507 resultados para Crisi finanziaria
Resumo:
Negli ultimi anni i modelli VAR sono diventati il principale strumento econometrico per verificare se può esistere una relazione tra le variabili e per valutare gli effetti delle politiche economiche. Questa tesi studia tre diversi approcci di identificazione a partire dai modelli VAR in forma ridotta (tra cui periodo di campionamento, set di variabili endogene, termini deterministici). Usiamo nel caso di modelli VAR il test di Causalità di Granger per verificare la capacità di una variabile di prevedere un altra, nel caso di cointegrazione usiamo modelli VECM per stimare congiuntamente i coefficienti di lungo periodo ed i coefficienti di breve periodo e nel caso di piccoli set di dati e problemi di overfitting usiamo modelli VAR bayesiani con funzioni di risposta di impulso e decomposizione della varianza, per analizzare l'effetto degli shock sulle variabili macroeconomiche. A tale scopo, gli studi empirici sono effettuati utilizzando serie storiche di dati specifici e formulando diverse ipotesi. Sono stati utilizzati tre modelli VAR: in primis per studiare le decisioni di politica monetaria e discriminare tra le varie teorie post-keynesiane sulla politica monetaria ed in particolare sulla cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015) e regola del GDP nominale in Area Euro (paper 1); secondo per estendere l'evidenza dell'ipotesi di endogeneità della moneta valutando gli effetti della cartolarizzazione delle banche sul meccanismo di trasmissione della politica monetaria negli Stati Uniti (paper 2); terzo per valutare gli effetti dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria in Italia in termini di implicazioni di politiche economiche (paper 3). La tesi è introdotta dal capitolo 1 in cui si delinea il contesto, la motivazione e lo scopo di questa ricerca, mentre la struttura e la sintesi, così come i principali risultati, sono descritti nei rimanenti capitoli. Nel capitolo 2 sono esaminati, utilizzando un modello VAR in differenze prime con dati trimestrali della zona Euro, se le decisioni in materia di politica monetaria possono essere interpretate in termini di una "regola di politica monetaria", con specifico riferimento alla cosiddetta "nominal GDP targeting rule" (McCallum 1988 Hall e Mankiw 1994; Woodford 2012). I risultati evidenziano una relazione causale che va dallo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo alle variazioni dei tassi di interesse di mercato a tre mesi. La stessa analisi non sembra confermare l'esistenza di una relazione causale significativa inversa dalla variazione del tasso di interesse di mercato allo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo. Risultati simili sono stati ottenuti sostituendo il tasso di interesse di mercato con il tasso di interesse di rifinanziamento della BCE. Questa conferma di una sola delle due direzioni di causalità non supporta un'interpretazione della politica monetaria basata sulla nominal GDP targeting rule e dà adito a dubbi in termini più generali per l'applicabilità della regola di Taylor e tutte le regole convenzionali della politica monetaria per il caso in questione. I risultati appaiono invece essere più in linea con altri approcci possibili, come quelli basati su alcune analisi post-keynesiane e marxiste della teoria monetaria e più in particolare la cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015). Queste linee di ricerca contestano la tesi semplicistica che l'ambito della politica monetaria consiste nella stabilizzazione dell'inflazione, del PIL reale o del reddito nominale intorno ad un livello "naturale equilibrio". Piuttosto, essi suggeriscono che le banche centrali in realtà seguono uno scopo più complesso, che è il regolamento del sistema finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra creditori e debitori e la relativa solvibilità delle unità economiche. Il capitolo 3 analizza l’offerta di prestiti considerando l’endogeneità della moneta derivante dall'attività di cartolarizzazione delle banche nel corso del periodo 1999-2012. Anche se gran parte della letteratura indaga sulla endogenità dell'offerta di moneta, questo approccio è stato adottato raramente per indagare la endogeneità della moneta nel breve e lungo termine con uno studio degli Stati Uniti durante le due crisi principali: scoppio della bolla dot-com (1998-1999) e la crisi dei mutui sub-prime (2008-2009). In particolare, si considerano gli effetti dell'innovazione finanziaria sul canale dei prestiti utilizzando la serie dei prestiti aggiustata per la cartolarizzazione al fine di verificare se il sistema bancario americano è stimolato a ricercare fonti più economiche di finanziamento come la cartolarizzazione, in caso di politica monetaria restrittiva (Altunbas et al., 2009). L'analisi si basa sull'aggregato monetario M1 ed M2. Utilizzando modelli VECM, esaminiamo una relazione di lungo periodo tra le variabili in livello e valutiamo gli effetti dell’offerta di moneta analizzando quanto la politica monetaria influisce sulle deviazioni di breve periodo dalla relazione di lungo periodo. I risultati mostrano che la cartolarizzazione influenza l'impatto dei prestiti su M1 ed M2. Ciò implica che l'offerta di moneta è endogena confermando l'approccio strutturalista ed evidenziando che gli agenti economici sono motivati ad aumentare la cartolarizzazione per una preventiva copertura contro shock di politica monetaria. Il capitolo 4 indaga il rapporto tra spesa pro capite sanitaria, PIL pro capite, indice di vecchiaia ed aspettativa di vita in Italia nel periodo 1990-2013, utilizzando i modelli VAR bayesiani e dati annuali estratti dalla banca dati OCSE ed Eurostat. Le funzioni di risposta d'impulso e la scomposizione della varianza evidenziano una relazione positiva: dal PIL pro capite alla spesa pro capite sanitaria, dalla speranza di vita alla spesa sanitaria, e dall'indice di invecchiamento alla spesa pro capite sanitaria. L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria è più significativo rispetto alle altre variabili. Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le disabilità strettamente connesse all'invecchiamento possono essere il driver principale della spesa sanitaria nel breve-medio periodo. Una buona gestione della sanità contribuisce a migliorare il benessere del paziente, senza aumentare la spesa sanitaria totale. Tuttavia, le politiche che migliorano lo stato di salute delle persone anziane potrebbe essere necessarie per una più bassa domanda pro capite dei servizi sanitari e sociali.
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No abstract.
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In the face of what looks like a real impasse of the the line of European constitutionalism, partly due to an orientation of the Court of Justice which tends to favor the protection of economic freedoms over the protection of social rights, two opposing trends occurr. The first amounts to a new "constitutional patriotism"; the second entrusts the protection of fundamental social rights no longer to a single Chart or to a single court but to a multi-level system of protection. A dialogue between the European courts that truly valorizes fundamental rights, however, might be hindered by what someone has seen as a resurgence of the dualist theories, evident in an ECJ’s decision as Kadi.
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This paper explores the limits and potentials of European citizenship as a transnational form of social integration, taking as comparison Marshall's classical analysis of the historical development of social rights in the context of the national Welfare State. It is submitted that this potential is currently frustrated by the prevailing negative-integration dimension in which the interplay between Union citizenship and national systems of Welfare State takes place. This negative dimension pervades the entire case law of the Court of Justice on Union citizenship, even becoming dominant – after the famous Viking and Laval judgements – in the ways in which the judges in Luxembourg have built, and limited, what in Marshall’s terms might be called the European collective dimension of “industrial citizenship”. The new architecture of the economic and monetary governance of the Union, based as it is on an unprecedented effort towards a creeping constitutionalisation of a neo-liberal politics of austerity and welfare retrenchment, is destined to strengthen the de-structuring pressures on the industrial-relation and social protection systems of the member States. The conclusions sum-up the main critical arguments and make some suggestions for an alternative path for re-politicising the social question in Europe.
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The current debate taking place in continental Europe on the need to reform labour law to reduce the duality between labour market insiders and outsiders, thus giving new employment opportunities to young people seems to be, at its best, a consequence of the crisis, or at its worst, an excuse. The considerable emphasis placed on the power of legislation to reduce youth unemployment prevents real labour market problems from being clearly identified, thus reducing the scope to adopt more effective measures. Action is certainly required to help young people during the current crisis, yet interventions should not be exclusively directed towards increased flexibility and deregulation. This paper questions the “thaumaturgic power” wrongly attributed to legislative interventions and put forward a more holistic approach to solve the problem of youth employment, by focusing on the education systems, school-to-work transition and industrial relations. As a comparative analysis demonstrates, in order to effectively tackle the issue of youth employment, it is not enough to reform labour law. High quality education systems, apprenticeship schemes, efficient placement and employment services, cooperative industrial relations and flexible wage determination mechanisms are the key to success when it comes to youth employment, not only in times of recession.
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La crisis financiera y económica que estalló en Europa en 2008 ha sido un auténtico campo de pruebas para recurrir a todo tipo de recursos expresivos, a la hora de explicar la compleja naturaleza de la coyuntura económica. De esta manera, lejos de ser un artificio de la ornamentación retórica, la metáfora adquiere un sentido simbólico que permite expresar conceptos de forma natural y a veces descontada. El objetivo de este estudio es analizar la utilización de las metáforas en la prensa económica española e italiana en el discurso sobre la crisis en Europa, a través de un análisis basado en corpus. Además, se intenta descubrir semejanzas y diferencias a la vez que se destacan aspectos originales en ambos idiomas. La hipótesis general, de acuerdo con investigaciones previas sobre las metáforas económicas, es que cabe esperar una frecuente utilización de las metáforas. La tésis está dividida en cuatro capítulos. En el primer capítulo se desglosan las principales teorías elaboradas acerca de la metáfora, desde un enfoque clásico hasta una visión cognitivista que se desarrolla a partir de la Teoría de la Metáfora Conceptual propuesta por Lakoff y Johnson (1980). El segundo capítulo se centra en la metáfora económica y los estudios basados en corpus sobre la metáfora, para comprender los diferentes dominios fuente utilizados en el discurso económico y financiero. En el tercer capítulo se proporciona toda información relativa al método de creación y a la metodología de análisis de los corpus, llevada a cabo a través de una minuciosa recolección de artículos de la prensa italiana y española en los diarios Il Sole 24 Ore y Expansión. Los artículos han sido analizados a través del programa informático AntConc. Finalmente, en el cuarto capítulo se presenta el análisis de las metáforas detectadas en los dos corpus periodísticos y los resultados obtenidos, en lo que respecta a semejanzas y diferencias en los dos idiomas. Por esta razón, se seleccionan cuatro dominios fuente: dos más frecuentes (medicina; naturaleza) y dos menos frecuentes (construcción; mecanismos). Además, se hace hincapié en algunos ejemplos del uso de metáforas muy utilizadas, o bien de casos novedosos o creativos en ambos idiomas, con miras a descubrir los principales dominios fuente y los contextos de uso en la cobertura de la crisis. Los resultados que surgen a raíz del análisis muestran una profunda difusión del dominio fuente de la medicina y de la naturaleza en ambos idiomas y una consiguiente creatividad metafórica. En general, el corpus italiano presenta una mayor creatividad metafórica y cadenas metafóricas 138 con respecto al corpus español, a raíz de los hapaxes detectados. Asimismo, el corpus español presenta más casos creativos en el dominio de la construcción con respecto al italiano. El análisis ha permitido confirmar de forma empírica la hipótesis de gran uniformidad en el uso de la metáfora en los distintos periódicos, aun considerando algunas diferencias entre los dos idiomas. Cabe reconocer que, debido al tamaño limitado de los corpus creados, dicho estudio representa un campo de pruebas ampliable y los resultados presentados abren una puerta a nuevas oportunidades de investigación en el discurso económico y financiero o incluso en la enseñanza de la economía.
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La crescente difficoltà di accesso ai canali tradizionali ha spinto le start-up e le PMI a ricercare soluzioni alternative di finanziamento al fine di trovare le risorse economiche necessarie per la loro crescita e il loro sviluppo. Una nuova opportunità che sta emergendo negli ultimi anni è l’equity-based crowdfunding. La tesi si pone l’obiettivo di ottenere indicazioni sulla profittabilità previsionale delle imprese e dei singoli individui che ricorrono all’equity crowdfunding. Per ricercare queste informazioni è stata svolta un’analisi empirica selezionando un campione di 100 progetti dalla piattaforma britannica Crowdcube. Quella svolta è una analisi finanziaria implementata utilizzando i dati previsionali contenuti nel piano economico-finanziario dei progetti presi come campione.
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pte.1. I problemi nazionali.--pte.2. Le classe e i partiti.
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Tesis de doctorado Real Colegio de San Carlos.
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