analyzes how external pressures are influencing the relevant policy makers in the process of (re)positioning the SCC.
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Under the name Nollywood a unique video film industry has developed in Nigeria in the last few decades, which now forms one of the world’s biggest entertainment industries. With its focus on stories reflecting „the values, desires and fears” (Haynes 2007: 133) of African viewers and its particular way of production, Nollywood brings „lived practices and its representation together in ways that make the films deeply accessible and entirely familiar to their audience“ (Marston et al. 2007: 57). In doing so, Nollywood shows its spectators new postcolonial forms of performative self‐expression and becomes a point of reference for a wide range of people. However, Nollywood not only excites a large number of viewers inside and outside Nigeria, it also inspires some of them to become active themselves and make their own films. This effect of Nigerian filmmaking can be found in many parts of sub‐Saharan Africa as well as in African diasporas all over the world – including Switzerland (Mooser 2011: 63‐66). As a source of inspiration, Nollywood and its unconventional ways of filmmaking offer African migrants a benchmark that meets their wish to express themselves as minority group in a foreign country. As Appadurai (1996: 53), Ginsburg (2003: 78) and Marks (2000: 21) assume, filmmakers with a migratory background have a specific need to express themselves through media. As minority group members in their country of residence they not only wish to reflect upon their situation within the diaspora and illustrate their everyday struggles as foreigners, but to also express their own views and ideas in order to challenge dominant public opinion (Ginsburg 2003: 78). They attempt to “talk back to the structures of power” (2003: 78) they live in. In this process, their audio-visual works become a means of response and “an answering echo to a previous presentation or representation” (Mitchell 1994: 421). The American art historian Mitchell, therefore, suggests interpreting representation as “the relay mechanism in exchange of power, value, and publicity” (1994: 420). This desire of interacting with the local public has also been expressed during a film project of African, mainly Nigerian, first-generation migrants in Switzerland I am currently partnering in. Several cast and crew members have expressed feelings of being under-represented, even misrepresented, in the dominant Swiss media discourse. In order to create a form of exchange and give themselves a voice, they consequently produce a Nollywood inspired film and wish to present it to the society they live in. My partnership in this on‐going film production (which forms the foundation of my PhD field study) allows me to observe and experience this process. By employing qualitative media anthropological methods and in particular Performance Ethnography, I seek to find out more about the ways African migrants represent themselves as a community through audio‐visual media and the effect the transnational use of Nollywood has on their form of self‐representations as well as the ways they express themselves.
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Ensuring sustainable use of natural resources is crucial for maintaining the basis for our livelihoods. With threats from climate change, disputes over water, biodiversity loss, competing claims on land, and migration increasing worldwide, the demands for sustainable land management (SLM) practices will only increase in the future. For years already, various national and international organizations (GOs, NGOs, donors, research institutes, etc.) have been working on alternative forms of land management. And numerous land users worldwide – especially small farmers – have been testing, adapting, and refining new and better ways of managing land. All too often, however, the resulting SLM knowledge has not been sufficiently evaluated, documented and shared. Among other things, this has often prevented valuable SLM knowledge from being channelled into evidence-based decision-making processes. Indeed, proper knowledge management is crucial for SLM to reach its full potential. Since more than 20 years, the international WOCAT network documents and promotes SLM through its global platform. As a whole, the WOCAT methodology comprises tools for documenting, evaluating, and assessing the impact of SLM practices, as well as for knowledge sharing, analysis and use for decision support in the field, at the planning level, and in scaling up identified good practices. In early 2014, WOCAT’s growth and ongoing improvement culminated in its being officially recognized by the UNCCD as the primary recommended database for SLM best practices. Over the years, the WOCAT network confirmed that SLM helps to prevent desertification, to increase biodiversity, enhance food security and to make people less vulnerable to the effects of climate variability and change. In addi- tion, it plays an important role in mitigating climate change through improving soil organic matter and increasing vegetation cover. In-depth assessments of SLM practices from desertification sites enabled an evaluation of how SLM addresses prevalent dryland threats. The impacts mentioned most were diversified and enhanced production and better management of water and soil degradation, whether through water harvesting, improving soil moisture, or reducing runoff. Among others, favourable local-scale cost-benefit relationships of SLM practices play a crucial role in their adoption. An economic analysis from the WOCAT database showed that land users perceive a large majority of the technologies as having benefits that outweigh costs in the long term. The high investment costs associated with some practices may constitute a barrier to adoption, however, where appropriate, short-term support for land users can help to promote these practices. The increased global concerns on climate change, disaster risks and food security redirect attention to, and trigger more funds for SLM. To provide the necessary evidence-based rationale for investing in SLM and to reinforce expert and land users assessments of SLM impacts, more field research using inter- and transdisciplinary approaches is needed. This includes developing methods to quantify and value ecosystem services, both on-site and off-site, and assess the resilience of SLM practices, as currently aimed at within the EU FP7 projects CASCADE and RECARE.
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Because Hispanic women are even less likely than women of other ethnic groups to receive early prenatal care, the purpose of this study was to identify factors that may influence these women to initiate care. After giving consent, 300 Hispanic women (100 who initiated first trimester care, 100 who initiated second trimester care, and 100 who initiated third trimester care or received no care) were interviewed in the post partum unit of a local public hospital. The interview included recollection of events leading to the first prenatal appointment, including first physical indicators of pregnancy, confirmation of pregnancy, feelings about the pregnancy, appointment making behavior, and system barriers encountered. The Health Belief Model was used as the theoretical framework for determining psychosocial variables. Using this model, perceived susceptibility to problems during pregnancy, perceived seriousness of possible problems, perceived benefits of prenatal care, perceived barriers to care, and cues to action were assessed. Time of entry into prenatal care was assessed by interview.^ In this sample of low-income Hispanic women, a higher perception of barriers to care was associated with later initiation of care and non-use of care, higher perceived benefits of care for the baby were associated with earlier care, especially in women without a card to access hospital district services, and having a card to access hospital district services was associated with earlier care. Several barriers to care were mentioned by women on open-ended questioning including long waiting times, embarrassment, and lack of transportation.^ Recommendations for practice included decreasing the number of visits for low-risk women while increasing the time spent with the provider, decreasing the number of vaginal exams for low-risk women, increasing the use of midwives, training lay workers to do risk assessment, giving specific messages about benefits of care to baby, and increasing general health motivation through community intervention methods. More research on the psychosocial and cultural factors associated with initiation of care is needed. In the meantime, the recommendations for practice can be implemented now to increase the use of prenatal care by low-income Hispanic women. ^
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Se analizaron los procesos de cambio tecnológico en la industria del mueble en Mendoza, considerando el rol del diseño industrial. Ésta partió del supuesto que el diseño, la innovación y la tecnología se vinculan en este proceso. Sin embargo, el diseño ocupa un papel de escasa relevancia. El objetivo fue analizar el proceso de cambio tecnológico, teniendo en cuenta la incidencia de la innovación y en particular del diseño; analizar las políticas públicas provinciales dirigidas hacia este subsector. Metodológicamente se combinaron los paradigmas cuantitativo y cualitativo. Se pudo caracterizar el subsector y los empresarios de las empresas. Se espera que con los resultados puedan verse beneficiados organismos públicos y privados e instituciones académicas (UNCuyo), especialmente los dedicados a la vinculación con el medio productivo.
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El trabajo inicia con un análisis de las obras de ficción y su tratamiento tanto para la ubicación en el estante como para su inclusión en un OPAC, evaluándose propuestas internacionales y locales implementadas en bibliotecas públicas y populares, e incluyendo a continuación una propuesta metodológica para la descripción de contenido de las obras de ficción en catálogos en línea. También se señalan los pasos seguidos para la elaboración de un tesauro de géneros de ficción, desde el diseño de la base de datos hasta la recolección, selección y control de los términos de indización y la asignación de notaciones de CDU a cada una de las entradas. El tesauro puede consultarse en su versión impresa en el Anexo de la Tesina, o bien en formato digital accediendo al CD-ROM que acompaña al documento.
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El fenómeno de agriculturización que ha tenido lugar en nuestro país durante los últimos años no ha impactado solamente en la región de la República Argentina tradicionalmente agrícola. También lo ha hecho, aunque de una manera diferente, en la Provincia de San Luis. En esta provincia, dicho fenómeno convive con otras particularidades, como es la radicación industrial promocionada, que marcó profundamente el aparato productivo provincial o, más recientemente, una política pública de amplio espectro como el Plan de Inclusión Social, que modificó drásticamente los indicadores del mercado laboral sanluiseño. Este trabajo tiene por objeto estudiar la situación laboral de dos localidades de la Provincia de San Luis emplazadas en zonas de importante producción agrícola, considerando la influencia de las políticas públicas locales y del sector industrial que aún mantiene una importante cuota del Producto Bruto Geográfico. Para esto se realiza un análisis comparativo entre ellas y con la situación provincial, caracterizada por el Aglomerado San Luis y El Chorrillo, que releva la Encuesta Permanente de Hogares del indec. La información utilizada proviene de datos secundarios procedentes de organismos nacionales y de relevamientos propios realizados en las localidades estudiadas
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El trabajo inicia con un análisis de las obras de ficción y su tratamiento tanto para la ubicación en el estante como para su inclusión en un OPAC, evaluándose propuestas internacionales y locales implementadas en bibliotecas públicas y populares, e incluyendo a continuación una propuesta metodológica para la descripción de contenido de las obras de ficción en catálogos en línea. También se señalan los pasos seguidos para la elaboración de un tesauro de géneros de ficción, desde el diseño de la base de datos hasta la recolección, selección y control de los términos de indización y la asignación de notaciones de CDU a cada una de las entradas. El tesauro puede consultarse en su versión impresa en el Anexo de la Tesina, o bien en formato digital accediendo al CD-ROM que acompaña al documento.
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El fenómeno de agriculturización que ha tenido lugar en nuestro país durante los últimos años no ha impactado solamente en la región de la República Argentina tradicionalmente agrícola. También lo ha hecho, aunque de una manera diferente, en la Provincia de San Luis. En esta provincia, dicho fenómeno convive con otras particularidades, como es la radicación industrial promocionada, que marcó profundamente el aparato productivo provincial o, más recientemente, una política pública de amplio espectro como el Plan de Inclusión Social, que modificó drásticamente los indicadores del mercado laboral sanluiseño. Este trabajo tiene por objeto estudiar la situación laboral de dos localidades de la Provincia de San Luis emplazadas en zonas de importante producción agrícola, considerando la influencia de las políticas públicas locales y del sector industrial que aún mantiene una importante cuota del Producto Bruto Geográfico. Para esto se realiza un análisis comparativo entre ellas y con la situación provincial, caracterizada por el Aglomerado San Luis y El Chorrillo, que releva la Encuesta Permanente de Hogares del indec. La información utilizada proviene de datos secundarios procedentes de organismos nacionales y de relevamientos propios realizados en las localidades estudiadas
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El trabajo inicia con un análisis de las obras de ficción y su tratamiento tanto para la ubicación en el estante como para su inclusión en un OPAC, evaluándose propuestas internacionales y locales implementadas en bibliotecas públicas y populares, e incluyendo a continuación una propuesta metodológica para la descripción de contenido de las obras de ficción en catálogos en línea. También se señalan los pasos seguidos para la elaboración de un tesauro de géneros de ficción, desde el diseño de la base de datos hasta la recolección, selección y control de los términos de indización y la asignación de notaciones de CDU a cada una de las entradas. El tesauro puede consultarse en su versión impresa en el Anexo de la Tesina, o bien en formato digital accediendo al CD-ROM que acompaña al documento.