659 resultados para Pre-service training


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Pós-graduação em Educação - IBRC

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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)

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I neuroni in alcune regioni del nostro cervello mostrano una risposta a stimoli multisensoriali (ad es. audio-visivi) temporalmente e spazialmente coincidenti maggiore della risposta agli stessi stimoli presi singolarmente (integrazione multisensoriale). Questa abilità può essere sfruttata per compensare deficit unisensoriali, attraverso training multisensoriali che promuovano il rafforzamento sinaptico all’interno di circuiti comprendenti le regioni multisensoriali stimolate. Obiettivo della presente tesi è stato quello di studiare quali strutture e circuiti possono essere stimolate e rinforzate da un training multisensoriale audio-visivo. A tale scopo, sono stati analizzati segnali elettroencefalografici (EEG) registrati durante due diversi task di discriminazione visiva (discriminazione della direzione di movimento e discriminazione di orientazione di una griglia) eseguiti prima e dopo un training audio-visivo con stimoli temporalmente e spazialmente coincidenti, per i soggetti sperimentali, o spazialmente disparati, per i soggetti di controllo. Dai segnali EEG di ogni soggetto è stato ricavato il potenziale evento correlato (ERP) sullo scalpo, di cui si è analizzata la componente N100 (picco in 140÷180 ms post stimolo) verificandone variazioni pre/post training mediante test statistici. Inoltre, è stata ricostruita l’attivazione delle sorgenti corticali in 6239 voxel (suddivisi tra le 84 ROI coincidenti con le Aree di Brodmann) con l’ausilio del software sLORETA. Differenti attivazioni delle ROI pre/post training in 140÷180 ms sono state evidenziate mediante test statistici. I risultati suggeriscono che il training multisensoriale abbia rinforzato i collegamenti sinaptici tra il Collicolo Superiore e il Lobulo Parietale Inferiore (nell’area Area di Brodmann 7), una regione con funzioni visuo-motorie e di attenzione spaziale.

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Elemento centrale della presente tesi dottorale è il costrutto di perspective taking, definibile come l’abilità, emergente nei bambini intorno a 4-5 anni, di assumere la prospettiva altrui secondo tre differenti dimensioni: emotiva, cognitiva e percettiva (Bonino, Lo Coco, Tani, 1998; Moll e Meltzoff, 2011). Dalla letteratura emerge come il perspective taking, in quanto abilità di comprensione sociale, rivesta un ruolo adattivo e sia fondamentale per lo sviluppo, non solo intellettivo, ma anche per la formazione di adeguate capacità relazionali e sociali (Jenkins e Astington, 2000; Weil et al., 2011). Sulla base di tali considerazioni, alcuni ricercatori si sono interrogati sulla possibilità di insegnare questa abilità, elaborando specifiche e differenti procedure di intervento finalizzate ad incrementare l’abilità di perspective taking sia in bambini a sviluppo normativo (Cigala e Mori, 2015), sia in gruppi di bambini a sviluppo atipico (Fisher e Happé, 2005; Heagle e Rehfeldt, 2006; Paynter e Peterson, 2012). A partire da una prospettiva teorica socio-costruzionista, secondo cui l’acquisizione del perspective taking si configura come un’impresa di co-costruzione continua, all’interno di interazioni quotidiane con figure significative per il bambino, si è deciso di analizzare il perspective taking non solo in relazione a variabili individuali (genere, età del bambino, regolazione emotiva, abilità sociali) ma anche e soprattutto a variabili contestuali quali le caratteristiche del contesto familiare (caratteristiche disposizionali e stili genitoriali di socializzazione emotiva, presenza di fratelli). Sono stati in particolare indagati un contesto familiare normativo ed uno caratterizzato da maltrattamento psicologico, contrassegnato dalla reiterazione di comportamenti inadeguati (critiche svalutanti, denigrazione, umiliazione, minacce verbali, indifferenza) nei confronti del minore, che convogliano sul bambino l’idea di non essere amato e di avere poco valore. Con i termini “a sviluppo tipico” si intendono i bambini per i quali non sussista una diagnosi clinica e con quelli di “famiglie normative” ci si riferisce a nuclei per i quali non ci siano state segnalazioni da parte dei Servizi Educativi e Sociali di riferimento, indipendentemente dalle caratteristiche della composizione del nucleo familiare (nucleare, estesa, multipla, ricostituita o ricomposta). Tale studio rientra in un ampio progetto di ricerca e formazione che ha coinvolto più di 250 prescolari frequentanti 8 scuole dell’infanzia e 15 comunità terapeutiche e di accoglienza mamma-bambino, situate in differenti province del Nord Italia. Il gruppo dei partecipanti alla ricerca si è composto di 256 bambini in età prescolare, compresa quindi tra 3 e 5 anni (M=54,39; DS=5,705): 128 maschi (M=54,08; DS=5,551) e 128 femmine (M=54,70; DS=5,860). In particolare, 213 bambini appartenevano a famiglie normative e 43 a nuclei familiari caratterizzati dalla presenza di maltrattamento psicologico. Oltre ai bambini, la ricerca ha previsto il coinvolgimento di 155 coppie di genitori, 43 madri ospitate in comunità, 18 insegnanti e 30 operatori. Obiettivo centrale è stato l’indagine della possibilità di poter promuovere il perspective taking in bambini di età prescolare a sviluppo tipico appartenenti a due differenti tipologie di contesto familiare (normativo e psicologicamente maltrattante), attraverso l’applicazione di uno specifico percorso di training di natura “ecologica” all’interno della scuola dell’infanzia e della comunità, assimilabile a quelli di tipo evidence based. In particolare è stata prevista una procedura quasi sperimentale di tipo pre-test, training, post-test e follow-up. Dopo una preliminare valutazione dello sviluppo del perspective taking nelle sue tre componenti, in bambini appartenenti ad entrambi i contesti, si è voluto verificare l’esistenza di eventuali relazioni tra questa abilità ed alcune capacità socio-emotive dei bambini, con particolare riferimento alla disposizione prosociale, rilevate nel contesto scolastico attraverso differenti metodologie (osservazioni dirette non partecipanti, questionari self report compilati dalle insegnanti). Inoltre, data l’importanza del contesto familiare per lo sviluppo di tale abilità, la ricerca ha avuto lo scopo di verificare l’esistenza di eventuali relazioni tra le abilità di perspective taking mostrate dai bambini e gli stili di socializzazione emotiva delle figure familiari, caratteristiche di entrambi i contesti (maltrattante e non maltrattante). È stato inoltre previsto uno studio di confronto tra i due campioni rispetto alle dimensioni indagate. I risultati ottenuti sono stati particolarmente interessanti. Innanzitutto, le esperienze di training hanno determinato, in entrambi i contesti, miglioramenti nell’abilità dei prescolari di mettersi nei panni altrui. Tale training ha inoltre dimostrato effetti positivi sulla competenza sociale dei bambini, che, a seguito del percorso, hanno manifestato un incremento dei comportamenti prosociali ed una diminuzione di quelli aggressivi. Per lo studio in contesto normativo, è stato inoltre dimostrato un mantenimento delle abilità acquisite a seguito del training attraverso un follow-up a distanza di 4 mesi dal termine dell’intervento. Il positivo esito di tale percorso sembra quindi rappresentare un’importante risorsa per i prescolari, soprattutto in caso di situazioni in cui l’abilità di perspective taking risulti deficitaria. Il confronto dei due gruppi a seguito del training ha evidenziato come non siano emerse differenze significative, rispetto al perspective taking, ad eccezione della dimensione emotiva, in cui le prestazioni dei prescolari maltrattati sono risultate inferiori, come già evidenziato prima del training. Tali risultati non giungono però inaspettati, poiché, sebbene il percorso abbia agito significativamente sull’abilità di comprensione delle emozioni altrui di questi bambini, non si configura come sufficiente a ristrutturare così profondamente le problematiche presentate. Interessanti sono stati altresì i risultati ottenuti dall’analisi degli stili di socializzazione emotiva, dei genitori (madri e padri) dei prescolari non maltrattati e delle mamme dei bambini residenti in comunità. In particolare è emerso come, stili accettanti e di tipo coaching nei confronti delle emozioni negative dei bambini, siano positivamente correlati con il perspective taking dei figli, e come all’opposto, stili rifiutanti rispetto alle espressioni emotive negative dei propri bambini, mostrino correlazioni negative con le abilità di perspective taking dei figli. Oltre ad interessi di ordine teorico e metodologico, è possibile quindi affermare come, il presente lavoro di tesi, sia stato guidato da fini applicativi, affinché la ricerca scientifica possa tradursi in pratiche educative quotidiane da applicare ai contesti di vita significativi per i bambini.

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Feedback on performance is a feature of professional training. Much feedback is delivered in post-observation conferences where a ‘trainer’ will discuss the ‘trainee's’ performance with him/her. What transpires in these conferences, however, is ‘hidden from view’ (Heritage and Sefi 1992: 362) and the norms of interaction are largely unexamined in the literature. Even less is known about feedback conducted in groups, yet many teachers training to teach English experience feedback in this way. This article provides a discourse analysis of four extracts from group feedback conferences on a pre-service programme for teachers of English language. Drawing on the concept of ‘legitimate talk’, the analysis shows how topics and speaking rights are established and negotiated and how participants orientate to and contest both the forms of knowledge that emerge and the speaking rights. While the study was not initially designed to support trainers in their professional development, the argument is made that data from linguistic ethnographic studies can be used by research participants and others for these purposes, thus enhancing the relationship between the researcher and the researched.

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To ascertain the thoughts of selected professional leaders on matters relating to pharmacist professionalism. These views will help build a picture of the professional status of pharmacy. Methods - Semi-structured interviews were conducted between July and November 2013 with representatives from eight UK pharmacy leadership bodies. The bodies were selected for their roles in pharmacy policy development, regulation and professional representation. The interviews were recorded and transcribed verbatim. Analysis by constant comparison identified a number of emerging themes. Results - The following emerging themes were identified from the interview data: Influence of the Pharmacy Landscape: Participants highlighted the role that pharmacy plays within the National Health Service and wider society and how future developments may affect the professional status currently afforded to pharmacists. Vocalising Pharmacy: Communication within the profession and also with those external to the profession, including other healthcare professionals and the general public, is important to ensure a high professional standing. The Impact of Commercialism: Professionalism and commercialism were generally seen to be antithetical and a rise in commercialism may adversely impact on external perceptions of the professionalism of pharmacy. Responsibility for Professionalism: The professional image of pharmacy is maintained by the individuals operating within it regardless of their scope of practice. It is the responsibility of all those individuals to ensure that they actively demonstrate ‘professional’ behaviours. The Journey to Professionalism: Acquiring a professional ethos is a continual process but there are stages in a pharmacist’s development that are considered particularly important. These include upbringing, undergraduate education and pre-registration training. Conclusions - Pharmacy’s professional status in the UK remains open to challenge and vital to retaining that status is the public perception of pharmacists. Future research examining pharmacy’s claims to professional status should focus on exploring the attitudes of the general public in addition to the views of pharmacists.

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In September 2002, the State of Florida implemented a new retirement structure for those employed in the Florida Public School System. Teachers were given the option to maintain their existing defined benefit plan or choose the newly offered defined contribution plan. The variables that affect planning for retirement are innumerable. Identifying the most significant variables is essential to understanding how one plans for retirement. ^ This study examined the relationship between hypothesized psychosocial and demographic factors and an individual's level of pre-retirement planning. The criterion variable, the level of pre-retirement planning, comprised two concepts. First, the time spent thinking about retirement was determined by the score an individual received on a pre-retirement planning scale. This scale included the concepts of information gathering, goals, anticipated resources, and long-range planning. Second, implementation of retirement plan procedures was determined by the percentage an individual annually deferred to retirement. ^ The survey used for data collection contained 50 close-ended items. It was distributed to all full-time teachers in nine randomly selected elementary, middle, and senior high schools throughout Miami-Dade County Public Schools. Multiple regression and crosstabulation indicated that math anxiety, general risk, years of service, and total family income were significant predictors of the level of pre-retirement planning, as measured by the pre-retirement planning scale. In addition, the statistical analysis indicated that math anxiety, internal locus of control, years of service, and total family income were significant predictors of the level pre-retirement planning, as measured by the amount deferred to retirement. An individual's level of math anxiety and family income were the two factors that were the most significant predictors for both concepts on the level of pre-retirement planning. ^ Based on the findings of the study, recommendations focused on assessing an individual's level of math anxiety and educating teachers, particularly pre-service candidates, about the factors that affect pre-retirement planning. Further research should investigate the benefit of such educational programs. ^

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The authors describe a project undertaken at the School of Hotel and Restaurant Management at Northern Arizona University in which the internet is used to present Native American tribes in Arizona with customer service training. It discusses why the project was instigated looks at its development and funding, and highlights the educational and technological challenges that had to be overcome. This is the second in a series of articles on the uses of the internet in educating non-university student constituencies interested in hospitality management.'

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This paper aims to describe the results of three rounds of secret shopping conducted at the Hubert Library of Florida International University, and how the results affected and were affected by changes made to circulation desk student training programs.

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Esta investigación se propone identificar las actitudes y competencias de los estudiantes adultos en relación con el uso de las TIC, con especial atención al uso de plataformas digitales de aprendizaje y redes sociales (Web 2.0). Asimismo, evalúa la incidencia de algunas variables sociodemográficas (género y edad) en el uso estas herramientas y en la autopercepción de los estudiantes sobre sus competencias digitales. Se ha realizado un estudio tipo encuesta con una muestra de 382 estudiantes que acceden a la Universidad de Sevilla a través de las vías establecidas para mayores de 25, de 40 y 45 años. Los resultados ponen de manifiesto una actitud generalmente positiva ante las TIC que puede calificarse como de pragmática, ya que estas herramientas se valoran positivamente en función de sus potenciales beneficios en los procesos de aprendizaje. Se constata a la vez que no han recibido formación específica en el uso de las TIC. El nivel de competencia que este alumnado percibe tener en el uso de estos recursos es medio-bajo. Además, el grupo de estudiantes mayores de 45 años se considera menos competente que los mayores de 25 y de 40 años. En consecuencia, se realizan algunas propuestas para mejorar la participación de los estudiantes maduros en la enseñanza universitaria.

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Este estudo, desenvolvido através de uma investigação-ação, busca aprofundar a compreensão sobre o papel da poesia e de sua abordagem associado à integração curricular e ao trabalho colaborativo, em programas de formação de professores, inicial e continuada, visando à mudança de uma prática docente solitária para uma prática mais reflexiva e solidária. Esta investigação desenvolveu-se em uma escola pública de São Paulo - Brasil, com professores de diferentes disciplinas, coordenação pedagógica e estagiários do curso de Letras de duas universidades privadas. Com o propósito de contribuir para o debate, associamos o estudo teórico à investigação empírica, numa investigação-ação, recorrendo à observação participante e às entrevistas semiestruturadas. Elegemos para este trabalho três grandes eixos e suas respectivas referências teóricas: i) formação de professores; ii) currículo e desenvolvimento curricular; e iii) poesia e abordadem da poesia. Com base nesses eixos, elaboramos e desenvolvemos o estudo empírico que nos mostrou sua relevância através dos resultados obtidos: viabilidade de construção e implementação de projetos interdisciplinares nas escolas da rede pública; importância da interação entre professores e restante comunidade escolar; humanização do ambiente escolar; protagonismo de professores e alunos. Mostrou-nos também algumas limitações, especialmente o pouco investimento e apoio das equipes de gestão ao desenvolvimento de projetos integrados, assim como a falta de tempo necessário à construção de ambiente propício à criação da cultura de colaboração docente. Esperamos ter contribuído, através deste projeto, para que um novo olhar seja lançado aos programas de formação, inicial e continuada, de professores, menos tecnicista, mais crítico e reflexivo, mais solidário e integrado, mais humanizado e democrático, bem como à potencialidade da poesia/abordagem da poesia nesses contextos.

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The transfer of vocational education and training (VET) systems is currently the subject of lively international debate, but there has so far been very little documentation of the process or analysis of how such transfers are achieved in practical terms. This paper therefore considers the potential for transferring Germany’s ‘dual’ vocational training system to German subsidiaries abroad, specifically in China, India, Japan and the USA. Using the EPRG typology as a theoretical framework, the paper systematises the range of training strategies deployed by German subsidiaries. It analyses the findings of interviews with training officers and Directors of Human Resources in more than 40 German subsidiaries abroad. These interviews show clearly that local factors in the host country exert such a strong influence that it is not possible completely to transfer the German VET system to another country. What is more likely is that an accommodation is reached with local VET structures, local labour market conditions and other socio-cultural features. The findings suggest that policy borrowing in the area of VET is likely to be only partial and will be strongly influenced by the national characteristics of the host country. (DIPF/Orig.)

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Dissertação (mestrado)—Universidade de Brasília, Instituto de Letras, Departamento de Línguas Estrangeiras e Tradução, Programa de Pós-Graduação em Linguística Aplicada, 2016.

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El presente estudio describe las percepciones de los profesores fiscales de inglés en relación a las estrategias aprendidas durante una capacitación realizada en el año 2012 por un grupo de investigadores de la Facultad de Filosofía de la Universidad de Cuenca. En el año 2014, este grupo de investigadores inició un proyecto para analizar el impacto de dicha capacitación. Este es el marco contextual en el cual se desarrolla el análisis de la percepción docente. La propuesta está basada en el método exploratorio. El instrumento de investigación fue la entrevista personal a diez profesores que participaron de la capacitación en el año 2012. Los resultados fueron analizados con la ayuda del Software Atlas ti. Se identificaron catorce códigos diferentes que fueron agrupados en cuatro grupos de familias: estrategias comunicativas, aprendizaje significativo, percepciones de las necesidades e inconsistencias. Todas estas familias de códigos convergieron alrededor del Aprendizaje Basado en Tareas (ABT), el cual permitía generar un outcome, cuyo significado específico es la generación de un producto a partir del uso del idioma inglés por parte de los estudiantes. Un hallazgo importante fue que casi todos los profesores recordaron varias estrategias aprendidas en la capacitación, mismas que sumaron un total de nueve, además la mitad de docentes estaba usando el outcome en sus clases, ello da cuenta de la percepción positiva que tienen los docentes sobre el curso, a pesar de haber transcurrido dos años de su clausura.