980 resultados para Logistica layout


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Uno dei problemi più diffusi, nell'ambito della logistica, è rappresentato dai costi di trasporto. La gestione dei flussi merci, l'approvvigionamento dei clienti, e la relativa pianifcazione della movimentazione dei veicoli, hanno incidenze notevoli sui costi di gestione aziendali, i quali vengono stimati mediamente nel 45% dei costi logistici. A ragione di questo, sono sempre di più le aziende che ricorrono all'impiego di uffici dedicati alla pianifcazione delle consegne e la gestione dei trasporti in generale. Sebbene le voci di bilancio relative al trasporto raggiungano cifre rilevanti, fno al 4% del fatturato annuo, il tema della pianifcazione viene spesso sottovalutato. Infatti la soluzione a problemi di pianifcazione e monitoraggio dei costi, è spesso demandata a procedure manuali senza supporto informatico. Nasce da qui l'esigenza di proporre uno strumento informatico che supporti gli addetti preposti alla pianifcazione, sviluppando un sistema che copra esigenze di pianifcazione dei viaggi, controllo e consuntivazione dei costi di trasporto, e monitoraggio dei mezzi in tempo reale. La proposta di Gesp srl, Geographic Information Systems, azienda italiana che opera da anni nel campo delle applicazioni software geo-spaziali, prende il nome di Nuovo Sistema Trasporti, o più semplicemente, NST. In quest'ambito prende corpo questa tesi, la quale si pone l'obiettivo di illustrare le fasi di nascita, analisi, progettazione e sviluppo di un software generico per il supporto alla logistica. Saranno così analizzati: le problematiche affrontate nella fase di defnizione, e kick-off (avvio), del progetto, il problema del routing, o Vehicle Routing Problem e le tecniche di Ricerca Operativa che vengono applicate per la sua risoluzione; le moderne metodologie di gestione e sviluppo di un software; l'architettura e le tecnologie impiegate per la distribuzione dell'applicativo.

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La movimentazione delle materie prime, degli intermedi e dei prodotti finali all’interno di una raffineria avviene attraverso una struttura logistica che prevede la ricezione delle materie prime, i trasferimenti delle sostanze tra le diverse unità produttive, la spedizione dei prodotti finiti. La distribuzione dei fluidi avviene su vie di tubazioni (pipe rack e trincee) che si possono articolare su un’ampia porzione di territorio, in prossimità di impianti, strade ed altri centri nevralgici. La perdita di contenimento accidentale dalle tubazioni può costituire un elemento di rischio di difficile gestione, proprio per la diffusione dei percorsi su un’area di vaste dimensioni. Il presente lavoro di tesi, svolto presso lo studio ICARO s.r.l. di Cortona, si propone di effettuare l’analisi del rischio dovuto al trasferimento dei fluidi all’interno di una raffineria, valutando la frequenza e la distribuzione spaziale degli effetti degli scenari incidentali finali che possono avere luogo in caso di rilascio. Le tubazioni prese in esame sono quelle di maggior impatto dal punto di vista del rischio a causa della pericolosità della sostanza trasferita e della vicinanza del percorso a punti nevralgici all’interno dello stabilimento; sulla base di questo criterio sono state analizzate le tubazioni per il trasferimento di GPL, H2S e benzina. I risultati ottenuti consentono di identificare soluzioni per l’ottimizzazione del layout della raffineria e costituiscono, più in generale, uno strumento analitico di supporto alle modifiche progettuali. L’elaborato è strutturato come segue. Nel Capitolo 1 è riportata la descrizione della raffineria e delle linee di interconnessione selezionate ai fini dello studio. Nel Capitolo 2 vengono identificate le tipologie più rappresentative di perdita di contenimento dalle linee e ne viene stimata la frequenza di accadimento. Nel Capitolo 3 viene illustrata una metodologia per la stima della probabilità di innesco che tiene in considerazione la circolazione di automezzi nelle strade interne della raffineria. Nel Capitolo 4 vengono esaminati, confrontati e selezionati i vari tipi di modelli di rilascio presenti nel package di simulazione Phast Professional 7.1 in vista della loro applicazione alle perdite dalle linee. Nel Capitolo 5 è riportato il calcolo delle frequenze di accadimento degli scenari incidentali finali, mentre nel Capitolo 6 sono illustrati i risultati relativi alla valutazione delle conseguenze. Nel Capitolo 7 viene effettuato lo studio dell’effetto domino, sviluppato in accordo ad un approccio metodologico innovativo. Infine nel Capitolo 8 vengono riportate alcune considerazioni finali.

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Progetto di ottimizzazione dei trasporti da fornitori esterni presso la Kverneland Group Ravenna con l'obiettivo di valutare, attraverso una simulazione, la possibilità di introdurre un maggior livello di strutturazione nella logistica inbound. Il lavoro contiene inoltre la valutazione della convenienza dell'azienda a terziarizzare la gestione dei trasporti a un'azienda esterna.

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Analisi dei costi di esercizio dell'impianto Romagna Compost di Cesena e ottimizzazione della logistica dei trasporti in uscita. Calcolo dell'incidenza della qualità della materia prima in ingresso sui costi di smaltimento.

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La tesi tratta il tema dell'impatto ambientale della logistica distributiva della filiera globale dell'olio alimentare. Sono presentati i tratti salienti del mercato dell'olio: produttori, consumatori e packaging per l'olio. Si affronta il concetto di Green Logistics e le categorie chimiche inquinanti per la valutazione dell'impatto ambientale della filiera. Il caso analizzato riguarda la logistica di un'azienda italiana produttrice e distributrice di olio. Sono presentati e simulati degli scenari alternativi all'organizzazione logistica distributiva di tale azienda per eventuali migliorie maggiormente ecosostenibili.

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Il contributo di questo lavoro è stata la realizzazione di un motore di layout specializzato per il testo a fronte basato su paradigma dichiarativo chiamato Sider, che permette all'utente di generare automaticamente layout a fronte anche complessi specificando direttamente le regole da utilizzare per l'allineamento, riducendo drasticamente i problemi legati agli approcci tradizionali. La scelta di seguire un approccio dichiarativo, è stata dettata dal fatto che è il paradigma che permette di ottenere il miglior compromesso tra automatizzazione del layout e interazione utente poiché per natura stessa del testo a fronte l'intervento umano non è totalmente eliminabile.

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Software visualizations can provide a concise overview of a complex software system. Unfortunately, as software has no physical shape, there is no `natural' mapping of software to a two-dimensional space. As a consequence most visualizations tend to use a layout in which position and distance have no meaning, and consequently layout typically diverges from one visualization to another. We propose an approach to consistent layout for software visualization, called Software Cartography, in which the position of a software artifact reflects its vocabulary, and distance corresponds to similarity of vocabulary. We use Latent Semantic Indexing (LSI) to map software artifacts to a vector space, and then use Multidimensional Scaling (MDS) to map this vector space down to two dimensions. The resulting consistent layout allows us to develop a variety of thematic software maps that express very different aspects of software while making it easy to compare them. The approach is especially suitable for comparing views of evolving software, as the vocabulary of software artifacts tends to be stable over time. We present a prototype implementation of Software Cartography, and illustrate its use with practical examples from numerous open-source case studies.

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Effective techniques for organizing and visualizing large image collections are in growing demand as visual search gets increasingly popular. iMap is a treemap representation for visualizing and navigating image search and clustering results based on the evaluation of image similarity using both visual and textual information. iMap not only makes effective use of available display area to arrange images but also maintains stable update when images are inserted or removed during the query. A key challenge of using iMap lies in the difficult to follow and track the changes when updating the image arrangement as the query image changes. For many information visualization applications, showing the transition when interacting with the data is critically important as it can help users better perceive the changes and understand the underlying data. This work investigates the effectiveness of animated transition in a tiled image layout where the spiral arrangement of the images is based on their similarity. Three aspects of animated transition are considered, including animation steps, animation actions, and flying paths. Exploring and weighting the advantages and disadvantages of different methods for each aspect and in conjunction with the characteristics of the spiral image layout, we present an integrated solution, called AniMap, for animating the transition from an old layout to a new layout when a different image is selected as the query image. To smooth the animation and reduce the overlap among images during the transition, we explore different factors that might have an impact on the animation and propose our solution accordingly. We show the effectiveness of our animated transition solution by demonstrating experimental results and conducting a comparative user study.

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Software visualizations can provide a concise overview of a complex software system. Unfortunately, since software has no physical shape, there is no “natural“ mapping of software to a two-dimensional space. As a consequence most visualizations tend to use a layout in which position and distance have no meaning, and consequently layout typical diverges from one visualization to another. We propose a consistent layout for software maps in which the position of a software artifact reflects its \emph{vocabulary}, and distance corresponds to similarity of vocabulary. We use Latent Semantic Indexing (LSI) to map software artifacts to a vector space, and then use Multidimensional Scaling (MDS) to map this vector space down to two dimensions. The resulting consistent layout allows us to develop a variety of thematic software maps that express very different aspects of software while making it easy to compare them. The approach is especially suitable for comparing views of evolving software, since the vocabulary of software artifacts tends to be stable over time.

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A recent study by Rozvany and Sokól discussed an important topic in structural design: the allowance for support costs in the optimization process. This paper examines a frequently used kind of support —that of simple foundation with horizontal reaction by friction— that appears no covered for the Authors’ approach. A simple example is examined to illustrate the case and to apply the Authors’ method and the standard design method.

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Beghini et al (Struct Multidisc Optim doi:10.1007/s00158-013-1030-6, 2013) have published a very interesting paper arriving to practically the same nearly optimal solutions for the so named “bridge prob- lem” that the Writers published a year before, but using an alternative and remarkable approach to the problem. In spite of this general agreement, the Writers think that some details of the paper can be improved and there are results that can be given a clear and mean- ingful interpretation thanks to an old and practically unknown theorem on optimal slenderness.

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Some would argue that there is a need for the traditional lecture format to be rethought in favour of a more active approach. However, this must form part of a bipartite strategy, considered in conjunction with the layout of any new space to facilitate alternative learning and teaching methods. With this in mind, this paper begins to examine the impact of the learning environment on the student learning experience, specifically focusing on students studying on the Architectural Technology and Management programme at Ulster University. The aim of this study is two-fold: to increase understanding of the impact of learning space layout, by taking a student centered approach; and to gain an appreciation of how technology can impact upon the learning space. The study forms part of a wider project being undertaken at Ulster University known as the Learning Landscape Transition Project, exploring the relationship between learning, teaching and space layout. Data collection was both qualitative and quantitative, with use of a case study supported by a questionnaire based on attitudinal scaling. A focus group was also used to further analyse the key trends resulting from the questionnaire. The initial results suggest that the learning environment, and the technology within it, can not only play an important part in the overall learning experience of the student, but also assist with preparation for the working environment to be experienced in professional life.