985 resultados para predizione, crt, risposta, traiettoria, seno, coronarico, elettrocatetere


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Il Test di Risposta Termica (Thermal Response Test-TRT) (Mogenson,1983) il test esistente con il pi alto grado di accuratezza per la caratterizzazione del reservoir geotermico superficiale. Il test consiste in una simulazione in situ del funzionamento di un sistema a circuito chiuso di sfruttamento dellenergia geotermica, per un periodo limitato di tempo, attraverso liniezione o estrazione di calore a potenza costante allinterno del geo-scambiatore (Borehole Heat Exchanger-BHE). Dallanalisi della variazione delle temperature del fluido circolante, possibile avere una stima delle propriet termiche medie del volume del reservoir geotermico interessato dal test. Le grandezze principali per la caratterizzazione di un serbatoio geotermico sono la conduttivit termica (), la capacit termica volumetrica (c), la temperatura indisturbata del suolo (Tg) e la resistenza termica del pozzo (Rb); la loro determinazione necessaria per il corretto progettazione degli geo-scambiatori. I risultati del TRT sono tuttavia sensibili alle condizioni al contorno spazio-temporali quali ad es.: variazione della temperatura del terreno, movimento dacqua di falda, condizioni metereologiche, eventi stagionali, ecc. Questo lavoro vuole: i) introdurre uno studio sui problemi di caratterizzazione del reservoir geotermico superficiale, in particolare analizzando leffetto che il movimento dacqua di falda ha sui parametri termici; ii) analizzare la sensitivit dei risultati del test alle variabilit dei parametri caratteristici del funzionamento delle attrezzature. Parte del lavoro della mia tesi stata svolta in azienda per un periodo di 4 mesi presso la Groenholland Geo Energy systems che ha sede ad Amsterdam in Olanda. Tre diversi esperimenti sono stati realizzati sullo stesso sito (stratigrafia nota del terreno: argilla, sabbia fine e sabbia grossa) usando una sonda profonda 30 metri e diversi pozzi per lestrazione dacqua e per monitorare gli effetti in prossimit del geo scambiatore. I risultati degli esperimenti sono stati molto diversi tra di loro, non solo in termini di dati registrati (temperature del fluido termovettore), ma in termini dei valori dei parametri ottenuti elaborando i dati. In particolare non sufficiente adottare il modello classico della sorgente lineare infinita (Infinite Line Source Solution- ILS) (Ingersoll and Plass, 1948), il quale descrive il trasferimento di calore per conduzione in un mezzo omogeneo indefinito a temperatura costante. Infatti, lo scambio di calore avviene anche tramite convezione causata dal movimento dacqua di falda, non identificabile mediante gli approcci classici tipo CUSUM test (Cumulative Sum test) (Brown e altri,1975) Lo studio della tesi vuole dare un quadro di riferimento per correlare la variabilit dei risultati con la variabilit delle condizioni al contorno. Lanalisi integra le metodologie classiche (ILS) con un approccio geostatistico utile a comprendere i fenomeni e fluttuazioni che caratterizzano il test. Lo studio delle principali variabili e parametri del test, quali temperatura in ingresso e uscita del fluido termovettore, portata del fluido e potenza iniettata o estratta, stato sviluppato mediante: il variogramma temporale, ovvero la semivarianza dellaccrescimento, che esprime il tipo di autocorrelazione temporale della variabile in esame; la covarianza incrociata temporale, ovvero la covarianza fra due variabili del sistema, che ne definisce quantitativamente il grado di correlazione in funzionamento del loro sfasamento temporale. Lapproccio geostatistico proposto considera la temperatura del fluido Tf come una funzione aleatoria (FA) non stazionaria nel tempo (Chiles, 1999), il cui trend formalmente definito, ma deve essere identificato numericamente. Si considera quindi un classico modello a residuo; in cui la FA modellizzata come la somma di un termine deterministico, la media (il valore atteso) m(t),coincidente col modello descritto dalla teoria della sorgente lineare infinit, e di un termine aleatorio, la fluttuazione, Y(t). Le variabili portata e potenza sono invece considerate delle funzioni aleatorie stazionarie nel tempo, ovvero a media costante. Da questo studio di Tesi si sono raggiunte delle conclusioni molto importanti per lo studio del TRT: Confronto tra gli esperimenti in estrazione di calore, con e senza movimento dacqua di falda: si studia leffetto indotto dalla falda sul TRT. E possibile caratterizzare quantitativamente lincremento della conducibilit termica equivalente legata a fenomeni convettivi dovuti al movimento dacqua di falda. Inoltre, i variogrammi sperimentali evidenziano periodicit simili nei due casi e legate al funzionamento della pompa di calore e della componentistica associata ed alla circolazione del fluido termovettore allinterno della sonda. Tuttavia, la componente advettiva ha un effetto di smorzamento sulle piccole periodicit dei variogrammi, ma di aumento dellampiezza delle periodicit maggiori a causa del funzionamento della pompa di calore che deve fornire maggiore energia al sistema per bilanciare le dispersioni dovute al movimento dacqua di falda. Confronto fra estrazione ed iniezione di calore, con movimento dacqua di falda: si studia la significativit dei risultati nei due casi. Lanalisi delle variografie evidenzia significative differenze nella struttura dei variogrammi sperimentali. In particolare, nel test con iniezione di calore i variogrammi sperimentali delle temperature hanno valori sistematicamente inferiori, circostanza che assicura una migliore precisione nella stima dei parametri termici. Quindi eseguire il TRT in iniezione di calore risulta pi preciso. Dallanalisi dei variogrammi sperimentali delle singole variabili quali temperatura del fluido in ingresso e uscita allinterno del geoscambiatore stato confermato il fenomeno di smorzamento delle oscillazioni da parte del terreno. Dallanalisi delle singole variabili del test (temperature, potenza, portata) stata confermata lindipendenza temporale fra portate e temperature. Ci evidenziato dalle diverse strutture dei variogrammi diretti e dalle covarianze incrociate prossime a zero. Mediante correlogrami stato dimostrato la possibilit di calcolare il tempo impiegato dal fluido termovettore per circolare allinterno della sonda. Lanalisi geostatistica ha permesso quindi di studiare in dettaglio la sensitivit dei risultati del TRT alle diverse condizioni al contorno, quelle legate al reservoir e quelle legate al funzionamento delle attrezzature

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Scopo dello studio: Stabilire se cambiamenti della perfusione di una lesione target di epatocarcinoma (HCC), valutati quantitativamente mediante ecografia con contrasto (CE-US) alla settimana 2 e 4 di terapia con sorafenib, possono predire la progressione di malattia alla settimana 8, valutata con la tomografia computerizzata o la risonanza magnetica con mezzo di contrasto (TC-RM) usando i criteri RECIST/RECIST modificati (response evaluation criteria in solid tumors). Pazienti e metodi: Il comitato etico ha approvato lo studio ed i pazienti hanno fornito un consenso informato scritto prima dellarruolamento. Lo studio stato effettuato su un campione di soggetti con epatocarcinoma avanzato o non suscettibile di trattamento curativo, in monoterapia con sorafenib. La valutazione della risposta tumorale stata effettuata con TC o RM a 2 mesi usando i criteri RECIST/RECIST modificati. La CE-US stata effettuata entro 1 settimana prima dellinizio del trattamento con sorafenib e durante la terapia alla settimana 2, 4, 8, 16 e 32. I parametri quantitativi funzionali sono stati ottenuti impiegando un software dedicato. I cambiamenti dei valori dei parametri suddetti tra il tempo zero ed i punti temporali successivi sono stati confrontati con la risposta tumorale basata sui criteri RECIST/RECIST modificati. Risultati: La riduzione dei valori dei parametri relativi alla perfusione tumorale, in particolare di WiAUC e PE (parametri correlati con il volume ematico), al T2/T4 (settimana 2, 4), predice la risposta tumorale a 2 mesi, valutata secondo i criteri RECIST e RECIST modificati, risultata indicativa di malattia stabile (responders). Conclusione: Lecografia con contrasto pu essere impiegata per quantificare i cambiamenti della vascolarizzazione tumorale gi alla settimana 2, 4 dopo la somministrazione di sorafenib nei pazienti con HCC. Questi precoci cambiamenti della perfusione tumorale possono essere predittivi della risposta tumorale a 2 mesi e possono avere un potenziale nella valutazione precoce dell'efficacia della terapia antiangiogenica nellepatocarcinoma.

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Hepatitis B x protein (HBx) is a non structural, multifunctional protein of hepatitis B virus (HBV) that modulates a variety of host processes.Due to its transcriptional activity,able to alter the expression of growth-control genes,it has been implicated in hepatocarcinogenesis.Increased expression of HBx has been reported on the liver tissue samples of hepatocellular carcinoma (HCC),and a specific anti-HBx immune response can be detected in the peripheral blood of patients with chronic HBV.However,its role and entity has not been yet clarified.Thus,we performed a cross-sectional analysis of anti-HBx specific T cell response in HBV-infected patients in different stage of disease.A total of 70 HBV-infected subjects were evaluated:15 affected by chronic hepatitis (CH-median age 45 yrs),14 by cirrhosis (median age 55 yrs),11 with dysplastic nodules (median age 64 yrs),15 with HCC (median age 60 yrs),15 with IC(median age 53 yrs).All patients were infected by virus genotype D with different levels of HBV viremia and most of them (91%) were HBeAb positive.The HBx-specific T cell response was evaluated by anti-Interferon (IFN)-gamma Elispot assay after in vitro stimulation of peripheral blood mononuclear cells,using 20 overlapping synthetic peptides covering all HBx protein sequence.HBx-specific IFN-gamma-secreting T cells were found in 6 out of 15 patients with chronic hepatitis (40%), 3 out of 14 cirrhosis (21%), in 5 out of 11 cirrhosis with macronodules (54%), and in 10 out of 15 HCC patients (67%). The number of responding patients resulted significantly higher in HCC than IC (p=0.02) and cirrhosis (p=0.02). Central specific region of the protein x was preferentially recognize,between 86-88 peptides. HBx response does not correlate with clinical feature disease(AFP,MELD).The HBx specific T-cell response seems to increase accordingly to progression of the disease, being increased in subjects with dysplastic or neoplastic lesions and can represent an additional tool to monitor the patients at high risk to develop HCC

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Lobiettivo del presente lavoro verificare laffidabilit di una parte di macchina radiologica di Cefla Dentale, nello specifico del gruppo di fissaggio paziente, attraverso la valutazione sperimentale della risposta strutturale della stessa. Partendo dallanalisi dellarchitettura e del funzionamento dei singoli sottosistemi del gruppo, sono stati definiti gli obiettivi (in relazione alle prestazioni desiderate) e la tipologia di prova; a seguire, si passati alla pianificazione dei test, comprendente lindividuazione dei parametri da monitorare per la verifica finale, la definizione dei carichi nominali, del numero di cicli di funzionamento (corrispondenti alla vita utile media) e la definizione di attrezzature idonee allo scopo specifico. Lintento stato quello di eseguire i test con contrazione dei tempi di prova, utilizzando come fattori di accelerazione la frequenza di funzionamento unitamente allapplicazione di opportuni sovraccarichi, con il duplice scopo di fare emergere eventuali elementi critici ma in un tempo nettamente inferiore a quello reale di funzionamento della macchina.

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Scopo del presente lavoro di ricerca quello di comparare due contesti metropolitani, valenciano e bolognese, sulle pratiche di accompagnamento al lavoro rivolte a fasce svantaggiate, in particolare persone con problemi di dipendenza da sostanze psicotrope. Lindagine propone un confronto su alcune tematiche trasversali (tipologia di azioni messe in campo, organizzazione territoriale e governance, profilo degli utenti, inserimento sociale, coinvolgimento del mondo produttivo) e pone in evidenza gli elementi che ci consentono di individuare e segnalare sia delle buone pratiche trasferibili sia delle linee progettuali, partendo dunque dal presupposto che capacitare una persona significa innanzitutto offrirle congrue opportunit di scelta, nel senso seniano e come spiegato dalla stessa Nussbaum, ma soprattutto accompagnarla e sostenerla nel percorso di inserimento lavorativo e, in parallelo, sociale. Il bisogno raccolto quello di un sostegno, motivazionale e orientativo, che segua un approccio socio educativo capace di fornire, alla persona, una risposta integrata, di unicit, capace dunque di agire sullautonomia, sullautostima, sullelaborazione delle proprie esperienze di vita e lavorative, nonch su elementi anche di contesto quali la casa, le reti amicali e familiari, spesso compromesse. Lelemento distintivo che consente di agire in questa direzione il lavoro di collaborazione tra i diversi servizi e la co-progettazione del percorso con lutente stesso. Il tema degli inserimenti lavorativi un argomento molto complesso che chiama in causa diversi aspetti: i mutamenti sociali e le trasformazioni del lavoro; lemergere di nuove fasce deboli e il rischio di aggravamento delle condizioni di esclusione per le fasce deboli tradizionali; limportanza del lavoro per la costruzione di percorsi identitari e di riconoscimento; limpatto delle politiche attive sulle fasce svantaggiate e i concetti di capitazione e attivazione; il ruolo del capitale sociale e lemergere di nuovi welfare; la rete degli attori coinvolti dal processo di inserimento e il tema della governace territoriale.

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In questo lavoro di tesi stato elaborato un modello analitico al fine di ottenere una stima dellampiezza di delaminazione a seguito di impatti a bassa velocit in laminati in composito, in particolare carbon/epoxy. Nel capitolo 2 descritto il comportamento meccanico di tali laminati (equazioni costitutive della singola lamina, dellintero laminato e costanti ingegneristiche dellintero laminato per qualsiasi sistema di riferimento). Nel capitolo 3 viene descritta la filosofia di progettazione damage tolerance per tali materiali sottoposti a low-velocity impact (LVI) e richiamato il concetto di structural health monitoring. In particolare vengono descritti i tipi di difetti per un laminato in composito, vengono classificati gli impatti trasversali e si rivolge particolare attenzione agli impatti a bassa velocit. Nel paragrafo 3.4 sono invece elencate diverse tecniche di ispezione, distruttive e non, con particolare attenzione alla loro applicazione ai laminati in composito. Nel capitolo 4 riportato lo stato dellarte per la stima e la predizione dei danni dovuti a LVI nei laminati: vengono mostrate alcune tecniche che permettono di stimare accuratamente linizio del danno, la profondit dellindentazione, la rottura delle fibre di rinforzo e la forza massima di impatto. Lestensione della delaminazione invece, difficile da stimare a causa dei numerosi fattori che influenzano la risposta agli impatti: spesso vengono utilizzati, per tale stima, modelli numerici piuttosto dispendiosi in termini di tempo e di calcolo computazionale. Nel capitolo 5 viene quindi mostrata una prima formula analitica per il calcolo della delaminazione, risultata per inaffidabile perch tiene conto di un numero decisamente ristretto di fattori che influenzano il comportamento agli LVI. Nel capitolo 6 mostrato un secondo metodo analitico in grado di calcolare lampiezza di delaminazione mediante un continuo aggiornamento della deflessione del laminato. Dal confronto con numerose prove sperimentali, sembra che il modello fornisca risultati vicini al comportamento reale. Il modello inoltre fortemente sensibile al valore della G_IIc relativa alla resina, alle dimensioni del laminato e alle condizioni di vincolo. invece poco sensibile alle variazioni delle costanti ingegneristiche e alla sequenza delle lamine che costituiscono il laminato. La differenza tra i risultati sperimentali e i risultati del modello analitico influenzata da molteplici fattori, tra cui il pi significativo sembra essere il valore della rigidezza flessionale, assunto costante dal modello.

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La seguente tesi presenta lo sviluppo di un sistema di controllo e gestione remota per il tracking di un satellite. Il progetto, denominato ALMATracker, sviluppato dal corso di Ingegneria Aerospaziale della scuola di Ingegneria e Architettura Aerospaziale dellUniversit di Bologna con sede a Forl. Consiste nella creazione di una motorizzazione per antenne su due assi, movimentata da un hardware commerciale programmabile. Il posizionamento pu essere eseguito sia manualmente, su richiesta di un utente da PC remoto, sia automaticamente secondo unorbita preimpostata. I setpoint di velocit o posizione sono elaborati dal sistema fino ad ottenere un segnale che procede alla movimentazione in velocit dellantenna. Il comando automatico, invece, orienta lantenna in modo tale da mantenerla fissa su una traiettoria orbitale di uno specifico spacecraft. La movimentazione automatica segue funzioni polinomiali fornite dallutente, ricavate da software di propagazione e predizione esterno al sistema ALMATracker. In questo caso il sistema deve procedere alla rotazione mantenendo la velocit richiesta dalla funzione polinomiale. Il controllo effettuato in catena chiusa attuato tramite una serie di trasduttori di posizione presenti nel sistema.

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Nella presente tesi proposta una metodologia per lo studio e la valutazione del comportamento sismico di edifici a telaio. Il metodo prevede la realizzazione di analisi non-lineari su modelli equivalenti MDOF tipo stick, in accordo alla classificazione data nel report FEMA 440. Gli step per lapplicazione del metodo sono descritti nella tesi. Per la validazione della metodologia si sono utilizzati confronti con analisi time-history condotte su modelli tridimensionali dettagliati delle strutture studiate (detailed model). I parametri ingegneristici considerati nel confronto, nellottica di utilizzare il metodo proposto in un approccio del tipo Displacement-Based Design sono lo spostamento globale in sommit, gli spostamenti di interpiano, le forze di piano e la forza totale alla base. I risultati delle analisi condotte sui modelli stick equivalenti, mostrano una buona corrispondenza, ottima in certi casi, con quelli delle analisi condotte sui modelli tridimensionali dettagliati. Le time-history realizzate sugli stick model permettono per, un consistente risparmio in termini di onere computazionale e di tempo per il post-processing dei risultati ottenuti.

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Implementazione di modelli sul calcolatore per cercare di stimare la vita a fatica dei principali materiali metallici utilizzati in ambito aeronautico.

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Lipotesi di fondo su cui si basa lintero lavoro che il dolore oncologico debba essere riconosciuto come malattia nella malattia: non si pu considerare tale dolore mero sintomo del cancro ma esperienza totale che coinvolge lintera persona. Il dolore oncologico carico di valenze e significati personali, associato a rappresentazioni sociali e, come ogni malattia, disease, illness e sickness. Partendo da questo presupposto, la dissertazione si posta come obiettivo generale quello di studiare il dolore oncologico tra le donne con tumore al seno, le sue componenti sociali, psicologiche, individuali oltre che fisiche; si voluto inoltre studiare la specificit del vissuto e dei significati associati allesperienza dolorosa. Il lavoro articolato in due parti fondamentali, una teorica ed una empirica. La prima presenta un inquadramento dei principali concetti della sociologia della salute riguardanti il dolore. Per quanto riguarda la parte empirica, si fatto ricorso ad una ricerca mista, fatta di metodi misti e fondata su un approccio metodologico di natura integrativa che si avvale di tecniche quantitative e qualitative. La parte quantitativa si basa su una parte dei dati della ricerca nazionale ESOPO - Epidemiological Study of Pain in Oncology. Dallintero campione sono state isolate le sole donne con tumore al seno (n=846). Si proceduto quindi allo studio di tale campione, alle elaborazioni statistiche con il programma SPSS e allinterpretazione dei risultati. Per quanto riguarda la parte qualitativa, invece, stata condotta unanalisi delle fonti che si avvalsa di un approccio netnografico: stata condotta unosservazione non intrusiva di 12 blog scritti da donne con tumore al seno, con lo scopo di indagare le narrazioni di malattia, i vissuti personali, i significati di dolore e malattia e le loro ripercussioni sulla vita quotidiana.

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The aim of the present thesis was to investigate the influence of lower-limb joint models on musculoskeletal model predictions during gait. We started our analysis by using a baseline model, i.e., the state-of-the-art lower-limb model (spherical joint at the hip and hinge joints at the knee and ankle) created from MRI of a healthy subject in the Medical Technology Laboratory of the Rizzoli Orthopaedic Institute. We varied the models of knee and ankle joints, including: knee- and ankle joints with mean instantaneous axis of rotation, universal joint at the ankle, scaled-generic-derived planar knee, subject-specific planar knee model, subject-specific planar ankle model, spherical knee, spherical ankle. The joint model combinations corresponding to 10 musculoskeletal models were implemented into a typical inverse dynamics problem, including inverse kinematics, inverse dynamics, static optimization and joint reaction analysis algorithms solved using the OpenSim software to calculate joint angles, joint moments, muscle forces and activations, joint reaction forces during 5 walking trials. The predicted muscle activations were qualitatively compared to experimental EMG, to evaluate the accuracy of model predictions. Planar joint at the knee, universal joint at the ankle and spherical joints at the knee and at the ankle produced appreciable variations in model predictions during gait trials. The planar knee joint model reduced the discrepancy between the predicted activation of the Rectus Femoris and the EMG (with respect to the baseline model), and the reduced peak knee reaction force was considered more accurate. The use of the universal joint, with the introduction of the subtalar joint, worsened the muscle activation agreement with the EMG, and increased ankle and knee reaction forces were predicted. The spherical joints, in particular at the knee, worsened the muscle activation agreement with the EMG. A substantial increase of joint reaction forces at all joints was predicted despite of the good agreement in joint kinematics with those of the baseline model. The introduction of the universal joint had a negative effect on the model predictions. The cause of this discrepancy is likely to be found in the definition of the subtalar joint and thus, in the particular subjects anthropometry, used to create the model and define the joint pose. We concluded that the implementation of complex joint models do not have marked effects on the joint reaction forces during gait. Computed results were similar in magnitude and in pattern to those reported in literature. Nonetheless, the introduction of planar joint model at the knee had positive effect upon the predictions, while the use of spherical joint at the knee and/or at the ankle is absolutely unadvisable, because it predicted unrealistic joint reaction forces.

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Neurodevelopment of preterm children has become an outcome of major interest since the improvement in survival due to advances in neonatal care. Many studies focused on the relationships among prenatal characteristics and neurodevelopmental outcome in order to identify the higher risk preterms subgroups. The aim of this study is to analyze and put in relation growth and development trajectories to investigate their association. 346 children born at the S.Orsola Hospital in Bologna from 01/01/2005 to 30/06/2011 with a birth weight of <1500 grams were followed up in a longitudinal study at different intervals from 3 to 24 months of corrected age. During follow-up visits, preterms main biometrical characteristics were measured and the Griffiths Mental Development Scale was administered to assess neurodevelopment. Latent Curve Models were developed to estimate the trajectories of length and of neurodevelopment, both separately and combined in a single model, and to assess the influence of clinical and socio-economic variables. Neurodevelopment trajectory was stepwise declining over time and length trajectory showed a steep increase until 12 months and was flat afterwards. Higher initial values of length were correlated with higher initial values of neurodevelopment and predicted a more declining neurodevelopment. SGA preterms and those from families with higher status had a less declining neurodevelopment slope, while being born from a migrant mother proved negative on neurodevelopment through the mediating effect of a being taller at 3 months. A longer stay in NICU used as a proxy of preterms morbidity) was predictive of lower initial neurodevelopment levels. At 24 months, neurodevelopment is more similar among preterms and is more accurately evaluated. The association among preterms neurodevelopment and physiological growth may provide further insights on the determinants of preterms outcomes. Sound statistical methods, exploiting all the information collected in a longitudinal study, may be more appropriate to the analysis.

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Negli anni Ottanta si assiste tanto nel vecchio quanto nel nuovo continente alla rinascita del movimento antinucleare. Mentre in Europa lorigine di questa ondata di proteste antinucleari collegata alla doppia decisione NATO del 1979, negli Stati Uniti la genesi si colloca nel contesto dalla mobilitazione dei gruppi ambientalisti in seguito allincidente alla centrale nucleare di Three Mile Island. Dopo lelezione di Ronald Reagan, alle proteste contro le applicazioni pacifiche dellatomo si affiancarono quelle contro la politica nucleare del Paese. La retorica di Reagan, il massiccio piano di riarmo, unitamente al rinnovato deteriorarsi delle relazioni tra USA e URSS contribuirono a diffondere nellopinione pubblica la sensazione che lamministrazione Reagan, almeno da un punto di vista teorico, non avesse escluso dalle sue opzioni il ricorso alle armi nucleari nel caso di un confronto con lURSS. I timori legati a questa percezione produssero una nuova ondata di proteste che assunsero dimensioni di massa grazie alla mobilitazione provocata dalla Nuclear Weapons Freeze Campaign (NWFC). Il target della NWFC era lampio programma di riarmo nucleare sostenuto da Reagan, che secondo gli attivisti nucleari, in un quadro di crescenti tensioni internazionali, avrebbe fatto aumentare le possibilit di uno scontro atomico. Per evitare lo scenario dellolocausto nucleare, la NWFC proponeva un congelamento bilaterale e verificabile del collaudo, dellinstallazione e della produzione di armi nucleari. Lidea del nuclear freeze, che era concepito come un passo per fermare la spirale del riarmo e tentare successivamente di negoziare riduzioni negli arsenali delle due superpotenze, riscosse un tale consenso nellopinione pubblica americana da indurre lamministrazione Reagan a formulare una risposta specifica. Durante la primavera del 1982 fu, infatti, creato un gruppo interdipartimentale ad hoc, lArms Control Information Policy Group, con il compito di arginare linfluenza della NWFC sullopinione pubblica americana e formulare una risposta coerente alle critiche del movimento antinucleare.