900 resultados para funzioni armoniche formule di media principio del massimo e del minimo forte e debole disuguaglianza di Harnack teorema di Louiville funzione di Green formula integrale di Poisson


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VILLA CAPELLO - MORA: PROGETTO DI RESTAURO E RIFUNZIONALIZZAZIONE Il restauro da intendere come un intervento diretto sullopera, e anche come sua eventuale modifica, condotta sempre sotto un rigoroso controllo tecnico-scientifico e storico-critico, se parliamo di conservazione, intendiamo loperare in un intento di salvaguardia e di prevenzione, da attuare proprio per evitare che si debba poi intervenire con il restauro, che comprende un evento traumatico per il manufatto. Un seconda parola chiave in questo discorso la materia il restauro interviene sulla materia di un monumento e questa costituisce il tramite dei valori culturali antichi, la sua conservazione e il suo restauro garantisce la trasmissione anche dei significati estetici, storici simbolici del costruito. Ma certamente influisce il tempo sulle cose per cui il progetto di restauro non pu astenersi dallintervenire, in una logica di minimo intervento, di reversibilit, di facile lettura. Il concetto di nuovo in un opera antica, concetto che a parere personale, pare centrare in pieno il problema. Il nuovo infatti deve avere carattere di autonomia e di chiara leggibilit: come l<<aggiunta>> di Boito deve essere inequivocabilmente opera nuova, come prodotto figurativo e materiale autonomo, chiara ed inequivocabile espressione <<della nostra cultura e del nostro tempo>>. Ne deriva riassumendo che oggi lobbiettivo deve essere quello di conservare da un lato senza non sotrarre altra materia alla fabbrica e di valorizzare, ossia aggiungere, nuove presenze di cultura contemporanea. Per questo si parler di progetto di restauro e rifunzionalizzazione. La fabbrica ha subito nel corso dellultimo decennio una serie di rovinose manomissioni, che a differenza di quelle operate in tempi pi antichi (coincidenti con esigenze funzionali corrispondenti alla logica delladattare) appaiano ben pi gravi, e contribuiscono a peggiorare la lettura del fabbricato. Il Veneto e soprattutto la zona intorno a Bassano del Grappa presenta una infinit di dimore padronali casini di caccia, resti di antiche residenze (colombare, oratori, ecc.) risalenti al periodo di maggior fioritura della residenza di Villa della Serenissima. Nel caso specifico di studio , quindi della rifunzionalizzazione delledificio, la domanda sorge spontanea; Come ristabilire un senso a questi spazi? E nellipotesi di poter realmente intervenire che cosa farne di questi oggetti?. E ultimo ma non ultimo in che modo poter ristabilire un dialogo con ledificio in una lettura corretta del suo significato non solo per quel che riguarda la materia ma anche per ci che ci trasmette nel viverlo, nellusufruirne nel fatto stesso di poterlo vedere, passandoci davanti. t. Lidea si forma prima ancora da un esigenza del territorio, il comune di Cassola dove ha sede la Villa,pur avendo un discreto numero di abitanti e collocandosi in posizione nevralgica in quanto molto vicino al centro diBasssano (ne quasi la promulgazione), non possiede uno spazio espositivo /rappresentativo, un edificio a carattere pubblico, sede di eventi culturali locali e non. Villa Capello Mora, potrebbe rispondere bene a questo tipo di utilizzo. Si deciso di pensare ad un luogo a carattere espositivo che possa funzionare durante tutto lanno e nei periodi etsivi includa anche il giardino esterno. Il progetto muove da due principi il principio di reversibilit e quello del minimo intervento sottolinenando volutamente che siano gli ogetti esposti e lo spazio dei locali a fare da protagonisti, Punti chiave nellinterpretazione degli spazi sono stati i percorsi, la narrazione degli oggetti esposti avviene per momenti e viene rimarcata nellallestimento tramite i materiali i colori e le superfici espositive, perch nel momento in cui visito una mostra o un museo, come se stessi vivendo la narrazione di un qualcosa, oggetto semplice od opera complessa che sia inteso nellambito museale-espositivo esso assume una capacit di trasmissione maggiore rispetto a qundo lo stesso ogetto si trova in un contesto differente, la luce e la sua disposizione nello spazio, fanno s che il racconto sia narrato, bene o male, ancora pi importante lo sfondo su cui si staglia lopera, che pu essere chiuso, come una serie di scatole dentro la scatola (edificio) oppure aperto, con singole e indipendenti pannellature dove ledificio riveste il carattere proprio di sfondo. Scelta la seconda delle due ipotesi, si voluto rimarcare nella composizione degli interni i momenti della narrazione, cos ad esempio accedendo dallingresso secondario (lato nord-ovest) al quale si dato lingresso alla mostra, -superata la prima Hall- si viene, catapultati in uno spazio porticato in origine aperto e che prevediamo chiuso da una vetrata continua, portata a debita distanza dal colonnato. Questo spazio diventa la prima pagina del testo, una prima pagina bianca, uno spazio libero, di esposizione e non di relax e di presentazione dellevento, uno spazio distributivo non votato solo a questo scopo, ma passibile di trasformazione. A rimarcare il percorso una pavimentazione in cemento lisciato, che invita laccesso alle due sale espositive a sinista e a destra delledificio. Nellala a sinistra (rispetto al nord) si apre la stanza con camino seicentesco forse un tempo ad uso cucina? Sala che ospita dei pannelli a sospesi a muro e delle teche espositive appese a soffitto. Lala di destra, diametralmente opposta, lunica che al piano terra mantiene la pavimentazione originale, stabiliva il vero atrio dentrata, nel XVII sec. riconoscibile da quattro colonne tuscaniche centrali a reggere un solaio ligneo, in questa stanza il percorso segnato a terra torna nella disposizione dei pannelli espositivi che si dispongono in un a formare un vero corridoio, tra uno e latro di questi pannelli degli spazi sufficienti a intravedere le colonne centrali, i due lati dello stretto percorso non sono paralleli e aprono in senso opposto a due restanti spazi dellintero salone, La sala suddivisa cos in queste tre parti - una di percorrenza due di esposizione - , risulta modificata nella lettura che ne annulla loriginale funzione. Questa nuova forma, non vuole essere permanente infatti i pannelli non sono fissi. la narrazione avviene cos per momenti, per parti, , che non devono necessariamente far comprendere il tutto, ma suggerirlo. Cos come per il percorso che non obbligato ma suggerito. A terminare il piano altre due sale di minore dimensione e di modesto carattere, nelle quali sono presenti pannellature a parete come nella prima sala. Lallestimento prosegue al piano primo a cui si accede tramite due rampe, trattate nel progetto difformemente, in base al loro stato e al loro significato, la rampa pi recente (XIX sec) rompe lo spazio al piano nobile stravolgendo lingresso a questo salone, che originariamente avveniva salendo dalla scala principale e oltrepassando un disimpegno. La scala ottocentesca introduce direttamente allambiente che ora risulta liberato dalle superfetazioni dello scorso secolo, mostrandosi come era stato previsto in origine. Questa rottura dello spazio viene marcata nel progetto da un volume che imprigiona la rampa e segna linizio della sala espositiva, la sala delle architetture. Al centro della sala in un gioco di pieni e vuoti i pannelli, espositivi, distaccati di poco gli uni dagli altri questa volta non a incorniciare delle colonne ma a richiamo delle pitture murali che raffiguranti una loggia alludono ad una lettura per parti e scandiscono lo spazio in una processione di eventi. A seguito del gioco sono presenti in senso ortogonale ai pannelli sopradescritti ulteriori pannellature appese ad una struttura metallica indipendente dalle capriate lignee. Tale struttura assume ad una duplice funzione, funge sia da irrigidimento della struttura (edificio) che da supporto alla pannellatura, ad essa infatti collegata una fune, che entrer in tensione, quando il pannello verr ad appendersi. Infine questa fune passante da due puleggie permetter al pannello di traslare da un lato allaltro delledificio, bloccandosi nella posizione desiderata tramite freno interno, azionato manualmente.

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Questa tesi si pone come obiettivo la riqualificazione architettonica del plesso scolastico del Comune di Galeata, cittadina della media valle del Bidente conosciuta sia per gli estesi ritrovamenti archeologici dellantica citt romana di Mevaniola e del cosiddetto Palazzo di Teodorico, sia per essere la citt con la percentuale pi alta di immigrati regolari a livello nazionale. Sono proprio queste peculiarit a guidare il progetto verso un intervento mirato non solo alla rigenerazione urbana dellarea ma anche civica e sociale attraverso la dotazione di nuovi servizi e spazi pubblici. Il progetto nasce dallidea di dare un carattere unitario e riconoscibile ad unarea attualmente caratterizzata da singoli edifici che semplicemente si susseguono luno dopo laltro in modo paratattico. La volont invece quella di dar vita ad un vero e proprio palazzo dellistruzione, caratterizzato da spazi privati e spazi pubblici, spazi aperti e spazi chiusi in grado di dare una molteplicit di risposte e soluzioni alla complessit della societ odierna galeatese. Proprio lo spazio pubblico infatti il vero motore dellintervento; quello spazio pubblico attualmente negato a Galeata, che si vista mutilata nella parte centrale del suo centro storico sventrato alla fine dellOttocento per la costruzione della strada statale bidentina, diventa ora generatore di nuove relazioni con gli edifici dellarea e di nuove dinamiche tra il plesso scolastico e la citt grazie alla realizzazione di corti aperte e terrazzate, piazze e strade pedonali che fungono sia da giardini sia da spazi espositivi o comunque spazi polifunzionali che possono accogliere eventi nei vari mesi dellanno, entrando cos a far parte di quella serie di attrezzature a servizio delle manifestazioni culturali in cui sempre attiva la valle del Bidente e la comunit di Galeata. La scuola dinfanzia e di istruzione primaria viene cos a configurarsi non solo come il primo luogo della crescita culturale del bambino, ma anche come primo luogo di integrazione sociale, perch il nuovo progetto genera allinterno e allesterno degli edifici occasioni di incontro e confronto tra gli scolari grazie allattenzione riservata agli spazi per le attivit di interciclo e per le attivit libere. Inoltre larea viene dotata di un centro maternit/consultorio dove sono collocati servizi di assistenza per le donne in gravidanza e dove le stesse possono confrontare e condividere la propria esperienza con le altre future mamme. Lintero intervento guidato a livello progettuale anche da criteri di ecoefficienza come educazione alla responsabilit ambientale.

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La tesi presenta il criterio di regolarit di Wiener dellambito classico delloperatore di Laplace ed in seguito alcune nozioni di teoria del potenziale e la dimostrazione del criterio nel caso delloperatore del calore; in questa seconda sezione viene dedicata particolare attenzione alle formule di media e ad una diseguaglianza forte di Harnack, che risultano fondamentali nella trattazione dellargomento centrale.

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Nella presente tesi ci siamo occupati dell'equazione di curvatura di Gauss-Levi, prima introducendo le nozioni necessarie alla sua definizione, poi cercandone soluzioni viscose. A tale scopo abbiamo introdotto in generale la nozione di soluzione viscosa per operatori ellittici degeneri, dimostrandone l'esistenza grazie al Principio del Confronto e al Metodo di Perron. Abbiamo infine riportato alcuni risultati che collegano le soluzioni viscose dell'equazione di curvatura, a quelle classiche.

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Agricoltura ed Energia sono le due parole cardine attorno a cui ruota questa tesi. La prima si trova ad oggi ad essere investita da enormi aspettative: ha implicazioni economiche, sociali, ambientali e territoriali. Offre opportunit occupazionali nelle aree rurali, favorisce il mantenimento di un tessuto sociale, ha funzioni produttive e di tutela ambientale. In Italia profondamente diffusa ma mantiene caratteristiche molto differenti legate ai prodotti, al territorio e al paesaggio agrario. Andrebbe quindi meglio conosciuta, tutelata, ma soprattutto rinnovata per essere efficientemente inserita nel contesto dello sviluppo del nostro Paese. Ricercando nuove soluzioni e nuove idee, che dovrebbero essere alla base della ripresa dal periodo di crisi, ci si collega al secondo termine, meglio definito con un aggettivo descrittivo: rinnovabile. L'utilizzo di queste fonti alla base delle odierne necessit di risparmio energetico e dell'uso razionale delle energie. Il primo passo annullare gli sprechi incrementando lefficienza dei dispositivi che producono energia. Vengono qui analizzate diversi impianti ad energie rinnovabili proposti in un luogo specifico che si presta a vedere le diverse fonti agire in sinergia ed a servizio dell'agricoltura che rimane la vocazione principale del luogo in esame. La sinergia diventa quindi la chiave di lettura della tesi in quanto le rinnovabili sono caratterizzate da una imprevedibile variabilit per cui risulta funzionale un sistema integrativo che porti il progetto finale ad avere una maggiore continuit nel servizio in ogni periodo dell'anno.

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OBIETTIVI: Per esplorare il contributo dei fattori di rischio biomeccanico, ripetitivit (hand activity level HAL) e forza manuale (peak force - PF), nellinsorgenza della sindrome del tunnel carpale (STC), abbiamo studiato unampia coorte di lavoratori dellindustria, utilizzando come riferimento il valore limite di soglia (TLV) dellAmerican Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH). METODI: La coorte stata osservata dal 2000 al 2011. Abbiamo classificato lesposizione professionale rispetto al limite di azione (AL) e al TLV dellACGIH in: accettabile (sotto AL), intermedia (tra AL e TLV) e inaccettabile (sopra TLV). Abbiamo considerato due definizioni di caso: 1) sintomi di STC; 2) sintomi e positivit allo studio di conduzione nervosa (SCN). Abbiamo applicato modelli di regressione di Poisson aggiustati per sesso, et, indice di massa corporea e presenza di patologie predisponenti la malattia. RISULTATI: Nellintera coorte (1710 lavoratori) abbiamo trovato un tasso di incidenza (IR) di sintomi di STC di 4.1 per 100 anni-persona; un IR di STC confermata dallo SCN di 1.3 per 100 anni-persona. Gli esposti sopra TLV presentano un rischio di sviluppare sintomi di STC di 1.76 rispetto agli esposti sotto AL. Un andamento simile emerso per la seconda definizione di caso [incidence rate ratios (IRR) sopra TLV, 1.37 (intervallo di confidenza al 95% (IC95%) 0.842.23)]. Gli esposti a carico intermedio risultano a maggior rischio per la STC [IRR per i sintomi, 3.31 (IC95% 2.394.59); IRR per sintomi e SCN positivo, 2.56 (IC95% 1.474.43)]. Abbiamo osservato una maggior forza di associazione tra HAL e la STC. CONCLUSIONI: Abbiamo trovato un aumento di rischio di sviluppare la STC allaumentare del carico biomeccanico: laumento di rischio osservato gi per gli esposti a carico intermedio suggerisce che gli attuali valori limite potrebbero non essere sufficientemente protettivi per alcuni lavoratori. Interventi di prevenzione vanno orientati verso attivit manuali ripetitive.

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Studio della ipersostentazione di un velivolo non convenzionale degli anni 40, il Vought V-173 Flying Pancake. Per realizzare lintero lavoro si sono adoperati dei software di fluidodinamica computazionale come Flow Simulation di SolidWorks e il programma JavaFoil, inoltre, si scelto lambiente Matlab di supporto ai calcoli e per rappresentare i risultati ottenuti a seguito delle simulazioni, realizzando script e funzioni per lapprossimazione di questi e la loro successiva raffigurazione grafica. In particolar modo, a partire dal modello tridimensionale in SolidWorks del V-173 si sono ricreate le curve CL- e CD- a partire dai punti ottenuti dalle simulazioni per diverse configurazioni del velivolo. In una prima fase si valutata laerodinamica del velivolo pulito senza la presenza delle eliche e di ipersostentatori, successivamente si sono seguite due strade diverse per valutare il comportamento del velivolo: nel primo caso si sono eseguiti studi dellaerodinamica del Pancake in presenza degli ipersostentatori gi presenti sul velivolo (i plain flap), proponendo soluzioni alternative per migliorare lipersostentazione del V-173 tramite spillamenti (slots) e diverse configurazioni di vortex generator che energizzassero lo strato limite e ottimizzassero le prestazioni del velivolo con particolare attenzione alla fase di atterraggio. In secondo luogo, tenendo in considerazione che il Pancake un aeroplano bielica, si voluta studiare linfluenza delle due eliche sulla sua aerodinamica: dopo aver riprodotto nel modo pi verosimile entrambe le eliche utilizzando SolidWorks si fatto uno studio di massima ricavando risultati che potessero indicare la compatibilit tra elica e velivolo a seguito dei risultati sperimentali ottenuti con Flow Simulation.

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In questa tesi consideriamo il problema della percezione di immagini, e in particolare la sensibilit al contrasto del nostro sistema visivo. Viene studiato il modello classico di Retinex, che descrive l'immagine percepita come soluzione di un'equazione di Poisson. Questo modello viene reinterpretato utilizzando strumenti di geometria differenziale e derivate covarianti. La controparte neurofisiologica del modello la descrizione della funzionalit del LGN, e della connettivit che le lega. Questa viene modellata come un nucleo soluzione fondamentale dell'equazione di Laplace, con strumenti di teoria delle distribuzioni. L'attivit dello strato di cellule quindi soluzione dell'equazione di Laplace, ovvero la stessa equazione che descrive il Retinex. Questo prova che le cellule sono responsabili della percezione a meno di illuminazione.

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Loggetto di questa tesi di laurea un intervento di riqualificazione delle Ex Officine Meccaniche Reggiane, unarea industriale, sita a Reggio Emilia, che nel corso degli anni ha subto una graduale dismissione, sino allo stato attuale di completo abbandono. Il tema riveste unimportanza focale nelle citt moderne, affette da un elevato livello di migrazione e riorganizzazione dellindustria, che trasforma vaste aree di produzione in vuoti urbani di difficile gestione. I problemi fondamentali sono infatti la notevole dimensione degli stabilimenti abbandonati e la loro posizione, un tempo strategica, ma che ora risulta critica per una lettura unitaria della citt e delle sue connessioni. Larea in oggetto, dedicata nel corso degli anni a diversi tipi di produzione, tra le quali quelle ferroviaria e dellaviazione, locata in prossimit del centro storico di Reggio Emilia, separati solamente dalla linea ferroviaria storica con cui si interfaccia direttamente. Lespansione della citt ha portato ad inglobare lo stabilimento, che risulta quindi chiuso in se stesso e fortemente vincolante per le connessioni della citt. Gli scopi dellintervento sono quindi quelli di generare connessioni tra le parti di citt circostanti e di permettere il riappropriamento dellarea alla popolazione. Per raggiungere tali scopi stato necessario aprire il forte limite perimetrale esistente ed individuare nuovi percorsi di attraversamento, ma anche nuove funzioni ed attrattivit da inserire. Vista la frammentazione dellarea in una serie di edifici, lo studio si poi concentrato su un edificio tipo, allo scopo di individuare unipotesi di intervento pi dettagliata. Le strategie degli interventi sono il risultato di interazione tra le necessit di mantenere le strutture ed il carattere dellarea, di introdurre funzioni attrattive e di ottenere adeguati livelli di comfort ambientale e prestazioni energetiche.

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Questa ricerca affronta in maniera interdisciplinare il tema delle funzioni polinomiali definite sugli anelli degli interi modulo la potenza di un numero primo. In primo luogo stato esaminato il caso particolare del campo Zp, dimostrando che in esso tutte le funzioni sono polinomiali. In seguito stato calcolato il numero delle funzioni polinomiali negli interi modulo 9 e modulo 25, mostrando un procedimento che pu essere esteso a qualsiasi potenza di un numero primo. Esso fa uso di alcuni risultati di teoria dei numeri e di aritmetica e affronta il tema da un punto di vista prettamente algebrico. A queste dimostrazioni stato affiancato un esperimento di tipo statistico, il cui obiettivo cercare una regolarit che permetta, dati il numero primo p e il suo esponente n, di calcolare immediatamente il numero delle funzioni polinomiali nell'anello degli interi modulo p^n. Sono state presentate due congetture, ottenute utilizzando strumenti di tipo informatico: un software di calcolo e un linguaggio di programmazione ad alto livello. Gli strumenti della statistica descrittiva, in particolare il test di Pearson, si sono rivelati essenziali per verificare l'adeguatezza delle supposizioni. Questa ricerca pu essere considerata il punto di partenza per dimostrare (o confutare) quello che stato ipotizzato attraverso un'analisi di tipo sperimentale.

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Nei capitoli I e II ho costruito rigorosamente le funzioni circolari ed esponenziali rispettivamente attraverso un procedimento analitico tratto dal libro Analisi Matematica di Giovanni Prodi. Nel III capitolo, dopo aver introdotto il numero di Nepero e come limite di una particolare successione monotona, ho calcolato i limiti notevoli dell'esponenziale e della sua inversa, che sono alla base del calcolo differenziale di queste funzioni, concludendo poi la sezione dimostrando l'irrazionalit del numero e, base dei logaritmi naturali. Nel capitolo successivo ho dato, delle funzioni circolari ed esponenziali, i rispettivi sviluppi in serie di Taylor ma solamente nel V capitolo potremo renderci veramente conto di come i risultati ottenuti siano fra loro dipendenti. In particolare verr messa in evidenza come il legame del tutto naturale che si osserva fra le funzioni circolari e le funzioni esponenziali rappresenta le fondamenta di argomenti molto notevoli e pieni di significato, come l'estensione ai numeri complessi dell'esponenziale o le celebri identit di Eulero. L'ultimo capitolo vedr come protagonista pi greco, cos misterioso quanto affascinante, che per secoli ha smosso gli animi dei matematici intenzionati a volerne svelare la natura. Come per il numero di Nepero, non potr mancare un paragrafo dedicato alla dimostrazione della sua non razionalit.

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Questa tesi affronta uno dei principali argomenti trattati dalla finanza matematica: la determinazione del prezzo dei derivati finanziari. Esistono diversi metodi per trattare questo tema, ma in particolare vengono illustrati i metodi che usano la trasformata di Fourier. Questi ultimi infatti ci permettono di sostituire il calcolo dell'attesa condizionata scontata, con il calcolo dell'integrale della trasformata di Fourier, in quanto la funzione caratteristica, cio la trasformata di Fourier della funzione densit, pi trattabile rispetto alla funzione densit stessa. Vengono in primo luogo analizzate alcune importanti formule di valutazione e successivamente implementate, attraverso il software Mathematica. I modelli di riferimento utilizzati per l'implementazione sono il modello di Black-Scholes e il modello di Merton.

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In questa tesi studiamo l'effetto Gibbs. Tale fenomeno si manifesta tramite la presenza di sovra-oscillazioni nei polinomi di Fourier di funzioni che presentano discontinuit di prima specie. La differenza tra il massimo ed il minimo del polinomio di Fourier di tali funzioni, in prossimit di un punto di discontinuit della funzione, strettamente maggiore del salto della funzione in quel punto, anche per n che tende all'infinito. Per attenuare le sovra-oscillazioni delle somme parziali di Fourier si utilizzano le serie di Fejer e si vede come effettivamente il fenomeno di Gibbs scompaia.

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Largomento principale di questa tesi il doppiaggio. Nel primo capitolo ci inoltriamo nel mondo della traduzione audiovisiva, concentrandoci sulla storia del doppiaggio e sui processi che servono per portare le opere in paesi dove non si parla la lingua originale dei film e delle serie tv. Il secondo capitolo introduce la serie tv americana targata ABC Once Upon A Time. Vengono presentati trama, personaggi, temi e alcuni dati sulla distribuzione della serie in Italia e in Spagna. Il terzo capitolo invece, ci porta nel pieno dellanalisi del doppiaggio in italiano e in spagnolo del primo episodio della serie attraverso la comparazione con loriginale inglese e lo studio della variet diacronica attraverso le formule di cortesia, il lessico, la fraseologia, i sintagmi verbali e la morfologia. In conclusione, il nostro scopo quello di dimostrare che la scelta traduttiva adottata dalla Spagna diversa da quella italiana, questultima pi simile alloriginale inglese.

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Lo scopo di questo studio la comprensione della dinamica dello strato limite urbano per citt dellEmilia Romagna tramite simulazioni numeriche. In particolare, lattenzione posta sull effetto isola di calore, ovvero sulla differenza di temperatura dellaria in prossimit del suolo fra zone rurali e urbane dovuta allurbanizzazione. Le simulazioni sono state effettuate con il modello alla mesoscala "Weather Research and Forecasting" (WRF), accoppiato con le parametrizzazioni urbane "Building Effect Parametrization" (BEP) e "Building Energy Model" (BEM), che agiscono a vari livelli verticali urbani. Il periodo di studio riguarda sei giorni caldi e senza copertura nuvolosa durante un periodo di heat wave dellanno 2015. La copertura urbana stata definita con il "World Urban Databes and Access Portal Tools" (WUDAPT), un metodo che permette di classificare le aree urbane in dieci "urban climate zones" (UCZ), attraverso luso combinato di immagini satellitari e "training areas" manualmente definite con il software Google Earth. Sono state svolte diverse simulazioni a domini innestati, con risoluzione per il dominio pi piccolo di 500 m, centrato sulla citt di Bologna. Le differenze fra le simulazioni riguardano la presenza o lassenza delle strutture urbane, il metodo di innesto e tipo di vegetazione rurale. Inoltre, stato valutato leffetto dovuto alla presenza di pannelli fotovoltaici sopra i tetti di ogni edificio e le variazioni che i pannelli esercitano sullo strato limite urbano. Per verificare la bont del modello, i dati provenienti dalle simulazioni sono stati confrontati con misure provenienti da 41 stazioni allinterno dellarea di studio. Le variabili confrontate sono: temperatura, umidit relativa, velocit e direzione del vento. Le simulazioni sono in accordo con i dati osservativi e riescono a riprodurre leffetto isola di calore: la differenza di temperatura fra citt e zone rurali circostanti nulla durante il giorno; al contrario, durante la notte lisola di calore presente, e in media raggiunge il massimo valore di 4C alle 1:00. La presenza dei pannelli fotovoltaici abbassa la temperatura a 2 metri dellaria al massimo di 0.8C durante la notte, e laltezza dello strato limite urbano dellordine 200mrispetto al caso senza pannelli. I risultati mostrano come luso di pannelli fotovoltaici allinterno del contesto urbano ha molteplici benefici: infatti, i pannelli fotovoltaici riescono a ridurre la temperatura durante un periodo di heat wave, e allo stesso tempo possono parzialmente sopperire allalto consumo energetico, con una conseguente riduzione del consumo di combustibili fossili.