989 resultados para O-VII


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Il risultato delle indagini condotte negli anni scorsi nei depositi archeologici della Catalogna, sia urbani, sia rurali, consente di determinare le tendenze delle importazioni e dell’economia in quest’area occidentale della penisola iberica fra il V secolo e la fine del VI-inizi del VII. In questa sede viene proposta una sintesi interpretativa dei dati disponibili, specialmente in rapporto al commercio delle ceramiche africane che costituivano le principali importazioni. Allo stato delle ricerche si possono avanzare alcune riflessioni. Se è vero che l’occupazione di Cartagine da parte dei Vandali nel 439 potrebbe aver determinato alcuni cambiamenti nella commercializzazione dei materiali africani, non va escluso che, tra la metà e la seconda metà del V secolo, il rafforzamento politico del regno vandalo abbia causato alcuni importanti cambiamenti tipologici nelle ceramiche africane (sigillata D, anfore) e un nuovo impulso alla relativa commercializzazione. Tra la seconda metà del VI secolo e la prima metà del VII (e forse anche la seconda metà) è proseguito l’arrivo di ceramica africana, proveniente soprattutto dall’area tunisina e, in minore quantità, dal Mediterraneo orientale. L’importazione di sigillata africana ha subito un significativo calo in questo periodo, ma non sparisce del tutto almeno fino agli inizi del VII secolo. Nel contempo è documentato un aumento considerevole della presenza di anfore africane, tanto che non può essere accolta l’ipotesi della cessazione delle importazioni tra la metà e il pieno VI secolo. Di conseguenza la rivalità politica fra i Visigoti e i Bizantini non si è tradotta nella scomparsa del commercio fra la penisola iberica e il Nord Africa, anche se è ben documentata una notevole diminuzione dei prodotti africani nel nord della provincia bizantina di Spania. La causa (o le cause) della fine dell’arrivo delle importazioni mediterranee lungo i litorali ispanici non può essere accertata con sicurezza. D’altra parte le ragioni di questo fenomeno vanno ricercate non solo nei centri di consumo, ma anche nelle aree di produzione, sicché sembra probabile che, come viene tradizionalmente ritenuto, la fine delle esportazioni fu determinata dall’invasione islamica dell’Africa settentrionale.

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En este estudio se pretende analizar la represión efectuada por el gobierno absolutista de Fernando VII durante su segunda reinstauración, la historiográficamente llamada Década Ominosa, hacia los liberales a Lleida. Mientras que los realistas solicitaron premios y prerrogativas por los servicios prestados en defensa de la Religión y la Monarquía las autoridades absolutistas implantaron de nuevo la censura, prohibieron cualquier vestigio legislativo liberal, depuraron los antiguos funcionarios constitucionales, a los milicianos nacionales, a los miembros de la Junta Patriótica y a los políticos liberales en general. Por tanto, el indulto y el perdón general del año 1824 fue insuficiente, sobretodo en la medida que permitió represaliar de manera arbitraria a cualquier individuo relacionado con cualquier espacio de poder durante el Trienio Liberal. Finalmente cabe destacar la exoneración de los derechos civiles y los oficios que sufrieron figuras liberales tan relevantes como los escribanos Marià Hostalrich o Francesc Xavier Soldevila.