989 resultados para Tecnica de Fontan


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Fil: Tokic, Sergio. Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Filosofía y Letras. Instituto Multidisciplinario de Estudios Sociales Contemporáneos

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OBJECTIVE High altitude-related hypoxia induces pulmonary vasoconstriction. In Fontan patients without a contractile subpulmonary ventricle, an increase in pulmonary artery pressure is expected to decrease circulatory output and reduce exercise capacity. This study investigates the direct effects of short-term high altitude exposure on pulmonary blood flow (PBF) and exercise capacity in Fontan patients. METHODS 16 adult Fontan patients (mean age 28±7 years, 56% female) and 14 matched controls underwent cardiopulmonary exercise testing with measurement of PBF with a gas rebreathing system at 540 m (low altitude) and at 3454 m (high altitude) within 12 weeks. RESULTS PBF at rest and at exercise was higher in controls than in Fontan patients, both at low and high altitude. PBF increased twofold in Fontan patients and 2.8-fold in the control group during submaximal exercise, with no significant difference between low and high altitude (p=0.290). A reduction in peak oxygen uptake at high compared with low altitude was observed in Fontan patients (22.8±5.1 and 20.5±3.8 mL/min/kg, p<0.001) and the control group (35.0±7.4 and 29.1±6.5 mL/min/kg, p<0.001). The reduction in exercise capacity was less pronounced in Fontan patients compared with controls (9±12% vs 17±8%, p=0.005). No major adverse clinical event was observed. CONCLUSIONS Short-term high altitude exposure has no negative impact on PBF and exercise capacity in Fontan patients when compared with controls, and was clinically well tolerated. TRIAL REGISTRATION NUMBER NCT02237274: Results.

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OBJECTIVE: The objective of this European multicenter study was to report surgical outcomes of Fontan takedown, Fontan conversion and heart transplantation (HTX) for failing Fontan patients in terms of all-cause mortality and (re-)HTX. METHODS: A retrospective international study was conducted by the European Congenital Heart Surgeons Association among 22 member centres. Outcome of surgery to address failing Fontan was collected in 225 patients among which were patients with Fontan takedown (n=38; 17%), Fontan conversion (n=137; 61%) or HTX (n=50; 22%). RESULTS: The most prevalent indication for failing Fontan surgery was arrhythmia (43.6%), but indications differed across the surgical groups (p<0.001). Fontan takedown was mostly performed in the early postoperative phase after Fontan completion, while Fontan conversion and HTX were mainly treatment options for late failure. Early (30 days) mortality was high for Fontan takedown (ie, 26%). Median follow-up was 5.9 years (range 0-23.7 years). The combined end point mortality/HTX was reached in 44.7% of the Fontan takedown patients, in 26.3% of the Fontan conversion patients and in 34.0% of the HTX patients, respectively (log rank p=0.08). Survival analysis showed no difference between Fontan conversion and HTX (p=0.13), but their ventricular function differed significantly. In patients who underwent Fontan conversion or HTX ventricular systolic dysfunction appeared to be the strongest predictor of mortality or (re-)HTX. Patients with valveless atriopulmonary connection (APC) take more advantage of Fontan conversion than patients with a valve-containing APC (p=0.04). CONCLUSIONS: Takedown surgery for failing Fontan is mostly performed in the early postoperative phase, with a high risk of mortality. There is no difference in survival after Fontan conversion or HTX.

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O estudo descreve os metodos atualmente utilizados na colheita de sementes de alface e apresenta-se um metodo alternativo de colheita, que consiste no corte manual das inflorescencias, associado a irrigacao e adubacao nitrogenada de cobertura. Este metodo, alem de reduzir as perdas de sementes, permite a utilizacao das reservas da planta para uma segunda colheita.

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Descreve-se uma metodologia de analise e representacao de dados de pesquisa sobre parametros do metodo de irrigacao por sulcos. Na coleta de ados usou-se um oxissolo (latossolo 37 AB) do Projeto de Irrigacao de Bebedouro. Fizeram-se determinacoes de densidade aparente, curvas de retencao de umidade, infiltracao ao nivel de 50% de agua disponivel, e testes de avanco de agua em sulcos com diferentes declividades e vazoes: 0,15% (2,5 - 3,1 - 4 - 5 litros/seg.), 0,24% (2 - 2,5 - 3 litros/seg.) e 0,37% (1 - 1,5 - 2,5 litros/seg.). A profundidade efetiva do sistema radicular das culturas e definida em funcao do ciclo fenologico. A vazao maxima nao-erosiva e mais eficiente foi definida a partir dos dados dos testes de avanco de agua nos sulcos, sendo que se as combinacoes mais eficientes de vazao-declividade foram: 2,5 litros/seg. -0,15%, 2 litros/seg. -0,24% e 1,5 litros/seg. -0,37%. Os dados foram analisados para responder a pergunta "quando irrigar", construindo-se nomogramas para menejo de irrigacao, visando seu uso rapido pela assistencia tecnica. Os nomogramas, usados em forma sequencial, permitem definir: profundidade efetiva das raizes em funcao do tempo apos o plantio, lamina de reposicao em funcao do nivel de agua disponivel e profundidade do sistema radicular, vazao mais eficiente em funcao da declividade dos sulcos, eficiencia de aplicacao em funcao do comprimento de sulcos e combinacao vazao-declividade, e tempo de irrigacao em funcao da lamina bruto e comprimento de sulcos. A metodologia pode ser extrapolada e deve ser aplicada em cada solo.

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Durante la vita operativa di un aeromobile, gli elementi costitutivi possono essere soggetti a diverse tipologie di carichi. Questi carichi possono provocare la nascita e la propagazione di eventuali cricche, le quali una volta raggiunta una determinata dimensione possono portare alla rottura del componente stesso causando gravi incidenti. A tale proposito, la fatica costituisce uno dei fattori principali di rottura delle strutture aeronautiche. Lo studio e l’applicazione dei principi di fatica sugli aeroplani sono relativamente recenti, in quanto inizialmente gli aerei erano realizzati in tela e legno, un materiale che non soffre di fatica e assorbe le vibrazioni. I materiali aeronautici si sono evoluti nel tempo fino ad arrivare all’impiego dei materiali compositi per la costruzione degli aeromobili, nel 21. secolo. Il legame tra nascita/propagazione delle cricche e le tensioni residue ha portato allo sviluppo di numerose tecniche per la misurazione di queste ultime, con il fine di contrastare il fenomeno di rottura a fatica. Per la misurazione delle tensioni residue nei componenti metallici esistono diverse normative di riferimento, al contrario, per i materiali compositi, la normativa di riferimento è tuttora oggetto di studio. Lo scopo di questa tesi è quello di realizzare una ricerca e studiare dei metodi di riferimento per la misurazione delle tensioni residue nei laminati compositi, tramite l’approfondimento di una tecnica di misurazione delle tensioni residue, denominata Incremental Hole Drilling.

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La nozione di ambiente non è una nozione recente. Al giorno d’oggi il riferimento all’ambiente compare in maniera sempre più diffusa nei dibattiti, nelle opere scientifiche e artistiche, negli spazi di divulgazione e sempre più entra all’interno degli spazi affettivi individuali e all’interno delle teorie e delle prassi politiche individuali e collettive. L’ambiente tanto entra nel campo assiologico, quanto vi entra come elemento fragile, indissociabile dall’azione antropica individuale e collettiva, attraverso ciò che noi riassumiamo con la nozione di crisi ambientale. La crisi ambientale permette di riaprire degli ambiti di valore e di interesse nel presente, allo stesso tempo provoca una reinterpretazione e un riorientamento delle teorie e delle prassi del passato. Dal nostro presente di crisi ambientale, è possibile rintracciare delle figure che, nel passato, hanno rappresentato l’inerenza degli enti con il loro ambiente e, tra questi, dell’uomo con il suo ambiente di vita. Sono due le principali figure attraverso le quali si intende riprendere un rapporto con il nostro passato letto attraverso la crisi ambientale: la figura dell’interfaccia come ciò che demarca un rapporto di inerenza e di separazione tra un interno e un esterno che hanno un rapporto tra loro necessario e tuttavia contingente, e la figura della relazione di “esposizione”, tramite la quale si vuole pensare a forme di soggettività vulnerabili, esposte alle relazioni e ai concatenamenti nei quali sono inserite e che tuttavia non possono che esporre a loro volta le altre soggettività e l’ambiente di vita comune a continue modificazioni. Tramite i concetti di interfaccia e di esposizione abbiamo potuto seguire il prodursi di forme di sapere relative all’inerenza tra forme e modi dell’interiorità rispetto all’ambiente che si sono prodotte nella storia e che sono emerse tramite la provocazione di un passato indotto dalla trasformazione che è il nostro presente di crisi ambientale.

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In questo lavoro di tesi si illustrano la storia, la legislazione, le caratteristiche compositive e la tecnica di produzione del Vermouth, con una attenzione particolare alla recente introduzione dell'Indicazione Geografica "Vermouth di Torino". Sarà delineata la storia dei vini aromatizzati che porterà alla creazione del primo Vermouth nel 1786 e la tecnica di produzione, illustrando la lavorazione delle erbe e piante officinali, la produzione del vino base e l'unione di questi due processi inizialmente distinti. Inoltre, saranno discussi i contenuti del disciplinare del Vermouth di Torino, evidenziandone le caratteristiche distintive rispetto ad altri Vermouth senza Indicazione Geografica. Infine, saranno passate in rassegna le attività svolte negli anni per la promozione e la diffusione del marchio, a partire dalle informazioni e dalle etichette storiche che hanno permesso di far conoscere un prodotto dalla fortissima impronta italiana.