980 resultados para Bologna-process


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In recent decades fascinating studies in developmental psychology, especially in infant research (for review see Lavelli, 2007) and recent discoveries in neuroscience (Welsh, et al, 2007; Siegel, 2001; Pally, 2007) have brought great interest to study the mode of sharing subjective experiences (affective states, intentions and attentional focus) in children and adults.It therefore appears today in the clinic is a growing consensus about the fact that the psychological disorder can be read as a deficit in intersubjective processes of affect regulation (see Benecke C. et al 2005; psychodynamic Diagnostic Manual-PDM, 2006) leading many authors to assume the centrality of affect regulation in the construction of the psychotherapeutic process of change (just to name a few Tronick, Greenberg, Stern, Sander, Fonagy, Beebe, Philippot, Rimé etc..). As previously stated, this study has led us to hypothesize that the long process of therapy is to assist with the sessions continue, a growing "emotional attunement" between the communication styles of both patient and therapist. And also to speculate that this synchronization can represent the existence of a significant positive correlation between the increased level of "emotional synchronization" and increased capacity for regulation of emotions by the patient.The research results despite the limitations of small sample showed encouraging results about the verification of the existence of an increasing degree of attunement between therapist and patient long psychotherapy sessions and also showed a good degree of positive correlation between the increase the latter construct and emotional regulation through the implicit mode of expression and nonverbal communication.

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La ricerca in oggetto ha analizzato le relazioni tra migrazione e salute mentale nel Distretto di Pianura Est dell'AUSL di Bologna. Attraverso un dispositivo d’indagine multi-disciplinare basato sui quadri teorici dell'Antropologia Medica Critica, della Salute Pubblica e della Psichiatria, la ricerca si è inserita nell’ampio contesto di sperimentazione di un innovativo modello di assistenza per pazienti migranti, denominato Centro di Consultazione Socio- Culturale. L'architettura dello studio si rifà a un modello di Ricerca-Azione Partecipata e Multi-Situata fondato su un approccio analitico e auto-riflessivo, il quale ha consentito di problematizzare, oltre alle azioni e alle traiettorie dei vari soggetti che operano nel campo della ricerca, anche le categorie oggetto della ricerca stessa. L'analisi, profondamente radicata nel dato empirico, è stata condotta a partire dall'esperienza degli attori sociali coinvolti. Le esperienze, le informazioni e le rappresentazioni reciproche sono state co-costruite in forma partecipativa attraverso l'uso combinato di metodologie quali-quantitative proprie sia delle discipline sanitarie sia di quelle sociali. Come materiali della ricerca sono stati utilizzati: dati primari e secondari prodotti dalle istituzioni e dalle organizzazioni del territorio stesso; informazioni provenienti dall'osservazione partecipante; colloqui con informatori-chiave; interviste semi-strutturate con decisori politici, amministratori, organizzazioni del territorio, operatori dei servizi, cittadini e pazienti. La ricerca ha dimostrato la validità delle prospettive teoriche utilizzate e delle strategie di lavoro proposte. Il modello di lavoro multi-disciplinare e multi-metodologico si è rivelato produttivo nell'indagare congiuntamente le prospettive degli attori coinvolti insieme alle loro traiettorie, alle reciproche interconnessioni e alle relazioni tra processi locali e globali. L’analisi auto-riflessiva ha consentito di analizzare le attività del Centro di Consultazione evidenziandone vantaggi e limiti. Infine, la collaborazione tra Salute Pubblica e Antropologia Medica Critica ha dimostrato una grande potenzialità e produttività sia sul versante della ricerca scientifica sia su quello dell'assistenza sanitaria.

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Scopo del presente lavoro di ricerca è quello di comparare due contesti metropolitani, valenciano e bolognese, sulle pratiche di accompagnamento al lavoro rivolte a fasce svantaggiate, in particolare persone con problemi di dipendenza da sostanze psicotrope. L’indagine propone un confronto su alcune tematiche trasversali (tipologia di azioni messe in campo, organizzazione territoriale e governance, profilo degli utenti, inserimento sociale, coinvolgimento del mondo produttivo) e pone in evidenza gli elementi che ci consentono di individuare e segnalare sia delle buone pratiche trasferibili sia delle linee progettuali, partendo dunque dal presupposto che capacitare una persona significa innanzitutto offrirle congrue opportunità di scelta, nel senso seniano e come spiegato dalla stessa Nussbaum, ma soprattutto accompagnarla e sostenerla nel percorso di inserimento lavorativo e, in parallelo, sociale. Il bisogno raccolto è quello di un sostegno, motivazionale e orientativo, che segua un approccio socio educativo capace di fornire, alla persona, una risposta integrata, di unicità, capace dunque di agire sull’autonomia, sull’autostima, sull’elaborazione delle proprie esperienze di vita e lavorative, nonché su elementi anche di contesto quali la casa, le reti amicali e familiari, spesso compromesse. L’elemento distintivo che consente di agire in questa direzione è il lavoro di collaborazione tra i diversi servizi e la co-progettazione del percorso con l’utente stesso. Il tema degli inserimenti lavorativi è un argomento molto complesso che chiama in causa diversi aspetti: i mutamenti sociali e le trasformazioni del lavoro; l’emergere di nuove fasce deboli e il rischio di aggravamento delle condizioni di esclusione per le fasce deboli “tradizionali”; l’importanza del lavoro per la costruzione di percorsi identitari e di riconoscimento; l’impatto delle politiche attive sulle fasce svantaggiate e i concetti di capitazione e attivazione; il ruolo del capitale sociale e l’emergere di nuovi welfare; la rete degli attori coinvolti dal processo di inserimento e il tema della governace territoriale.

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This thesis analyses problems related to the applicability, in business environments, of Process Mining tools and techniques. The first contribution is a presentation of the state of the art of Process Mining and a characterization of companies, in terms of their "process awareness". The work continues identifying circumstance where problems can emerge: data preparation; actual mining; and results interpretation. Other problems are the configuration of parameters by not-expert users and computational complexity. We concentrate on two possible scenarios: "batch" and "on-line" Process Mining. Concerning the batch Process Mining, we first investigated the data preparation problem and we proposed a solution for the identification of the "case-ids" whenever this field is not explicitly indicated. After that, we concentrated on problems at mining time and we propose the generalization of a well-known control-flow discovery algorithm in order to exploit non instantaneous events. The usage of interval-based recording leads to an important improvement of performance. Later on, we report our work on the parameters configuration for not-expert users. We present two approaches to select the "best" parameters configuration: one is completely autonomous; the other requires human interaction to navigate a hierarchy of candidate models. Concerning the data interpretation and results evaluation, we propose two metrics: a model-to-model and a model-to-log. Finally, we present an automatic approach for the extension of a control-flow model with social information, in order to simplify the analysis of these perspectives. The second part of this thesis deals with control-flow discovery algorithms in on-line settings. We propose a formal definition of the problem, and two baseline approaches. The actual mining algorithms proposed are two: the first is the adaptation, to the control-flow discovery problem, of a frequency counting algorithm; the second constitutes a framework of models which can be used for different kinds of streams (stationary versus evolving).

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Social networks are one of the “hot” themes in people’s life and contemporary social research. Considering our “embeddedness” in a thick web of social relations is a study perspective that could unveil a number of explanations of how people may manage their personal and social resources. Looking at people’s behaviors of building and managing their social networks, seems to be an effective way to find some possible rationalization about how to help people getting the best from their resources . The main aim of this dissertation is to give a closer look at the role of networking behaviors. Antecedents, motivations, different steps and measures about networking behaviors and outcomes are analyzed and discussed. Results seem to confirm, in a different setting and time perspective, that networking behaviors include different types and goals that change over time. Effects of networking behaviors seem to find empirical confirmation through social network analysis methods. Both personality and situational self-efficacy seem to predict networking behaviors. Different types of motivational drivers seem to be related to diverse networking behaviors.

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Studio della piattaforma software per la creazione di progetti completi di automazione industriale: progetto SCADA e progetto PLC. La tesi è strutturata con una descrizione di tutti gli apparati facenti parte di un apparato industriale e con lo studio della piattaforma attraverso la creazione di un progetto completo di automazione.

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The market’s challenges bring firms to collaborate with other organizations in order to create Joint Ventures, Alliances and Consortia that are defined as “Interorganizational Networks” (IONs) (Provan, Fish and Sydow; 2007). Some of these IONs are managed through a shared partecipant governance (Provan and Kenis, 2008): a team composed by entrepreneurs and/or directors of each firm of an ION. The research is focused on these kind of management teams and it is based on an input-process-output model: some input variables (work group’s diversity, intra-team's friendship network density) have a direct influence on the process (team identification, shared leadership, interorganizational trust, team trust and intra-team's communication network density), which influence some team outputs, individual innovation behaviors and team effectiveness (team performance, work group satisfaction and ION affective commitment). Data was collected on a sample of 101 entrepreneurs grouped in 28 ION’s government teams and the research hypotheses are tested trough the path analysis and the multilevel models. As expected trust in team and shared leadership are positively and directly related to team effectiveness while team identification and interorganizational trust are indirectly related to the team outputs. The friendship network density among the team’s members has got positive effects on the trust in team and on the communication network density, and also, through the communication network density it improves the level of the teammates ION affective commitment. The shared leadership and its effects on the team effectiveness are fostered from higher level of team identification and weakened from higher level of work group diversity, specifically gender diversity. Finally, the communication network density and shared leadership at the individual level are related to the frequency of individual innovative behaviors. The dissertation’s results give a wider and more precise indication about the management of interfirm network through “shared” form of governance.

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L'attività svolta in HSD S.p.A. si è concentrata sulle seguenti tematiche: progettazione di un nuovo layout con annessa pianificazione delle attività necessarie e valutazione economica dell'investimento, audit focalizzato ad individuare le criticità legate al processo di logistica inversa e proporne soluzioni migliorative ed infine implementazione di un sistema di controllo specifico e comparato dei fornitori.

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Nowadays the medical field is struggling to decrease bacteria biofilm formation which leads to infection. Biomedical devices sterilization has not changed over a long period of time. This results in high costs for hospitals healthcare managements. The objective of this project is to investigate electric field effects and surface energy manipulation as solutions for preventing bacteria biofilm for future devices. Based on electrokinectic environments 2 different methods were tested: feasibility of electric gradient through mediums (DEP) reinforced by numerical simulations; and EWOD by the fabrication of golden interdigitated electrodes on silicon glass substrates, standard ~480 nm Teflon (PTFE) layer and polymeric gasket to contain the bacteria medium. In the first experiment quantitative analysis was carried out to achieve forces required to reject bacteria without considering dielectric environment limitations as bacteria and medium frequency dependence. In the second experiment applied voltages was characterized by droplets contact angle measurements and put to the live bacteria tests. The project resulted on promising results for DEP application due to its wide range of frequency that can be used to make a “general” bacteria rejecting; but in terms of practicality, EWOD probably have higher potential for success but more experiments are needed to verify if can prevent biofilm adhesion besides the Teflon non-adhesive properties (including limitations as Teflon breakthrough, layer sensitivity) at incubation times larger than 24 hours.

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Urease is a nickel-dependent enzyme that catalyzes hydrolysis of urea in the last step of organic nitrogen mineralization. Its active site contains a dinuclear center for Ni(II) ions that must be inserted into the apo-enzyme through the action of four accessory proteins (UreD, UreE, UreF, UreG) leading to activation of urease. UreE, acting as a metallo-chaperone, delivers Ni(II) to the preformed complex of apo-urease-UreDFG and has the capability to enhance the GTPase activity of UreG. This study, focused on characterization of UreE from Sporosarcina pasteurii (SpUreE), represents a piece of information on the structure/mobility-function relationships that control nickel binding by SpUreE and its interaction with SpUreG. A calorimetric analysis revealed the occurrence of a binding event between these proteins with positive cooperativity and a stoichiometry consistent with the formation of the (UreE)2-(UreG)2 hetero-oligomer complex. Chemical Shift Perturbations induced by the protein-protein interaction were analyzed using high-resolution NMR spectroscopy, which allowed to characterize the molecular details of the protein surface of SpUreE involved in the complex formation with SpUreG. Moreover, backbone dynamic properties of SpUreE, determined using 15N relaxation analysis, revealed a general mobility in the nanoseconds time-scale, with the fastest motions observed at the C-termini. The latter analysis made it possible for the first time to characterize of the C-terminal portions, known to contain key residues for metal ion binding, that were not observed in the crystal structure of UreE because of disorder. The residues belonging to this portion of SpUreE feature large CSPs upon addition of SpUreG, showing that their chemical environment is directly affected by protein-protein interaction. Metal ion selectivity and affinity of SpUreE for cognate Ni(II) and non cognate Zn(II) metal ions were determined, and the ability of the protein to select Ni(II) over Zn(II), in consistency with the proposed role in Ni(II) cations transport, was established.

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L’obiettivo dell’elaborato è mostrare come, partendo da una robusta base teorica nelle discipline del Project Management e del Business Process Reengineering, sia possibile ridefinire un sistema di gestione dei progetti (a livello singolo e di aggregato) e sviluppare, presso il personale coinvolto, le competenze necessarie a sostenere autonomamente ed a migliorare il sistema così creato. La reingegnerizzazione della progettazione nell’azienda in esame si è sviluppata nell’arco di un quadriennio: nel 2010 è stata concretizzata la prima release dei processi di gestione del progetto singolo e dell’aggregato, nel 2011 è maturata la seconda release, mentre nel biennio 2012-2013 si sono “congelati” i risultati ottenuti e si è sviluppata l’autonomia dei Project Manager interni e del Project Management Office. Dall’analisi è emersa l’importanza di un solido approccio metodologico negli interventi di innovazione organizzativa.

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Our research asked the following main questions: how the characteristics of professionals service firms allow them to successfully innovate in exploiting through exploring by combining internal and external factors of innovation and how these ambidextrous organisations perceive these factors; and how do successful innovators in professional service firms use corporate entrepreneurship models in their new service development processes? With a goal to shed light on innovation in professional knowledge intensive business service firms’ (PKIBS), we concluded a qualitative analysis of ten globally acting law firms, providing business legal services. We analyse the internal and factors of innovation that are critical for PKIBS’ innovation. We suggest how these firms become ambidextrous in changing environment. Our findings show that this kind of firms has particular type of ambidexterity due to their specific characteristics. As PKIBS are very dependant on its human capital, governance structure, and the high expectations of their clients, their ambidexterity is structural, but also contextual at the same time. In addition, we suggest 3 types of corporate entrepreneurship models that international PKIBS use to enhance innovation in turbulent environments. We looked at how law firms going through turbulent environments were using corporate entrepreneurship activities as a part of their strategies to be more innovative. Using visual mapping methodology, we developed three types of innovation patterns in the law firms. We suggest that corporate entrepreneurship models depend on successful application of mainly three elements: who participates in corporate entrepreneurship initiatives; what are the formal processes that enhances these initiatives; and what are the policies applied to this type of behaviour.

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After a first theoric introduction about Business Process Re-engineering (BPR), are considered in particular the possible options found in literature regarding the following three macro-elements: the methodologies, the modelling notations and the tools employed for process mapping. The theoric section is the base for the analysis of the same elements into the specific case of Rosetti Marino S.p.A., an EPC contractor, operating in the Oil&Gas industry. Rosetti Marino implemented a tool developped internally in order to satisfy its needs in the most suitable way possible and buit a Map of all business processes,navigable on the Company Intranet. Moreover it adopted a methodology based upon participation, interfunctional communication and sharing. The GIGA introduction is analysed from a structural, human resources, political and symbolic point of view.

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La ricerca è volta a presentare un nuovo approccio integrato, a supporto di operatori e progettisti, per la gestione dell’intero processo progettuale di interventi di riqualificazione energetica e architettonica del patrimonio edilizio recente, mediante l’impiego di soluzioni tecnologiche innovative di involucro edilizio. Lo studio richiede necessariamente l’acquisizione di un repertorio selezionato di sistemi costruttivi di involucro, come base di partenza per l’elaborazione di soluzioni progettuali di recupero delle scuole appartenenti al secondo dopoguerra, in conglomerato cementizio armato, prevalentemente prefabbricate. Il progetto individua procedimenti costruttivi ecocompatibili per la progettazione di componenti prefabbricati di involucro “attivo”, adattabile ed efficiente, da assemblare a secco, nel rispetto dei requisiti prestazionali richiesti dalle attuali normative. La ricerca è finalizzata alla gestione dell’intero processo, supportato da sistemi di rilevazione geometrica, collegati a software di programmazione parametrica per la modellazione di superfici adattabili alla morfologia dei fabbricati oggetto di intervento. Tali strumenti informatizzati CAD-CAM sono connessi a macchine a controllo numerico CNC per la produzione industrializzata degli elementi costruttivi “su misura”. A titolo esemplificativo dell’approccio innovativo proposto, si formulano due possibili soluzioni di involucro in linea con i paradigmi della ricerca, nel rispetto dei principi di sostenibilità, intesa come modularità, rapidità di posa, reversibilità, recupero e riciclo di materiali. In particolare, le soluzioni innovative sono accomunate dall’applicazione di una tecnica basata sull’assemblaggio di elementi prefabbricati, dall’adozione di una trama esagonale per la tassellazione della nuova superficie di facciata, e dall’utilizzo del medesimo materiale termico isolante, plastico e inorganico, riciclato ed ecosostenibile, a basso impatto ambientale (AAM - Alkali Activated Materials). Le soluzioni progettuali proposte, sviluppate presso le due sedi coinvolte nella cotutela (Università di Bologna, Université Paris-Est) sono affrontate secondo un protocollo scientifico che prevede: progettazione del sistema costruttivo, analisi meccanica e termica, sperimentazione costruttiva, verifica delle tecniche di messa in opera e dei requisiti prestazionali.

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La ricerca dottorale che ho sviluppato si propone di analizzare il percorso di valutazione della genitorialità recentemente delineato dai servizi sociali territoriali della provincia di Bologna attraverso la sperimentazione di strumenti per la diagnosi sociale, valutando gli esiti dell’applicazione, anche in confronto all’utilizzo di metodi tradizionali. Il progetto ha il suo fulcro tematico, nel qualificare le pratiche professionali, con il fine ultimo di giungere ad un percorso di diagnosi sociale scientificamente fondato. Il mio obbiettivo quindi non è stato analizzare in termini astratti e idealtipici le metodologie professionali di riferimento per i 32 operatori coinvolti, quanto piuttosto di formarli all’utilizzo di una serie di strumenti elaborati nelle fasi precedenti del progetto, e condurre una ricerca empirica su un numero, sufficientemente ampio, di “casi concreti” costituito da nuclei familiari in carico ai servizi sociali. Più precisamente l'ambito privilegiato d’analisi è stato individuato nel rapporto tra operatore ed utente, allo scopo di evidenziare pregi e difetti dell'utilizzo di strumenti professionali finalizzati alla diagnosi sociale. Inoltre va sottolineato che l’analisi della letteratura sul tema ha evidenziato l’esistenza di un numero molto limitato di studi empirici sulle metodologie di servizio sociale, condotti peraltro su un numero di casi e di variabili molto ristretto, e per lo più in territorio statunitense, dove il sistema di Welfare si caratterizza per una impostazione tale da rendere veramente difficile la comparazione con la realtà italiana. Quello a cui ho inteso pervenire non è un giudizio ultimo sull’efficacia di questa specifica metodologia tout-court, ma piuttosto analizzare, attraverso l’utilizzo di materiali quanti-qualitativi derivati dalla sperimentazione, quelle che sono le condizioni che si vengono a determinare quando, nel percorso di presa in carico sociale, vengono introdotti strumenti specifici, metodologia chiara e alto coinvolgimento delle componenti relazionali del processo: operatori, familiari e rete sociale allargata.