984 resultados para Alberti, Leon Battista 1404-1472


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Cette dissertation propose l analyse des Mémoires de Olivier de La Marche, homme de la cour qui a vécu comme serviteur des maisons de Bourgogne et d Autriche de l année 1439 jusqu à 1502. Nous avons compris sa littérature comme particulière pour l époque, car elle est née motivé par les questions personnelles de l auteur. C est pourquoi qu elle s est éloignée des genres littéraires liés à la fonction de servir aux propos du prince, particulièrement les chroniques. Nous avons cru que ces intentions particulières ont eu l origine dans la tradition de la mémoire médiévale, qui a répandu de l oral pour l écrit pendant la fin de la Moyen Âge. Cette écriture de la mémoire, réglementée à l expérience de qui écrivait, a promu la naissance de l individu quand il a cherché assumer les lieux du personnage et du témoin des événements dans l espace du texte . Telle affirmation nous avons conduit jusqu à la fonction des discours qui ont créé des espaces dans l oeuvre. Motivé par la vision spécialisée comme maître d hôtel, tels discours ont produit un espace de la cour idéal, capable de justifier la personnalité de l auteur et de lui consacrer comme le maître de la pratique de la courtoisie

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This paper describes the first polytomous computerised identification key within the family Phytoseiidae. It applies to the females of the world species of the subgenus Typhlodromus (Anthoseius) de Leon. This group is one of the largest within the family Phytoseiidae and the sub-family Typhlodrominae, with nearly 350 species currently recognised worldwide. No identification tool of these species exists at the world level, which makes their identification very difficult and unsecure. Thirty five characters were used to characterise each of the 343 species. Among these characters, 14 are discrete and 21 are continuous. The polytomous key was constructed using the free software DELTA 1.04 (DEscription Language for TAxonomy) and is freely available at the web site: http://www1.montpellier.inra.fr/CBGP/phytoseiidae/anthoseiuskeypresentation.html. We hope that this work will open new perspectives for the identification of species of other genera (especially the largest ones, e.g. Neoseiulus, Euseius, Amblyseius) which contains more than 150 species and for which no key presently exists. We also expect that the present work will make the identification of the world species of Typhlodromus (Anthoseius) easier and more secure. Finally, we expect a contribution from the whole Phytoseiidae scientist community to improve subsequent versions of the key.

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)

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Pós-graduação em Letras - FCLAS

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Theatre plays as Amor nello specchio, written by Giovan Battista Andreini in 1622, and Jean-Jacques Rousseau’s Narcisse (1752), thematize the condition of a spectator submitted to the established morality or inserted in a determinate political structure. Thus, here the myth of Narcissus and the theme of mirroring do not restrict themselves to the realm of individualized psyche.

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Este trabalho se propõe a sistematizar as contribuições do teórico e revolucionário León Trotsky sobre o estudo da formação e dinâmica do capitalismo na sua fase imperialista. Tal abordagem, implica em reuniar escritos sobre o temo dispersos em artigos de jornal, documentos e declarações de organizações políticas e obras publicadas durante toda a vida pelo autor. No primeiro capítulo será exposto a contribuição de Trotsky para o estudo da formação do capitalismo como um sistema que conseguiu abranger todo o planeta. Em seguida, no segundo capítulo abordaremos a questão do funcionamento dos ciclos econômicos na fase imperialista da economia. Por fim, no terceiro capítulo apontaremos quais elementos Trotsky utiliza para caracterizar o imperialismo como a fase decadente do capitalismo

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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)

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Il presente progetto di ricerca, nato inizialmente con l’obbiettivo d’individuare in che modo e in che misura, i testi teatrali del drammaturgo e comico dell’Arte Giovan Battista Andreini, detto Lelio, figlio d’Isabella e Francesco, anche loro attori e letterati d’alto livello, risentirono dell’influenza del mondo dei coevi teatri in musica, dall’intermedio al balletto, si è progressivamente evoluto, divenendo, ben presto, uno studio sulle modalità compositive sperimentali dell’Andreini, dove, in verità, la dimensione del sonoro e la manipolazione dell’elemento musicale, non furono altro che uno dei vari aspetti di suddetta poetica dell’innovazione. Analizzando dunque, minuziosamente, tutte le pièce andreiniane e contestualizzandole, di volta in volta, nel composito panorama sociale, politico e culturale, della prima metà del XVII secolo, in Italia come in Francia, giacché egli lavorò in entrambi gli stati con una certa regolarità - per questo motivo le ricerche sul campo si sono equamente ripartite tra i due paesi - si è giunti a ricostruire, nel dettaglio, quel tessuto, variegato e multiforme, di legami ed influenze, caratterizzato dalla perpetua pulsione alla sperimentazione, esistente tra l’universo performativo barocco e quello che può considerarsi uno dei più alti esponenti della commedia dell’Arte italiana dell’epoca, ridisegnando così i confini di una carriera interamente votata al Teatro e durata più di mezzo secolo.

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L’enigma della relazione tra Gesù e Giovanni il Battista ha da sempre stimolato l’immaginazione storica degli studiosi, suscitando una varietà di ipotesi e valutazioni, spesso assai diverse. Ciò nonostante, tutti concordano su un punto: che, almeno nella sua fase maggiore in Galilea, il ministero di Gesù fosse una realtà essenzialmente autonoma, diversa, originale e irriducibile rispetto alla missione di Giovanni. In controtendenza con questa “impostazione predefinita”, il presente studio sostiene la tesi secondo cui Gesù portò avanti la sua missione come intenzionale e programmatica prosecuzione dell’opera prematuramente interrotta di Giovanni. Nella prima parte, si esamina approfonditamente quale memoria della relazione sia conservata nelle fonti più antiche, cioè Q (qui analizzata con particolare attenzione) e Marco – a cui si aggiunge Matteo, che, in ragione dello stretto legame storico-sociologico con Q, offre un esempio illuminante di rinarrazione della memoria altamente originale eppure profondamente fedele. La conclusione è che la memoria più antica della relazione Gesù-Giovanni è profondamente segnata da aspetti di accordo, conformità e allineamento. Nella seconda parte si esaminano una serie di tradizioni che attestano che Gesù era percepito pubblicamente in relazione al Battista e che egli stesso condivideva e alimentava tale percezione riallacciandosi a lui in polemica con i suoi avversari, e dipingendolo come una figura di capitale importanza nella predicazione e nell’insegnamento a seguaci e discepoli. Infine, si argomenta l’esistenza di ampie e sostanziali aree di accordo tra i due a livello di escatologia, istruzioni etiche e programma sociale, missione penitenziale verso i peccatori e attività battesimale. L’ipotesi che Gesù portasse avanti l’attività riformatrice di Giovanni, in termini di una campagna purificatoria “penitenziale-battesimale-esorcistica” in preparazione dell’avvento di Dio, consente infine di armonizzare in modo soddisfacente i due aspetti più caratteristici dell’attività di Gesù (normalmente giustapposti, quando non contrapposti): escatologia e miracoli, il Gesù profeta e il Gesù taumaturgo.

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Tesi in Restauro Architettonico del chiostro di San Giovanni Battista a Faenza. L'edificio è situato in Vicolo San Giovanni Battista nel centro storico di Faenza. L'intervento prevede un restauro scientifico delle murature esistenti, e la progettazione di un nuovo volume in aggiunta per risolvere i problemi di accessibilità. La fase progettuale si sviluppa su tre campi: il volume in aggiunta in cui collocare elementi di collegamento, la rampa interna al chiostro per superare le differenze di quota e l’intervento al piano superiore in cui sviluppare uno spazio funzionale ad un attività.