975 resultados para Hofer, Andreas, 1767-1810
Resumo:
In ecologia della pesca, i fattori o indicatori della “condizione” di un organismo forniscono molte informazioni sulle caratteristiche di adattamento dei pesci all’ambiente e sul loro ruolo nell’ecosistema. La “condizione” include molte caratteristiche strutturali ed energetiche che possono variare in funzione dell’ontogenesi, del ciclo riproduttivo, ma anche in funzione delle caratteristiche dell’ambiente, incluso il grado di stress al quale è sottoposta una specie (es. la pressione di pesca). L’obiettivo del presente studio sperimentale è stato valutare eventuali differenze nell’abbondanza, nei parametri di popolazione, nella struttura demografica e negli indicatori di “condizione” di due specie, Merluccius merluccius (Pisces: Gadiformes) e Galeus melastomus (Pisces: Carcharhiniformes), in due diverse aree: Toscana settentrionale e meridionale, differenti per caratteristiche ambientali e pressione di pesca. Nella prima parte dell’analisi, sono stati confrontati gli indici di densità e biomassa, la struttura di taglia delle due popolazioni, su dati estratti dagli archivi storici delle campagne di pesca sperimentale MEDITS dal 1994 al 2013. Nella seconda parte dell’analisi invece, sono stati analizzati 1000 individui provenienti dalla campagna MEDITS 2014, integrati con campioni provenienti dallo sbarcato commerciale per il biennio 2014-2015. Gli individui di M. merluccius sono stati ripartiti in due classi di taglia (I = individui ≤ 18 cm LT; II = individui > 18 cm LT), quelli di G. melastomus in tre classi di taglia (I = individui ≤ 20 cm LT; II = individui 20 cm< x ≤ 35 cm LT; III= individui > 35 cm LT), suddivisi rispettivamente in 50 maschi e 50 femmine, per ogni classe. E’ stato condotto lo studio della crescita relativa attraverso l’analisi della relazione taglia/peso e lo studio della condizione tramite i seguenti indicatori: il fattore K di Fulton, l’indice epatosomatico (HSI) e l’indice gonadosomatico (GSI). I risultati di questa tesi hanno evidenziato differenze nei popolamenti, riconducibili alle diverse condizioni ambientali e alla pressione di pesca, tra le due aree indagate. L’area sud, interessata da un più intenso sforzo di pesca esercitato sui fondali della piattaforma e della scarpata continentale e da una morfologia del fondale differente, mostra una diversità in termini di crescita relativa e stato della “condizione”, che risulta più elevata in entrambe le specie, rispetto all’area settentrionale, caratterizzata invece da uno sforzo di pesca meno intenso, incentrato sull’ampia piattaforma continentale.
Resumo:
I sedimenti superficiali dei fondali circostanti l’arcipelago del Golfo di La Spezia sono stati analizzati dal punto di vista granulometrico e composizionale al fine di ottenere la mappatura delle concentrazioni di coralliti sub-fossili di Cladocora caespitosa nel sedimento. Mediante lo studio del sedimento campionato in trentacinque stazioni, sono state individuate tre zone di accumulo di coralliti: (i) in corrispondenza del capo occidentale dell’Isola Palmaria con le concentrazioni più elevate comprese tra il 25 e 55% (ii) sul lato sud-orientale della stessa isola con concentrazioni tra il 10 e 12% e (iii) una fascia contornante l’Isola del Tinetto con quantità inferiori al 3%. La concentrazione anomala di coralliti è il risultato dello scarico di materiali di dragaggio provenienti dal porto di La Spezia, scaricati al largo delle coste occidentali dell’arcipelago tra gli anni ‘50 e ’70 e progressivamente ridistribuiti verso sud-est dalla deriva litorale.
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Patients with recurrent high-grade glioma (HGG) have a poor prognosis and there is no defined standard of care. High levels of vascular endothelial growth factor (VEGF) expressed in HGG make the anti-VEGF monoclonal antibody bevacizumab (BEV) of particular interest.
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The rhizome of ginger (Zingiber officinale) is employed in Asian traditional medicine to treat mild forms of rheumatoid arthritis and fever. We have profiled ginger constituents for robust effects on proinflammatory signaling and cytokine expression in a validated assay using human whole blood. Independent of the stimulus used (LPS, PMA, anti-CD28 Ab, anti-CD3 Ab, and thapsigargin), ginger constituents potently and specifically inhibited IL-1β expression in monocytes/macrophages. Both the calcium-independent phospholipase A(2) (iPLA(2))-triggered maturation and the cytosolic phospholipase A(2) (cPLA(2))-dependent secretion of IL-1β from isolated human monocytes were inhibited. In a fluorescence-coupled PLA(2) assay, most major ginger phenylpropanoids directly inhibited i/cPLA(2) from U937 macrophages, but not hog pancreas secretory phospholipase A(2). The effects of the ginger constituents were additive and the potency comparable to the mechanism-based inhibitor bromoenol lactone for iPLA(2) and methyl arachidonyl fluorophosphonate for cPLA(2), with 10-gingerol/-shogaol being most effective. Furthermore, a ginger extract (2 μg/ml) and 10-shogaol (2 μM) potently inhibited the release of PGE(2) and thromboxane B2 (>50%) and partially also leukotriene B(4) in LPS-stimulated macrophages. Intriguingly, the total cellular arachidonic acid was increased 2- to 3-fold in U937 cells under all experimental conditions. Our data show that the concurrent inhibition of iPLA(2) and prostanoid production causes an accumulation of free intracellular arachidonic acid by disrupting the phospholipid deacylation-reacylation cycle. The inhibition of i/cPLA(2), the resulting attenuation of IL-1β secretion, and the simultaneous inhibition of prostanoid production by common ginger phenylpropanoids uncover a new anti-inflammatory molecular mechanism of dietary ginger that may be exploited therapeutically.
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In this article we review the phenomenological consequences of radiative flavor-violation (RFV) in the MSSM. In the model under consideration the U(3)^3 flavor symmetry of the gauge sector is broken in a first step to U(2)^3 by the top and bottom Yukawa couplings of the superpotential (and possibly also by the bilinear SUSY-breaking terms). In a second step the remaining U(2)^3 flavor symmetry is softly broken by the trilinear A-terms in order to obtain the measured quark masses and the CKM matrix of the Standard Model (SM) at low energies. The phenomenological implications of this model depend on the actual choice of the SUSY breaking A-terms. If the CKM matrix is generated in the down sector (by A^d), Bs->mu^+mu^- receives non-decoupling contributions from Higgs penguins which become important already for moderate values of tan(beta). Also the Bs mixing amplitude can be significantly modified compared to the SM prediction including a potential induction of a new CP-violating phase (which is not possible in the MSSM with MFV).