727 resultados para flipped classroom didattica insegnamento classe capovolta flipped teaching insegnamento capovolto esperienza didattica


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Il presente lavoro è strutturato in quattro parti analizzando e comparando le pubblicazioni del settore scientifico italiano, anglofono e tedesco di riferimento. Nel primo capitolo della tesi viene proposta una riflessione sulle parole che ruotano attorno al tema dei DSA e della disabilità. Nel secondo capitolo vengono presentati, a partire dalla letteratura scientifica di riferimento, gli indicatori di rischio che segnalano possibili disturbi specifici di apprendimento e le caratteristiche di apprendimento dei DSA mettendo in luce potenzialità e talenti spesso intrinseci. Nel terzo capitolo viene vagliata la normativa di riferimento, in particolare la recente Legge 170/2010 e le relative Linee Guida. Nel quarto capitolo, partendo dal tema della diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (da ora in poi TIC) nel mondo della scuola, sono ampiamente trattati i principali strumenti compensativi (sintesi vocale, libri digitali, mappe concettuali, Lavagna Interattiva Multimediale) e le misure dispensative adottabili. Nel quinto capitolo viene analizzato in tutte le sue parti il Piano Didattico Personalizzato (da ora in poi PDP) e viene proposto un possibile modello di PDP pubblicato sul sito dell'Ufficio per l’Ambito Territoriale di Bologna. Nel sesto capitolo della tesi viene presentato il Progetto Regionale ProDSA. Il Progetto, rivolto a studenti, con diagnosi di DSA, delle scuole secondarie di primo grado e del primo biennio delle secondarie di secondo grado dell’Emilia-Romagna, ha visto, grazie a un finanziamento della Regione, la consegna in comodato d'uso gratuito di tecnologie compensative agli alunni che hanno aderito. La sezione empirica del presente lavoro indaga l’uso reale che è stato fatto degli strumenti proposti in comodato d’uso e le motivazioni legate alla scelta di non utilizzarli in classe. Nel settimo capitolo vengono proposti strumenti progettati per rispondere concretamente alle criticità emerse dall'analisi dei dati e per sensibilizzare il mondo della scuola sulle caratteristiche dei DSA.

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La Ricerca Operativa è considerata una disciplina universitaria il cui insegnamento è previsto nei corsi di laurea di Ingegneria, Matematica e Informatica. Da qualche anno si è verificata una tendenza ad anticipare l'insegnamento della Ricerca Operativa ad un grado scolastico inferiore. In Gran Bretagna e negli Stati Uniti sono presenti organizzazioni molto attive nell'ambito della sua divulgazione e sono nati progetti importanti a livello didattico: corsi di formazione per i docenti, condivisione in rete di materiali e report delle esperienze effettuate. A partire dal 2012 anche nelle indagini internazionali OCSE-PISA si sono aggiunte due aree i cui obiettivi e contenuti si avvicinano alla Ricerca Operativa: financial literacy e problem solving. In Italia, dopo la riforma governativa Gelmini del 2008, sono presenti elementi di Ricerca Operativa solo nei programmi di matematica del quinto anno degli istituti tecnici commerciali e industriali. Tuttavia la Ricerca Operativa può svolgere un ruolo fondamentale nella formazione scientifica, innanzitutto per il suo ruolo di "ponte" tra la matematica e l'informatica, poi per l'importanza dello sviluppo della modellizzazione e per l'interdisciplinarietà della materia e lo stretto contatto con il mondo del lavoro. Inoltre, le esperienze documentate di didattica della Ricerca Operativa hanno potuto verificare l'importante ruolo motivazionale che possiede nei confronti degli studenti meno amanti della matematica. In questo lavoro di tesi si è interrogata la fattibilità di un percorso di Ricerca Operativa per una classe seconda liceo scientifico (anno in cui vengono svolte le indagini internazionali). Viene poi presentata la costruzione di una lezione di Programmazione Lineare che prevede una prima fase di modellizzazione del problema e una seconda fase di soluzione tramite il solutore di excel in laboratorio.

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Questo lavoro di tesi nasce per fornire un contributo originale alle ricerche già portate avanti dal gruppo di didattica della fisica volte a rispondere a tre principali esigenze evidenziate dai report europei: rendere la cittadinanza sempre più attiva e sensibile verso azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, orientare i giovani verso professioni in settori denominati dall’acronimo STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), colmare il divario tra le competenze possedute da chi entra nel mondo del lavoro e quelle richieste dalle aziende che operano in campo tecnologico per affrontare le sfide dello sviluppo e dell’innovazione. Per integrare le tre esigenze, il gruppo di ricerca ha avviato nell’ultimo anno una collaborazione con l’Area della Ricerca dell’Università di Bologna (ARIC) al fine di individuare modalità per fare entrare gli strumenti di progettazione noti come Project Cycle Management (PCM) e Goal Oriented Project Planning (GOPP) nelle scuole e sviluppare competenze progettuali a partire dall’analisi di tipo logico dei problemi in situazioni complesse. La collaborazione ha portato alla produzione di nuovi materiali sui cambiamenti climatici finalizzati a guidare gli studenti ad analizzare documenti di sintesi dei report dell’IPCC con tecniche di analisi per problemi e obiettivi tipiche del PCM e del GOPP e, quindi, a progettare azioni di mitigazione o adattamento. Il lavoro di tesi si colloca in questo contesto e si è concretizzato nell’analisi di una sperimentazione realizzata in una classe IV del Liceo Scientifico “A. Einstein” di Rimini tra aprile e maggio, 2015.

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In questa tesi si presenta l’attività didattica "Fascinating World of Geometric Forms", la relativa sperimentazione fatta su un campione di 175 studenti al quarto anno di scuola secondaria di secondo grado e i risultati ottenuti. In questo progetto, grazie alla penna 3D, è stato possibile fare matematica costruttiva in classe. Gli studenti hanno potuto disegnare e costruire nello spazio 3D, senza più essere costretti a disegnare in prospettiva sul foglio. La ricerca principalmente tenta di sviluppare l'intuito geometrico, pertanto è facilmente adattabile a studenti di varie età. Si propongono una serie di attività volte a rispondere alla domanda "Come uscire dal piano?" e, a tal proposito, si suggeriscono vari metodi: aggiungere la profondità agli elementi del piano; comporre sviluppi piani di poliedri; ruotare figure geometriche piane limitate attorno a un asse contenuto nel piano della figura; comporre nello spazio sezioni piane di quadriche. Questo progetto di ricerca, sviluppato sotto la supervisione del professor Alberto Parmeggiani del Dipartimento di Matematica di Bologna e in collaborazione con il professor Gianni Brighetti del Dipartimento di Psicologia di Bologna, si pone come obiettivo quello di avvicinare gli studenti allo studio della geometria dello spazio e, soprattutto, di sviluppare in loro la capacità di creare immagini mentali e concetti figurali.

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This essay provides an overview of the distinctive challenges presented to teaching and learning in religious and theological studies by the conditions and characteristics of “millennial” students. While the emerging literature on this generation is far from consistent, it is still instructive and important to engage, as students that are immersed in technology and social networking have different facilities and difficulties that educators would do well to carefully address and critically employ. Teachers in theological and religious studies are distinctly positioned to grapple with such conditions, particularly around the practices of identity formation, media literacy, and embodiment. Attention to the development of such practices engages key issues for both the millennial students and the religious and theological studies teacher: virtual reality, spiritual identity, globalization and violence, critical consumption and ethical creativity, focused and contemplative thinking, and intercultural and interpersonal respect.

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Today, Digital Systems and Services for Technology Supported Learning and Education are recognized as the key drivers to transform the way that individuals, groups and organizations “learn” and the way to “assess learning” in 21st Century. These transformations influence: Objectives - moving from acquiring new “knowledge” to developing new and relevant “competences”; Methods – moving from “classroom” based teaching to “context-aware” personalized learning; and Assessment – moving from “life-long” degrees and certifications to “on-demand” and “in-context” accreditation of qualifications. Within this context, promoting Open Access to Formal and Informal Learning, is currently a key issue in the public discourse and the global dialogue on Education, including Massive Open Online Courses (MOOCs) and Flipped School Classrooms. This volume on Digital Systems for Open Access to Formal and Informal Learning contributes to the international dialogue between researchers, technologists, practitioners and policy makers in Technology Supported Education and Learning. It addresses emerging issues related with both theory and practice, as well as, methods and technologies that can support Open Access to Formal and Informal Learning. In the twenty chapters contributed by international experts who are actively shaping the future of Educational Technology around the world, topics such as: - The evolution of University Open Courses in Transforming Learning - Supporting Open Access to Teaching and Learning of People with Disabilities - Assessing Student Learning in Online Courses - Digital Game-based Learning for School Education - Open Access to Virtual and Remote Labs for STEM Education - Teachers’ and Schools’ ICT Competence Profiling - Web-Based Education and Innovative Leadership in a K-12 International School Setting are presented. An in-depth blueprint of the promise, potential, and imminent future of the field, Digital Systems for Open Access to Formal and Informal Learning is necessary reading for researchers and practitioners, as well as, undergraduate and postgraduate students, in educational technology.

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Introduction or Statement of Problem Health care profession educators are challenged in their efforts to bring clinical experiences into the class room and to introduce students to community settings early in their didactic training. An immunization program directed at improving childhood immunization rates can introduce students to the community, to students of other disciplines and reinforce the knowledge and skills needed for immunization interventions. Successful interventions increase community demand for immunizations, improve access to services, and educate providers about immunization services and disease. Interventions serve to mold attitudes among health care professionals that foster commitment to universal immunization coverage and low disease rates. [See PDF for complete abstract]

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Currently the Spanish universities are making a great effort to effectively incorporate the development and assessment of generic skills in their training programs. Information and communications technologies (ICT) offer a wide range of possibilities but create uncertainty among teachers about the process and results. It is considered of interest to conduct a study to analyze the extent to which social skills like commitment, communication and teamwork are acquired by students and teachers. It seeks to ascertain the influence of the learning context, online or classroom training, in the development of these personal skills among the participants in the sample. For this study two universities have been chosen, Universidad a Distancia de Madrid (UDIMA) offering online training environment, and Universidad Politécnica de Madrid (UPM) with classroom training modality. A total of 257 individuals, 230 students and 27 teachers have answered the survey called Evalsoft. This instrument was designed in the project with the same name by a research team from Universidad Complutense of Madrid (UCM). Some interesting conclusions can be highlighted: it is in the online context where there are higher levels of commitment and teamwork than in the classroom modality; teachers have higher social skills that students and these improve with age. Sex and the training program appear to influence these social skills.

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This paper analyzes the learning experiences and opinions from a group of undergraduate students in a course about Robotics. The contents of this course were taught as a set of seminars. In each seminar, the student learned interdisciplinary knowledge of computer science, control engineering, electronics and other fields related to Robotics. The aim of this course is that the students are able to design and implement their own and custom robotic solution for a series of tests planned by the teachers. These tests measure the behavior and mechatronic features of the students' robots. Finally, the students' robots are confronted with some competitions. In this paper, the low-cost robotic architecture used by the students, the contents of the course, the tests to compare the solutions of students and the opinion of them are amply discussed.

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This article analyses the way in which the subject English Language V of the degree English Studies (English Language and Literature) combines the development of the five skills (listening, speaking, reading, writing and interacting) with the use of multimodal activities and resources in the teaching-learning process so that students increase their motivation and acquire different social competences that will be useful for the labour market such as communication, cooperation, leadership or conflict management. This study highlights the use of multimodal materials (texts, videos, etc.) on social topics to introduce cultural aspects in a language subject and to deepen into the different social competences university students can acquire when they work with them. The study was guided by the following research questions: how can multimodal texts and resources contribute to the development of the five skills in a foreign language classroom? What are the main social competences that students acquire when the teaching-learning process is multimodal? The results of a survey prepared at the end of the academic year 2015-2016 point out the main competences that university students develop thanks to multimodal teaching. For its framework of analysis, the study draws on the main principles of visual grammar (Kress & van Leeuwen, 2006) where students learn how to analyse the main aspects in multimodal texts. The analysis of the different multimodal activities described in the article and the survey reveal that multimodality is useful for developing critical thinking, for bringing cultural aspects into the classroom and for working on social competences. This article will explain the successes and challenges of using multimodal texts with social content so that students can acquire social competences while learning content. Moreover, the implications of using multimodal resources in a language classroom to develop multiliteracies will be observed.

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Mode of access: Internet.

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"The research reported ... was performed pursuant to Contract no. 8143 with the cooperative research Branch, United States Office of Education, Department of Health, Education, and Welfare."

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"Supported by the National Institute for Mental Health (Grant OM-376) and the United States Office of Education (cooperative research project no. 1167)"