953 resultados para Bibliographical reviews


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Descrizione, tema e obiettivi della ricerca La ricerca si propone lo studio delle possibili influenze che la teoria di Aldo Rossi ha avuto sulla pratica progettuale nella Penisola Iberica, intende quindi affrontare i caratteri fondamentali della teoria che sta alla base di un metodo progettuale ed in particolar modo porre l'attenzione alle nuove costruzioni quando queste si confrontano con le città storiche. Ha come oggetto principale lo studio dei documenti, saggi e scritti riguardanti il tema della costruzione all'interno delle città storiche. Dallo studio di testi selezionati di Aldo Rossi sulla città si vuole concentrare l'attenzione sull'influenza che tale teoria ha avuto nei progetti della Penisola Iberica, studiare come è stata recepita e trasmessa successivamente, attraverso gli scritti di autori spagnoli e come ha visto un suo concretizzarsi poi nei progetti di nuove costruzioni all'interno delle città storiche. Si intende restringere il campo su un periodo ed un luogo precisi, Spagna e Portogallo a partire dagli anni Settanta, tramite la lettura di un importante evento che ha ufficializzato il contatto dell'architetto italiano con la Penisola Iberica, quale il Seminario di Santiago de Compostela tenutosi nel 1976. Al Seminario parteciparono numerosi architetti che si confrontarono su di un progetto per la città di Santiago e furono invitati personaggi di fama internazionale a tenere lezioni introduttive sul tema di dibattito in merito al progetto e alla città storica. Il Seminario di Santiago si colloca in un periodo storico cruciale per la Penisola Iberica, nel 1974 cade il regime salazarista in Portogallo e nel 1975 cade il regime franchista in Spagna ed è quindi di rilevante importanza capire il legame tra l'architettura e la nuova situazione politica. Dallo studio degli interventi, dei progetti che furono prodotti durante il Seminario, della relazione tra questo evento ed il periodo storico in cui esso va contestualizzato, si intende giungere alla individuazione delle tracce della reale presenza di tale eredità. Presupposti metodologici. Percorso e strumenti di ricerca La ricerca può quindi essere articolata in distinte fasi corrispondenti per lo più ai capitoli in cui si articola la tesi: una prima fase con carattere prevalentemente storica, di ricerca del materiale per poter definire il contesto in cui si sviluppano poi le vicende oggetto della tesi; una seconda fase di impronta teorica, ossia di ricerca bibliografica del materiale e delle testimonianze che provvedono alla definizione della reale presenza di effetti scaturiti dai contatti tra Rossi e la Penisola Iberica, per andare a costruire una eredità ; una terza fase che entra nel merito della composizione attraverso lo studio e la verifica delle prime due parti, tramite l'analisi grafica applicata ad uno specifico esempio architettonico selezionato; una quarta fase dove il punto di vista viene ribaltato e si indaga l'influenza dei luoghi visitati e dei contatti intrattenuti con alcuni personaggi della Penisola Iberica sull'architettura di Rossi, ricercandone i riferimenti. La ricerca è stata condotta attraverso lo studio di alcuni eventi selezionati nel corso degli anni che si sono mostrati significativi per l'indagine, per la risonanza che hanno avuto sulla storia dell'architettura della Penisola. A questo scopo si sono utilizzati principalmente tre strumenti: lo studio dei documenti, le pubblicazioni e le riviste prodotte in Spagna, gli scritti di Aldo Rossi in merito, e la testimonianza diretta attraverso interviste di personaggi chiave. La ricerca ha prodotto un testo suddiviso per capitoli che rispetta l'organizzazione in fasi di lavoro. A seguito di determinate condizioni storiche e politiche, studiate nella ricerca a supporto della tesi espressa, nella Penisola Iberica si è verificato il diffondersi della necessità e del desiderio di guardare e prendere a riferimento l'architettura europea e in particolar modo quella italiana. Il periodo sul quale viene focalizzata l'attenzione ha inizio negli anni Sessanta, gli ultimi prima della caduta delle dittature, scenario dei primi viaggi di Aldo Rossi nella Penisola Iberica. Questi primi contatti pongono le basi per intense e significative relazioni future. Attraverso l'approfondimento e la studio dei materiali relativi all'oggetto della tesi, si è cercato di mettere in luce il contesto culturale, l'attenzione e l'interesse per l'apertura di un dibattito intorno all'architettura, non solo a livello nazionale, ma europeo. Ciò ha evidenziato il desiderio di innescare un meccanismo di discussione e scambio di idee, facendo leva sull'importanza dello sviluppo e ricerca di una base teorica comune che rende coerente i lavori prodotti nel panorama architettonico iberico, seppur ottenendo risultati che si differenziano gli uni dagli altri. E' emerso un forte interesse per il discorso teorico sull'architettura, trasmissibile e comunicabile, che diventa punto di partenza per un metodo progettuale. Ciò ha reso palese una condivisione di intenti e l'assunzione della teoria di Aldo Rossi, acquisita, diffusa e discussa, attraverso la pubblicazione dei suoi saggi, la conoscenza diretta con l'architetto e la sua architettura, conferenze, seminari, come base teorica su cui fondare il proprio sapere architettonico ed il processo metodologico progettuale da applicare di volta in volta negli interventi concreti. Si è giunti così alla definizione di determinati eventi che hanno permesso di entrare nel profondo della questione e di sondare la relazione tra Rossi e la Penisola Iberica, il materiale fornito dallo studio di tali episodi, quali il I SIAC, la diffusione della rivista "2C. Construccion de la Ciudad", la Coleccion Arquitectura y Critica di Gustavo Gili, hanno poi dato impulso per il reperimento di una rete di ulteriori riferimenti. E' stato possibile quindi individuare un gruppo di architetti spagnoli, che si identificano come allievi del maestro Rossi, impegnato per altro in quegli anni nella formazione di una Scuola e di un insegnamento, che non viene recepito tanto nelle forme, piuttosto nei contenuti. I punti su cui si fondano le connessioni tra l'analisi urbana e il progetto architettonico si centrano attorno due temi di base che riprendono la teoria esposta da Rossi nel saggio L'architettura della città : - relazione tra l'area-studio e la città nella sua globalità, - relazione tra la tipologia edificatoria e gli aspetti morfologici. La ricerca presentata ha visto nelle sue successive fasi di approfondimento, come si è detto, lo sviluppo parallelo di più tematiche. Nell'affrontare ciascuna fase è stato necessario, di volta in volta, operare una verifica delle tappe percorse precedentemente, per mantenere costante il filo del discorso col lavoro svolto e ritrovare, durante lo svolgimento stesso della ricerca, gli elementi di connessione tra i diversi episodi analizzati. Tale operazione ha messo in luce talvolta nodi della ricerca rimasti in sospeso che richiedevano un ulteriore approfondimento o talvolta solo una rivisitazione per renderne possibile un più proficuo collegamento con la rete di informazioni accumulate. La ricerca ha percorso strade diverse che corrono parallele, per quanto riguarda il periodo preso in analisi: - i testi sulla storia dell'architettura spagnola e la situazione contestuale agli anni Settanta - il materiale riguardante il I SIAC - le interviste ai partecipanti al I SIAC - le traduzioni di Gustavo Gili nella Coleccion Arquitectura y Critica - la rivista "2C. Construccion de la Ciudad" Esse hanno portato alla luce una notevole quantità di tematiche, attraverso le quali, queste strade vengono ad intrecciarsi e a coincidere, verificando l'una la veridicità dell'altra e rafforzandone il valore delle affermazioni. Esposizione sintetica dei principali contenuti esposti dalla ricerca Andiamo ora a vedere brevemente i contenuti dei singoli capitoli. Nel primo capitolo Anni Settanta. Periodo di transizione per la Penisola Iberica si è cercato di dare un contesto storico agli eventi studiati successivamente, andando ad evidenziare gli elementi chiave che permettono di rintracciare la presenza della predisposizione ad un cambiamento culturale. La fase di passaggio da una condizione di chiusura rispetto alle contaminazioni provenienti dall'esterno, che caratterizza Spagna e Portogallo negli anni Sessanta, lascia il posto ad un graduale abbandono della situazione di isolamento venutasi a creare intorno al Paese a causa del regime dittatoriale, fino a giungere all'apertura e all'interesse nei confronti degli apporti culturali esterni. E' in questo contesto che si gettano le basi per la realizzazione del I Seminario Internazionale di Architettura Contemporanea a Santiago de Compostela, del 1976, diretto da Aldo Rossi e organizzato da César Portela e Salvador Tarragó, di cui tratta il capitolo secondo. Questo è uno degli eventi rintracciati nella storia delle relazioni tra Rossi e la Penisola Iberica, attraverso il quale è stato possibile constatare la presenza di uno scambio culturale e l'importazione in Spagna delle teorie di Aldo Rossi. Organizzato all'indomani della caduta del franchismo, ne conserva una reminescenza formale. Il capitolo è organizzato in tre parti, la prima si occupa della ricostruzione dei momenti salienti del Seminario Proyecto y ciudad historica, dagli interventi di architetti di fama internazionale, quali lo stesso Aldo Rossi, Carlo Aymonino, James Stirling, Oswald Mathias Ungers e molti altri, che si confrontano sul tema delle città storiche, alle giornate seminariali dedicate all’elaborazione di un progetto per cinque aree individuate all’interno di Santiago de Compostela e quindi dell’applicazione alla pratica progettuale dell’inscindibile base teorica esposta. Segue la seconda parte dello stesso capitolo riguardante La selezione di interviste ai partecipanti al Seminario. Esso contiene la raccolta dei colloqui avuti con alcuni dei personaggi che presero parte al Seminario e attraverso le loro parole si è cercato di approfondire la materia, in particolar modo andando ad evidenziare l’ambiente culturale in cui nacque l’idea del Seminario, il ruolo avuto nella diffusione della teoria di Aldo Rossi in Spagna e la ripercussione che ebbe nella pratica costruttiva. Le diverse interviste, seppur rivolte a persone che oggi vivono in contesti distanti e che in seguito a questa esperienza collettiva hanno intrapreso strade diverse, hanno fatto emergere aspetti comuni, tale unanimità ha dato ancor più importanza al valore di testimonianza offerta. L’elemento che risulta più evidente è il lascito teorico, di molto prevalente rispetto a quello progettuale che si è andato mescolando di volta in volta con la tradizione e l’esperienza dei cosiddetti allievi di Aldo Rossi. Negli stessi anni comincia a farsi strada l’importanza del confronto e del dibattito circa i temi architettonici e nel capitolo La fortuna critica della teoria di Aldo Rossi nella Penisola Iberica è stato affrontato proprio questo rinnovato interesse per la teoria che in quegli anni si stava diffondendo. Si è portato avanti lo studio delle pubblicazioni di Gustavo Gili nella Coleccion Arquitectura y Critica che, a partire dalla fine degli anni Sessanta, pubblica e traduce in lingua spagnola i più importanti saggi di architettura, tra i quali La arquitectura de la ciudad di Aldo Rossi, nel 1971, e Comlejidad y contradiccion en arquitectura di Robert Venturi nel 1972. Entrambi fondamentali per il modo di affrontare determinate tematiche di cui sempre più in quegli anni si stava interessando la cultura architettonica iberica, diventando così ¬ testi di riferimento anche nelle scuole. Le tracce dell’influenza di Rossi sulla Penisola Iberica si sono poi ricercate nella rivista “2C. Construccion de la Ciudad” individuata come strumento di espressione di una teoria condivisa. Con la nascita nel 1972 a Barcellona di questa rivista viene portato avanti l’impegno di promuovere la Tendenza, facendo riferimento all’opera e alle idee di Rossi ed altri architetti europei, mirando inoltre al recupero di un ruolo privilegiato dell’architettura catalana. A questo proposito sono emersi due fondamentali aspetti che hanno legittimato l’indagine e lo studio di questa fonte: - la diffusione della cultura architettonica, il controllo ideologico e di informazione operato dal lavoro compiuto dalla rivista; - la documentazione circa i criteri di scelta della redazione a proposito del materiale pubblicato. E’ infatti attraverso le pubblicazioni di “2C. Construccion de la Ciudad” che è stato possibile il ritrovamento delle notizie sulla mostra Arquitectura y razionalismo. Aldo Rossi + 21 arquitectos españoles, che accomuna in un’unica esposizione le opere del maestro e di ventuno giovani allievi che hanno recepito e condiviso la teoria espressa ne “L’architettura della città”. Tale mostra viene poi riproposta nella Sezione Internazionale di Architettura della XV Triennale di Milano, la quale dedica un Padiglione col titolo Barcelona, tres epocas tres propuestas. Dalla disamina dei progetti presentati è emerso un interessante caso di confronto tra le Viviendas para gitanos di César Portela e la Casa Bay di Borgo Ticino di Aldo Rossi, di cui si è occupato l’ultimo paragrafo di questo capitolo. Nel corso degli studi è poi emerso un interessante risvolto della ricerca che, capovolgendone l’oggetto stesso, ne ha approfondito gli aspetti cercando di scavare più in profondità nell’analisi della reciproca influenza tra la cultura iberica e Aldo Rossi, questa parte, sviscerata nell’ultimo capitolo, La Penisola Iberica nel “magazzino della memoria” di Aldo Rossi, ha preso il posto di quello che inizialmente doveva presentarsi come il risvolto progettuale della tesi. Era previsto infatti, al termine dello studio dell’influenza di Aldo Rossi sulla Penisola Iberica, un capitolo che concentrava l’attenzione sulla produzione progettuale. A seguito dell’emergere di un’influenza di carattere prettamente teorica, che ha sicuramente modificato la pratica dal punto di vista delle scelte architettoniche, senza però rendersi esplicita dal punto di vista formale, si è preferito, anche per la difficoltà di individuare un solo esempio rappresentativo di quanto espresso, sostituire quest’ultima parte con lo studio dell’altra faccia della medaglia, ossia l’importanza che a sua volta ha avuto la cultura iberica nella formazione della collezione dei riferimenti di Aldo Rossi. L’articolarsi della tesi in fasi distinte, strettamente connesse tra loro da un filo conduttore, ha reso necessari successivi aggiustamenti nel percorso intrapreso, dettati dall’emergere durante la ricerca di nuovi elementi di indagine. Si è pertanto resa esplicita la ricercata eredità di Aldo Rossi, configurandosi però prevalentemente come un’influenza teorica che ha preso le sfumature del contesto e dell’esperienza personale di chi se ne è fatto ricevente, diventandone così un continuatore attraverso il proprio percorso autonomo o collettivo intrapreso in seguito. Come suggerisce José Charters Monteiro, l’eredità di Rossi può essere letta attraverso tre aspetti su cui si basa la sua lezione: la biografia, la teoria dell’architettura, l’opera. In particolar modo per quanto riguarda la Penisola Iberica si può parlare dell’individuazione di un insegnamento riferito alla seconda categoria, i suoi libri di testo, le sue partecipazioni, le traduzioni. Questo è un lascito che rende possibile la continuazione di un dibattito in merito ai temi della teoria dell’architettura, della sue finalità e delle concrete applicazioni nelle opere, che ha permesso il verificarsi di una apertura mentale che mette in relazione l’architettura con altre discipline umanistiche e scientifiche, dalla politica, alla sociologia, comprendendo l’arte, le città la morfologia, la topografia, mediate e messe in relazione proprio attraverso l’architettura.

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Systematic reviews are not an assembly of anecdotes but a distillation of current best available evidence on a particular topic and as such have an important role to play in evidence-based healthcare. A substantial proportion of these systematic reviews focus on interventions, and are able to provide clinicians with the opportunity to understand and translate the best available evidence on the effects of these healthcare interventions into clinical practice. The importance of systematic reviews in summarising and identifying the gaps in evidence which might inform new research initiatives is also widely acknowledged. Their potential impact on practice and research makes their methodological quality especially important as it may directly influence their utility for clinicians, patients and policy makers. The objectives of this study were to identify systematic reviews of oral healthcare interventions published in the Journal of Applied Oral Science (JAOS) and to evaluate their methodological quality using the evaluation tool, AMSTAR.

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Abstract Objectives: To assess the reporting quality of Cochrane and non-Cochrane systematic reviews (SR) in orthodontics and to compare the reporting quality (PRISMA score) with methodological quality (AMSTAR criteria). Materials and Methods: Systematic reviews (n  =  109) published between January 2000 and July 2011 in five leading orthodontic journals were identified and included. The quality of reporting of the included reviews was assessed by two authors in accordance with the PRISMA guidelines. Each article was assigned a cumulative grade based on fulfillment of the applicable criteria, and an overall percentage score was assigned. Descriptive statistics and simple and multiple linear regression analyses were undertaken. Results: The mean overall PRISMA score was 64.1% (95% confidence interval [CI], 62%-65%). The quality of reporting was considerably better in reviews published in the Cochrane Database of Systematic Reviews (P < .001) than in non-Cochrane reviews. Both multivariable and univariable analysis indicated that journal of publication and number of authors was significantly associated with the PRISMA score. The association between AMSTAR score and modified PRISMA score was also found to be highly statistically significant. Conclusion: Compliance of orthodontic SRs published in orthodontic journals with PRISMA guidelines was deficient in several areas. The quality of reporting assessed using PRISMA guidelines was significantly better in orthodontic SRs published in the Cochrane Database of Systematic Reviews.

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BACKGROUND: This empirical study analyzes the current status of Cochrane Reviews (CRs) and their strength of recommendation for evidence-based decision making in the field of general surgery. METHODS: Systematic literature search of the Cochrane Database of Systematic Reviews and the Cochrane Collaboration's homepage to identify available CRs on surgical topics. Quantitative and qualitative characteristics, utilization, and formulated treatment recommendations were evaluated by 2 independent reviewers. Association of review characteristics with treatment recommendation was analyzed using univariate and multivariate logistic regression models. RESULTS: Ninety-three CRs, including 1,403 primary studies and 246,473 patients, were identified. Mean number of included primary studies per CR was 15.1 (standard deviation [SD] 14.5) including 2,650 (SD 3,340) study patients. Two and a half (SD 8.3) nonrandomized trials were included per analyzed CR. Seventy-two (77%) CRs were published or updated in 2005 or later. Explicit treatment recommendations were given in 45 (48%). Presence of a treatment recommendation was associated with the number of included primary studies and the proportion of randomized studies. Utilization of surgical CRs remained low and showed large inter-country differences. The most surgical CRs were accessed in UK, USA, and Australia, followed by several Western and Eastern European countries. CONCLUSION: Only a minority of available CRs address surgical questions and their current usage is low. Instead of unsystematically increasing the number of surgical CRs it would be far more efficient to focus the review process on relevant surgical questions. Prioritization of CRs needs valid methods which should be developed by the scientific surgical community.

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The aim of this study was to investigate the reporting completeness of systematic review (SR) abstracts in leading dental specialty journals. Electronic and supplementary hand searching were undertaken to identify SRs published in seven dental specialty journals and in the Cochrane Database of Systematic Reviews. Abstract reporting completeness was evaluated using a checklist derived from the Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses (prisma) guidelines. Descriptive statistics followed by univariate and multivariate analyses were conducted. Two-hundred and eighteen SR abstracts were identified. Reporting of interventions (94%), objectives (96%), data sources (81%), eligibility criteria (77%), and conclusions (97%) was adequate in the majority of reviews. However, inadequate reporting of participants (18%), results (42%), effect size (14%), level of significance (60%), and trial registration (100%) was commonplace. The mean overall reporting score was 79.1% (95% CI, 77.6-80.6). Only journal of publication was a significant predictor of overall reporting, with inferior results for all journals relative to Cochrane reviews, with scores ranging from -4.3% (95% CI, -8.74 to 0.08) to -35.6% (95% CI, -42.0 to -24.3) for the International Journal of Prosthodontics and the British Journal of Oral and Maxillofacial Surgery, respectively. Improved reporting of dental SR abstracts is needed and should be encouraged, as these abstracts may underpin influential clinical decisions.

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The aims of this study were to assess and compare the methodological quality of Cochrane and non-Cochrane systematic reviews (SRs) published in leading orthodontic journals and the Cochrane Database of Systematic Reviews (CDSR) using AMSTAR and to compare the prevalence of meta-analysis in both review types. A literature search was undertaken to identify SRs that consisted of hand-searching five major orthodontic journals [American Journal of Orthodontics and Dentofacial Orthopedics, Angle Orthodontist, European Journal of Orthodontics, Journal of Orthodontics and Orthodontics and Craniofacial Research (February 2002 to July 2011)] and the Cochrane Database of Systematic Reviews from January 2000 to July 2011. Methodological quality of the included reviews was gauged using the AMSTAR tool involving 11 key methodological criteria with a score of 0 or 1 given for each criterion. A cumulative grade was given for the paper overall (0-11); an overall score of 4 or less represented poor methodological quality, 5-8 was considered fair and 9 or greater was deemed to be good. In total, 109 SRs were identified in the five major journals and on the CDSR. Of these, 26 (23.9%) were in the CDSR. The mean overall AMSTAR score was 6.2 with 21.1% of reviews satisfying 9 or more of the 11 criteria; a similar prevalence of poor reviews (22%) was also noted. Multiple linear regression indicated that reviews published in the CDSR (P < 0.01); and involving meta-analysis (β = 0.50, 95% confidence interval 0.72, 2.07, P < 0.001) showed greater concordance with AMSTAR.

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BACKGROUND Partner notification is essential to the comprehensive case management of sexually transmitted infections. Systematic reviews and mathematical modelling can be used to synthesise information about the effects of new interventions to enhance the outcomes of partner notification. OBJECTIVE To study the effectiveness and cost-effectiveness of traditional and new partner notification technologies for curable sexually transmitted infections (STIs). DESIGN Secondary data analysis of clinical audit data; systematic reviews of randomised controlled trials (MEDLINE, EMBASE and Cochrane Central Register of Controlled Trials) published from 1 January 1966 to 31 August 2012 and of studies of health-related quality of life (HRQL) [MEDLINE, EMBASE, ISI Web of Knowledge, NHS Economic Evaluation Database (NHS EED), Database of Abstracts of Reviews of Effects (DARE) and Health Technology Assessment (HTA)] published from 1 January 1980 to 31 December 2011; static models of clinical effectiveness and cost-effectiveness; and dynamic modelling studies to improve parameter estimation and examine effectiveness. SETTING General population and genitourinary medicine clinic attenders. PARTICIPANTS Heterosexual women and men. INTERVENTIONS Traditional partner notification by patient or provider referral, and new partner notification by expedited partner therapy (EPT) or its UK equivalent, accelerated partner therapy (APT). MAIN OUTCOME MEASURES Population prevalence; index case reinfection; and partners treated per index case. RESULTS Enhanced partner therapy reduced reinfection in index cases with curable STIs more than simple patient referral [risk ratio (RR) 0.71; 95% confidence interval (CI) 0.56 to 0.89]. There are no randomised trials of APT. The median number of partners treated for chlamydia per index case in UK clinics was 0.60. The number of partners needed to treat to interrupt transmission of chlamydia was lower for casual than for regular partners. In dynamic model simulations, > 10% of partners are chlamydia positive with look-back periods of up to 18 months. In the presence of a chlamydia screening programme that reduces population prevalence, treatment of current partners achieves most of the additional reduction in prevalence attributable to partner notification. Dynamic model simulations show that cotesting and treatment for chlamydia and gonorrhoea reduce the prevalence of both STIs. APT has a limited additional effect on prevalence but reduces the rate of index case reinfection. Published quality-adjusted life-year (QALY) weights were of insufficient quality to be used in a cost-effectiveness study of partner notification in this project. Using an intermediate outcome of cost per infection diagnosed, doubling the efficacy of partner notification from 0.4 to 0.8 partners treated per index case was more cost-effective than increasing chlamydia screening coverage. CONCLUSIONS There is evidence to support the improved clinical effectiveness of EPT in reducing index case reinfection. In a general heterosexual population, partner notification identifies new infected cases but the impact on chlamydia prevalence is limited. Partner notification to notify casual partners might have a greater impact than for regular partners in genitourinary clinic populations. Recommendations for future research are (1) to conduct randomised controlled trials using biological outcomes of the effectiveness of APT and of methods to increase testing for human immunodeficiency virus (HIV) and STIs after APT; (2) collection of HRQL data should be a priority to determine QALYs associated with the sequelae of curable STIs; and (3) standardised parameter sets for curable STIs should be developed for mathematical models of STI transmission that are used for policy-making. FUNDING The National Institute for Health Research Health Technology Assessment programme.

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Researcher allegiance (RA) is widely discussed as a risk of bias in psychotherapy outcome research. The relevance attached to RA bias is related to meta-analyses demonstrating an association of RA with treatment effects. However, recent meta-analyses have yielded mixed results. To provide more clarity on the magnitude and robustness of the RA-outcome association this article reports on a meta-meta-analysis summarizing all available meta-analytic estimates of the RA-outcome association. Random-effects methods were used. Primary study overlap was controlled. Thirty meta-analyses were included. The mean RA-outcome association was r=.262 (p=.002, I(2)=28.98%), corresponding to a moderate effect size. The RA-outcome association was robust across several moderating variables including characteristics of treatment, population, and the type of RA assessment. Allegiance towards the RA bias hypothesis moderated the RA-outcome association. The findings of this meta-meta-analysis suggest that the RA-outcome association is substantial and robust. Implications for psychotherapy outcome research are discussed.