974 resultados para Modified Thomas Test
Seropositivity and Risk Factors Associated with Toxoplasma gondii Infection in Wild Birds from Spain
Resumo:
Toxoplasma gondii is a zoonotic intracellular protozoan parasite of worldwide distribution that infects many species of warm-blooded animals, including birds. To date, there is scant information about the seropositivity of T. gondii and the risk factors associated with T. gondii infection in wild bird populations. In the present study, T. gondii infection was evaluated on sera obtained from 1079 wild birds belonging to 56 species (including Falconiformes (n = 610), Strigiformes (n = 260), Ciconiiformes (n = 156), Gruiformes (n = 21), and other orders (n = 32), from different areas of Spain. Antibodies to T. gondii (modified agglutination test, MAT titer ≥1:25) were found in 282 (26.1%, IC95%:23.5–28.7) of the 1079 birds. This study constitute the first extensive survey in wild birds species in Spain and reports for the first time T. gondii antibodies in the griffon vulture (Gyps fulvus), short-toed snake-eagle (Circaetus gallicus), Bonelli's eagle (Aquila fasciata), golden eagle (Aquila chrysaetos), bearded vulture (Gypaetus barbatus), osprey (Pandion haliaetus), Montagu's harrier (Circus pygargus), Western marsh-harrier (Circus aeruginosus), peregrine falcon (Falco peregrinus), long-eared owl (Asio otus), common scops owl (Otus scops), Eurasian spoonbill (Platalea leucorodia), white stork (Ciconia ciconia), grey heron (Ardea cinerea), common moorhen (Gallinula chloropus); in the International Union for Conservation of Nature (IUCN) “vulnerable” Spanish imperial eagle (Aquila adalberti), lesser kestrel (Falco naumanni) and great bustard (Otis tarda); and in the IUCN “near threatened” red kite (Milvus milvus). The highest seropositivity by species was observed in the Eurasian eagle owl (Bubo bubo) (68.1%, 98 of 144). The main risk factors associated with T. gondii seropositivity in wild birds were age and diet, with the highest exposure in older animals and in carnivorous wild birds. The results showed that T. gondii infection is widespread and can be at a high level in many wild birds in Spain, most likely related to their feeding behaviour.
Resumo:
Recently, swimming-style colour synaesthesia was introduced as a new form of synaesthesia. A synaesthetic Stroop test was used to establish its genuineness. Since Stroop interference can occur for any type of overlearned association, in the present study we used a modified Stroop test and psychophysiological synaesthetic conditioning to further establish the genuineness of this form of synaesthesia. We compared the performance of a swimming-style colour synaesthete and a control who was trained on swimming-style colour associations. Our results showed that behavioural aspects of swimming-style colour synaesthesia can be mimicked in a trained control. Importantly, however, our results showed a psychophysiological conditioning effect for the synaesthete only. We discuss the theoretical relevance of swimming-style colour synaesthesia according to different models of synaesthesia. We conclude that swimming-style colour synaesthesia is a genuine form of synaesthesia, can be mimicked behaviourally in non-synaesthetes, and is best explained by a re-entrant feedback model.
Resumo:
Riassunto La spettrometria di massa (MS) nata negli anni ’70 trova oggi, grazie alla tecnologia Matrix-Assisted Laser Desorption Ionization-Time of Flight (MALDI-TOF), importanti applicazioni in diversi settori: biotecnologico (per la caratterizzazione ed il controllo di qualità di proteine ricombinanti ed altre macromolecole), medico–clinico (per la diagnosi di laboratorio di malattie e per lo sviluppo di nuovi trattamenti terapeutici mirati), alimentare ed ambientale. Negli ultimi anni, questa tecnologia è diventata un potente strumento anche per la diagnosi di laboratorio in microbiologia clinica, rivoluzionando il flusso di lavoro per una rapida identificazione di batteri e funghi, sostituendo l’identificazione fenotipica convenzionale basata su saggi biochimici. Attualmente mediante MALDI-TOF MS sono possibili due diversi approcci per la caratterizzazione dei microrganismi: (1) confronto degli spettri (“mass spectra”) con banche dati contenenti profili di riferimento (“database fingerprints”) e (2) “matching” di bio-marcatori con banche dati proteomiche (“proteome database”). Recentemente, la tecnologia MALDI-TOF, oltre alla sua applicazione classica nell’identificazione di microrganismi, è stata utilizzata per individuare, indirettamente, meccanismi di resistenza agli antibiotici. Primo scopo di questo studio è stato verificare e dimostrare l’efficacia identificativa della metodica MALDI-TOF MS mediante approccio di comparazione degli spettri di differenti microrganismi di interesse medico per i quali l’identificazione risultava impossibile a causa della completa assenza o presenza limitata, di spettri di riferimento all’interno della banca dati commerciale associata allo strumento. In particolare, tale scopo è stato raggiunto per i batteri appartenenti a spirochete del genere Borrelia e Leptospira, a miceti filamentosi (dermatofiti) e protozoi (Trichomonas vaginalis). Secondo scopo di questo studio è stato valutare il secondo approccio identificativo basato sulla ricerca di specifici marcatori per differenziare parassiti intestinali di interesse medico per i quali non è disponibile una banca dati commerciale di riferimento e la sua creazione risulterebbe particolarmente difficile e complessa, a causa della complessità del materiale biologico di partenza analizzato e del terreno di coltura nei quali questi protozoi sono isolati. Terzo ed ultimo scopo di questo studio è stata la valutazione dell’applicabilità della spettrometria di massa con tecnologia MALDI-TOF per lo studio delle resistenze batteriche ai carbapenemi. In particolare, è stato messo a punto un saggio di idrolisi dei carbapenemi rilevata mediante MALDI-TOF MS in grado di determinare indirettamente la produzione di carbapenemasi in Enterobacteriaceae. L’efficacia identificativa della metodica MALDI-TOF mediante l’approccio di comparazione degli spettri è stata dimostrata in primo luogo per batteri appartenenti al genere Borrelia. La banca dati commerciale dello strumento MALDI-TOF MS in uso presso il nostro laboratorio includeva solo 3 spettri di riferimento appartenenti alle specie B. burgdorferi ss, B. spielmani e B. garinii. L’implementazione del “database” con specie diverse da quelle già presenti ha permesso di colmare le lacune identificative dovute alla mancanza di spettri di riferimento di alcune tra le specie di Borrelia più diffuse in Europa (B. afzelii) e nel mondo (come ad esempio B. hermsii, e B. japonica). Inoltre l’implementazione con spettri derivanti da ceppi di riferimento di specie già presenti nel “database” ha ulteriormente migliorato l’efficacia identificativa del sistema. Come atteso, il ceppo di isolamento clinico di B. lusitaniae (specie non presente nel “database”) è stato identificato solo a livello di genere corroborando, grazie all’assenza di mis-identificazione, la robustezza della “nuova” banca dati. I risultati ottenuti analizzando i profili proteici di ceppi di Borrelia spp. di isolamento clinico, dopo integrazione del “database” commerciale, indicano che la tecnologia MALDI-TOF potrebbe essere utilizzata come rapida, economica ed affidabile alternativa ai metodi attualmente utilizzati per identificare ceppi appartenenti a questo genere. Analogamente, per il genere Leptospira dopo la creazione ex-novo della banca dati “home-made”, costruita con i 20 spettri derivati dai 20 ceppi di riferimento utilizzati, è stata ottenuta una corretta identificazione a livello di specie degli stessi ceppi ri-analizzati in un esperimento indipendente condotto in doppio cieco. Il dendrogramma costruito con i 20 MSP-Spectra implementati nella banca dati è formato da due rami principali: il primo formato dalla specie non patogena L. biflexa e dalla specie a patogenicità intermedia L. fainei ed il secondo che raggruppa insieme le specie patogene L. interrogans, L. kirschneri, L. noguchii e L. borgpetersenii. Il secondo gruppo è ulteriormente suddiviso in due rami, contenenti rispettivamente L. borgpetersenii in uno e L. interrogans, L. kirschneri e L. noguchii nell’altro. Quest’ultimo, a sua volta, è suddiviso in due rami ulteriori: il primo comprendente la sola specie L. noguchii, il secondo le specie L. interrogans e L. kirshneri non separabili tra loro. Inoltre, il dendrogramma costruito con gli MSP-Spectra dei ceppi appartenenti ai generi Borrelia e Leptospira acquisiti in questo studio, e appartenenti al genere Brachyspira (implementati in un lavoro precedentemente condotto) mostra tre gruppi principali separati tra loro, uno per ogni genere, escludendo possibili mis-identificazioni tra i 3 differenti generi di spirochete. Un’analisi più approfondita dei profili proteici ottenuti dall’analisi ha mostrato piccole differenze per ceppi della stessa specie probabilmente dovute ai diversi pattern proteici dei distinti sierotipi, come confermato dalla successiva analisi statistica, che ha evidenziato picchi sierotipo-specifici. È stato, infatti, possibile mediante la creazione di un modello statistico dedicato ottenere un “pattern” di picchi discriminanti in grado di differenziare a livello di sierotipo sia i ceppi di L. interrogans sia i ceppi di L. borgpetersenii saggiati, rispettivamente. Tuttavia, non possiamo concludere che i picchi discriminanti da noi riportati siano universalmente in grado di identificare il sierotipo dei ceppi di L. interrogans ed L. borgpetersenii; i picchi trovati, infatti, sono il risultato di un’analisi condotta su uno specifico pannello di sierotipi. È stato quindi dimostrato che attuando piccoli cambiamenti nei parametri standardizzati come l’utilizzo di un modello statistico e di un programma dedicato applicato nella routine diagnostica è possibile utilizzare la spettrometria di massa MALDI-TOF per una rapida ed economica identificazione anche a livello di sierotipo. Questo può significativamente migliorare gli approcci correntemente utilizzati per monitorare l’insorgenza di focolai epidemici e per la sorveglianza degli agenti patogeni. Analogamente a quanto dimostrato per Borrelia e Leptospira, l’implementazione della banca dati dello spettrometro di massa con spettri di riferimento di miceti filamentosi (dermatofiti) si è rilevata di particolare importanza non solo per l’identificazione di tutte le specie circolanti nella nostra area ma anche per l’identificazione di specie la cui frequenza nel nostro Paese è in aumento a causa dei flussi migratori dalla zone endemiche (M. audouinii, T. violaceum e T. sudanense). Inoltre, l’aggiornamento del “database” ha consentito di superare la mis-identificazione dei ceppi appartenenti al complesso T. mentagrophytes (T. interdigitale e T. mentagrophytes) con T. tonsurans, riscontrata prima dell’implementazione della banca dati commerciale. Il dendrogramma ottenuto dai 24 spettri implementati appartenenti a 13 specie di dermatofiti ha rivelato raggruppamenti che riflettono quelli costruiti su base filogenetica. Sulla base dei risultati ottenuti mediante sequenziamento della porzione della regione ITS del genoma fungino non è stato possibile distinguere T. interdigitale e T. mentagrophytes, conseguentemente anche gli spettri di queste due specie presentavano picchi dello stesso peso molecoalre. Da sottolineare che il dendrogramma costruito con i 12 profili proteici già inclusi nel database commerciale e con i 24 inseriti nel nuovo database non riproduce l’albero filogenetico per alcune specie del genere Tricophyton: gli spettri MSP già presenti nel database e quelli aggiunti delle specie T. interdigitale e T. mentagrophytes raggruppano separatamente. Questo potrebbe spiegare le mis-identificazioni di T. interdigitale e T. mentagrophytes con T. tonsurans ottenute prima dell’implementazione del database. L’efficacia del sistema identificativo MALDI-TOF è stata anche dimostrata per microrganismi diversi da batteri e funghi per i quali la metodica originale è stata sviluppata. Sebbene tale sistema identificativo sia stato applicato con successo a Trichomonas vaginalis è stato necessario apportare modifiche nei parametri standard previsti per l’identificazione di batteri e funghi. Le interferenze riscontrate tra i profili proteici ottenuti per i due terreni utilizzati per la coltura di questo protozoo e per i ceppi di T. vaginalis hanno, infatti, reso necessario l’utilizzo di nuovi parametri per la creazione degli spettri di riferimento (MSP-Spectra). L’importanza dello sviluppo del nuovo metodo risiede nel fatto che è possibile identificare sulla base del profilo proteico (e non sulla base di singoli marcatori) microorganismi cresciuti su terreni complessi che potrebbero presentare picchi nell'intervallo di peso molecolare utilizzato a scopo identificativo: metaboliti, pigmenti e nutrienti presenti nel terreno possono interferire con il processo di cristallizzazione e portare ad un basso punteggio identificativo. Per T. vaginalis, in particolare, la “sottrazione” di picchi dovuti a molecole riconducibili al terreno di crescita utilizzato, è stata ottenuta escludendo dall'identificazione l'intervallo di peso molecolare compreso tra 3-6 kDa, permettendo la corretta identificazione di ceppi di isolamento clinico sulla base del profilo proteico. Tuttavia, l’elevata concentrazione di parassita richiesta (105 trofozoiti/ml) per una corretta identificazione, difficilmente ottenibile in vivo, ha impedito l’identificazione di ceppi di T. vaginalis direttamente in campioni clinici. L’approccio identificativo mediante individuazione di specifici marcatori proteici (secondo approccio identificativo) è stato provato ed adottato in questo studio per l’identificazione e la differenziazione di ceppi di Entamoeba histolytica (ameba patogena) ed Entamoeba dispar (ameba non patogena), specie morfologiacamente identiche e distinguibili solo mediante saggi molecolari (PCR) aventi come bersaglio il DNA-18S, che codifica per l’RNA della subunità ribosomiale minore. Lo sviluppo di tale applicazione ha consentito di superare l’impossibilità della creazione di una banca dati dedicata, a causa della complessità del materiale fecale di partenza e del terreno di coltura impiagato per l’isolamento, e di identificare 5 picchi proteici in grado di differenziare E. histolytica da E. dispar. In particolare, l’analisi statistica ha mostrato 2 picchi specifici per E. histolytica e 3 picchi specifici per E. dispar. L’assenza dei 5 picchi discriminanti trovati per E. histolytica e E. dispar nei profili dei 3 differenti terreni di coltura utilizzati in questo studio (terreno axenico LYI-S-2 e terreno di Robinson con e senza E. coli) permettono di considerare questi picchi buoni marcatori in grado di differenziare le due specie. La corrispondenza dei picchi con il PM di due specifiche proteine di E. histolytica depositate in letteratura (Amoebapore A e un “unknown putative protein” di E. histolytica ceppo di riferimento HM-1:IMSS-A) conferma la specificità dei picchi di E. histolytica identificati mediante analisi MALDI-TOF MS. Lo stesso riscontro non è stato possibile per i picchi di E. dispar in quanto nessuna proteina del PM di interesse è presente in GenBank. Tuttavia, va ricordato che non tutte le proteine E. dispar sono state ad oggi caratterizzate e depositate in letteratura. I 5 marcatori hanno permesso di differenziare 12 dei 13 ceppi isolati da campioni di feci e cresciuti in terreno di Robinson confermando i risultati ottenuti mediante saggio di Real-Time PCR. Per un solo ceppo di isolamento clinico di E. histolytica l’identificazione, confermata mediante sequenziamento della porzione 18S-rDNA, non è stata ottenuta mediante sistema MALDI-TOF MS in quanto non sono stati trovati né i picchi corrispondenti a E. histolytica né i picchi corrispondenti a E. dispar. Per questo ceppo è possibile ipotizzare la presenza di mutazioni geno/fenotipiche a livello delle proteine individuate come marcatori specifici per E. histolytica. Per confermare questa ipotesi sarebbe necessario analizzare un numero maggiore di ceppi di isolamento clinico con analogo profilo proteico. L’analisi condotta a diversi tempi di incubazione del campione di feci positivo per E. histolytica ed E. dipar ha mostrato il ritrovamento dei 5 picchi discriminanti solo dopo 12 ore dall’inoculo del campione nel terreno iniziale di Robinson. Questo risultato suggerisce la possibile applicazione del sistema MALDI-TOF MS per identificare ceppi di isolamento clinico di E. histolytica ed E. dipar nonostante la presenza di materiale fecale che materialmente può disturbare e rendere difficile l’interpretazione dello spettro ottenuto mediante analisi MALDI-TOF MS. Infine in questo studio è stata valutata l’applicabilità della tecnologia MALDI-TOF MS come saggio fenotipico rapido per la determinazione di ceppi produttori di carbapenemasi, verificando l'avvenuta idrolisi del meropenem (carbapeneme di riferimento utilizzato in questo studio) a contatto con i ceppi di riferimento e ceppi di isolamento clinico potenzialmente produttori di carbapenemasi dopo la messa a punto di un protocollo analitico dedicato. Il saggio di idrolisi del meropenem mediante MALDI-TOF MS ha dimostrato la presenza o l’assenza indiretta di carbapenemasi nei 3 ceppi di riferimento e nei 1219 (1185 Enterobacteriaceae e 34 non-Enterobacteriaceae) ceppi di isolamento clinico inclusi nello studio. Nessuna interferenza è stata riscontrata per i ceppi di Enterobacteriaceae variamente resistenti ai tre carbapenemi ma risultati non produttori di carbapenemasi mediante i saggi fenotipici comunemente impiegati nella diagnostica routinaria di laboratorio: nessuna idrolisi del farmaco è stata infatti osservata al saggio di idrolisi mediante MALDI-TOF MS. In un solo caso (ceppo di K. pneumoniae N°1135) è stato ottenuto un profilo anomalo in quanto presenti sia i picchi del farmaco intatto che quelli del farmaco idrolizzato. Per questo ceppo resistente ai tre carbapenemi saggiati, negativo ai saggi fenotipici per la presenza di carbapenemasi, è stata dimostrata la presenza del gene blaKPC mediante Real-Time PCR. Per questo ceppo si può ipotizzare la presenza di mutazioni a carico del gene blaKPC che sebbene non interferiscano con il suo rilevamento mediante PCR (Real-Time PCR positiva), potrebbero condizionare l’attività della proteina prodotta (Saggio di Hodge modificato e Test di Sinergia negativi) riducendone la funzionalità come dimostrato, mediante analisi MALDI-TOF MS, dalla presenza dei picchi relativi sia all’idrolisi del farmaco sia dei picchi relativi al farmaco intatto. Questa ipotesi dovrebbe essere confermata mediante sequenziamento del gene blaKPC e successiva analisi strutturale della sequenza amminoacidica deducibile. L’utilizzo della tecnologia MALDI-TOF MS per la verifica dell’avvenuta idrolisi del maropenem è risultato un saggio fenotipico indiretto in grado di distinguere, al pari del test di Hodge modificato impiegato comunemente nella routine diagnostica in microbiologia, un ceppo produttore di carbapenemasi da un ceppo non produttore sia per scopi diagnostici che per la sorveglianza epidemiologica. L’impiego del MALDI-TOF MS ha mostrato, infatti, diversi vantaggi rispetto ai metodi convenzionali (Saggio di Hodge modificato e Test di Sinergia) impiegati nella routine diagnostica di laboratorio i quali richiedono personale esperto per l’interpretazione del risultato e lunghi tempi di esecuzione e di conseguenza di refertazione. La semplicità e la facilità richieste per la preparazione dei campioni e l’immediata acquisizione dei dati rendono questa tecnica un metodo accurato e rapido. Inoltre, il metodo risulta conveniente dal punto di vista economico, con un costo totale stimato di 1,00 euro per ceppo analizzato. Tutte queste considerazioni pongono questa metodologia in posizione centrale in ambito microbiologico anche nel caso del rilevamento di ceppi produttori di carbapenemasi. Indipendentemente dall’approccio identificativo utilizzato, comparato con i metodi convenzionali il MALDI-TOF MS conferisce in molti casi un guadagno in termini di tempo di lavoro tecnico (procedura pre-analititca per la preparazione dei campioni) e di tempo di ottenimento dei risultati (procedura analitica automatizzata). Questo risparmio di tempo si accentua quando sono analizzati in contemporanea un maggior numero di isolati. Inoltre, la semplicità e la facilità richieste per la preparazione dei campioni e l’immediata acquisizione dei dati rendono questo un metodo di identificazione accurato e rapido risultando più conveniente anche dal punto di vista economico, con un costo totale di 0,50 euro (materiale consumabile) per ceppo analizzato. I risultati ottenuti dimostrano che la spettrometria di massa MALDI-TOF sta diventando uno strumento importante in microbiologia clinica e sperimentale, data l’elevata efficacia identificativa, grazie alla disponibilità sia di nuove banche dati commerciali sia di aggiornamenti delle stesse da parte di diversi utenti, e la possibilità di rilevare con successo anche se in modo indiretto le antibiotico-resistenze.
Resumo:
Depression has been identified as a risk factor for falls, and a change in balance ability over time has yet to be investigated. This study aimed to identify if, over a 3-year period, balance ability changed in 26 women who were on medication for depression, compared to 26 non-depressed women. The two groups were matched for age, number of co-morbidities, activity level, medications, and height. All participants were simultaneously enrolled in a larger, longitudinal study of ageing. Balance measures included the Functional Reach (FR) test, Lateral Reach (LR) test, Step Test (ST), Timed Up and Go, and the Modified Clinical Test of Sensory Integration and Balance, Unilateral Stance (ULS) and Limit of Stability (LOS) laboratory tests. Results showed a significant difference between the groups on ST, right ULS (eyes closed) and forward end point excursion of the LOS. There was no difference in the number of falls between groups. Analysis of the depressed group alone showed that right FR declined significantly and left and right LR tended towards decline, but not differently between groups. There was no between-group differences for these measures. There was no significant decline in non-depressed women for any measurement. Depressed women have less ability to maintain their balance than non-depressed women, and should be encouraged to participate in appropriate activities known to improve or maintain balance.
Resumo:
Abstract: Loss of central vision caused by age-related macular degeneration (AMD) is a problem affecting increasingly large numbers of people within the ageing population. AMD is the leading cause of blindness in the developed world, with estimates of over 600,000 people affected in the UK . Central vision loss can be devastating for the sufferer, with vision loss impacting on the ability to carry out daily activities. In particular, inability to read is linked to higher rates of depression in AMD sufferers compared to age-matched controls. Methods to improve reading ability in the presence of central vision loss will help maintain independence and quality of life for those affected. Various attempts to improve reading with central vision loss have been made. Most textual manipulations, including font size, have led to only modest gains in reading speed. Previous experimental work and theoretical arguments on spatial integrative properties of the peripheral retina suggest that ‘visual crowding’ may be a major factor contributing to inefficient reading. Crowding refers to the phenomena in which juxtaposed targets viewed eccentrically may be difficult to identify. Manipulating text spacing of reading material may be a simple method that reduces crowding and benefits reading ability in macular disease patients. In this thesis the effect of textual manipulation on reading speed was investigated, firstly for normally sighted observers using eccentric viewing, and secondly for observers with central vision loss. Test stimuli mimicked normal reading conditions by using whole sentences that required normal saccadic eye movements and observer comprehension. Preliminary measures on normally-sighted observers (n = 2) used forced-choice procedures in conjunction with the method of constant stimuli. Psychometric functions relating the proportion of correct responses to exposure time were determined for text size, font type (Lucida Sans and Times New Roman) and text spacing, with threshold exposure time (75% correct responses) used as a measure of reading performance. The results of these initial measures were used to derive an appropriate search space, in terms of text spacing, for assessing reading performance in AMD patients. The main clinical measures were completed on a group of macular disease sufferers (n=24). Firstly, high and low contrast reading acuity and critical print size were measured using modified MNREAD test charts, and secondly, the effect of word and line spacing was investigated using a new test, designed specifically for this study, called the Equal Readability Passages (ERP) test. The results from normally-sighted observers were in close agreement with those from the group of macular disease sufferers. Results show that: (i) optimum reading performance was achieved when using both double line and double word spacing; (ii) the effect of line spacing was greater than the effect of word spacing (iii) a text size of approximately 0.85o is sufficiently large for reading at 5o eccentricity. In conclusion, the results suggest that crowding is detrimental to reading with peripheral vision, and its effects can be minimized with a modest increase in text spacing.
Resumo:
Psychologists have studied self-recognition in human infants as an indication of self-knowledge (Amsterdam, 1972) and the development of abstract thought processes. Gallup (1970) modified the mark test used in human infant work to examine if nonhuman primates showed similar evidence of mirror self-recognition. Chimpanzees (Pan troglodytes) and orangutans (Pongo pygmnaeus) pass the mirror self-recognition test with limited mirror training or exposure. Other species of primates, such as gorillas and monkeys, have not passed the mirror test, despite extensive mirror exposure and training (Gallup, 1979). This project examined a gorilla (G. gorilla gorilla) named Otto in the traditional mark test. Using the modified mark-test, there were more incidents of touching the marked area while Otto was in front of the mirror than when he was not in front of the mirror. These results indicated that Otto was able to show some evidence of selfawareness.
Resumo:
INTRODUCTION: The pregnancy and childbirth cause many changes in a woman's life, whether physical, hormonal, emotional or social. Such changes may affect the postural balance and the quality of life of women in pregnancy and may persist after delivery. To analyze changes in postural balance and quality of life in women in pregnancy and postpartum. METHODS: This study consisted of 47 women participants of the Course for Pregnant Women of the Department of Physical Therapy at UFRN, evaluated during pregnancy (2° or 3° trimester) and in the period 1-8 months postpartum. In all participants was evaluated the postural balance, the Balance Master® in five specific tests: (1) Modified Clinical Test of Sensory Interaction on Balance-MCTSIB; (2) Rhythmic Weight Shift Test - RWS (3) unilateral stance - US, (4) Sit to Stand - STS, and (5) Walk Across - WA. The quality of life (QoL) was assessed by applying the Quality Score of life Ferrans & Powers (IQVFP), both during pregnancy and in the postpartum period. For statistical analysis we used the Statistical Package for Social Sciences software for Personal Computer- SPSS (version 20.0), applying the tests: Shapiro-Wilk to assess the normality of the data; Chi-square to analyze the frequency of postural balance changes in the two groups of pregnancy and postpartum in both groups; McNemar test to analyze balance disorders frequency of related samples in the two time points; to compare the behavior of postural balance during pregnancy and postpartum, and to compare the QoL between the periods, we used the Wilcoxon test; and yet, the MannWhitney test to compare the QoL scores in the two groups of pregnancy and postpartum in both groups. We adopted p-value <0.05. RESULTS: Comparing the postural balance during pregnancy and postpartum in MSTSIB test has statistical difference in unstable surface with closed eyes (p=0.001) and in the US test, the speed of oscillation with right leg with eyes closed (p=0,03). Quality of life, there was statistical difference between the scores only among postpartum groups, the family domain (p=0.03); and to comparing pregnancy and postpartum in domain health and operation (p=0.02) and the Socioeconomic domain (p=0.01). CONCLUSIONS: It was observed that the balance changes present during pregnancy persist postpartum, and the quality of life is considered good by women, both during pregnancy and postpartum.
Resumo:
Background: The emergence of Enterobacteriaceae harboring IMP-4 or IMP-8 carbapenemases is rare. We report an occurrence of Enterobacteriaceae harboring IMP-4 or IMP-8 carbapenemases in a Chinese tertiary care hospital from November 2010 to December 2012. Methods: The clinical characteristics of 30 patients were described. The genetic relationship of isolates was determined by pulsed-field gel electrophoresis (PFGE). Carbapenemases were detected by modified Hodge test (MHT) and polymerase chain reactions (PCRs). Amplicons were sequenced and blasted to determine the genotype. Results: Most infected patients were from intensive care unit and had complex and serious underlying illnesses requiring mechanical ventilation. PFGE revealed that Klebsiella pneumoniae showed two major PFGE types. Two Klebsiella oxytoca had an indistinguishable PFGE pattern, while four Enterobacter cloacae were different strains. The sequencing studies showed Enterobacteriaceae harboring IMP-4 or IMP-8 carbapenemase in the 23 infected patients. The majority of patients had infections with the carbapenemase-producing Enterobacteriaceae (CPE) strain, most were successfully treated with a range of antibiotics and discharged. Conclusion: It is important to maintain a high index of suspicion to screen for carbapenemase-producing Enterobacteriaceae strains. Rapid identification of these strains and implementation of stringent procedures are the key to prevent major outbreaks in a hospital setting. Keywords:
Resumo:
Toxoplasma gondii (T. gondii) is one of the most successful parasites in the world because of its capability of infecting all warm-blooded animals. It has been reported that up to one third of the world population is infected with this parasite. Chickens are recognized as good indicators of the environmental T. gondii oocysts contamination because they obtain food from the ground. Thus, the prevalence of T. gondii in chicken provides more insight related to public health concern from T. gondii. Previous studies have shown a high isolation rate from free-range chickens raised in the United States. The objectives of this study were to evaluate the microbial safety and infection of T. gondii in free-range chickens available at the grocery stores and farms for the consumers to purchase and genotype T. gondii isolates. Chicken hearts were obtained from the local markets and also from the farms raising free- range chickens. Heart juice was obtained from cavities of each heart. Modified agglutination test (MAT) for detection of IgG antibodies was conducted with those heart juice samples with titer of 1:5, 1:25, and 1: 100. Each seropositive heart was pepsin digested and bioassayed into a group of two mice. Six weeks post inoculation (p.i.) mice were bled and euthanized to examine the infection of T. gondii. In addition, multiplex multilocus nested PCR-RFLP was performed to genetically characterize T. gondii isolates with eleven PCR-RFLP markers including SAG1, SAG2, altSAT2, SAG3, BTUB, GRA6, c22-8, c29-a, L358, PK1, and Apico. One hundred fifty from a total of 997 samples (15.0%) were found seropositive for T. gondii. No viable T. gondii was isolated from chicken hearts that were sampled. A total of four genotypes were identified, including one new genotype and three previously identified genotypes. The results suggest that T. gondii oocysts could present in the environment and infect the food animals. T. gondii prevalence in chicken hearts could reflect the environmental contamination of T. gondii and prevalence information can be used to manage T. gondii infection risk.
Resumo:
Dissertação (mestrado)—Universidade de Brasília, Faculdade de Tecnologia, Departamento de Engenharia Civil e Ambiental, 2016.
Resumo:
Toxoplasmosis is an important parasitic zoonosis with a worldwide distribution, being the parasitic disease with the highest occurrence in Europe. Wild boar has an important role in the epidemiological cycle of Toxoplasma gondii as an intermediate host, that can potentially infect humans when the meat is consumed raw or undercooked. The purpose of this work was to determine the presence of antibodies to T. gondii in serum of hunted wild boar. During the hunting season 2011/2012, sera samples were collected from 97 wild boar and tested for IgG antibodies to T. gondii, using the modified agglutination test. Twenty out of the 97 wild boar (20.6%) were seropositive for T. gondii IgG antibodies. Multivariate logistic regression analysis showed that males and older animals were associated with T. gondii seropositivity. These results show that T. gondii has an important presence in wild boar population from Portugal, suggesting a potential zoonotic risk for humans when wild boar meat or meat products are consumed raw or undercooked.
Resumo:
Toxoplasmosis is a global zoonosis caused by the protozoan parasite Toxoplasma gondii. Detection of antibodies to T. gondii in serum samples from hunted animals may represent a key step for public health protection. It is also important to assess the circulation of this parasite in wild boar population. However, in hunted animals, collection of blood is not feasible and meat juice may represent an alternative sample. The purpose of the present study was to evaluate heart meat juice of hunted wild boars as an alternative sample for post-mortem detection of antibodies to T. gondii by modified agglutination test (MAT). The agreement beyond chance between results from meat juice assessed with Cohen’s kappa coefficient revealed that the 1:20 meat juice dilution provided the highest agreement. McNemars’s test further revealed 1:10 as the most suitable meat juice dilution, as the proportion of positive paired samples (serum and meat juice from the same animal) did not differ at this dilution. All together, these results suggest a reasonable accuracy of heart meat juice to detect antibodies to T. gondii by MAT and support it as an alternative sample in post-mortem analysis in hunted wild boars.
Resumo:
Projeto de Graduação apresentado à Universidade Fernando Pessoa como parte dos requisitos para obtenção do grau de Licenciado em Fisioterapia
Resumo:
Projeto de Graduação apresentado à Universidade Fernando Pessoa como parte dos requisitos para obtenção do grau de Licenciado em Fisioterapia
Resumo:
Objectives. To investigate the test-retest stability of a standardized version of Nelson's (1976) Modified Card Sorting Test (MCST) and its relationships with demographic variables in a sample of healthy older adults. Design. A standard card order and administration were devised for the MCST and administered to participants at an initial assessment, and again at a second session conducted a minimum of six months later in order to examine its test-retest stability. Participants were also administered the WAIS-R at initial assessment in order to provide a measure of psychometric intelligence. Methods. Thirty-six (24 female, 12 male) healthy older adults aged 52 to 77 years with mean education 12.42 years (SD = 3.53) completed the MCST on two occasions approximately 7.5 months (SD = 1.61) apart. Stability coefficients and test-retest differences were calculated for the range of scores. The effect of gender on MCST performance was examined. Correlations between MCST scores and age, education and WAIS-R IQs were also determined. Results. Stability coefficients ranged from .26 for the percent perseverative errors measure to .49 for the failure to maintain set measure. Several measures were significantly correlated with age, education and WAIS-R IQs, although no effect of gender on MCST performance was found. Conclusions. None of the stability coefficients reached the level required for clinical decision making. The results indicate that participants' age, education, and intelligence need to be considered when interpreting MCST performance. Normative studies of MCST performance as well as further studies with patients with executive dysfunction are needed.