961 resultados para Cambio de paradigma


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El presente documento propone un cambio de paradigma para la formulación de políticas nacionales de logística y movilidad, con pautas comunes para los países de América Latina y el Caribe. Dicho cambio permitirá fortalecer el desarrollo y la integración productiva mediante la generación de cadenas de valor que profundicen los mercados nacionales y regionales, una mejor inserción en la economía global, la generación de una conectividad eficiente entre los eslabones de la cadena así como también la articulación de proyectos regionales en ciencia, tecnología e innovación para consolidar un cambio estructural con igualdad.

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El presente Boletín FAL resume los principales hallazgos y propuestas del documento “Políticas Nacionales de logística y movilidad para el desarrollo sostenible y la integración regional” publicado recientemente por la División de Recursos Naturales e Infraestructura (DRNI) de CEPAL. En él se presenta una propuesta hacia un cambio de paradigma para la formulación de políticas nacionales de logística y movilidad, con pautas comunes para los países de América Latina y el Caribe.

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Introduction: Innovation and its processes, especially in the field of technology, are a focus of Information Science as a science of Human, as they determine the establishment of new habits, relevant socio-cultural indicators to understanding the history of cultures. Objective: This article reflects on the problematic: whether and how Information and Communication Technologies have impacted the lives of digital natives, whether the average individual is prepared to conscientiously experience the technological environment, how the current system can prepare future generations of professionals, and how the adults who grew up in the twentieth century, in an analogue society can prepare young people for a twenty-first century digital reality, widely different from theirs. Methodology: This paper was based on Literature Review. Results: As the sophistication of technology advances, society has to continually review the way it appropriates information to adjust to these changes. Conclusions: As for relevance of the methodologies that lead to innovative disruptive actions in hybrid realities such as the Brazilian one, with niches of poverty and prosperity, it is believed that it is in poor countries or countries with significant social differences such as Brazil where the need for a change of socio technocultural paradigm and innovative action urge to take place.

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Introduction: This paper presents preliminary results of the research project "Information access: actions and strategies of the Chamber of Deputies to meet 12.527/2011 Law”. Finally some considerations about the implementation of the Law within the Chamber of Deputies are presented. Objectives: Discuss the matter of public information access after the new Brazilian information access law and his relationship between the theories information policy, information regime and informational state. Methodology: Bibliographic research about several theoretical topics related to information access were raised, for example: the concept of information, information policy, informational state, information regime, electronic government and information asymmetry. Results: The preliminaries data shows a convergence of information policies from many countries, for example, Finland, Canada and South Africa, to a same point, which indicates an increase of transparency and a bigger active disclosure of information public. Conclusion: In Brazilian case, in the relationship between State and citizen, the new information access law means a materialization paradigm change or the concretization de other information regime. The sanction of this law can be interpreted as another step to increase the transparency and the affirmation of democratic relationship between State and society.

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Web is constantly evolving, thanks to the 2.0 transition, HTML5 new features and the coming of cloud-computing, the gap between Web and traditional desktop applications is tailing off. Web-apps are more and more widespread and bring several benefits compared to traditional ones. On the other hand reference technologies, JavaScript primarly, are not keeping pace, so a paradim shift is taking place in Web programming, and so many new languages and technologies are coming out. First objective of this thesis is to survey the reference and state-of-art technologies for client-side Web programming focusing in particular on what concerns concurrency and asynchronous programming. Taking into account the problems that affect existing technologies, we finally design simpAL-web, an innovative approach to tackle Web-apps development, based on the Agent-oriented programming abstraction and the simpAL language. == Versione in italiano: Il Web è in continua evoluzione, grazie alla transizione verso il 2.0, alle nuove funzionalità introdotte con HTML5 ed all’avvento del cloud-computing, il divario tra le applicazioni Web e quelle desktop tradizionali va assottigliandosi. Le Web-apps sono sempre più diffuse e presentano diversi vantaggi rispetto a quelle tradizionali. D’altra parte le tecnologie di riferimento, JavaScript in primis, non stanno tenendo il passo, motivo per cui la programmazione Web sta andando incontro ad un cambio di paradigma e nuovi linguaggi e tecnologie stanno spuntando sempre più numerosi. Primo obiettivo di questa tesi è di passare al vaglio le tecnologie di riferimento ed allo stato dell’arte per quel che riguarda la programmmazione Web client-side, porgendo particolare attenzione agli aspetti inerenti la concorrenza e la programmazione asincrona. Considerando i principali problemi di cui soffrono le attuali tecnologie passeremo infine alla progettazione di simpAL-web, un approccio innovativo con cui affrontare lo sviluppo di Web-apps basato sulla programmazione orientata agli Agenti e sul linguaggio simpAL.

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La tesi analizza la rappresentazione del maquis nella letteratura spagnola contemporanea, scritti in castigliano e pubblicati dal 1985 ad oggi. La tesi si articola in tre capitoli: il primo presenta a livello teorico la metodologia e gli strumenti utilizzati nello svolgimento dello studio, ed è incentrato innanzitutto sul tentativo di definizione e catalogazione dei romanzi del maquis, con una particolare attenzione alla temperie culturale cui fanno riferimento, presentando le estetiche postmoderna e neomoderna e cercando di situare le opere narrative facenti parte del corpus della ricerca. Nel secondo capitolo è centrale in cambio l’analisi dei rapporti tra Storia e narrazione: oltre a concentrarsi sul dibattito interdisciplinare circa le connessioni tra la Storia e la narrativa, si cerca di dar conto dei riflessi di questa riflessione contemporanea all’interno delle opere facenti parte del corpus. Infine, il terzo capitolo riguarda l’analisi delle metafore animali rintracciabili nei romanzi sul maquis scelti, concentrandosi principalmente su Luna de lobos di Julio Llamazares e La agonía del búho chico di Justo Vila. L’impiego di questa figura retorica, che si ritrova in vari gradi in tutte le opere narrative scelte, risponde tanto ad una ricerca di verosimiglianza quanto alle modalità di rappresentazione della realtà empirica, riportando l’attenzione sui metodi atti alla figurazione e all’accesso alla conoscenza del mondo. La proposta di un cambio di paradigma estetico e narrativo in atto nella letteratura contemporanea spagnola cerca quindi una conferma nel momento dell’analisi, attraverso la quale si cerca di indagare se, e in che misura, il romanzo sul maquis si inserisce nel dibattito letterario odierno, e quanto contribuisce allo sviluppo del medesimo paradigma estetico in via di definizione – quello neomoderno –, cercando una conferma che si basa sulla presenza di quelle tematiche segnalate nel momento della discussione teorica e metodologica come tratti basilari e strutturanti le opere.

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In un contesto dinamico come quello odierno la competitività delle imprese è profondamente legata alla capacità di gestire i propri processi aziendali e di intervenire su di essi. Ciò presuppone un cambio di paradigma, da “qual è il mio ruolo nell’azienda?” a “qual è il mio ruolo nei processi aziendali?”, ovvero l’abbandono della logica funzionale a favore di quella per processi. Tale progetto di tesi, nato dal mio tirocinio in Poligrafici Printing S.p.a. (polo industriale del quotidiano “Il Resto del Carlino”), si pone l’obiettivo di illustrare, facilitare e promuovere la gestione per processi e la riprogettazione di questi ultimi come strumento per raggiungere flessibilità, controllo ed efficienza operativa, con particolare riferimento all’informatizzazione di un reparto manutenzione.

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Mucho se ha hablado y escrito en torno al cambio de paradigma en la educación física, así como al protagonismo que la conducta motriz ostenta en este proceso para modernizar esta disciplina pedagógica que sigue aplicando los métodos de producción industrial que heredó en el siglo XVIII. En el gimnasio Olimpia de la ciudad argentina de Chivilcoy se está llevando a cabo esta importante y necesaria transformación de un modo eficaz y exitoso. Las clases de educación física que allí se imparten, se llevan a cabo mediante un método singular e innovador que aplica la pedagogía de las conductas motrices (Parlebas), con propuestas pedagógicas basadas en procesos de exploración motriz (Feldenkrais) y generando dinámicas pedagógicas mediante puestas en común y circuitos con situaciones psicomotrices y sociomotrices. En una reciente investigación cualitativa en torno a "qué es lo que se aprende en las clases con Movitransfer", una muestra significativa de alumnos del gimnasio dicen que han aprendido a sentirse libres, puesto que su autoconfianza ha ido acrecentándose con las clases; que su calidad de vida ha mejorado porque las situaciones pedagógicas planteadas en clase son competencias para la vida; que al desanudarse están descubriendo lo mejor de sí mismos; que cada vez se sienten mejor capacitados para evaluar y optimizar sus propias conductas motrices y que el gimnasio se ha convertido en una escuela para la vida en donde los alumnos ponen en práctica un modo de vivir que les hace sentirse cada vez más felices

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La Convención sobre los Derechos del Niño, aprobada por la Asamblea General de las Naciones Unidas en 1989, es el primer tratado internacional que considera los derechos de la niñez como una exigencia con fuerza jurídica obligatoria. El hecho de aceptar las obligaciones que de ella emanan, implica para los gobiernos nacionales el compromiso de proteger y asegurar esos derechos, implementando las políticas necesarias. Es así que en Argentina se sancionó la Ley 26061 de Protección Integral de los Derechos de los Niños, Niñas y Adolescentes, reemplazando la Ley 10903 ('Ley Agote'), cuyos lineamientos principales eran opuestos a la Convención. Esta modificación generó un impacto tal que se puede hablar de un cambio de paradigma, conociéndose como el pasaje de la Situación Irregular a la Protección Integral. El presente trabajo se desarrolla en el marco del proyecto en curso 'Identificación de factores asociados a la reintervención en problemáticas asistenciales de jóvenes II', que lleva adelante el Grupo de Investigación GIPJURI de Psicología Jurídica, en la Facultad de Psicología de la Universidad Nacional de Mar del Plata. El objetivo principal de este informe se centra en pesquisar qué representaciones sociales giran en torno a los Centros de Protección de los Derechos de los Niños (CPDeN) del partido de General Pueyrredón. Para definir el término representación social se tomó a Moscovici, quien las define como constructos cognitivos compartidos en la interacción social cotidiana, que le permiten al individuo interpretar y construir lo real, es decir, le proporcionan a los sujetos un entendimiento del sentido común respecto de sus experiencias en el mundo. Así como también a Denise Jodelet, para quien son una manera de interpretar y de pensar nuestra realidad cotidiana, una forma de conocimiento social, que se origina en la vida diaria, en el transcurso de las comunicaciones entre los individuos. Estos Centros de Protección son unidades técnico operativas con una o más sedes, creadas por la Ley Nacional 26.061 de Protección Integral de los Derechos de las Niñas, Niños y Adolescentes; y la Ley Provincial 13.298 de la Promoción y Protección de los Derechos de los Niños, que desempeñan las funciones de facilitar que el niño que tenga amenazados o violados sus derechos, pueda acceder a los programas y planes disponibles en su comunidad. (nota: ley 13298) Para el logro de dicho objetivo se recabó información mediante entrevistas semiestructuradas, administradas a quienes desempeñan su labor en instituciones que trabajan conjuntamente con los Centros pertenecientes al Partido de General Pueyrredón, en lo que respecta a la detección de derechos vulnerados y su posible restitución. Con tal propósito, los temas a indagar fueron los siguientes: el conocimiento que los entrevistados poseen en relación a la nueva ley de promoción y protección de los derechos del niño, indagando aspectos tales como: qué son los CPDeN, quiénes lo componen, de qué estructura del estado dependen, qué función cumplen; las problemáticas que reciben, instituciones con las que se relacionan, eficacia de la estructura y eficiencia de las intervenciones. Este trabajo constituye una primera aproximación de un proyecto en curso. A través de este sondeo de opinión se intentara realizar una descripción de las representaciones sociales respecto de los CPDeN que circulan actualmente en las instituciones que fueron entrevistadas hasta el momento. Objetivos: -Realizar una descripción de las representaciones sociales que circulan en torno a los Centros de Protección de los Derechos del Niño (C.P.De.N) del Partido de General Pueyrredón. -Plantear hipótesis sobre el posible impacto que los centros promueven en la comunidad. -Metodología: El estudio será de tipo descriptivo exploratorio. La técnica a implementar será una entrevista semi-estructurada en base a un protocolo diseñado por el grupo de investigación. -Población: Profesionales de diversas áreas que trabajan en instituciones de orden público y que articulan con los CPDeN de la ciudad de Mar del Plata. -Muestra: La muestra seleccionada para el actual trabajo consta de un total de 27 profesionales que se encuentran trabajando en instituciones de orden público y que poseen vinculación con los C.P.De.N, entre los cuales figuran: trabajadores sociales, psicólogos, docentes, Lic. En Cs.de la educación, psicopedagogos, fonoaudiólogo, terapista ocupacional, médicos. Fueron consultadas un total de 19 Instituciones educativas: 6 escuelas primarias, 1 escuela secundaria, 2 jardines de infantes y un total de 3 instituciones que brindan servicios de salud (H.I.G.A., IREMI, salas primarias de salud). La selección de la muestra fue realizada bajo los siguientes requisitos a cumplir por los entrevistados: mantener actualmente una articulación con el centro de protección y un mínimo de 5 años o más de experiencia, en el área de trabajo que articula con los CPDeN permitiendo así un mayor nivel de aproximación a la realidad

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Se buscará indagar en los aspectos epistemológicos que se han introducido en la terapia familiar sistémica. Cambios que se produjeron a partir de las nuevas conceptualizaciones, provenientes de lo que se ha denominado 'cibernética de segundo orden'. Este novedoso paradigma ha resultado grávido en consecuencias en la dinámica terapéutica especifica de esta modalidad de intervención. La 'cibernética de segundo orden', también conocida como 'cibernética de la cibernética' o 'cibernética de los sistemas observantes', parte de supuestos epistemológicos que posibilitan la visualización de la situación terapéutica como una constelación compleja en el cual el terapeuta, el grupo terapéutico y la familia en cuestión conforman un todo entramado e imbricado en una situación multideterminada. En contraposición con la 'cibernética de primer orden', que todavía considera alterapeuta como disociado de aquello que esta observando. Se tratarán las implicancias terapéuticas del cambio de paradigma, en tanto correlato de los supuestos epistemológicos que lo sustentan, en contraposición al anterior. Resulta de vital interés explicitar los supuestos epistemológicos de una terapia que, desde sus albores, ha resultado un intento de praxis de un programa epistemológico mayor. La mayor relevancia de la aplicación de la 'cibernética de segundo orden' se ha dado en la corriente estructuralista de la terapia familiar sistémica. Es por esto, que nos centraremos en esta perspectiva, aunque el impacto del nuevo paradigma proveniente de la cibernética ha calado también en las terapias de corte estratégico. La nueva cosmovisión, de fuerte poder heurístico, se ha diseminado por toda la terapia familiar sistémica; Pero los objetivos y la dinámica de cura de la escuela estructuralista, cuyo mayor referente es el argentino Salvador Minuchin, se han adaptado en pos de unmejor aprovechamiento de esta nueva forma de ver la terapia. Es así que el presente trabajo se centrará, sucintamente, en los aportes del nuevo paradigma cibernético aplicado a la terapia familiar sistémica de corte estructuralista. Permitiendo un recorrido por la terapéutica que se desprende de la 'cibernética de segundo orden'. Se acentuará la perspectiva ecológica que da cuenta de la particular inserción del sujeto convaleciente en la trama familiar en la que está, inevitablemente, inmerso. Vemos la originalidad de dicha pespectiva, que enmarca el trabajo de la clínica psicológica como el correlato de la forma de concebir la realidad (ontología) y la forma de acceder mediante una racionalidad crítica y científica a dicha construcción que llamamos 'realidad' (epistemología). Desarrollos de lo más actuales que surjen como el intento de ruptura con la lógica de disciplinas aisladas y parcelarias en busca de una comprensión holística de la realidad. He aquí o que se ha denominado 'ecología' u 'epistemología relacional'. En la vertiente que se analizará en el presente trabajo la aplicación pragmática de dicha perspectiva decantará en una visión compleja de la sinterrelaciones familiiares, no habrá bajo ningún punto de vista, una causalidad lineal en forma de un determinismo causa- efecto, sino que la trama deberá ser develada en toda su complejidad. Esto implica un sostenimiento constante de todas las variables intervinientes tratando de no caer en reduccionismos que derivan en panaceas inservibles

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El presente trabajo aborda una serie de medidas implementadas a partir de la creación del Fueron Penal Juvenil en la Provincia de Buenos Aires en el año 2008 con jóvenes de entre 16 y 18 años de edad en conflicto con la ley penal. La puesta en vigencia del Sistema de Responsabilidad Penal Juvenil involucra a toda institución, sea pública o privada, que desarrolle programas de atención con niños y jóvenes en conflicto con la ley penal e implicaría revisar los modelos y prácticas institucionales existentes a los efectos de adecuarlos a los principios del Sistema de Promoción y Protección de los Derechos de la Niñez. De esta manera, el cambio de paradigma que se produce a partir del pasaje del Sistema Tutelar al Sistema de Promoción y que supone que el niño ya no es considerado objeto de tutela sino sujeto de derechos involucra (en el plano normativo) un abordaje integral en el que ya no puede separarse la responsabilidad penal de la restitución de derechos del niño o joven involucrado: trabajar en la responsabilización de los actos y no en la pena en pos de garantizar el ejercicio pleno de su ciudadanía y por ende su resocialización. Por lo tanto, la indagación acerca de las medidas estará atravesada por esta transición, del Paradigma de la Situación Irregular al Paradigma de la Protección Integral y a partir de allí la distinción entre cuestiones penales, sociales y asistenciales en el abordaje de ?estos jóvenes? y de todos los jóvenes y niños en realidad. Por último, este trabajo se propone investigar las medidas alternativas a la privación de la libertad generando conocimiento que permita analizarlas, desde una perspectiva crítica aunque esto implique poner en cuestión su efectiva implementación

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La presente tesina se propone reconstruir el proceso de surgimiento, desarrollo y finalización de una política pública municipal destinada a la niñez en situación de calle, en la ciudad de La Plata a fines del año 1999. Dicha política pública que surge bajo el nombre Programa 'Chicos de la calle' y que luego adoptaría la denominación A.P.I.N.A.R (Atención y Protección Integral a la Niñez y Adolescencia en Riesgo), es el resultado de una propuesta elaborada por diferentes ONGs de la región que desarrollaban un trabajo destinado a la misma población. En esta investigación se dará cuenta de los efectos que el contexto social-económico y político de los '90 tuvo en el nivel local. Las diferentes respuestas y elementos que logran cristalizar en una política pública, aquellas experiencias, que desarrolladas con anterioridad en la sociedad civil, aportaron al cambio de paradigma en el tratamiento de la niñez y la adolescencia más vulnerada

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Esta tesis explora los aportes de la novela histórica uruguaya a los debates abiertos en la posdictadura uruguaya considerando las peculiaridades que este subgénero imprime a sus propuestas, el ángulo nuevo que ofrece. En primer lugar quiero destacar el reclamo -que la novela histórica hace visible- de una relectura y reescritura global de la historia uruguaya desde su "origen" en las guerras de Independencia. Este gesto señala un profundo quiebre en los ideales e imaginarios con los cuales los uruguayos se identificaban y pone en evidencia una aguda desconfianza en las narraciones heredadas sobre la nación. En este sentido la experiencia de la dictadura constituyó una fractura que impulsó el cuestionamiento de sus relatos consolidados y su necesaria reescritura bajo diferentes presupuestos. En el prefijo "post" de posdictadura es posible advertir no sólo una dimensión temporal sino un giro epistémico que reorganiza los dispositivos identitarios, los imaginarios comunitarios y los relatos nacionales desde otro locus de enunciación. Este cambio de paradigma lo expone de un modo notable la novela histórica en tanto cuestiona el "origen" de la nación y con ello los andamios que sostenían el entero edificio. En segundo lugar, el conjunto de novelas históricas de estos años lee el pasado desde la nueva agenda del presente. Cuestiones como la memoria, la justicia, la tolerancia, las identidades excluidas, los autoritarismos se discuten desde la peculiar perspectiva de la novela histórica que los desplaza hacia el pasado. La reescritura del pasado, como sabemos, se constituye -y ahora de un modo notable- desde las preocupaciones del presente. Este se convierte en un foco que ilumina zonas en penumbras del pasado, desentierra historias semiolvidadas, escarba en archivos particulares y oficiales, pone en escena problemáticas ausentes. Desde la lente de la experiencia de la última dictadura, la ficción diseña, por un lado, una "cartografía de la barbarie" que -descolocando la teleología del progreso- vincula procesos autoritarios de diversa índole; por el otro trama una red simbólica, un "imaginario de las dictaduras"

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El presente trabajo tiene como finalidad considerar la orientación del siglo XXI en Venezuela como una disciplina con un alto compromiso social. Como programa, debe, hoy día, redefinirse con el objeto de impulsar propuestas conducentes a la inclusión de todas aquellas personas, que tradicionalmente han sido excluidas por su raza, etnia, género y/o discapacidad física y que como praxis social esté dirigida a la facilitación de los procesos de desarrollo humano en las dimensiones del Ser, Convivir, Servir, Conocer y Hacer, en el contexto personal, familiar y comunitario a lo largo del continuo del ciclo vital. L as competencias adquiridas a través de los procesos de orientación, son determinantes para proporcionar los medios a las ciudadanas y los ciudadanos para gestionar su propio desarrollo y el de su comunidad Se plantea la necesidad de un cambio de paradigma que deje atrás la clásica postura de un orientador que ayuda al orientado, desde el que conoce, el que tiene experiencia. Se sugiere más bien una relación de orientación intersubjetiva. Por otra parte, se habla de la necesidad de fortalecer el capital social de los espacios que contextualizan el proceso orientador. Se explican además, los alcances del Sistema Nacional de Orientación.

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El presente trabajo tiene como finalidad considerar la orientación del siglo XXI en Venezuela como una disciplina con un alto compromiso social. Como programa, debe, hoy día, redefinirse con el objeto de impulsar propuestas conducentes a la inclusión de todas aquellas personas, que tradicionalmente han sido excluidas por su raza, etnia, género y/o discapacidad física y que como praxis social esté dirigida a la facilitación de los procesos de desarrollo humano en las dimensiones del Ser, Convivir, Servir, Conocer y Hacer, en el contexto personal, familiar y comunitario a lo largo del continuo del ciclo vital. L as competencias adquiridas a través de los procesos de orientación, son determinantes para proporcionar los medios a las ciudadanas y los ciudadanos para gestionar su propio desarrollo y el de su comunidad Se plantea la necesidad de un cambio de paradigma que deje atrás la clásica postura de un orientador que ayuda al orientado, desde el que conoce, el que tiene experiencia. Se sugiere más bien una relación de orientación intersubjetiva. Por otra parte, se habla de la necesidad de fortalecer el capital social de los espacios que contextualizan el proceso orientador. Se explican además, los alcances del Sistema Nacional de Orientación.