872 resultados para Android, Veicolo Elettrico, EV, Range Anxiety, Internet of Energy


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A better understanding of links between the properties of the urban environment and the exchange to the atmosphere is central to a wide range of applications. The numerous measurements of surface energy balance data in urban areas enable intercomparison of observed fluxes from distinct environments. This study analyzes a large database in two new ways. First, instead of normalizing fluxes using net all-wave radiation only the incoming radiative fluxes are used, to remove the surface attributes from the denominator. Second, because data are now available year-round, indices are developed to characterize the fraction of the surface (built; vegetation) actively engaged in energy exchanges. These account for shading patterns within city streets and seasonal changes in vegetation phenology; their impact on the partitioning of the incoming radiation is analyzed. Data from 19 sites in North America, Europe, Africa, and Asia (including 6-yr-long observation campaigns) are used to derive generalized surface–flux relations. The midday-period outgoing radiative fraction decreases with an increasing total active surface index, the stored energy fraction increases with an active built index, and the latent heat fraction increases with an active vegetated index. Parameterizations of these energy exchange ratios as a function of the surface indices [i.e., the Flux Ratio–Active Index Surface Exchange (FRAISE) scheme] are developed. These are used to define four urban zones that characterize energy partitioning on the basis of their active surface indices. An independent evaluation of FRAISE, using three additional sites from the Basel Urban Boundary Layer Experiment (BUBBLE), yields accurate predictions of the midday flux partitioning at each location.

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Taking a perspective from a whole building lifecycle, occupier's actions could account for about 50% of energy. However occupants' activities influence building energy performance is still a blind area. Building energy performance is thought to be the result of a combination of building fabrics, building services and occupants' activities, along with their interactions. In this sense, energy consumption in built environment is regarded as a socio-technical system. In order to understand how such a system works, a range of physical, technical and social information is involved that needs to be integrated and aligned. This paper has proposed a semiotic framework to add value for Building Information Modelling, incorporating energy-related occupancy factors in a context of office buildings. Further, building information has been addressed semantically to describe a building space from the facility management perspective. Finally, the framework guides to set up building information representation system, which can help facility managers to manage buildings efficiently by improving their understanding on how office buildings are operated and used.

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The energy flow, dE/d eta, is studied at large pseudorapidities in proton-proton collisions at the LHC, for centre-of-mass energies of 0.9 and 7 TeV. The measurements are made using the CMS detector in the pseudorapidity range 3:15 < vertical bar eta vertical bar < 4.9, for both minimum-bias events and events with at least two high-momentum jets. The data are compared to various pp Monte Carlo event generators whose theoretical models and input parameter values are sensitive to the energy-flow measurements. Inclusion of multiple-parton interactions in the Monte Carlo event generators is found to improve the description of the energy-flow measurements.

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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)

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The behavior of the average energy for an ensemble of non-interacting particles is studied using scaling arguments in a dissipative time-dependent stadium-like billiard. The dynamics of the system is described by a four dimensional nonlinear mapping. The dissipation is introduced via inelastic collisions between the particles and the moving boundary. For different combinations of initial velocities and damping coefficients, the long time dynamics of the particles leads them to reach different states of final energy and to visit different attractors, which change as the dissipation is varied. The decay of the average energy of the particles, which is observed for a large range of restitution coefficients and different initial velocities, is described using scaling arguments. Since this system exhibits unlimited energy growth in the absence of dissipation, our results for the dissipative case give support to the principle that Fermi acceleration seems not to be a robust phenomenon. (C) 2012 American Institute of Physics. [http://dx.doi.org/10.1063/1.3699465]

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Con il termine Smart Grid si intende una rete urbana capillare che trasporta energia, informazione e controllo, composta da dispositivi e sistemi altamente distribuiti e cooperanti. Essa deve essere in grado di orchestrare in modo intelligente le azioni di tutti gli utenti e dispositivi connessi al fine di distribuire energia in modo sicuro, efficiente e sostenibile. Questo connubio fra ICT ed Energia viene comunemente identificato anche con il termine Smart Metering, o Internet of Energy. La crescente domanda di energia e l’assoluta necessità di ridurre gli impatti ambientali (pacchetto clima energia 20-20-20 [9]), ha creato una convergenza di interessi scientifici, industriali e politici sul tema di come le tecnologie ICT possano abilitare un processo di trasformazione strutturale di ogni fase del ciclo energetico: dalla generazione fino all’accumulo, al trasporto, alla distribuzione, alla vendita e, non ultimo, il consumo intelligente di energia. Tutti i dispositivi connessi, diventeranno parte attiva di un ciclo di controllo esteso alle grandi centrali di generazione così come ai comportamenti dei singoli utenti, agli elettrodomestici di casa, alle auto elettriche e ai sistemi di micro-generazione diffusa. La Smart Grid dovrà quindi appoggiarsi su una rete capillare di comunicazione che fornisca non solo la connettività fra i dispositivi, ma anche l’abilitazione di nuovi servizi energetici a valore aggiunto. In questo scenario, la strategia di comunicazione sviluppata per lo Smart Metering dell’energia elettrica, può essere estesa anche a tutte le applicazioni di telerilevamento e gestione, come nuovi contatori dell’acqua e del gas intelligenti, gestione dei rifiuti, monitoraggio dell’inquinamento dell’aria, monitoraggio del rumore acustico stradale, controllo continuo del sistema di illuminazione pubblico, sistemi di gestione dei parcheggi cittadini, monitoraggio del servizio di noleggio delle biciclette, ecc. Tutto ciò si prevede possa contribuire alla progettazione di un unico sistema connesso, dove differenti dispositivi eterogenei saranno collegati per mettere a disposizione un’adeguata struttura a basso costo e bassa potenza, chiamata Metropolitan Mesh Machine Network (M3N) o ancora meglio Smart City. Le Smart Cities dovranno a loro volta diventare reti attive, in grado di reagire agli eventi esterni e perseguire obiettivi di efficienza in modo autonomo e in tempo reale. Anche per esse è richiesta l’introduzione di smart meter, connessi ad una rete di comunicazione broadband e in grado di gestire un flusso di monitoraggio e controllo bi-direzionale esteso a tutti gli apparati connessi alla rete elettrica (ma anche del gas, acqua, ecc). La M3N, è un’estensione delle wireless mesh network (WMN). Esse rappresentano una tecnologia fortemente attesa che giocherà un ruolo molto importante nelle futura generazione di reti wireless. Una WMN è una rete di telecomunicazione basata su nodi radio in cui ci sono minimo due percorsi che mettono in comunicazione due nodi. E’ un tipo di rete robusta e che offre ridondanza. Quando un nodo non è più attivo, tutti i rimanenti possono ancora comunicare tra di loro, direttamente o passando da uno o più nodi intermedi. Le WMN rappresentano una tipologia di rete fondamentale nel continuo sviluppo delle reti radio che denota la divergenza dalle tradizionali reti wireless basate su un sistema centralizzato come le reti cellulari e le WLAN (Wireless Local Area Network). Analogamente a quanto successo per le reti di telecomunicazione fisse, in cui si è passati, dalla fine degli anni ’60 ai primi anni ’70, ad introdurre schemi di rete distribuite che si sono evolute e man mano preso campo come Internet, le M3N promettono di essere il futuro delle reti wireless “smart”. Il primo vantaggio che una WMN presenta è inerente alla tolleranza alla caduta di nodi della rete stessa. Diversamente da quanto accade per una rete cellulare, in cui la caduta di una Base Station significa la perdita di servizio per una vasta area geografica, le WMN sono provviste di un’alta tolleranza alle cadute, anche quando i nodi a cadere sono più di uno. L'obbiettivo di questa tesi è quello di valutare le prestazioni, in termini di connettività e throughput, di una M3N al variare di alcuni parametri, quali l’architettura di rete, le tecnologie utilizzabili (quindi al variare della potenza, frequenza, Building Penetration Loss…ecc) e per diverse condizioni di connettività (cioè per diversi casi di propagazione e densità abitativa). Attraverso l’uso di Matlab, è stato quindi progettato e sviluppato un simulatore, che riproduce le caratteristiche di una generica M3N e funge da strumento di valutazione delle performance della stessa. Il lavoro è stato svolto presso i laboratori del DEIS di Villa Grifone in collaborazione con la FUB (Fondazione Ugo Bordoni).

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Soluzione usando Stunnel per la confidenzialità e autenticazione degli utenti nel Mobile Remote Monitor sviluppato all'interno del progetto euroepeo Internet Of Energy. Essa è utilizzabile anche per la sola piattaforma Smart-M3 sulla quale il progetto risulta fondato.

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"Contract no. 14-01-001-1885."

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Transportation Systems Center, Cambridge, Mass.