117 resultados para privata utförare


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Il presente elaborato consiste in una proposta di traduzione di poesie selezionate dall’opera della poetessa Vera Pavlova, un’autrice ormai affermata in Russia ma ancora poco conosciuta all’estero, soprattutto in Italia. Proprio per questo motivo si è deciso di presentarla al lettore italiano dal punto di vista biografico e artistico. Nel primo capitolo di questo elaborato ripercorreremo infatti la sua vita, sia privata che artistica, citandone gli eventi più importanti. A questa seguirà un’introduzione alla poesia di Vera Pavlova, affrontandone sinteticamente la dichiarazione di poetica analizzando alcuni dei suoi versi. Seguirà il commento in cui verranno spiegate le principali problematiche contro le quali ci si è scontrati durante il processo traduttivo. Infine concluderemo con una riflessione che cercherà di riassumere l’essenza dell’opera di Vera Pavlova. Infine verrà la traduzione delle poesie scelte , corredate da testo originale a fronte.

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Lo scopo della presente ricerca è sottolineare la tendenza alla ossessiva e spesso superflua ricerca del simbolismo nell’analisi di opere, specificatamente testi letterari e film, e proporre una possibile soluzione per porre fine o almeno diminuire gli effetti del fenomeno. A partire da una definizione esaustiva della parola simbolo, l’analisi verterà sull’evoluzione del concetto di simbolismo attraverso i media, e il cambiamento intrinseco causato da tale evoluzione. In seguito, analizzerò un semisconosciuto ma emblematico sondaggio, condotto nel 1973 da Bruce McAllister, all’epoca studente, che interrogò acutamente numerosi autori riguardo al loro rapporto con il simbolismo, ponendo l’accento su alcune delle risposte da lui ricevute, che gettano una luce rivelatrice sul symbol hunting e symbol planting. Dopodiché scenderò ancor più nel dettaglio, esemplificando con due storie brevi: Signs and Symbols (Segni e Simboli), di Vladimir Nabokov e Big Two-hearted River (Grande fiume a due cuori) di Hernest Hemingway. Dopodiché, analizzerò il falso simbolismo come luogo cinematografico, ponendo l’accento sugli aspetti di planting e hunting, e mi avvarrò dell’aiuto di due film significativi sul tema realizzati in tempi recenti, ovvero Inception (2010) e Memento (2000), di Christopher Nolan, che possono essere interpretati come una meta-critica dell’abuso di simboli, e rappresentano una pietra miliare nell’analisi di symbol planting e symbol hunting. In conclusione, proporrò la mia personale possibile soluzione, ovvero il prendere le opere d’arte in qualunque forma, specialmente di fiction, “così come sono”, separandole e scindendole dalle proprie aspettative. È necessario prendere in considerazione un ritorno alla letteralità, per poter avvicinarsi maggiormente alla vera anima di una storia, di un libro, di un film, altrimenti esiste la possibilità che tutto ciò che guardiamo o vediamo sia per sempre irrimediabilmente contaminato dalla nostra dimensione privata.

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Il progetto di musealizzazione dell’area archeologica di Suasa pone le basi sullo studio dei legami storici, culturali e paesaggistici che si sono instaurati sin dall’epoca romana e permangono tutt’oggi. Il primo passo parte dallo studio della Salaria Gallica: nasce così la volontà di mantenere la Salaria usufruibile da tutti, richiamando quindi l’interesse di un pubblico di vario target intorno l’area di progetto . Da questa principio si rende quindi necessaria una prima divisione dell’aria in una parte pubblica ed una privata, la prima interessata dalla costruzione di un nuovo spazio polifunzionale, la seconda destinata al mantenimento delle tracce (archeologiche e paesaggistiche). Si rende fondamentale nello spazio pubblico la costruzione di un nuovo edificio che vada ad ospitare funzioni utili alle due aree, una costruzione che è figlia di principi che caratterizzano l’area sin dall’epoca romana: la viabilità antica e le maglie generatrici. Lo spazio privato, reso tale attraverso la costruzione di un limite fisico è a sua volta diviso in due parchi: il parco archeologico e il parco agricolo. Il parco archeologico è interessato dalla costruzione di una copertura atta alla salvaguardia delle tracce di una delle istanze archeologiche di maggior valore : la Domus dei Coiedii. I principi che contraddistinguono il progetto sono quelli di riproporre, a scopo educativo, la volumetria antica della domus, mantenendo però una pianta libera che sottolinei la maestosità che fu. Si ha così una triade di parchi, legati fra loro da elementi ordinatori che nascono da una rilettura di sistemi romani ed una riproposizione di tali. Si tratta degli elementi d’ombra, che riprenderanno le strutture a sacco tipiche romane, e dei percorsi studiati per sottolineare la gerarchia delle tracce.

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La ricerca punta a ricostruire il complesso e travagliato processo decisionale che porta alla realizzazione del quarto centro siderurgico di Taranto. Il grande stabilimento viene progettato nel 1955, approda sui tavoli del comitato di Presidenza della Finsider nel settembre del 1956 e dopo quasi quattro anni di dibattiti e dietrofront ottiene il via libera dal consiglio dei Ministri il 9 giugno del 1959. La prima pietra del centro verrà posta il 10 luglio del 1960, il primo settore (un tubificio) inaugurato nel 1961, mentre il resto del complesso entrerà in funzione nel 1964. Ispiratore del centro è Pasquale Saraceno e gli uomini dell'associazione Svimez, convinti sostenitori dell'industrializzazione dell'Italia Meridionale. Il progetto sostenuto apertamente dalla Democrazia Cristiana a partire dal 1956 e in seguito da tutte le forze politiche, viene convintamente osteggiato dall'Impresa Pubblica, Finsider in testa, che vede messa a repentaglio l'autonomia imprenditoriale del gruppo e i propri equilibri economici. Il centro meridionale è considerato strategicamente penalizzante ed economicamente sconveniente, dato che i maggiori centri industriali italiani del tempo si trovano nell'Italia Settentrionale (quindi una localizzazione meridionale comporterebbe un aggravio di costi per le operazioni di trasporto dell'acciaio). L'Impresa pubblica opterebbe su una politica imprenditoriale più prudente, incentrata sul potenziamento graduale dei centri già esistenti. Non così la Politica decisa ad attuare una svolta in grado di realizzare evidenti progressi nell'economia meridionale. La nostra ricerca ha cercato di ricostruire l'impegno e le manovre dei principali partiti politici e parallelamente le strategie e le ragioni dell'Impresa pubblica tenendo anche conto del grande dibattito sorto sulla stampa nazionale tra favorevoli e contrari al progetto e al coinvolgimento dell'opinione pubblica meridionale in particolare pugliese. La ricerca si divide in tre parti (dedicate alle origini del progetto (1954-1955), gli sviluppi della vicenda (1957-1958), il via libera al centro (1959-1960) e si articola in sei capitoli (Meridione e industrializzazione: verso il quarto centro siderurgico; La siderurgia italiana verso il boom: il progetto del IV centro a ciclo integrale; La polemica Iri – Dc: uno scontro istituzionale; Il Pci e il centro siderurgico di Taranto; La vicenda Vado Ligure e la posizione dell'impresa privata; L'approvazione del progetto). La tesi cerca di mettere a fuoco la posizione della Politica (Dc e Pci su tutti), della Tecnica (Iri e Finsider ma anche progetti e impegno dei privati, quali la Fiat e la Falck) e della società civile (soprattutto quella tarantina dedicando una certa attenzione al mondo cattolico). La ricerca si è svolta su più livelli. Nel primo anno si è compiuta un'approfondito studio presso l'archivio dell'Iri (conservato presso l'Archivio Centrale dello Stato a Roma), della Dc (Istituto Sturzo, Roma), del Pci (Istituto Gramsci Roma). Il secondo ha permesso di soffermarsi sulle vicende di Taranto (Archivio dell'Arcidiocesi, Archivio del Comune, Biblioteca Comunale). Il terzo è stato focalizzato ancora su vicende politiche e finanziarie (Archivio Storico Banca d'Italia, Archivio Giulio Andreotti, Archivio storico del Senato, tutti con sede a Roma). L'esame dei verbali dei Comitati esecutivi della Finsider per gli anni 1954 -1959 rivela una chiara direzione: la Finsider studia con grande rigore la situazione del mercato italiano, delle varie aziende e dei centri produttivi del Gruppo. Un rigore finalizzato alla chiusura dei centri ritenuti antiquati e poco funzionali e al potenziamento di quelli più moderni e dalle dimensioni imponenti. Un'azione tesa ad incrementare la produzione, essere competitivi sul mercato internazionale e salvaguardare il vero faro dell'azienda in quegli anni: l'economicità. Cioè ottenere il più possibile tutelando gli equilibri finanziari del Gruppo. E' per questo che per ben due anni, i funzionari dell'azienda avanzano progetti complementari, come quello del piccolo centro di Apuania, ma il Comitato esecutivo pur considerando l'investimento indispensabile e conveniente, decide di rinviarne la realizzazione. Gli elementi più rilevanti sono emersi per l'anno 1957. E' noto come il centro siderurgico meridionale fosse messo a rischio da un altro progetto avanzato dalla Fiat, decisa a realizzare un proprio stabilimento nell'Italia settentrionale, a Vado Ligure. Il centro avrebbe dovuto rifornire di acciaio gli stabilimenti della casa automobilistica rendendola indipendente dall'Industria di Stato. Nel caso si fosse realizzato il centro di Vado (al quale la Fiat rinuncerà nel 1957) sarebbe risultato impossibile realizzarne un altro nel Meridione (a quel punto la produzione avrebbe superato i consumi). Dai dati esaminati emerge una trattativa finora inedita che vede il coinvolgimento della Finsider e di privati stranieri.

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First published under the title Monita privata Societatis Jesu, Notobrigae, 1612 (i.e. Cracow, 1614). cf. Wetzer und Welte's kirchenlexikon. 2. aufl. 1886-1901. v. 8, col. 1776.

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Includes: Privata Monita und Secreta Monita, Societatis Jesu.

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First published under title, Monita privata Societatis Jesu, Notobrigae, 1612 (i.e. Cracow, 1614) cf. Wetzer und Welte's Kirchenlexikon. 2 aufl. 1886-1901. v. 8, col. 1776.

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Tr. of: La storia di Venezia, nella vita privata dalle origine alla caduta della repubblica

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Contiene con portada propia: Enchiridion ethicum, praecipua Moralis Philosophiae rudimenta complectens. Editio tertia. - Epistola H. Mori ad V.C. quae Apologiam complectitur pro Cartesio, quaeque introductionis loco esse poterit ad Universam Philosophiam Cartesianam. Editio quarta. - Enchiridion Metaphysicum sive De rebus incorporeis succinta [et] luculenta dissertatio. - Philosophematum eruditi authoris Difficilium Nugarum de principiis motuum naturalium sive de essentiis mediis et de modo rarefactionis [et] condenationis, examinatio. - Adnotamenta in duas Ingeniosas Dissertationes : alteram, tentamen de gravitatione et non-gravitatione corporum fluidorum ; alteram, Difficiles Nugas, sive observationes circa experimentum torricellianum... . - Trium tabularum cabbalisticarum decem sephirothas sive numerationes exhibentium descriptio... . - Quaestiones et considerationes paucae brevésque in Tractatum primum libri Druschim, sive introductoniem methaphysicam ad Cabbalam Genuiam / authore R. Isaaco Loriensi... . - Visionis Ezechielis sive mercavae expositio, ex prinicpiis philosophiae pythagoricae praecipuisque Theosophiae Judaicae reliquiis concinnata... . - Catechismus cabbalisticus sive mercavaeus : quo, in divinis mysteriis Mercavae Ezechielis explicandis [et] Memoriâ retinendis, decem sphirotharum... - Fundamenta Philosophiae sive Caballae Aeto-paedo-melissaeae... - Philosophiae Teutonicae censura sive Epistola privata ad amicum... - Ad V.C. Epistola altera... - Dialogi divini...

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Mode of access: Internet.

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I denna studie har det framkommit ett genomgående mönster som visar att de personer som framhäver sin musiklyssning på Spotify gör det för att de vill att någon skall se att de har lyssnat på en specifik musik. Dessutom anser dessa personer att musik är jätteviktigt och döljer aktivt sina musiklistor och gör dem privata på Spotify. Däremot finns det personer som inte aktivt gör sina spellistor osynliga och dessa är sådana som inte anser att bilden av en person ändras om de ser att denne lyssnar på oväntad musik. Det framkom även att personer som aktivt döljer vad de lyssnar på gör det då de anser att musiken de ibland lyssnar på är pinsam. Dessa personer anser att musik säger mycket om en person, varför de aktivt döljer sina lyssningar på Spotify. De personer som även döljer sina spellistor gör det på grund av att de följs av andra Spotify-användare. Någonting som var relativt överraskande i denna studie var att Justin Bieber fortfarande ses som någonting pinsamt att lyssna på, vilket även bevittnas i inledningen till denna studie. Vi hade ändå trott att han hade blivit mer socialt accepterad. Dessutom kom vi fram till att de som nyttjar musikanvändningen i syfte att skapa ett personligt varumärke gör det då de anser att musik säger mycket om en person, vilka även ändrar bilden av en person när man får se vad den personen egentligen lyssnar på. Dessutom anser även de som har ändrat sin bild av en annan person på grund av musikval att det finns musik som är pinsam, vilket även är de personer som värderar musik allra högst. De skapar sig ett personligt varumärke genom att dölja och framhäva vad de lyssnar på på Spotify. Sammanfattningsvis har vi kunnat konstatera att det finns en viss skillnad mellan olika typer av människor; de som värdesätter musik högre bryr sig mer om sitt personliga varumärke och sin digitala identitet utåt när det gäller musik, varför de manipulerar sin Spotify-användning mer än den grupp personer som inte värdesätter musik lika mycket. Med dessa resultat kan vi konstatera att de musikintresserade svenska Spotify-användarna (15-35) döljer och framhäver vad de lyssnar på och på så vis använder musikstreamingtjänsten för att lyfta fram sin image och därmed det personliga varumärket. 

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Med premissen att medierepresentation påverkar och påverkas av diskurser, värderingar ochnormer söker denna studie undersöka hur människor i utsatthet och lidande framställs i filmerav icke-statliga organisationer med inriktning på humanitärt bistånd. Med syftet att belysafaktorer i filmerna som kan uttrycka attityd- och värderingsförändringar fokuserar studien påfilmer från s.k. ”flyktingsituationen hösten 2015” då denna situation och period var och äraktualiserad i offentliga och privata samtal. Den teoretiska basen utgörs av Representation(Stuart Hall) och följaktligen ämnen som berör media och moral, distansering ochdifferentiering av människor samt solidaritet som ekonomisk vara. Med hjälp av NormanFaircloughs kritiska diskursanalys och Lilie Chouliarakis tillämpning av metoden visarresultatet att semiotiska/multimodala instrument refererar till emotionella referenser därmänniskorna som lider undermineras till fördel för organisationens varumärke vilket ävenbidrar till konstruktionen av ett Vi och ett De. Denna konstruktion av differentiering kanföljaktligen bero på en värderingsdiskurs som baseras på västerländska privilegier ochproblematiseras vidare i relation till nationalitetsdiskurser.

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Fadrique Álvarez de Toledo, que nació hacia 1460 y murió en 1531, lidera en Castilla el linaje de la casa de Alba en el tránsito de la Edad Media al Renacimiento. Primo carnal de Fernando el Católico, y colaborador íntimo de los Reyes, desarrolla una amplia labor de mecenazgo artístico y literario, de la cual son ejemplos relevantes los apoyos a poetas como Juan del Encina, Juan Boscán o Garcilaso de la Vega. A pesar de esta actividad, la crítica no se ha ocupado con detalle de este personaje por haberle eclipsado un tanto su nieto, el Gran Duque de Alba. Este artículo reproduce el inventario de la biblioteca de Don Fadrique (formado por los libros que fueron catalogados a su muerte), inédito hasta ahora y que nos muestra una rica biblioteca patrimonial de ciento ochenta y seis obras. Entre los libros religiosos encontramos biblias, tratados de oración y libros de horas; se hallan también algunos títulos indispensables de las tradiciones franciscana y dominica, que nos muestran a un personaje interesado en las nuevas corrientes devocionales de finales del siglo XV, en el escolasticismo y en las mujeres santas y visionarias del Medievo.