139 resultados para Colonna
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E' stata effettuata l'analisi del sistema HIVE su piattaforma Hadoop (installato su un cluster) e sfruttando il benchmark TPC-H ne sono stati valutati i tempi di esecuzione delle query modificando la size del database e il formato di memorizzazione dei file: si è utilizzato il formato standard (AVRO) di tipo sequenziale e il formato PARQUET che memorizza i dati per colonna invece che per riga.
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Le fratture vertebrali sono tra le principali cause dell’incremento della mortalità. Queste sono dovute principalmente a traumi, tumori o particolari patologie metaboliche che colpiscono l’osso. Il tratto maggiormente interessato è quello toraco-lombare in quanto deve sopportare la maggior parte dei carichi. Risulta quindi necessario comprendere come la colonna vertebrale risponde ai carichi così da studiare e sviluppare nuovi protocolli e trattamenti per disordini del tratto spinale. Informazioni quantitative possono essere ottenute mediante test in vitro. Questi hanno alcune limitazioni dovute principalmente alla difficoltà di misurare le tensioni e le deformazioni in zone diverse dalla superficie, alla complessità e al costo delle prove. Un altro limite delle prove in vitro è rappresentato dal fatto che ciascun campione può essere testato a rottura una volta sola. Queste problematiche possono essere superate con l’utilizzo contemporaneo di modelli matematici e test in vitro. In particolare i test in vitro sono utilizzati in fase di validazione del modello matematico, ovvero nella determinazione di quanto il modello è una rappresentazione del comportamento reale che si sta simulando. Il presente lavoro di tesi si inserisce in un progetto di caratterizzazione di vertebre toraco-lombari utilizzate per la validazione di un modello agli elementi finiti. In particolare l’obiettivo dello studio è stata la realizzazione di prove meccaniche in modo da replicare l’anterior wedge fracture. Tali prove sono state effettuate presso il Laboratorio di Biomeccanica del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Bologna. Gli spostamenti registrati durante le prove sono stati utilizzati dal Laboratorio di Tecnologia Medica dell’Istituto Ortopedico Rizzoli come condizioni al contorno per la realizzazione di un modello FE. Una volta validato e messo a punto, il modello sarà utilizzato per valutare lo stato di salute della colonna vertebrale in vivo.
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Il documento è incentrato sull'analisi stratigrafica delle piroclastiti del Green Tuff di Pantelleria. L'analisi è basata sul concetto di litofacies che permette di comprendere i meccanismi deposizionali, di ricostruire la dinamica eruttiva e gli eventi deformativi che hanno interessato il deposito. Dallo studio si ipotizza che l'eruzione che ha messo il posto il Green Tuff abbia avuto inizio con lo sviluppo di una colonna eruttiva stromboliana o sub-pliniana, la quale collassando ha dato origine ad una corrente piroclastica di densità ad elevata distribuzione areale. Il Green Tuff è caratterizzato anche da peculiari strutture reomorfiche che hanno consentito l'interpretazione temporale degli eventi deformativi avvenuti durante le fasi sin- e post-deposizionali.
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Le ammine biogene sono composti azotati a basso peso molecolare che vengono prodotti in seguito alla decarbossilazione degli aminoacidi da parte di specifici enzimi microbici della famiglia delle decarbossilasi. Questi composti sono presenti in diversi alimenti e, in particolare, in quelli fermentati. Nonostante la capacità dell’organismo di metabolizzare tali molecole tramite appositi sistemi di detossificazione una loro eccessiva assunzione provoca sintomatologie deleterie per la salute umana. La tiramina, in particolare, è una delle ammine biogene attualmente più studiate in ragione della diffusa presenza dell’enzima tirosina decarbossilasi (tyrDC) nel pool enzimatico di diversi batteri lattici, specialmente quelli appartenenti al genere Enterococcus. Seppure in letteratura vi siano numerosi studi riguardanti il rapporto fra contenuto di tiramina e l’attività degli enterococchi in molti alimenti, ad oggi sono ridotte le informazioni inerenti la regolazione e il ruolo fisiologico di tale molecola per la cellula microbica. Alla luce di tali considerazioni questa tesi mi sono occupata di approfondire le conoscenze relative l’attività dell’enzima tyrDC in un terreno di coltura a composizione nota da parte dei due ceppi di Enterococcus faecalis EF37 e ATCC29212. A tal fine i ceppi sono stati inoculati in cinque diversi terreni e incubati a tre diverse temperature (20°C, 30°C e 40°C), dopo averli pre-coltivati in terreni contenenti o meno tirosina, allo scopo di valutare se la fase di pre-adattamento fosse in grado di influenzare le performance dei ceppi considerati. Dai risultati ottenuti è emerso che è presente un’estrema eterogeneità nell’attività dell’enzima tyrDC anche all’interno della medesima specie, infatti se il ceppo EF37 ha performance migliori in termini di decarbossilazione quando pre-adattato, il ceppo ATCC29212 non sembra essere influenzato da questo fattore, seppur entrambi presentino una crescita cellulare più accentuata quando pre-adattati. È stata inoltre confermata, alle condizioni adattate, la capacità di produrre 2-feniletilamina da parte del solo ceppo EF37.
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L’azoto è uno dei prodotti principali dell’industria chimica, utilizzato principalmente per assicurare un sicuro stoccaggio di composti infiammabili. Generatori con sistemi PSA sono spesso più economici della tradizionale distillazione criogenica. I processi PSA utilizzano una colonna a letto fisso, riempita con materiale adsorbente, che adsorbe selettivamente un componente da una miscela gassosa. L’ossigeno diffonde molto più velocemente dell'azoto nei pori di setacci molecolari carboniosi. Oltre ad un ottimo materiale adsorbente, anche il design è fondamentale per la performance di un processo PSA. La fase di adsorbimento è seguita da una fase di desorbimento. Il materiale adsorbente può essere quindi riutilizzato nel ciclo seguente. L’assenza di un simulatore di processo ha reso necessario l’uso di dati sperimentali per sviluppare nuovi processi. Un tale approccio è molto costoso e lungo. Una modellazione e simulazione matematica, che consideri tutti i fenomeni di trasporto, è richiesta per una migliore comprensione dell'adsorbente sia per l'ottimizzazione del processo. La dinamica della colonna richiede la soluzione di insiemi di PDE distribuite nel tempo e nello spazio. Questo lavoro è stato svolto presso l'Università di Scienze Applicate - Münster, Germania. Argomento di questa tesi è la modellazione e simulazione di un impianto PSA per la produzione di azoto con il simulatore di processo Aspen Adsorption con l’obiettivo di permettere in futuro ottimizzazioni di processo affidabili, attendibili ed economiche basate su computazioni numeriche. E' discussa l’ottimizzazione di parametri, dati cinetici, termodinamici e di equilibrio. Il modello è affidabile, rigoroso e risponde adeguatamente a diverse condizioni al contorno. Tuttavia non è ancora pienamente soddisfacente poiché manca una rappresentazione adeguata della cinetica ovvero dei fenomeni di trasporto di materia. La messa a punto del software permetterà in futuro di indagare velocemente nuove possibilità di operazione.
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La forma spettrale dell’X-ray background richiede l’esistenza di un grande numero di AGN mediamente oscurati, oltre alla presenza di AGN fortemente oscurati, la cui densità di colonna supera il limite Compton (Nh>10^24 cm^(-2)). A causa della loro natura, questi oggetti risultano di difficile osservazione, per cui è necessario adottare un approccio multi-banda per riuscire a rivelarli. In questo lavoro di tesi abbiamo studiato 29 sorgenti osservate nel CDF-S e 10 nel CDF-N a 0.07
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Negli ultimi vent’anni innumerevoli sforzi sono stati compiuti a livello internazionale per ottenere un censimento completo degli “Active Galactic Nuclei” (AGN), ovvero di nuclei galattici attivi, oscurati in banda X. Tale censimento potrebbe rappresentare infatti la soluzione alla problematica del cosiddetto fondo cosmico non risolto in banda X. Gli studi finora condotti sfruttano la forte correlazione fra l'attività del SMBH e l'evoluzione della galassia ospite attraverso osservazioni in banda X hard, nel vicino-medio infrarosso e nell'ottico. Questa tesi si colloca in questo scenario con lo scopo di verificare e confermare l'affidabilità della selezione tramite la riga di emissione del CIV a 1549 Å di AGN oscurati fino a z≈3. Per raggiungere tale obiettivo è stato assunto che il CIV rappresenti un indicatore affidabile della luminosità intrinseca degli AGN e del loro alto potenziale di ionizzazione. Inoltre, allo studio in banda ottica delle sorgenti sono stati associati i dati profondi in banda X per analizzarne le proprietà X e caratterizzarne l’ammontare dell’oscuramento in tale banda in termini di densità di colonna di idrogeno. In particolare, in questo lavoro vengono presentati i risultati dell’analisi in banda X del campione di 192 AGN selezionati nella survey ottica zCOSMOS-Deep, attraverso la riga di emissione del CIV a 1549 Å. Queste 192 sorgenti hanno un redshift medio di 2.2 e una magnitudine media AB in banda B di 23.7. La copertura in banda X del campo selezionato è data dalla survey Chandra COSMOS-Legacy comprendente 4.6 Ms di osservazioni in un’area di 2.2 deg2. I risultati ottenuti in questo progetto di tesi tramite la selezione possono ritenersi soddisfacenti: metà delle AGN di Tipo 2 selezionate con il CIV e rilevate in banda X risultano fortemente oscurate (NH>10^23 cm^(-2) ). Inoltre, le AGN di Tipo 2 non rilevate in banda X risultano consistenti con uno scenario di oggetti oscurati.
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Uno degli aspetti più influenti sulla qualità chimica e biologica dell’acqua di laghi e invasi, caratteristico del bacino di Ridracoli, è rappresentato dalla stratificazione termica, un processo di formazione di volumi d’acqua a diversa densità che può verificarsi allorquando, in alcune circostanze e, nello specifico, durante la stagione estiva, si instauri una condizione stabile in cui l’acqua riscaldata dalla radiazione solare sovrasta quella più fredda e densa del fondo. Una delle conseguenze di tali variazioni termiche è che esse inducono cambiamenti nei livelli di ossigeno disciolto, favorendo l’instaurarsi di processi di degradazione anaerobica della materia organica e determinando la formazione di un chimismo ostile per l’attività biologica. I cicli stagionali, redox-dipendenti, di Ferro e Manganese tra la colonna d’acqua e i sedimenti sono caratteristici di questi ambienti ed una loro risospensione in forma disciolta è stato rilevato nell’ipolimnio dell’invaso di Ridracoli, stagionalmente anossico. Questo studio, collocato all’interno di un ampio progetto finanziato da Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A. con la Facoltà di Scienze Ambientali – Campus di Ravenna ed il CNR-ISMAR, si è posto come obiettivo l’individuazione dei fattori che controllano la distribuzione e la mobilità degli elementi chimici all’interno del sistema acqua-sedimento dell’invaso di Ridracoli ed è articolato in tre diverse fasi: • Indagine della composizione chimica del sedimento; • Analisi ed interpretazione della composizione chimica delle acque interstiziali • Stima del flussi attraverso l’interfaccia acqua-sedimento mediante l’utilizzo di una camera bentica e l’applicazione della prima legge di Fick sulla diffusione. Al termine del lavoro è stato possibile ricostruire un quadro diagenetico generale contraddistinto da una deplezione degli accettori di elettroni principali (O2 e NO3-) entro i primi millimetri di sedimento, da un consumo immediato di SO42- e da una graduale riduzione degli ossidi di Mn (IV) e Fe (III), con formazione di gradienti negativi ed il rilascio di sostanze disciolte nella colonna d’acqua.
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Codivilla in 1901, Hey Groves in 1926, and Colonna in 1932 described similar capsular arthroplasties--wrapping the capsule around the femoral head and reducing into the true acetabulum--to treat completely dislocated hips in children with dysplastic hips. However, these procedures were associated with relatively high rates of necrosis, joint stiffness, and subsequent revision procedures, and with the introduction of THA, the procedure vanished despite some hips with high functional scores over periods of up to 20 years. Dislocated or subluxated hips nonetheless continue to be seen in adolescents and young adults, and survival curves of THA decrease faster for young patients than for patients older than 60 years. Therefore, joint preservation with capsular arthroplasty may be preferable if function can be restored and complication rates reduced.
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BACKGROUND Severe femoral head deformities in the frontal plane such as hips with Legg-Calvé-Perthes disease (LCPD) are not contained by the acetabulum and result in hinged abduction and impingement. These rare deformities cannot be addressed by resection, which would endanger head vascularity. Femoral head reduction osteotomy allows for reshaping of the femoral head with the goal of improving head sphericity, containment, and hip function. QUESTIONS/PURPOSES Among hips with severe asphericity of the femoral head, does femoral head reduction osteotomy result in (1) improved head sphericity and containment; (2) pain relief and improved hip function; and (3) subsequent reoperations or complications? METHODS Over a 10-year period, we performed femoral head reduction osteotomies in 11 patients (11 hips) with severe head asphericities resulting from LCPD (10 hips) or disturbance of epiphyseal perfusion after conservative treatment of developmental dysplasia (one hip). Five of 11 hips had concomitant acetabular containment surgery including two triple osteotomies, two periacetabular osteotomies (PAOs), and one Colonna procedure. Patients were reviewed at a mean of 5 years (range, 1-10 years), and none was lost to followup. Mean patient age at the time of head reduction osteotomy was 13 years (range, 7-23 years). We obtained the sphericity index (defined as the ratio of the minor to the major axis of the ellipse drawn to best fit the femoral head articular surface on conventional anteroposterior pelvic radiographs) to assess head sphericity. Containment was assessed evaluating the proportion of patients with an intact Shenton's line, the extrusion index, and the lateral center-edge (LCE) angle. Merle d'Aubigné-Postel score and range of motion (flexion, internal/external rotation in 90° of flexion) were assessed to measure pain and function. Complications and reoperations were identified by chart review. RESULTS At latest followup, femoral head sphericity (72%; range, 64%-81% preoperatively versus 85%; range, 73%-96% postoperatively; p = 0.004), extrusion index (47%; range, 25%-60% versus 20%; range, 3%-58%; p = 0.006), and LCE angle (1°; range, -10° to 16° versus 26°; range, 4°-40°; p = 0.0064) were improved compared with preoperatively. With the limited number of hips available, the proportion of an intact Shenton's line (64% versus 100%; p = 0.087) and the overall Merle d'Aubigné-Postel score (14.5; range, 12-16 versus 15.7; range, 12-18; p = 0.072) remained unchanged at latest followup. The Merle d'Aubigné-Postel pain subscore improved (3.5; range, 1-5 versus 5.0; range, 3-6; p = 0.026). Range of motion was not observed to have improved with the numbers available (p ranging from 0.513 to 0.778). In addition to hardware removal in two hips, subsequent surgery was performed in five of 11 hips to improve containment after a mean interval of 2.3 years (range, 0.2-7.5 years). Of those, two hips had triple osteotomy, one hip a combined triple and valgus intertrochanteric osteotomy, one hip an intertrochanteric varus osteotomy, and one hip a PAO with a separate valgus intertrochanteric osteotomy. No avascular necrosis of the femoral head occurred. CONCLUSIONS Femoral head reduction osteotomy can improve femoral head sphericity. Improved head containment in these hips with an often dysplastic acetabulum requires additional acetabular containment surgery, ideally performed concomitantly. This can result in reduced pain and avascular necrosis seems to be rare. With the number of patients available, function did not improve. Therefore, future studies should use more precise instruments to evaluate clinical outcome and include longer followup to confirm joint preservation. LEVEL OF EVIDENCE Level IV, therapeutic study.
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La presente guía de uso del misoprostol en ginecología y obstetricia, intenta contribuir a la reducción de la morbimortalidad materna, proporcionar lineamientos técnicos para uso del misoprostol en los establecimientos de salud, en base a la evidencia científica. Y contribuir a mejorar la accesibilidad para la atención de las hemorragias obstétricas, mediante el uso del misoprostol.
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La tesis destaca la influencia que ejerció la teoría, las técnicas y la metodología de proyecto de los principales tratados de la época renacentista en la concepción, diseño y realización de algunos de los más importantes jardines de la época. Los tratados de Vitruvio, Alberti, Filarete, Di Giorgio, Serlio, Palladio, Colonna y Del Riccio establecen una nueva estética y una nueva visión del mundo, basadas en la geometría elemental y en los números simples. En la Grecia antigua, Platón y Pitágoras intuyeron la necesidad existencial del hombre de apoyarse en unas leyes seguras de orden superior. Sus teorías sobre las leyes del Universo son retomadas y aplicadas en el arte y en el jardín por Vitruvio y por los tratadistas del Renacimiento. Según los tratadistas, la estética es el núcleo generador del que se activan la información y las leyes hacia todos los campos del conocimiento y de la vida social y, por lo tanto, la finalidad de los tratados es buscar, a través de un procedimiento científico y racional, las reglas de la belleza. Las leyes estéticas formuladas por los tratadistas examinados se aplican con el mismo rigor y respeto ya sea al paisaje que al jardín, exaltando el elemento natural al igual que el construido (la ciudad y la arquitectura). De los tratados renacentistas se han extraídos términos y conceptos que ayudan a revalorizar, reinterpretar e integrar en el debate los temas del paisaje y del jardín. La tesis sostiene que: 1) una idea moderna de jardín se tiene que fundar en la historia; 2) que la historia es indispensable incluso para enfrentar el problema del mantenimiento y de la restauración de los jardines históricos; 3) que la teoría y las ideas que tienen valor, así como nos enseña Alberti, producen obras que también tienen valor; 4) la influencia de la estética de los tratadistas se encuentra incluso en algunos importantes jardines de época moderna y contemporánea. El capítulo 1 contiene la definición de tratado y la concepción estética del Renacimiento, analizada por medio de: a) la idea de ciencia y b) a través de las pinturas. Los capítulos 2 y 3 contienen respectivamente los principios teóricos de los tratados y el diseño, la metodología, las técnicas constructivas y los métodos de representación del proyecto según los tratadistas. Estos capítulos resultan propedéuticos de los capítulos siguientes por proporcionar el instrumento de lectura e interpretación de los jardines renacentistas y modernos. El capítulo 4 destaca la gran influencia de los tratados sobre las villas y jardines renacentistas y describe sus elementos. El último capítulo, el quinto, contiene un análisis de algunos jardines modernos. Entre ellos: Chiswick, la Villa “I Tatti”, Sutton Place, y la Villa “Il Roseto” que renuevan y prosiguen, en nuestra opinión, la lección de los tratadistas. El primer anexo contiene la propuesta de líneas de investigación que surgen a la luz de la tesis, y el segundo anexo contiene las noticias biográficas de los tratadistas examinados. ABSTRACT The thesis investigates the influence exercised by the theory, techniques and project methodology contained in the most relevant essays on art and architecture of the Renaissance on the concept, design and making of some of the most important gardens of that time. The essays of Vitruvius, Alberti, Filarete, Di Giorgio, Serlio, Palladio, Colonna y Del Riccio established a new concept of aesthetics and a vision of the world based on basic geometry and simple numbers. In ancient Greece, Plato and Pythagoras understood that humans needed “superior laws” to anchor their existences. Their theories on laws of the Universe were adopted and applied in art and gardening by Vitruvius and Renaissance essays authors. According to the authors of these essays, aesthetics represents the core generating information and laws that branch out toward all the fields of knowledge and social life. Therefore, the purpose of art and architecture essays consists in exploring, through a scientific and rational process, the rules of beauty. The laws of aesthetics proposed by the authors apply to landscaping and gardening with the same rigor and exalt the natural component as much as the artificial one (city and architecture). Several terms and concepts are also extracted that, despite their age, still help us to understand and enrich the contemporary debate revolving around landscaping and gardening. The thesis argues that: 1) the modern idea of gardening must be based on history; 2) history is fundamental even to address the topics of maintenance and restoration of historical gardens; 3) like Leon Battista Alberti maintains, valid theory and ideas produce valuable works; 4) the influence played by aesthetics on authors can be found in many important modern and contemporary gardens. Chapter 1 contains the definition of essay and of the Renaissance concept of aesthetics, analyzed by: a) the idea of science and 2) the analysis of some paintings of the period. Chapters 2 and 3 discuss respectively the theoretical principles of the essays and the design, methodology, construction techniques and the methods of representation of the project according to the authors. These chapters are preparatory toward the following chapters and provide us with the keys necessary to read and interpret Renaissance and modern gardens. Chapter 4 highlights the great influence exercised by those authors on the planning of important villas and gardens from the Renaissance while describing their elements. The 5th and final chapter analyzes some modern gardens among which Chiswick, Villa “I Tatti”, Sutton Place, Villa “Il Roseto”. These villas renew and in our opinion carry on the lesson of the essays written in the Renaissance. The first addendum suggests future lines of research derived from the thesis, while the second addendum contains biographical information regarding the authors examined.
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Texto fechado en el Real de Valencia a 22 de septiembre de 1576