142 resultados para DUALISMO
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Il mio progetto di ricerca è nato da una riflessione concernente una domanda fondamentale che si pongono gli studiosi della comunicazione digitale: le attuali tecnologie mediali che hanno creato nuovi modelli comunicativi e inaugurato inedite modalità di interrelazione sociale conducono a un dualismo digitale o a una realtà aumentata? Si è cercato di dare una risposta a questo interrogativo attraverso un’indagine compiuta su un social network, Facebook, che è la piattaforma digitale più diffusa nel mondo. L’analisi su Facebook, è stata preceduta da una riflessione sui concetti dello spazio e del tempo elaborati dalla letteratura filosofica e sociologica. Tale riflessione è stata propedeutica all’analisi volta a cogliere l’impatto che hanno avuto sulla relazionalità intersoggettiva e sulle dinamiche di realizzazione del sé l’interazione semantica nello spazio delimitato della piazza tradizionale, la molteplicità e la potenza seduttiva delle offerte comunicative dei media elettronici nella estensione della piazza massmediale e soprattutto la nascita e l’affermazione del cyberspazio come luogo della comunicazione nella piazza digitale. Se la peculiarità della piazza tradizionale è nel farsi dei rapporti face to face e quella della piazza massmediale nella funzione rilevante della fonte rispetto al destinatario, la caratteristica della piazza digitale consiste nella creazione autonoma di un orizzonte inclusivo che comprende ogni soggetto che si collega con la rete il quale, all’interno del network, riveste il doppio ruolo di consumatore e di produttore di messaggi. Con l’avvento dell’online nella prassi della relazionalità sociale si producono e si attuano due piani di interazioni comunicative, uno relativo all’online e l’altro relativo all’offline. L’ipotesi di lavoro che è stata guida della mia ricerca è che la pervasività dell’online conduca all’integrazione dei due segmenti comunicativi: l’esperienza della comunicazione digitale si inserisce nella prassi sociale quotidiana arricchendo i rapporti semantici propri della relazione face to face e influenzandoli profondamente.
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Lo scopo della tesi è esplorare il nuovo dualismo tra calcolo situato e calcolo come mero servizio immateriale che si osserva nel rafforzarsi di due paradigmi apparentemente antitetici come Cloud Computing e Pervasive Computing. Si vuole quindi dimostrare che i due paradigmi sono complementari, e possibilmente sviluppare un modello e un approccio metodologico per sistemi distribuiti che sfrutti opportunamente le caratteristiche dei due paradigmi. A tale scopo si utilizzerà come caso di studio il modello TuCSoN con linguaggio ReSpecT, combinando opportunamente Situated ReSpecT con il modello Coordination as a Service (CaaS) espresso da TuCSoN on Cloud.
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L’ordinamento giuridico cinese contemporaneo si è, recentemente, impegnato in una riforma che ha interessato le norme vigenti in materia di registrazione immobiliare con l’intento di realizzare un sistema unitario dell’istituto. Dal momento che la modernizzazione del diritto civile cinese è iniziata - a partire dalla fine del XIX secolo – tramite il recepimento del diritto civile occidentale, la disamina delle esperienze europee in materia di pubblicità immobiliare assume una notevole importanza, al fine di esaminare le norme vigenti in Cina e i cambiamenti scaturenti dalla riforma. Pertanto, l’obiettivo della mia ricerca è stato quello di avanzare una tesi che possa rivelarsi quale strumento utile per la riforma in Cina, attraverso uno studio comparato dei modelli europei in materia di registrazione immobiliare. A tal fine, il lavoro è stato suddiviso in due parti: nella prima si è presentata un’analisi dettagliata del diritto di proprietà, del dualismo delle proprietà fondiarie e relative problematiche, del sistema dei diritti reali costituito dalla Legge sui diritti reali del 2007, da cui è partita la riforma dell’istituto della registrazione immobiliare. Un approfondimento particolare è dedicato al pluralismo dei regimi di registrazione immobiliare vigenti nel diritto cinese contemporaneo e all’introduzione dei cambiamenti apportati dal nuovo regolamento del 2015. Nella seconda parte dell’elaborato, attraverso lo studio comparato dei diversi modelli Europei (Francese, Tedesco e Inglese), si è tentato di illustrare le esperienze europee in materia di pubblicità immobiliare maturate nei tre temi maggiormente rappresentativi e concreti, quali la tutela degli interessi privatistici, l’autenticità dei titoli e il ruolo del notaio, la procedura della pubblicità immobiliare, al fine di individuare una via percorribile per il perfezionamento del sistema unitario della registrazione nell’ordinamento cinese. Nelle conclusioni, infine, sono state inserite anche alcune riflessioni circa l’importanza dello studio del diritto comparato per l’esperienza Cinese.
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Una teoria di unificazione ha il notevole compito di fornire un modello in grado di unificare le forze fondamentali della natura in una sola. Storicamente uno dei primi tentativi è rappresentato dal modello di Kaluza, che propone una formulazione unificata di gravità ed elettromagnetismo. In 4 dimensioni il campo gravitazionale e il campo elettromagnetico sono entità nettamente separate. Tale dualismo può essere superato estendendo la teoria della Relatività Generale ad uno spaziotempo a 5 dimensioni. Se alle consuete 4 si aggiunge una quinta dimensione spaziale, allora si dimostra che la gravità e l’elettromagnetismo possono essere visti come la manifestazione di un unico campo di forza, che è interpretabile in termini della geometria dello spaziotempo a 5 dimensioni. Nonostante i suoi intrinseci limiti, il modello di Kaluza rappresenta comunque un punto di partenza per molte altre teorie di campo unificato più moderne e a più di 5 dimensioni. L'obiettivo è di sviluppare le linee fondamentali del modello di Kaluza. Preliminarmente si riportano i risultati principali dell'elettromagnetismo e della Relatività Generale, dato che il modello si formula a partire da questi. Si stabilisce la condizione di cilindro, secondo cui le quantità fisiche non subiscono variazioni nella quinta dimensione. Si ipotizza un ansatz per il tensore metrico 5D e si scrivono le equazioni di campo unitario e della geodetica, come estensioni a 5 dimensioni di quelle in 4. Si dimostra che il campo unitario in 4 dimensioni si separa nel campo scalare costante, nel campo elettromagnetico e nel campo gravitazionale. Le componenti quadridimensionali della geodetica 5D riconducono a quella 4D e alle leggi del moto 4D in presenza dei campi gravitazionale ed elettromagnetico. Inoltre si interpreta la carica elettrica come la quinta componente della velocità covariante 5D.
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Megalopoli Bogotà si è svelata una realtà articolata e complessa, ricca di contraddizioni che convivono in un'apparente armonia. Le difformità di situazioni legate alla città sono causa ed effetto di una sorta di dualismo urbano in cui ogni aspetto sembra trovare la sua ragione nella propria antitesi. La stessa contraddizione è stata letta nel tessuto urbano in cui il rigido schema a griglia, proprio delle fondazioni coloniali, si è mostrato irregolare a fronte di limiti topografici del territorio, di espansioni urbane incontrollate, e di realtà intrinseche proprie di isole urbane. Questo è stato il punto di partenza per la comprensione della realtà urbana, ed attraverso una ricerca che è, mano a mano, scesa di scala, si è tentato di interpretare e risolvere le criticità emerse. A partire da queste considerazioni si è configurato un metaprogetto con la volontà di ricucire la struttura urbana interrotta, attraverso un sistema di segni urbani, in cui l'identità della griglia è stata adottata come principio per la ricomposizione delle parti. Grazie al conoscimento della città è stato possibile identificare un'area di studio, nel punto di convergenza dei vari tessuti è emerso un settore che non ha saputo, o potuto, rispondere all'esigenza di riconnettere le diverse parti, sfuggendo così alla struttura urbana e presentandosi come elemento di negazione della griglia. Grazie allo svoglimento della tesi all'estero è stato possibile comprendere, tramite una ricerca svolta in archivio, come l'area si fosse configurata nel tempo, e tramite ripetuti sopraluoghi percepire peculiarità e criticità del luogo; infine, la presenza della Piazza di Mercato Paloquemao, elemento emblematico a livello sia urbano sia sociale, ha condotto la ricerca sino allo studio dello spazio pubblico nella città. Si è giunti, in questo percorso, alla progettazione di una nuova centralità per l'area, in supporto all'esistente Piazza di Mercato, con l'ambizione di poter risolvere le problematiche di un luogo costituito da convergenze urbane.
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Negli ultimi anni si è imposto il concetto di Ubiquitous Computing, ovvero la possibilità di accedere al web e di usare applicazioni per divertimento o lavoro in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Questo fenomeno sta cambiando notevolmente le abitudini delle persone e ciò è testimoniato anche dal fatto che il mercato mobile è in forte ascesa: da fine 2014 sono 45 milioni gli smartphone e 12 milioni i tablet in circolazione in Italia. Sembra quasi impossibile, dunque, rinunciare al mobile, soprattutto per le aziende: il nuovo modo di comunicare ha reso necessaria l’introduzione del Mobile Marketing e per raggiungere i propri clienti ora uno degli strumenti più efficaci e diretti sono le applicazioni. Esse si definiscono native se si pongono come traguardo un determinato smartphone e possono funzionare solo per quel sistema operativo. Infatti un’app costruita, per esempio, per Android non può funzionare su dispositivi Apple o Windows Phone a meno che non si ricorra al processo di porting. Ultimamente però è richiesto un numero sempre maggiore di app per piattaforma e i dispositivi presenti attualmente sul mercato presentano differenze tra le CPU, le interfacce (Application Programming Interface), i sistemi operativi, l’hardware, etc. Nasce quindi la necessità di creare applicazioni che possano funzionare su più sistemi operativi, ovvero le applicazioni platform-independent. Per facilitare e supportare questo genere di lavoro sono stati definiti nuovi ambienti di sviluppo tra i quali Sencha Touch e Apache Cordova. Il risultato finale dello sviluppo di un’app attraverso questi framework è proprio quello di ottenere un oggetto che possa essere eseguito su qualsiasi dispositivo. Naturalmente la resa non sarà la stessa di un’app nativa, la quale ha libero accesso a tutte le funzionalità del dispositivo (rubrica, messaggi, notifiche, geolocalizzazione, fotocamera, accelerometro, etc.), però con questa nuova app vi è la garanzia di un costo di sviluppo minore e di una richiesta considerevole sul mercato. L’obiettivo della tesi è quello di analizzare questo scenario attraverso un caso di studio proveniente da una realtà aziendale che presenta proprio la necessità di sviluppare un’applicazione per più piattaforme. Nella prima parte della tesi viene affrontata la tematica del mobile computing e quella del dualismo tra la programmazione nativa e le web app: verranno analizzate le caratteristiche delle due diverse tipologie cercando di capire quale delle due risulti essere la migliore. Nella seconda parte sarà data luce a uno dei più importanti framework per la costruzione di app multi-piattaforma: Sencha Touch. Ne verranno analizzate le caratteristiche, soffermandosi in particolare sul pattern MVC e si potrà vedere un confronto con altri framework. Nella terza parte si tratterà il caso di studio, un app mobile per Retail basata su Sencha Touch e Apache Cordova. Nella parte finale si troveranno alcune riflessioni e conclusioni sul mobile platform-independent e sui vantaggi e gli svantaggi dell’utilizzo di JavaScript per sviluppare app.
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Este artigo tematiza regimes jurídicos aplicáveis a animais no direito brasileiro e algumas de suas aplicaçôes em contraste com a tendência de incorporaçâo crescente de normas de proteçâo aos animais à legislaçâo do país, tramitam no congresso nacional numerosos projetos de lei visando à adoçâo de medidas restritivas, ou mesmo punitivas, em relaçâo a câes "perigosos". Ao explorar analíticamente um debate legislativo que perdura há mais de uma década, busca-se refletir sobre as dificultades suscitadas pela incorporaçâo de agências nâo humanas a uma tradiçâo jurídica fundada no dualismo entre pessoa e coisa.
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Este artículo busca a partir de un evento extraordinario en la historia de una organización piquetera, analizar el modo en que sus miembros cuantificaban su participación en el movimiento. Para ello, elegí la noción de “tiempo en el movimiento” puesto que permite reconocer aspectos que ultrapasaban los años que las personas llevaban como partícipes de la organización; y a la vez porque en ella se podían reconocer los modos singulares en que el Estado se inscribía en la vida cotidiana de ese colectivo social. El análisis muestra que es necesario dar continuidad a una perspectiva recientemente iniciada que rompe con el dualismo sociológico clásico entre Estado/ Sociedad Civil. Pues de esa manera se transita por caminos menos prejuiciosos que ayudan a una mejor comprensión de las formas políticas de la pertenencia social.
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Se intenta mostrar la estrecha relación que tienen los conceptos de "antropología filosófica" y de "historia de las ideas", entendiendo que en Ardao la práctica hermenéutica es realizada por la comunidad latinoamericana, es decir, el sujeto concebido tanto en su espacialidad como en su temporalidad. Espacialidad y temporalidad que se caracterizan por su diferencia respecto al proceso histórico de "unificación" global de la razón. Las particularidades culturales de las diversas comunidades de sujetos que son objeto de prácticas hermenéuticas deben ser comprendidas a partir del descentramiento postcopernicano que permite superar el dualismo anta lógico que establecía una dicotomía entre el espacio, el tiempo y los modos de producción simbólicos. Así, podemos interpretar que la técnica de la escritura y los textos como "tejidos fisiológicos", según Ardao, son producidos en una comunidad y constituyen la exterioridad histórica de su "pensamiento" en su expresión y significación material.
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El propósito de esta investigación es mostrar las razones que tiene Tomás de Aquino para privilegiar una moral de la templanza por sobre una de mera continencia. Pero más allá de detenerse en los pocos artículos que Santo Tomás dedica a comparar ambas disposiciones, el fin de nuestro trabajo es, a partir de los textos referidos a la naturaleza de la virtud moral, mostrar por qué sólo la templanza puede ser considerada una virtud, mientras la continencia es una “mezcla" de virtud y desorden. En segundo lugar, esta investigación pretende justificar la validez de los argumentos tomasianos, demostrando que si se prescinde de esta distinción entre virtud perfecta y continencia, necesariamente se introduce un dualismo antropológico en el plano de la acción. En esta misma línea, se buscará, a su vez, comparar la postura de Santo Tomás con la postura de Escoto, para quien los afectos y las pasiones son meros “facilitadores" de la elección, pero no elementos constitutivas de ésta.
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El teatro español del siglo XVII, conocido como el "Siglo de Oro" de las Artes y Letras, desempeña en esta época un dualismo de funciones -el entretenimiento y el conocimiento.Fue a través del espectáculo teatral, de la habilidad de los dramaturgos, vinculados a las muchas artes, como las Artes Plásticas, la Música y la Coreografía, que lo literario se volvió accesible a la mayoría de la población, consolidando su carácter popular. Los grandes dramaturgos eran marcadamente aficionados a los temas lusitanos. La profusión de comedias que exaltaban reyes portugueses se multiplicaban y las glorias lusitanas eran tratadas con mucha admiración por los grandes autores. Fue en esta época que el gran dramaturgo Lope de Vega, considerado el creador del drama barroco español, escribió sus comedias y también llevó a la escena, con gran maestría, los grandes temas portugueses. El propósito de esta investigación es establecer una relación entre Literatura, específicamente el teatro de Lope de Vega, y la Historia, utilizando para esto, además de las obras literarias, la obra histórica de Garcia de Resende: la Crônica de D. João II.
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El objetivo del trabajo se centra en la posibilidad de brindar una definición de cuerpo que sirva al análisis de diversas prácticas corporales. Para ello es preciso considerar dos elementos que circunscriben este esfuerzo de conceptualización; ellos son 1) que no se reduzca a una visión biologicista y organicista del cuerpo y 2) que no se identifique cuerpo con vivencia. En términos positivos podemos indicar que la definición que se espera alcanzar vincula estrechamente al noción de cuerpo con la de sujeto, especialmente con la idea de subjetivación como modo específico en que los organismos biológicos llamados hombres se identifican, implican y comprometen activamente con las prácticas (políticas) que hacen a su modo de vida. El esfuerzo teórico a realizar se inscribe en las referencias conceptuales que brinda la filosofía política contemporánea, especialmente Foucault, Agamben y Nancy, éste último brinda una interpretación del dualismo cartesiano que se ubica en las antípodas de las interpretaciones convencionales, postulando incluso la inexistencia del mismo.
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La presente tesis aborda el análisis de la incidencia de los procesos de metropolización surgidos en los años 90 en la costa de la Región Metropolitana de Buenos Aires como instancias de configuración y reconfiguración de los nuevos escenarios. A partir de la lectura de la relación entre la ciudad y el estuario surge un supuesto de partida: si entendemos que el territorio es parte integral de la sociedad y el estuario como un recorte territorial contextualizado, dicha relación es la expresión de una realidad construida, por lo que no puede existir separación entre el medio estuarial y lo metropolitano. El Estuario como parte integral de la metrópoli se concibe desde el momento que fue un espacio estructurante por su vocación portuaria. En otras palabras, sin estuario no hubiera habido metrópolis porque fue una valoración histórica como puerto. Pensando al estuario como una realidad construida permite que nos preguntemos ¿Cómo los actores han valorado ese territorio?: ¿cómo una mercancía donde prima el interés de la renta o como patrimonio social común donde la identidad del lugar adquiere un peso destacado? Así surgen los siguientes interrogantes: ¿cómo jugó y juega el estuario y sus vocaciones en la estructuración de la metrópolis o viceversa? ¿Cómo es el perfil de la interface entre ambos? ¿Qué clima de ideas contiene el territorio estuarial hoy? ¿Cuáles son los ejes de organización de la década de los 90 que impactaron en el espacio costero? ¿Cómo se inserta la costa en este nuevo modelo de metropolización? ¿Cuál es la nueva lectura de la costa emergente del proceso de globalización? Estos interrogantes conducen a formular la siguiente hipótesis de trabajo: La costa estuarial metropolitana responde a las características del modelo de metropolización de la década de los 90, donde la fragmentación territorial es su eje rector. Sin embargo esta fragmentación ha permitido el surgimiento de dos modelos de área costera: uno integrado a la metrópoli, donde las inversiones inmobiliarias y la desregulación y la privatización de los servicios son la dominante en la conformación de estos territorios ?desde la Ciudad Autónoma de Buenos Aires hasta Tigre-; otro, alejado del modelo metropolitano intenta su desarrollo desde las vocaciones estuariales específicas y sus herencias territoriales y sociales -desde la ciudad Autónoma de Buenos Aires hasta Berisso-, donde la escasa incorporación al modelo metropolitano se hace en forma puntual en algunos sectores (Puerto La Plata, emprendimientos inmobiliarios de Marinas, entre otros). El desarrollo de la tesis se realiza en el marco de cinco momentos que permiten definir 6 capítulos. En el primer momento se pone el acento en las cuestiones teórico-metodológicas de la tesis donde se inicia el análisis definiendo qué se entiende por espacio estuarial metropolitano intentando superar el dualismo entre el estuario y la metrópoli desde una mirada del espacio y territorio como partes integrales de la sociedad, de la costa como un recorte territorial contextualizado contiguo al frente estuarial y al estuario como forma litoral producto de relaciones sociales que construyen vocaciones litorales. Para luego abordar la trilogía clima de ideas, herencias territoriales y vocaciones, concluyendo con el planteo del juego de contrapuestos dialécticos como una instancia para descubrir el germen de considerar al territorio como patrimonio social común. En un segundo momento se trabajó con las tendencias históricas de valorización costera haciendo hincapié en las vocaciones como una lectura desde lo estuarial, para luego introducirnos en una tercera etapa en el modelo de metropolización surgido del clima de ideas de los 90. Estos tres momentos nos permitieron definir un cuarto donde se trabaja con las dos visiones antagónicas pero complementarias del territorio estuarial metropolitano: el caso representativo del modelo territorial costero de los 90 (el escenario emblemático de la posmodernidad de Puerto Madero) y su contrapuesto (los territorios del anonimato desde la producción del vino de la costa). Así llegamos a plantear, en un quinto momento, el comienzo de un camino inverso: pensar desde el territorio para llegar a lo espacial como corolario de entender el juego de contrapuestos dialéctico de los lugares, que permitirá sentar las bases para considerar al territorio como Patrimonio social común
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This paper aims to problematize knowledge production in Physical Education (PE) from the Brazilian context. From a hermeneutic perspective, it questions the nature of its knowledge considering the difficulties arising from the objects/subjects diversity, methodological approaches and epistemological perspectives. From historic and controversial theory-practice relationship, it identifies some research problems of the area, since it is heiress of the Western dualism in its different aspects. We understand that overcoming the epistemological classical notion places us before other types of research and knowledge validation. It also recognizes that the autonomy enjoyed by science is a concession of a Democratic and Republican Society (therefore, it is always relative) and that it is constantly threatened by instrumental and political perspectives. With regards to intervention problems, we consider that they should occupy a prominent place inside research concerns, even if it means radicalize this interdisciplinary character of Physical Education. We concludes that in these disciplinary field boundaries, and with an effort to link them with pedagogical challenges, knowledge production can contribute to shape a Physical Education identity.
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El cartesianismo ha impregnado el pensamiento filosófico y científico occidental durante siglos, pero desde las últimas décadas del siglo XX han aparecido movimientos contestatarios significativos. Las tesis cartesianas más importantes cuestionadas han sido: a) el dualismo metafísico mente-cuerpo, que supone además la adopción sistemática de otros dualismos, b) el individualismo, c) el internalismo, que caracteriza la mente por sus relaciones internas y d) la identificación de la mente con la conciencia. Estas tesis no solo fueron de importancia para la historia del pensamiento filosófico y científico, sino que acarrearon consecuencias concretas en ámbitos como la educación y la práctica científica. Presentaremos algunos de los cambios conceptuales que se han pruducido, opuestos al cartesianismo. Uno de ellos es la emergencia de categorías como las de mente corporizada, mente situada y extendida, y sus consecuencias en los distintos contextos, que se oponen especialmente al internalismo y al individualismo. La mente no es concebida como lo que está "dentro de la cabeza", sino que se la concibe de un modo que incluye elementos del entorno, sea este el medio natural, social y tecnológico. Otro caso significativo es el reconocimiento de estructuras mentales no conscientes, opuestas a la concepción que identifica mente con conciencia