145 resultados para Grimaldi
Resumo:
La Piccola e Media Impresa (PMI) ha costituito in Italia e all’estero un fenomeno che ha permesso un’importante crescita economica dal secondo dopoguerra in poi e tutt’oggi rappresenta quasi il 95% delle imprese italiane. L’ambiente di riferimento odierno è molto dinamico ed incerto e la competitività è più difficile da raggiungere a causa delle nuove e crescenti economie emergenti. A rendere l’ambiente competitivo più complesso si è aggiunta la crisi internazionale nata intorno al 2006 negli Stati Uniti e arrivata in Europa un paio di anni dopo, portando l’economia globale in un periodo di recessione. Tutto ciò ha reso necessario ripensare all’approccio delle imprese verso i mercati, soprattutto le PMI, applicando nuovi processi d’innovazione. Questi non dovranno limitarsi alla sola ricerca di nuovi prodotti ma cambiare anche l’impostazione manageriale in modo da avviare innovazioni di mercato. E qui che il tema dell’internazionalizzazione assume ancor più rilevanza diventando, in un periodo di crisi economica, un’importante opportunità di crescita per le PMI. Dagli anni ’70 in poi le imprese multinazionali (MNCs) erano quelle che operavano in più Paesi e Continenti estendendo il proprio business in tutto il mondo. Per le piccole e medie imprese era difficile immaginare nuovi business al di fuori dei confini territoriali per le difficoltà che un processo di internazionalizzazione richiedeva. Oggi, l’internazionalizzazione, è vista come una chance di sopravvivenza ed è spinta da diversi fattori. Questi non si limitano più alla sola ricerca di maggiori ricavi ed abbattimento dei costi ma anche “sourcing” di Know-how e tecnologie, diversificazione del rischio, partecipazione a segmenti di mercato diventati globali e sfruttamento delle opportunità offerte dai governi esteri. Con il seguente lavoro di tesi si vogliono studiare le modalità in cui si svolgono processi di internazionalizzazione e l’origine dell’impulso che induce le piccole e medie imprese ad intraprenderli. A questo proposito si sono fatte ricerche su database e riviste scientifiche volte alla raccolta e analisi dei principali articoli che la letteratura offre su i temi appena citati. Individuate le principali teorie e modelli queste sono confrontate con un caso empirico cercando i punti di contatto tra ciò che è emerso dall’analisi teorica e quella empirica. A tal proposito viene mostrato il caso dell’azienda Sinergia Sistemi S.p.A. in cui ho collaborato e avuto modo di compiere ricerche per un periodo di sei mesi. Il lavoro di tesi è pertanto strutturato in quattro capitoli. Nel primo capitolo è esposta l’analisi della letteratura scientifica andando ad individuare le principali teorie sui processi di internazionalizzazione. Attraverso quest’analisi sarà possibile avere un quadro di riferimento sui possibili processi di internazionalizzazione che le imprese possono intraprendere. Nel secondo capitolo si vuole comprendere come le imprese arrivino alla decisione di internazionalizzarsi e quali fattori, interni ed esterni all’impresa, influenzino tale scelta. Nel terzo capitolo viene esaminato il caso di Sinergia Sistemi S.p.A., società operante nel campo delle energie rinnovabili ed efficienza energetica. Dopo una prima parte che introduce l’azienda ed il mercato delle rinnovabili, sarà analizzata la situazione attuale dell’azienda nel suo processo di internazionalizzazione e la strategia delineata. Nell’ultimo capitolo si effettuerà un confronto tra ciò che la letteratura scientifica propone sui processi di internazionalizzazione ed il caso specifico esaminato. Si cercherà di trovare dei riscontri tra le varie teorie offerte dalla letteratura con la strategia seguita da Sinergia Sistemi. L’obiettivo generale di questo lavoro di tesi è confrontare teorie e modelli di internazionalizzazione con un caso empirico per comprendere l’esistenza di un riscontro con le aziende appartenenti ad un particolare settore, quello delle energie rinnovabili. Vedremo come le peculiarità di questo settore portino le imprese a dare molta rilevanza ai network che si vengono a formare nei vari Paesi più che alla ricerca di innovazioni di prodotto, che resta sempre fondamentale per la crescita. L’appartenenza ai giusti network può semplificare notevolmente il processo di internazionalizzazione, se non diventare perfino indispensabile.
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One important metaphor, referred to biological theories, used to investigate on organizational and business strategy issues is the metaphor about heredity; an area requiring further investigation is the extent to which the characteristics of blueprints inherited from the parent, helps in explaining subsequent development of the spawned ventures. In order to shed a light on the tension between inherited patterns and the new trajectory that may characterize spawned ventures’ development we propose a model aimed at investigating which blueprints elements might exert an effect on business model design choices and to which extent their persistence (or abandonment) determines subsequent business model innovation. Under the assumption that academic and corporate institutions transmit different genes to their spin-offs, we hence expect to have heterogeneity in elements that affect business model design choices and its subsequent evolution. This is the reason why we carry on a twofold analysis in the biotech (meta)industry: under a multiple-case research design, business model and especially its fundamental design elements and themes scholars individuated to decompose the construct, have been thoroughly analysed. Our purpose is to isolate the dimensions of business model that may have been the object of legacy and the ones along which an experimentation and learning process is more likely to happen, bearing in mind that differences between academic and corporate might not be that evident as expected, especially considering that business model innovation may occur.
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This Doctoral Thesis unfolds into a collection of three distinct papers that share an interest in institutional theory and technology transfer. Taking into account that organizations are increasingly exposed to a multiplicity of demands and pressures, we aim to analyze what renders this situation of institutional complexity more or less difficult to manage for organizations, and what makes organizations more or less successful in responding to it. The three studies offer a novel contribution both theoretically and empirically. In particular, the first paper “The dimensions of organizational fields for understanding institutional complexity: A theoretical framework” is a theoretical contribution that tries to better understand the relationship between institutional complexity and fields by providing a framework. The second article “Beyond institutional complexity: The case of different organizational successes in confronting multiple institutional logics” is an empirical study which aims to explore the strategies that allow organizations facing multiple logics to respond more successfully to them. The third work “ How external support may mitigate the barriers to university-industry collaboration” is oriented towards practitioners and presents a case study about technology transfer in Italy.
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This research work focuses on the factors which lead investors to finance university spin-outs. The achieved results related to spin-out companies in the United Kingdom are based on empirical evidence from Imperial College London. The characteristics of a sample of 557 university spin-outs have been examined in order to understand the investors’ attitude towards financing this typology of companies. The outputs of this study demonstrate that official spin-out companies supported by Imperial College are more likely to receive an investment. Furthermore, it is also shown that investors are not inclined to finance academic spin-outs in which the board of directors includes academics who are mainly involved in researching and teaching activities.
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Obesity is a multifactorial trait, which comprises an independent risk factor for cardiovascular disease (CVD). The aim of the current work is to study the complex etiology beneath obesity and identify genetic variations and/or factors related to nutrition that contribute to its variability. To this end, a set of more than 2300 white subjects who participated in a nutrigenetics study was used. For each subject a total of 63 factors describing genetic variants related to CVD (24 in total), gender, and nutrition (38 in total), e.g. average daily intake in calories and cholesterol, were measured. Each subject was categorized according to body mass index (BMI) as normal (BMI ≤ 25) or overweight (BMI > 25). Two artificial neural network (ANN) based methods were designed and used towards the analysis of the available data. These corresponded to i) a multi-layer feed-forward ANN combined with a parameter decreasing method (PDM-ANN), and ii) a multi-layer feed-forward ANN trained by a hybrid method (GA-ANN) which combines genetic algorithms and the popular back-propagation training algorithm.
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Hypocretins (orexins) are hypothalamic neuropeptides which are involved in a wide range of physiological processes in mammals including central pain processing. Genetic studies in humans evidenced a role for the hypocretinergic system in cluster headache (CH).
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Clinical studies indicate that exaggerated postprandial lipemia is linked to the progression of atherosclerosis, leading cause of Cardiovascular Diseases (CVD). CVD is a multi-factorial disease with complex etiology and according to the literature postprandial Triglycerides (TG) can be used as an independent CVD risk factor. Aim of the current study is to construct an Artificial Neural Network (ANN) based system for the identification of the most important gene-gene and/or gene-environmental interactions that contribute to a fast or slow postprandial metabolism of TG in blood and consequently to investigate the causality of postprandial TG response. The design and development of the system is based on a dataset of 213 subjects who underwent a two meals fatty prandial protocol. For each of the subjects a total of 30 input variables corresponding to genetic variations, sex, age and fasting levels of clinical measurements were known. Those variables provide input to the system, which is based on the combined use of Parameter Decreasing Method (PDM) and an ANN. The system was able to identify the ten (10) most informative variables and achieve a mean accuracy equal to 85.21%.