985 resultados para Cividale del Friuli (Italy). Museo archeologico archivio e biblioteca.


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Recentemente, l'uso di polimeri a base di acido polilattico (PLA) ha subito un fortissimo incremento, soprattutto per la produzione di dispositivi atti alla fissazione di fratture e osteotomie. Lo scopo della prima parte del mio lavoro di tesi, è stato quello di redigere un documento che contenesse informazioni sulle caratteristiche dell'acido poli-L-lattico (PLLA) e del polimero P(L-DL)LA70:30 (70% di PLLA + 30% di PDLLA), entrambi molto diffusi nelle applicazioni biomediche. A tale scopo, è stata fatta un'analisi dello stato dell'arte sulle proprietà chimico-fisiche, tecnologiche (produzione e sterilizzazione) e sui principali meccanismi di degradazione. La seconda parte, invece, è stata dedicata alla stesura di una review sull'evoluzione della biocompatibilità del PLLA utilizzato in ambito ortopedico. A tale scopo, data la grande quantità di studi presenti in letteratura (in vitro, in vivo, trial clinici), non è stato necessario eseguire nessun test per validarne la biocompatibilità. Tuttavia, nonostante trovino già largo impiego nella chirurgia ortopedica, i polimeri in PLA continuano ad essere oggetto di studio, con l'obiettivo di comprenderne al meglio il comportamento e realizzare dispositivi sempre più sicuri ed efficaci per la salute del paziente. E' proprio in questo ambito di ricerca che si inserisce l'attività sperimentale svolta presso lo stabilimento Lima Corporate di Villanova di San Daniele del Friuli (UD). In particolare, l'ultima parte del lavoro di tesi, è stata dedicata alla valutazione degli effetti che il processo di sterilizzazione ad Ossido di Etilene (EtO), genera sulle proprietà chimico-fisiche e meccaniche della vite CALCANEO-STOP in PLLA, stampata ad iniezione e realizzata da Hit Medica (del gruppo Lima Corporate) nello stabilimento di San Marino (RSM). Per la caratterizzazione chimico-fisica del materiale sono state condotte prove di: densitometria, calorimetria a scansione differenziale (DSC), spettrometria FT-IR e viscosimetria. Per la caratterizzazione meccanica dei dispositivi, sono state condotte delle prove a torsione statica.

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Contiene: Vol. I ([4], 437 p., 50 h. de lám.) - Vol. II (465 p., 44 h. de lám.) - Vol. V (658 p., 45 h. de lám.) - Vol. VI (557, 45 h. de lám.)

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Title varies slightly.

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El Museo de la Arepa es un restaurante que estará ubicado en la localidad de La Candelaria en la ciudad de Bogotá, con un enfoque de autoservicio que ofrece arepas típicas colombianas en cinco variedades distintas, cada una de las cuales representa una región del país. Sera constituida a través de la Sociedad por Acciones Simplificada S.A.S. El proyecto nace de la iniciativa de dos familias y de sus gustos gastronómicos y tradiciones familiares. Queremos crear un espacio de ocio dedicado a la cultura y a la cocina y que resalte uno de los productos insignias, símbolo de nuestra identidad colombiana e icono de nuestra gastronomía: la arepa. Queremos convertirnos en la mejor opción para comer arepas en Bogotá y ofrecerle a nuestros comensales, además de un producto delicioso y de la mejor calidad, un lugar de esparcimiento diferente en el que se encuentren con el arte local de esta zona por medio de exposiciones de artistas urbanos, presentaciones musicales y de danza y una conceptualización tipo museo del lugar. Nos encontramos en una etapa de consolidación y se espera realizar la apertura del restaurante en enero de 2017. Actualmente, se está realizando la búsqueda del establecimiento donde nos ubicaremos en La Candelaria entre los barrios La Catedral y la Concordia.

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La ricerca di dottorato affronta lo studio della cultura materiale dell’abitato dell’età del Bronzo di Mursia (isola di Pantelleria) attraverso l’analisi della produzione ceramica. In particolare, sono analizzati gli aspetti che permettono di ampliare l’inquadramento culturale del sito, sia nella sua articolazione interna che nei rapporti con le coeve comunità del Mediterraneo centrale nella prima metà del II millennio a.C. La ricerca inizia con l’illustrazione delle recenti prospettive di studio della Preistoria del Mediterraneo, un tema al centro di un intenso dibattito incentrato sul riconoscimento delle identità culturali e sul ruolo delle reciproche interazioni, con particolare attenzione all’età del Bronzo. Al complesso archeologico di Mursia viene riconosciuto un carattere di eccezionalità per la spettacolare conservazione dei resti archeologici dell’abitato e della necropoli monumentale, oggetto di indagine negli ultimi decenni da parte dell’Università di Bologna e dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Le ricerche hanno consentito di mettere in luce ampie porzioni dell’abitato e di poter esaminare con elevato dettaglio la cultura materiale in rapporto alle modalità insediative diversificate nello spazio e nel tempo. L’approfondimento della ricerca del dottorato verte sullo studio dei manufatti ceramici come strumento privilegiato per definire l’identità culturale della comunità di Mursia, attraverso gli aspetti della produzione artigianale, le abitudini di preparazione e consumo dei cibi e il significato funzionale o simbolico/estetico di alcune categorie vascolari. Rispetto a precedenti presentazioni del contesto di Mursia, la ricerca di dottorato ha enfatizzato, all’interno dell’abbondante produzione ceramica, la presenza di alcune classi con decorazioni incise e impresse che per quantità e caratteri di originalità divengono un elemento aggiuntivo nella definizione della facies di Mursia. Le stesse ceramiche incise e impresse presentano elementi di affinità con una serie di produzioni vascolari coeve nell’area del Mediterraneo centrale, consentendo di affrontare il tema delle interazioni tra diversi contesti insulari

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Polymer binder modification with inorganic nanomaterials (NM) could be a potential and efficient solution to control matrix flammability of polymer concrete (PC) materials without sacrificing other important properties. Occupational exposures can occur all along the life cycle of a NM and “nanoproducts” from research through scale-up, product development, manufacturing, and end of life. The main objective of the present study is to analyse and compare different qualitative risk assessment methods during the production of polymer mortars (PM) with NM. The laboratory scale production process was divided in 3 main phases (pre-production, production and post-production), which allow testing the assessment methods in different situations. The risk assessment involved in the manufacturing process of PM was made by using the qualitative analyses based on: French Agency for Food, Environmental and Occupational Health & Safety method (ANSES); Control Banding Nanotool (CB Nanotool); Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne method (EPFL); Guidance working safely with nanomaterials and nanoproducts (GWSNN); Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro, Italy method (ISPESL); Precautionary Matrix for Synthetic Nanomaterials (PMSN); and Stoffenmanager Nano. It was verified that the different methods applied also produce different final results. In phases 1 and 3 the risk assessment tends to be classified as medium-high risk, while for phase 2 the more common result is medium level. It is necessary to improve the use of qualitative methods by defining narrow criteria for the methods selection for each assessed situation, bearing in mind that the uncertainties are also a relevant factor when dealing with the risk related to nanotechnologies field.

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Référence bibliographique : Weigert, 158

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Ancien possesseur : Millin, Aubin-Louis (1759-1818)

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A través de este texto, pretendemos dar a conocer los libros de horas iluminados conservados en bibliotecas públicas catalanas. Con este fin, se han analizado un total de quince manuscritos, a nuestro juicio los más interesantes desde el punto de vista artístico, localizados en la Biblioteca de Catalunya, Biblioteca de la Universidad de Barcelona, Archivo Histórico de la Ciudad de Barcelona, Museo Episcopal de Vic, Biblioteca del monasterio de Santa María de Montserrat y Biblioteca del Palacio de Perelada. Los libros de horas se han agrupado de acuerdo con su procedencia geográfica: antiguos reinos peninsulares (Corona de Aragón y de Castilla), Francia, repúblicas italianas, Inglaterra y territorios septentrionales del ducado de Borgoña. Cada uno de estos apartados se organiza en torno a una secuencia cronológica que comienza a fines del siglo XIV y concluye hacia el segundo cuarto del siglo XVI.