999 resultados para Chiesa di San Rocco
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Ragionamento compositivo sulla tematica del muro in un'area terremotata. L'importanza del contesto in cui si progetta, riconoscendo elementi permanenti che caratterizzano il territorio e da cui il progetto parte e che integra.
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La tesi prevede l'integrazione del teatro esistente di San Felice sul Panaro attraverso la progettazione di un nuovo sistema che studia la riconfigurazione degli spazi urbani annessi alla monumentale presenza storica mediante un nuovo complesso denominato "casa dello spettacolo", che ospiterà rappresentazioni all'aperto di tipo più contemporaneo, a supporto del teatro storico comunale.
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Ravenna è una città che porta nel suo costruito le tracce di un vissuto antico e moderno. Questo rapporto, di simbiosi o di contrasto, è direttamente leggibile nelle architetture del centro storico e nel rapporto fra edifici antichi ed edifici moderni. Questo rapporto diventa più complesso quando il resto archeologico, come nel caso del Palazzo di Teoderico, si trova a dover dialogare con la città che gli è cresciuta sopra e intorno. Fra archeologia e città si crea un rapporto spesso conflittuale che deve divenire sinergico. Il momento conoscitivo dello scavo si deve trasformare in un momento di valorizzazione della città. I resti archeologici sono come un taglio nel ventre della storia della città, un grande scavo urbano che, portato alla luce, ha bisogno di essere inquadrato in un progetto urbano. Ravenna necessita quindi di un progetto che faccia di tutte queste centralità un polo di attrazione, di vita, di scambio, di integrazione e conoscenza. La salvaguardia del bene archeologico deve divenire parte di un progetto più complessivo, di attenzione alla qualità del vivere, rispetto alla quale l’archeologia deve saper conciliare la salvaguardia con gli interessi più generali della collettività. L’intervento di creazione del Parco Archeologico del Palazzo di Teoderico, che ingloba al suo interno anche la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e la chiesa di San Salvatore ad Calchi, deve diventare momento di valorizzazione dell’intera città.
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Tesi in Restauro Architettonico del chiostro di San Giovanni Battista a Faenza. L'edificio è situato in Vicolo San Giovanni Battista nel centro storico di Faenza. L'intervento prevede un restauro scientifico delle murature esistenti, e la progettazione di un nuovo volume in aggiunta per risolvere i problemi di accessibilità. La fase progettuale si sviluppa su tre campi: il volume in aggiunta in cui collocare elementi di collegamento, la rampa interna al chiostro per superare le differenze di quota e l’intervento al piano superiore in cui sviluppare uno spazio funzionale ad un attività.
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Il progetto del Museo Nazionale di Ravenna prevedeva l’intervento su un’area molto particolare della città. Il nuovo orientamento dell’ingresso al Museo ha permesso di definire meglio l’area posta tra Galla Placidia e San Vitale nel tentativo di ottenere un nuovo equilibrato rapporto con il sistema urbano, il parcheggio di Largo Giustiniano, e soprattutto con gli elementi architettonici presenti. L’ingresso ipotizzato prevede un facile accesso sia dal parcheggio che dalla via Galla Placidia, resa prettamente pedonale. All’interno i tre chiostri definiscono la sequenza attorno a cui ruotano e si scandiscono le funzioni museali. Si è scelto di conservare l’ allestimento attuale del lapidario del primo e secondo chiostro giudicandolo una testimonianza storica della vita del Museo. All’interno del terzo chiostro si sono invece raccolti i sarcofagi presenti nell’area verde che circonda San Vitale fornendo loro un’adeguata sistemazione. L’area è stata poi protetta da una copertura, automa dall’ edificio, che rispetta le alberature presenti. Invece per gli affreschi di Santa Chiara è stata ipotizzata una nuova struttura, raro esempio di ciclo pittorico pervenuto a Ravenna, che completa il lato del terzo chiostro.
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Il lavoro svolto si concentra sulla città di Mirandola, dopo il terremoto del 2012. Viene svolto uno studio storico della città, e un'analisi sullo stato di fatto. Riflessioni sul limite tra città contemporanea e città storica. Viene proposta la ricostruzione del segno delle mura come limite, in modo da restituire un'identità alla città. Infine, il progetto si concentra sull'area dell'ex convento di San Francesco, complesso abbandonato dopo il sisma. La volontà è quella di riuscire a restituirlo alla cittadini di Mirandola, come nuovo centro culturale. Il progetto si impegna a mantenere l'esistente, aggiungendo un nuovo volume, che verrà occupata da una sala conferenze e da una parte della biblioteca.
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La tesi si pone l’obiettivo di approfondire i restauri operati nel corso del tempo sulla fortezza di San Leo a seguito del sisma del 1786 ed affronta il delicato e complesso tema delle finiture delle superfici architettoniche esterne. La ricerca si è sviluppata a partire dall’analisi storico-critica delle vicende relative alla fortezza e alla città di San Leo, approfondendo le caratteristiche dell’architettura militare di transizione di Francesco di Giorgio Martini dal momento della sua fondazione nel Montefeltro, al fine di ricostruire la possibile sequenza delle fasi costruttive, anche attraverso la comparazione con altri esempi di fortificazioni sul territorio. L’analisi comparata delle fonti dirette e indirette, delle tracce murarie attraverso un accurato rilievo geometrico del complesso monumentale ottenuto con l’ausilio di molteplici tecniche di misura (topografiche, dirette, fotogrammetriche) opportunamente integrate in un unico sistema di riferimento, e il rilievo critico con tavole tematiche sulle superfici architettoniche, ha permesso di osservare sotto una nuova luce il singolare progetto di restauro elaborato da Giuseppe Valadier per la fortezza di San Leo. Esso rappresenta un’anticipazione della disciplina, maturata nell’ambiente colto romano dell’epoca, e fondata sulla presa di coscienza dei valori del manufatto architettonico. Si è provveduto a catalogare e descrivere più di 150 fonti documentarie, in gran parte inedite, collocate in un arco temporale che va dal Cinquecento, al periodo Moderno e Contemporaneo con le perizie del Genio Civile e della Soprintendenza. Sono state inoltre ordinate cronologicamente e descritte almeno 50 rappresentazioni iconografiche e cartografiche storiche. L’approccio analitico multidisciplinare, e la raccolta di informazioni storico-documentali, è stato completato da un’ultima fase di analisi, utile a determinare la stratificazione e la cronologia degli interventi. Sono state condotte indagini fisiche e chimiche su campioni, prelevati in loco durante il mese di novembre del 2008 sotto l’egida della Soprintendenza, al fine di determinare la formulazione e la microstuttura dei materiali, con particolare attenzione ai materiali lapidei, agli intonaci e alle coloriture, limitando le indagini a quelle strettamente necessarie. Le indagini strumentali sono state effettuate presso il Laboratorio di Scienza e Tecnologia dei Materiali (LASTM) del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM) dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Scuola di Ingegneria e Architettura, seguendo procedure sviluppate dai gruppi di lavoro presso la struttura. Al fine di determinare la composizione chimica dei materiali sono state eseguite calcimetrie e diffrattometrie a raggi x, mentre per quanto riguarda la struttura e la microstruttura sono state eseguite delle analisi granulometriche. L’interpretazione dei dati, ottenuti dalla lettura organica delle fonti, ha permesso di inquadrare i differenti trattamenti superficiali esterni in relazione all’epoca di realizzazione.
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La presente tesi illustra e discute due attività legate all'ambito dei siti web, ovvero la localizzazione e l'ottimizzazione per i motori di ricerca (o SEO, dall'inglese "Search Engine Optimization"). Quest'ultima è un'attività mirata a permettere che i siti stessi ottengano un posizionamento migliore nella pagina dei risultati dei motori di ricerca e siano dunque più visibili agli utenti. Poiché la SEO prevede vari interventi sui siti web, alcuni dei quali implicano la manipolazione di codice HTML, essa viene spesso considerata come un'attività strettamente informatica. L'obiettivo della presente tesi, dunque, è quello di illustrare come i traduttori possano sfruttare le proprie competenze linguistiche per dedicarsi non soltanto alla localizzazione di siti web, ma anche alla loro ottimizzazione per i motori di ricerca. Per dimostrare l'applicabilità di tali tecniche è stato utilizzato come esempio pratico il sito web de "Il Palio di San Donato", un sito gestito dal Comune di Cividale del Friuli e finalizzato alla descrizione dell'omonima rievocazione storica cittadina. La tesi si compone di quattro capitoli. Nel primo capitolo vengono introdotti i principi teorici alla base della localizzazione di siti web, della SEO, della scrittura per il web e della traduzione per il settore turistico. Nel secondo capitolo, invece, viene descritto il sito del Palio di San Donato, esaminandone in particolare la struttura e i contenuti. Il terzo capitolo è dedicato alla descrizione del progetto di localizzazione a cui è stato sottoposto il sito in esame. Infine, il quarto capitolo contiene un breve commento relativo alle problematiche linguistiche, culturali e tecnologiche riscontrate durante il processo traduttivo e un elenco di strategie di SEO applicate a cinque pagine del sito web in esame, selezionate sulla base della possibilità di illustrare il maggior numero possibile di interventi di SEO attuabili dai traduttori.
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Questo elaborato presenta una procedura di rilievo eseguito con la scansione Laser e la Fotogrammetria per lo studio della facciata della Chiesa di Santa Lucia in Bologna e le successive elaborazioni dei dati tramite software di correlazione automatica Open Source e commerciali Low Cost basati sui principi della Structure from Motion. Nel particolare, il rilievo laser è stato eseguito da 5 posizioni diverse e tramite l’utilizzo di 7 target, mentre il rilievo fotogrammetrico è stato di tipo speditivo poiché le prese sono state eseguite solo da terra ed è stato impiegato un tempo di lavoro minimo (una decina di minuti). I punti di appoggio per la georeferenziazione dei dati fotogrammetrici sono stati estratti dal datum fornito dal laser e dal set di fotogrammi a disposizione è stato ottenuta una nuvola di punti densa tramite programmi Open Source e con software commerciali. Si sono quindi potuti operare confronti tra i risultati ottenuti con la fotogrammetria e tra il dato che si aveva di riferimento, cioè il modello tridimensionale ottenuto grazie al rilievo laser. In questo modo si è potuto verificare l’accuratezza dei risultati ottenuti con la fotogrammetria ed è stato possibile determinare quale calcolo teorico approssimativo dell’errore poteva essere funzionante per questo caso di studio e casi simili. Inoltre viene mostrato come produrre un foto raddrizzamento tramite l’utilizzo di una sola foto utilizzando un programma freeware. Successivamente è stata vettorializzata la facciata della chiesa ed è stata valutata l’accuratezza di tale prodotto, sempre confrontandola con il dato di riferimento, ed infine è stato determinato quale calcolo teorico dell’errore poteva essere utilizzato in questo caso. Infine, avendo notato la diffusione nel commercio odierno della stampa di oggetti 3D, è stato proposto un procedimento per passare da una nuvola di punti tridimensionale ad un modello 3D stampato.
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Scopo di questa tesi è comprendere quali tra due fenomeni geologici, subsidenza e sisma, abbia influito maggiormente sugli edifici di S. Giovanni in Persiceto analizzando le facciate degli edifici lungo le vie del centro storico. Gli studi di Geologia, precedentemente compiuti dall'autore di questa tesi, hanno permesso di affrontare i problemi che caratterizzano questi territori con una visione diversa, considerando anche le cause geologiche che potrebbero trovarsi alla base.
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Libretto by Antonio Piazza, revised and altered by B. Merelli and T. Solera.
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