1000 resultados para Guerras púnicas, 264-146 a.C.


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We demonstrate that during inflammatory responses the nuclear factor kappa B (NF-kappa B) induces the synthesis of melatonin by macrophages and that macrophage-synthesized melatonin modulates the function of these professional phagocytes in an autocrine manner. Expression of a DsRed2 fluorescent reporter driven by regions of the aa-nat promoter, that encodes the key enzyme involved in melatonin synthesis (arylalkylamine-N-acetyltransferase), containing one or two upstream kappa B binding sites in RAW 264.7 macrophage cell lines was repressed when NF-kappa B activity was inhibited by blocking its nuclear translocation or its DNA binding activity or by silencing the transcription of the RelA or c-Rel NF-kappa B subunits. Therefore, transcription of aa-nat driven by NF-kappa B dimers containing RelA or c-Rel subunits mediates pathogen-associated molecular patterns (PAMPs) or pro-inflammatory cytokine-induced melatonin synthesis in macrophages. Furthermore, melatonin acts in an autocrine manner to potentiate macrophage phagocytic activity, whereas luzindole, a competitive antagonist of melatonin receptors, decreases macrophage phagocytic activity. The opposing functions of NF-kappa B in the modulation of AA-NAT expression in pinealocytes and macrophages may represent the key mechanism for the switch in the source of melatonin from the pineal gland to immune-competent cells during the development of an inflammatory response.

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In order to assess the contribution of different parenteral routes as risk exposure to the hepatitis C virus (HCV), samples from nine surveys or cross-sectional studies conducted in two Brazilian inland regions were pooled, including a total of 3,910 subjects. Heterogeneity among the study results for different risk factors was tested and the results were shown to be homogeneous. Anti-HCV antibodies were observed in 241 individuals, of which 146 (3.7%, 95% CI?=?3.24.4) had HCV exposure confirmed by immunoblot analysis or PCR test. After adjustment for relevant variables, a correlation between confirmed HCV exposure and injection drug use, tattooing, and advance age was observed. In a second logistic model that included exposures not searched in all nine studies, a smaller sample was analyzed, revealing an independent HCV association with past history of surgery and males who have sex with other males, in addition to repeated injection drug use. Overall, these analyses corroborate the finding that injection drug use is the main risk factor for HCV exposure and spread, in addition to other parenteral routes. J. Med. Virol. 84:756762, 2012. (C) 2012 Wiley Periodicals, Inc.

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INDICE INTRODUZIONE 1 1. DESCRIZIONE DEL SISTEMA COSTRUTTIVO 5 1.1 I pannelli modulari 5 1.2 Le pareti tozze in cemento armato gettate in opera realizzate con la tecnologia del pannello di supporto in polistirene 5 1.3 La connessione tra le pareti e la fondazione 6 1.4 Le connessioni tra pareti ortogonali 7 1.5 Le connessioni tra pareti e solai 7 1.6 Il sistema strutturale così ottenuto e le sue caratteristiche salienti 8 2. RICERCA BIBLIOGRAFICA 11 2.1 Pareti tozze e pareti snelle 11 2.2 Il comportamento scatolare 13 2.3 I muri sandwich 14 2.4 Il “ferro-cemento” 15 3. DATI DI PARTENZA 19 3.1 Schema geometrico - architettonico definitivo 19 3.2 Abaco delle sezioni e delle armature 21 3.3 Materiali e resistenze 22 3.4 Valutazione del momento di inerzia delle pareti estese debolmente armate 23 3.4.1 Generalità 23 3.4.2 Caratteristiche degli elementi provati 23 3.4.3 Formulazioni analitiche 23 3.4.4 Considerazioni sulla deformabilità dei pannelli debolmente armati 24 3.4.5 Confronto tra rigidezze sperimentali e rigidezze valutate analiticamente 26 3.4.6 Stima di un modulo elastico equivalente 26 4. ANALISI DEI CARICHI 29 4.1 Stima dei carichi di progetto della struttura 29 4.1.1 Stima dei pesi di piano 30 4.1.2 Tabella riassuntiva dei pesi di piano 31 4.2 Analisi dei carichi da applicare in fase di prova 32 4.2.1 Pesi di piano 34 4.2.2 Tabella riassuntiva dei pesi di piano 35 4.3 Pesi della struttura 36 4.3.1 Ripartizione del carico sulle pareti parallele e ortogonali 36 5. DESCRIZIONE DEL MODELLO AGLI ELEMENTI FINITI 37 5.1 Caratteristiche di modellazione 37 5.2 Caratteristiche geometriche del modello 38 5.3 Analisi dei carichi 41 5.4 Modello con shell costituite da un solo layer 43 5.4.1 Modellazione dei solai 43 5.4.2 Modellazione delle pareti 44 5.4.3 Descrizione delle caratteristiche dei materiali 46 5.4.3.1 Comportamento lineare dei materiali 46 6. ANALISI DEL COMPORTAMENTO STATICO DELLA STRUTTURA 49 6.1 Azioni statiche 49 6.2 Analisi statica 49 7. ANALISI DEL COMPORTAMENTO DINAMICO DELLA STRUTTURA 51 7.1 Determinazione del periodo proprio della struttura con il modello FEM 51 7.1.1 Modi di vibrare corrispondenti al modello con solai e pareti costituiti da elementi shell 51 7.1.1.1 Modi di vibrare con modulo pari a E 51 7.1.1.2 Modi di vibrare con modulo pari a 0,5E 51 7.1.1.3 Modi di vibrare con modulo pari a 0,1E 51 7.1.2 Modi di vibrare corrispondenti al modello con solai infinitamente rigidi e pareti costituite da elementi shell 52 7.1.2.1 Modi di vibrare con modulo pari a E 52 7.1.2.2 Modi di vibrare con modulo pari a 0,5E 52 7.1.2.3 Modi di vibrare con modulo pari a 0,1E: 52 7.1.3 Modi di vibrare corrispondenti al modello con solai irrigiditi con bielle e pareti costituite da elementi shell 53 7.1.3.1 Modi di vibrare con modulo pari a E 53 7.1.3.2 Modi di vibrare con modulo pari a 0,5E 53 7.1.3.3 Modi di vibrare con modulo pari a 0,1E 53 7.2 Calcolo del periodo proprio della struttura assimilandola ad un oscillatore semplice 59 7.2.1 Analisi svolta assumendo l’azione del sisma in ingresso in direzione X-X 59 7.2.1.1 Analisi svolta assumendo il modulo elastico E pari a 300000 Kg/cm2 59 7.2.1.1.1 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H e modulo elastico assunto pari ad E 59 7.2.1.1.2 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H e modulo elastico assunto pari ad E 61 7.2.1.1.3 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H, modulo elastico assunto pari ad E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 63 7.2.1.1.4 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H, modulo elastico assunto pari ad E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 66 7.2.1.2 Analisi svolta assumendo il modulo elastico E pari a 150000 Kg/cm2 69 7.2.1.2.1 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H e modulo elastico assunto pari a 0,5E 69 7.2.1.2.2 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H e modulo elastico assunto pari a 0,5E 71 7.2.1.2.3 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H, modulo elastico assunto pari a 0,5 E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 73 7.2.1.2.4 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H, modulo elastico assunto pari a 0,5 E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 76 7.2.1.3 Analisi svolta assumendo il modulo elastico E pari a 30000 Kg/cm2 79 7.2.1.3.1 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H e modulo elastico assunto pari a 0,1E 79 7.2.1.3.2 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H e modulo elastico assunto pari a 0,1E 81 7.2.1.3.3 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H, modulo elastico assunto pari a 0,1E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 83 7.2.1.3.4 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H, modulo elastico assunto pari a 0,1E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 86 7.2.2 Analisi svolta assumendo l’azione del sisma in ingresso in direzione Y-Y 89 7.2.2.1 Analisi svolta assumendo il modulo elastico E pari a 300000 Kg/cm2 89 7.2.2.1.1 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H e modulo elastico assunto pari ad E 89 7.2.2.1.2 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H e modulo elastico assunto pari ad E 91 7.2.2.1.3 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H, modulo elastico assunto pari ad E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 93 7.2.2.1.4 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H, modulo elastico assunto pari ad E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 98 7.2.2.1.5 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H e modulo elastico assunto pari ad E 103 7.2.2.1.6 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H e modulo elastico assunto pari ad E 105 7.2.2.1.7 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H, modulo elastico assunto pari ad E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 107 7.2.2.1.8 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H, modulo elastico assunto pari ad E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 112 7.2.2.2 Analisi svolta assumendo il modulo elastico E pari a 150000 Kg/cm2 117 7.2.2.2.1 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H e modulo elastico assunto pari a 0,5E 117 7.2.2.2.2 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H e modulo elastico assunto pari a 0,5E 119 7.2.2.2.3 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H, modulo elastico assunto pari a 0,5 E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 121 7.2.2.2.4 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H, modulo elastico assunto pari a 0,5 E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 126 7.2.2.2.5 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H e modulo elastico assunto pari a 0,5 E 131 7.2.2.2.6 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H e modulo elastico assunto pari ad E 133 7.2.2.2.7 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H, modulo elastico assunto pari a 0,5E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 135 7.2.2.2.8 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H, modulo elastico assunto pari a 0,5E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 140 7.2.2.3 Analisi svolta assumendo il modulo elastico E pari a 30000 Kg/cm2 145 7.2.2.3.1 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H e modulo elastico assunto pari a 0,1E 145 7.2.2.3.2 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H e modulo elastico assunto pari a 0,1E 147 7.2.2.3.3 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H, modulo elastico assunto pari a 0,1E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 149 7.2.2.3.4 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H, modulo elastico assunto pari a 0,1E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 154 7.2.2.3.5 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H e modulo elastico assunto pari a 0,1 E 159 7.2.2.3.6 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H e modulo elastico assunto pari ad E 161 7.2.2.3.7 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 2/3 H, modulo elastico assunto pari a 0,1E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 163 7.2.2.3.8 Determinazione del periodo proprio della struttura considerando la massa complessiva concentrata a 1/2 H, modulo elastico assunto pari a 0,1E, e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari” delle pareti parallele all’azione del sisma 168 7.3 Calcolo del periodo proprio della struttura approssimato utilizzando espressioni analitiche 174 7.3.1 Approssimazione della struttura ad una mensola incastrata di peso Q=ql avente un peso P gravante all’estremo libero 174 7.3.1.1 Riferimenti teorici: sostituzione di masse distribuite con masse concentrate 174 7.3.1.2 Applicazione allo specifico caso di studio in esame con modulo elastico E=300000 kg/cm2 177 7.3.1.3 Applicazione allo specifico caso di studio in esame con modulo elastico E=30000 kg/cm2 179 7.3.2 Approssimazione della struttura ad una mensola incastrata alla base, di peso Q=ql, avente un peso P gravante all’estremo libero e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari”delle pareti parallele all’azione del sisma 181 7.3.2.1 Applicazione allo specifico caso di studio in esame con modulo elastico E=300000 kg/cm2 181 7.3.2.2 Applicazione allo specifico caso di studio in esame con modulo elastico E=30000 kg/cm2 186 7.3.3 Approssimazione della struttura ad un portale avente peso Qp = peso di un piedritto, Qt=peso del traverso e un peso P gravante sul traverso medesimo 191 7.3.3.1 Riferimenti teorici: sostituzione di masse distribuite con masse concentrate 191 7.3.3.2 Applicazione allo specifico caso di studio in esame con modulo ellastico E=300000 kg/cm2 192 7.3.3.3 Applicazione allo specifico caso di studio in esame con modulo ellastico E=30000 kg/cm2 194 7.3.4 Approssimazione della struttura ad un portale di peso Qp = peso di un piedritto, Qt=peso del traverso e avente un peso P gravante sul traverso medesimo e struttura resistente costituita dai soli “maschi murari”delle pareti parallele all’azione del sisma 196 7.3.4.1 Applicazione allo specifico caso di studio in esame con modulo elastico E=300000 kg/cm2 196 7.3.4.2 Applicazione allo specifico caso di studio in esame con modulo elastico E=30000 kg/cm2 201 7.3.5 Approssimazione della struttura ad una mensola incastrata di peso Q=ql avente le masse m1,m2....mn concentrate nei punti 1,2….n 206 7.3.5.1 Riferimenti teorici: metodo approssimato 206 7.3.5.2 Applicazione allo specifico caso di studio in esame con modulo elastico E=300000 kg/cm2 207 7.3.5.3 Applicazione allo specifico caso di studio in esame con modulo elastico E=30000 kg/cm2 209 7.3.6 Approssimazione della struttura ad un telaio deformabile con tavi infinitamente rigide 211 7.3.6.1 Riferimenti teorici: vibrazioni dei telai 211 7.3.6.2 Applicazione allo specifico caso di studio in esame con modulo elastico E=300000 kg/cm2 212 7.3.6.3 Applicazione allo specifico caso di studio in esame con modulo elastico E=30000 kg/cm2 215 7.3.7 Approssimazione della struttura ad una mensola incastrata di peso Q=ql avente masse m1,m2....mn concentrate nei punti 1,2….n e studiata come un sistema continuo 218 7.3.7.1 Riferimenti teorici: metodo energetico; Masse ripartite e concentrate; Formula di Dunkerley 218 7.3.7.1.1 Il metodo energetico 218 7.3.7.1.2 Masse ripartite e concentrate. Formula di Dunkerley 219 7.3.7.2 Applicazione allo specifico caso di studio in esame con modulo elastico E=300000 kg/cm2 221 7.3.7.3 Applicazione allo specifico caso di studio in esame con modulo elastico E=30000 kg/cm2 226 7.4 Calcolo del periodo della struttura approssimato mediante telaio equivalente 232 7.4.1 Dati geometrici relativi al telaio equivalente e determinazione dei carichi agenti su di esso 232 7.4.1.1 Determinazione del periodo proprio della struttura assumendo diversi valori del modulo elastico E 233 7.5 Conclusioni 234 7.5.1 Comparazione dei risultati relativi alla schematizzazione dell’edificio con una struttura ad un grado di libertà 234 7.5.2 Comparazione dei risultati relativi alla schematizzazione dell’edificio con una struttura a più gradi di libertà e a sistema continuo 236 8. ANALISI DEL COMPORTAMENTO SISMICO DELLA STRUTTURA 239 8.1 Modello con shell costituite da un solo layer 239 8.1.1 Analisi dinamica modale con spettro di risposta avente un valore di PGA pari a 0,1g 239 8.1.1.1 Generalità 239 8.1.1.2 Sollecitazioni e tensioni sulla sezione di base 242 8.1.1.2.1 Combinazione di carico ”Carichi verticali più Spettro di Risposta scalato ad un valore di PGA pari a 0,1g” 242 8.1.1.2.2 Combinazione di carico ”Spettro di Risposta scalato ad un valore di 0,1g di PGA” 245 8.1.1.3 Spostamenti di piano 248 8.1.1.4 Accelerazioni di piano 248 8.1.2 Analisi Time-History lineare con accelerogramma caratterizzato da un valore di PGA pari a 0,1g 249 8.1.2.1 Generalità 249 8.1.2.2 Sollecitazioni e tensioni sulla sezione di base 251 8.1.2.2.1 Combinazione di carico ” Carichi verticali più Accelerogramma agente in direzione Ye avente una PGA pari a 0,1g” 251 8.1.2.2.2 Combinazione di carico ” Accelerogramma agente in direzione Y avente un valore di PGA pari a 0,1g ” 254 8.1.2.3 Spostamenti di piano assoluti 257 8.1.2.4 Spostamenti di piano relativi 260 8.1.2.5 Accelerazioni di piano assolute 262 8.1.3 Analisi dinamica modale con spettro di risposta avente un valore di PGA pari a 0,3g 264 8.1.3.1 Generalità 264 8.1.3.2 Sollecitazioni e tensioni sulla sezione di base 265 8.1.

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This project addresses the unreliability of operating system code, in particular in device drivers. Device driver software is the interface between the operating system and the device's hardware. Device drivers are written in low level code, making them difficult to understand. Almost all device drivers are written in the programming language C which allows for direct manipulation of memory. Due to the complexity of manual movement of data, most mistakes in operating systems occur in device driver code. The programming language Clay can be used to check device driver code at compile-time. Clay does most of its error checking statically to minimize the overhead of run-time checks in order to stay competitive with C's performance time. The Clay compiler can detect a lot more types of errors than the C compiler like buffer overflows, kernel stack overflows, NULL pointer uses, freed memory uses, and aliasing errors. Clay code that successfully compiles is guaranteed to run without failing on errors that Clay can detect. Even though C is unsafe, currently most device drivers are written in it. Not only are device drivers the part of the operating system most likely to fail, they also are the largest part of the operating system. As rewriting every existing device driver in Clay by hand would be impractical, this thesis is part of a project to automate translation of existing drivers from C to Clay. Although C and Clay both allow low level manipulation of data and fill the same niche for developing low level code, they have different syntax, type systems, and paradigms. This paper explores how C can be translated into Clay. It identifies what part of C device drivers cannot be translated into Clay and what information drivers in Clay will require that C cannot provide. It also explains how these translations will occur by explaining how each C structure is represented in the compiler and how these structures are changed to represent a Clay structure.

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The efficacy of specifically targeted anti-viral therapy for hepatitis C virus (HCV) (STAT-C), including HCV protease and polymerase inhibitors, is limited by the presence of drug-specific viral resistance mutations within the targeted proteins. Genetic diversity within these viral proteins also evolves under selective pressures provided by host human leukocyte antigen (HLA)-restricted immune responses, which may therefore influence STAT-C treatment response. Here, the prevalence of drug resistance mutations relevant to 27 developmental STAT-C drugs, and the potential for drug and immune selective pressures to intersect at sites along the HCV genome, is explored. HCV nonstructural (NS) 3 protease or NS5B polymerase sequences and HLA assignment were obtained from study populations from Australia, Switzerland, and the United Kingdom. Four hundred five treatment-naïve individuals with chronic HCV infection were considered (259 genotype 1, 146 genotype 3), of which 38.5% were coinfected with human immunodeficiency virus (HIV). We identified preexisting STAT-C drug resistance mutations in sequences from this large cohort. The frequency of the variations varied according to individual STAT-C drug and HCV genotype/subtype. Of individuals infected with subtype 1a, 21.5% exhibited genetic variation at a known drug resistance site. Furthermore, we identified areas in HCV protease and polymerase that are under both potential HLA-driven pressure and therapy selection and identified six HLA-associated polymorphisms (P ance sites. CONCLUSION: Drug and host immune responses are likely to provide powerful selection forces that shape HCV genetic diversity and replication dynamics. Consideration of HCV viral adaptation in terms of drug resistance as well as host "immune resistance" in the STAT-C treatment era could provide important information toward an optimized and individualized therapy for chronic hepatitis C.

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"Antisemitism and American Labor. A Research Project of the Institut of Social Research", Januar 1944 (revised June 1944); a) als Typoskript vervielfältigt, 14 Blatt; b) Typoskript, 14 Blatt; Institut of Social Research: "Project an Antisemitism and American Labor", Januar 1944; a) Typoskript, 18 Blatt; b) Typoskript, mit handschriftlichen Korrekturen, 17 Blatt, c) Teilstück, Typoskript mit handschriftlichen Korrekturen, 1 Blatt; d) Teilstück, Typoskript mit handschriftlichen Korrekturen, 1 Blatt; e) Teilstück, Typoskript mit handschriftlichen Korrekturen, 5 Blatt; f) Teilstück, Typoskript mit handschriftlichen Korrekturen, 4 Blatt; "Project on Antisemitism an American Labor", Dezember 1943; a) Typoskript mit handschriftlichen Korrekturen, 18 Blatt; b) Typoskript mit handschriftlichen Korrekturen von Theodor W. Adorno, 17 Blatt; c) Typoskript mit handschriftlichen Korrekturen, 12 Blatt; Memoranden 1941-1949; Adorno, Theodor W. to Löwenthal, Leo: "Supplement to the Memorandum of 7/28/49 by Pollock, Friedrich re Labor Study", 18.09.1949. Typoskript, 6 Blatt; Adorno, Theodor W.: "Memorandum re: Antisemitism among American Labor, as edited by the Bureau of Applied Social Research", 19.07.1949. Typoskript, 8 Blatt; "Expenses for Project: Antisemitism among Labor, june 1, 1944- May 31,1945". Typoskript, 1 Blatt; Institut of Social Research: "Interim Memorandum on Progress of Project on Antisemitism within Labor", 04.09.1944. Typoskript, 11 Blatt; Institut of Social Research: "Re: Project on Labor and Antisemitism. Difficulties to be expected", 21.03.1944. Typoskript, 3 Blatt; "Re: Project on Labor and Antisemitism. Plants to be Contacted", 21.03.1944. Typoskript, 2 Blatt; "Some Remarks to Dr. Gelle's Report 'Der deutsche Progrom, a, 10. November 1938'", 11.03.1944. Typoskript, 12 Blatt; Adorno, Theodor W. ?: "Adress to ameeting of the Jewish Labor Committee, January 20th, 1944, los Angeles". Typoskript mit eigenhändigen Ergänzungen, 2 Blatt; Pollock, Friedrich: "Re: Sherman", 31.12.1943, 1 Blatt; "Memorandum re: Jewish Labor Committee", 23.12.1943. Typoskript mit handschriftlichen Korrekturen, 2 Blatt; "Tentative Budget for a Trial Survey on Antisemitism among American Labor", 23.12.1943. Typoskript, 1 Blatt; "Council for Democracy. Survey on Antisemitism. Hartford, Conn., late 1941". Typoskript, 4 Blatt; "Council for Democracy. Survey on Antisemitism. Terre Haute, Ind.". Typoskript, 2 Blatt; Horkheimer, Max: Eigenhändige Notizen zum Projekt, 3 Blatt; "Some heading lind", handschriftlichen Notizen, 1 Blatt; Institut of Social research: "Instructuins", Fragebogen, als Typoskript vervielfältigt, 3 Blatt; "Instructions for Interviews on Attitudes of Workers and White Collar Workers towards Jews". Als Typoskript vervielfältigt, 1 Blatt; Horkheimer, Max: 1 Briefentwurf an Friedrich Pollock, ohne Ort, ohne Datum, 1 Blatt; Pollock, Friedrich: 3 Briefe an Max Horkheimer, ohne Ort, 1943, 3 Blatt; Sherman, Charles B.: 1 Brief mit Unterschrift an Friedrich Pollock, New York, 23.12.1943; 3 Briefe von Friedrich Pollock, New York, 1943-1944, 5 Blatt;

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In situ secondary ionization mass spectrometry (SIMS) analyses of oxygen isotopes in authigenic calcite veins were obtained from an active thrust fault system drilled at Ocean Drilling Program (ODP) Site 892 (44°40.4'N, 125°07.1'W) along the Cascadia subduction margin. The average d18OPDB value of all samples is -9.9 per mil and the values are the lowest of any measured in active accretionary prisms. Ranges in individual veins can be as much as 19.6 per mil. There is an isotopic stratigraphy related to the structural stratigraphy. Mean isotope values in the hanging wall, thrust, and footwall are -14.4 per mil, -9.5 per mil, and -5.2 per mil, respectively. Several veins and crosscutting vein sequences show a general trend from lower to higher d18O values over time. Isotopic and textural data indicate several veins formed by a crack-seal mechanism and growth into open fractures. The best explanation for the strong 18O depletions is periodic rapid flow from 2-3 km deeper in the prism. Relatively narrow isotopic ranges for most veins suggest that fluids were derived from a similar source depth for each episode of fluid pulse and calcite crystallization. Structural and mass balance considerations are consistent with a record preserved in the veins of ten to hundreds of thousands of years. The fluid pulses may relate to periodic large earthquake events such as those recognized in the paleoseismicity records from the Cascadia margin.