995 resultados para AL FILMS
Resumo:
La presente ricerca ha un duplice obiettivo. Primo, individuare i modi in cui lingue e identità culturali diverse sono state rappresentate al cinema. Secondo, identificare le diverse strade imboccate dai professionisti del doppiaggio italiano quando si trovano a confrontarsi con un film in cui si parlano più lingue. La ricerca propone un approccio multidisciplinare che combina i contributi teorici sviluppati nel campo degli studi di traduzione audiovisiva con le modalità di analisi più comunemente utilizzate dalla semiotica del cinema. L'analisi si basa su un campione di 224 film multilingue prodotti dall'inizio degli anni Trenta alla fine degli anni Duemila. Particolare attenzione viene indirizzata al quadro teorico all'interno del quale viene interpretato il ruolo che il multilinguismo assume al cinema. Vengono identificate tre funzioni principali: conflitto, confusione e resa realistica. Un altro elemento chiave nell'analisi è costituito dal genere cinematografico prevalente a cui è possibile ricondurre ciascuno dei film selezionati. Sono individuati tre generi principali: il film drammatico, la commedia e il thriller. Nel film drammatico il multilinguismo agisce come un veicolo che produce e accentua il conflitto, mentre nella commedia esso di solito diventa un dispositivo comico che crea confusione e umorismo. Nel cinema thriller, invece, il multilinguismo funziona essenzialmente come un veicolo di suspense. Per quanto riguarda le soluzioni traduttive adottate nel doppiaggio italiano del cinema multilingue, sono rilevate tre macro-strategie: la conservazione, la neutralizzazione e la riduzione dell'originale dimensione multilingue. Ciascuna di queste tre strategie è passata a vaglio critico. Se nel primo caso si tratta di un tentativo di riprodurre fedelmente le originali situazioni multilingue rappresentate nel film, negli altri due casi si tratta di soluzioni che risentono fortemente delle specificità del doppiaggio come modalità di traduzione degli audiovisivi (fattori ideologici ed economici, nonché il problema tecnico dell'armonizzazione delle voci per i personaggi bilingue).
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Lo scopo di questa tesi è la fabbricazione di ossidi complessi aventi struttura perovskitica, per mezzo della tecnica Channel Spark Ablation (CSA). Più precisamente sono stati depositati film sottili di manganite (LSMO), SrTiO3 (STO) e NdGaO3 (NGO). Inoltre nel laboratorio ospite è stata effettuata la caratterizzazione elettrica e dielettrica (spettroscopia di impedenza), mentre per l'analisi strutturale e chimica ci si è avvalsi di collaborazioni. Sono stati fabbricati dispositivi LSMO/STO/Co e se ne è studiato il comportamento magnetoresistivo e la bistabilità elettrica a seconda del carattere epitassiale od amorfo dell'STO. I risultati più promettenti sono stati ottenuti con STO amorfo. Sono stati costruiti diversi set di condensatori nella configurazione Metallo/Isolante/Semiconduttore (MIS), con M=Au, I=STO o NGO ed S=Nb:STO, allo scopo di indagare la dipendenza delle proprietà dielettriche ed isolanti dai parametri di crescita. In particolare ci si è concentrati sulla temperatura di deposizione e, nel caso dei film di STO, anche sulla dipendenza della costante dielettrica dallo spessore del film. Come ci si aspettava, la costante dielettrica relativa dei film di STO (65 per un film spesso 40 nm e 175 per uno di 170 nm) si è rivelata maggiore di quella dei film di NGO per i quali abbiamo ottenuto un valore di 20, che coincide con il valore del bulk. Nonostante l'elevata capacità per unità di area ottenibile con l'STO, la costante dielettrica di questo materiale risulta fortemente dipendente dallo spessore del film. Un ulteriore aspetto critico relativo all'STO è dato dal livello di ossidazione del film: le vacanze di ossigeno, infatti, possono ridurre la resistività dell'STO (nominalmente molto elevata), ed aumentarne la corrente di perdita. Al contrario l'NGO è meno sensibile ai processi tecnologici e, allo stesso tempo, ha un valore di costante dielettrica più alto rispetto ad un tipico dielettrico come l'ossido di silicio.
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Le celle solari a film sottile sono tra le alternative più promettenti nel campo fotovoltaico. La ricerca di materiali non tossici ed economici per la passivazione delle superfici è di fondamentale importanza. Il presente è uno studio sulla morfologia di film sottili di ZnS. I campioni analizzati sono stati cresciuti tramite DC sputtering a diversa potenza (range 50-150W) per studiare le connessioni tra condizioni di deposizione e proprietà strutturali. Lo studio è stato condotto mediante acquisizione di mappe AFM. E' stata effettuata un'analisi dei buchi (dips) in funzione della potenza di sputtering, per individuare il campione con la minore densità di dips in vista di applicazioni in celle solari a film sottile. I parametri strutturali, quali la rugosità superficiale e la lunghezza di correlazione laterale sono stati determinati con un'analisi statistica delle immagini. La densità e dimensione media dei grani sono state ricavate da una segmentazione delle immagini. Le analisi sono state svolte su due campioni di ZnO per fini comparativi. Tramite EFM sono state ottenute mappe di potenziale di contatto. Tramite KPFM si è valutata la differenza di potenziale tra ZnS e un layer di Al depositato sulla superficie. La sheet resistance è stata misurata con metodo a quattro punte. Dai risultati la potenza di sputtering influenza la struttura superficiale, ma in maniera non lineare. E' stato individuato il campione con la minore rugosità e densità di dips alla potenza di 75 W. Si è concluso che potenze troppo grandi o piccole in fase di deposizione promuovono il fenomeno di clustering dei grani e di aumentano la rugosità e densità di dips. E' emersa una corrispondenza diretta tra morfologia e potenziale di contatto alla superficie. La differenza di potenziale tra Al e ZnS è risultata inferiore al valore noto, ciò può essere dovuto a stati superficiali indotti da ossidi. Il campione risulta totalmente isolante.
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El cine como manifestación cultural propone un modo de aproximación a la realidad con un lenguaje específico y una lógica propia, estableciendo comunidades de sentido en permanente lucha. Es decir, la narrativa cinematográfica desde una determinada cosmovisión (hegemónica o contra-hegemónica) contribuye en la disputa social por el sentido proclive a la naturalización o cuestionamiento de los valores sociales. El análisis de films -tomando al film como una determinada construcción de las experiencias sociales- permite indagar los valores socio-culturales y sus transformaciones históricas. El género -entendido como una tecnología en la cual confluyen necesidades, experiencias, derechos y obligaciones tanto de varones como de mujeres, según los roles asignados y las expectativas sociales naturalizados- también se expresa en la narrativa cinematográfica. Por lo tanto, el objetivo principal del presente trabajo consiste en reflexionar en torno a los vínculos entre cine, género y sociedad como forma de enriquecer la investigación social, y en especial aportar al desarrollo de los estudios de género
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Este trabajo constituye una propuesta didáctica para incluir en los procesos de enseñanza de la arquitectura y del dibujo y la teoría del proyecto arquitectónico en la Facultad de Arquitectura de la Universidad de la República del Uruguay. Se parte de la afirmación ya demostrada de que el cine de ficción resulta un medio adecuado y complementario de otros procedimientos para enseñar y estudiar arquitectura. El trabajo establece una ejercitación alternativa a las tradicionales basada en el método de la comparación que permite establecer relaciones entre diferentes realidades: entre la realidad y la ficción o entre diferentes mundos de ficción. Si se hace referencia concreta a la ejercitación desarrollada en los cursos de proyecto y dibujo arquitectónicos de la Facultad de Arquitectura, no es novedad que las prácticas del dibujo de observación directa del objeto real o mediatizado –croquis de observación directa y restitución (pasaje de un sistema de representación codificada a otro) – o del manejo de referentes paradigmáticos durante los procesos creativos, se basan todas en la comparación entre dos cosas. Toda comparación nos induce a fijar la atención en dos o más objetos para descubrir sus relaciones y estimar sus semejanzas lo que nos permite conocer con mayor precisión sus atributos. El ejercicio de ideación de un objeto –propio del proceso proyectual– se sustenta en el cotejo sucesivo y alternativo de la observación del objeto imaginado y de su representación gráfica progresiva. En ese proceso son puestos en juego mecanismos que activan y relacionan nuestras sensaciones con nuestra memoria inconsciente y con redes de conceptos adquiridos a través de la enseñanza y la reflexión. Por un lado, este trabajo busca –mediante el planteo de hipótesis– poner en juego diferentes recursos de análisis de filmes para su debida demostración y, al extraer conclusiones, aportar al conocimiento científico sobre un tema. Por otra parte procura mostrar un camino alternativo para el manejo del recurso cine en los procesos de enseñanza del estudiante de arquitectura. Un camino que estructure diferentes procedimientos de análisis –que por sí mismos implican un ejercicio de la percepción y de la sensibilización– para verificar los contenidos y el alcance de las hipótesis planteadas. This work emerges from a reflection based on the capacity of the cinematographic resource in architecture teaching. The proposal consists in alternative exercises different from the traditional ones, specially designed for architecture students. The exercises handle the potential value of the cinema, especially fictional film or narrative film, as a tool for developing our perception and reflection, thus stimulating the rational and emotional aspects of each person. It is based on the comparative method which allows the establishment of relations among different realities: between fiction and reality and between different fiction worlds. It has been structured into three modules of increasing difficulty. Each one initiates its discourse with a hypothesis formulation which must be demonstrated and triggers a research process where the student’s knowledge, reasoning and ability to evaluate are put into play through a set of exercises. These involve the graphic survey of film spaces, cinematic languages and significance perception systems in order to detect archetypical architectural spaces common to different films. In this particular case, the proposal is addressed to the analysis of interior domestic spaces and its furnishings.
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In this work we present the assessment of the structural and piezoelectric properties of Al(0.5-x)TixN0.5 compounds (titanium content menor que6% atomic), which are expected to possess improved properties than conventional AlN films, such as larger piezoelectric activity, thermal stability of frequency and temperature resistance. Al:Ti:N films were deposited from a twin concentric target of Al and Ti by reactive AC sputtering, which provided films with a radial gradient of the Ti concentration. The properties of the films were investigated as a function of their composition, which was measured by electron dispersive energy dispersive X-ray spectroscopy and Rutherford backscattering spectrometry. The microstructure and morphology of the films were assessed by X-ray diffraction and infrared reflectance. Their electroacoustic properties and dielectric constant were derived from the frequency response of BAW test resonators. Al:Ti:N films properties appear to be strongly dependent on the Ti content, which modifies the AlN wurtzite crystal structure leading to greater dielectric constant, lower sound velocities, lower electromechanical factor and moderately improved temperature coefficient of the resonant frequency.
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Composite laminates on the nanoscale have shown superior hardness and toughness, but little is known about their high temperature behavior. The mechanical properties (elastic modulus and hardness) were measured as a function of temperature by means of nanoindentation in Al/SiC nanolaminates, a model metal–ceramic nanolaminate fabricated by physical vapor deposition. The influence of the Al and SiC volume fraction and layer thicknesses was determined between room temperature and 150 °C and, the deformation modes were analyzed by transmission electron microscopy, using a focused ion beam to prepare cross-sections through selected indents. It was found that ambient temperature deformation was controlled by the plastic flow of the Al layers, constrained by the SiC, and the elastic bending of the SiC layers. The reduction in hardness with temperature showed evidence of the development of interface-mediated deformation mechanisms, which led to a clear influence of layer thickness on the hardness.
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The stabilization of reduced graphene oxide (RGO) sheets in aqueous dispersion using a wide range of surfactants of anionic, non-ionic and zwitterionic type has been investigated and compared under different conditions of pH, surfactant and RGO concentration, or sheet size. The observed differences in the performance of the surfactants were rationalized on the basis of their chemical structure (e.g., alkylic vs. aromatic hydrophobic tail or sulfonic vs. carboxylic polar head), thus providing a reference framework in the selection of appropriate surfactants for the processing of RGO suspensions towards particular purposes. RGO-surfactant composite paper-like films were also prepared through vacuum filtration of the corresponding mixed dispersions and their main characteristics were investigated. The composite paper-like films were also electrochemically characterized. Those prepared with two specific surfactants exhibited a high capacitance in relation to their surfactant-free counterpart.
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Azobenzene-containing materials exhibit various photomechanical properties, including the formation of surface relief gratings (SRG) when irradiated with two interfering laser beams. In a recent study, a novel glass-forming derivative of Disperse Red 1 (DR1) with a mexylaminotriazine group was synthesized in high yield with a simple and efficient procedure, and showed the ability to form high-quality amorphous thin films with a high resistance to crystallization. Irradiation of films of this material yielded SRG with growth rates comparable to other reported azo materials. Herein, a series of closely related molecular glasses containing azobenzene chromophores with various absorption maxima ranging from 410 to 570 nm were synthesized, and their physical and photomechanical properties were studied. All materials studied showed the ability to form stable glassy phases, and irradiation with lasers emitting at various wavelengths allowed to perform a comparative study of SRG growth within a series of analogous chromophores.
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El cine como manifestación cultural propone un modo de aproximación a la realidad con un lenguaje específico y una lógica propia, estableciendo comunidades de sentido en permanente lucha. Es decir, la narrativa cinematográfica desde una determinada cosmovisión (hegemónica o contra-hegemónica) contribuye en la disputa social por el sentido proclive a la naturalización o cuestionamiento de los valores sociales. El análisis de films -tomando al film como una determinada construcción de las experiencias sociales- permite indagar los valores socio-culturales y sus transformaciones históricas. El género -entendido como una tecnología en la cual confluyen necesidades, experiencias, derechos y obligaciones tanto de varones como de mujeres, según los roles asignados y las expectativas sociales naturalizados- también se expresa en la narrativa cinematográfica. Por lo tanto, el objetivo principal del presente trabajo consiste en reflexionar en torno a los vínculos entre cine, género y sociedad como forma de enriquecer la investigación social, y en especial aportar al desarrollo de los estudios de género
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El cine como manifestación cultural propone un modo de aproximación a la realidad con un lenguaje específico y una lógica propia, estableciendo comunidades de sentido en permanente lucha. Es decir, la narrativa cinematográfica desde una determinada cosmovisión (hegemónica o contra-hegemónica) contribuye en la disputa social por el sentido proclive a la naturalización o cuestionamiento de los valores sociales. El análisis de films -tomando al film como una determinada construcción de las experiencias sociales- permite indagar los valores socio-culturales y sus transformaciones históricas. El género -entendido como una tecnología en la cual confluyen necesidades, experiencias, derechos y obligaciones tanto de varones como de mujeres, según los roles asignados y las expectativas sociales naturalizados- también se expresa en la narrativa cinematográfica. Por lo tanto, el objetivo principal del presente trabajo consiste en reflexionar en torno a los vínculos entre cine, género y sociedad como forma de enriquecer la investigación social, y en especial aportar al desarrollo de los estudios de género
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Analytical transmission electron microscopy indicates that liquid film migration occurs during sintering of an Al-Cu-Mg alloy, that intragranular liquid pools develop from migrating films and that iron segregates to these pools. It is suggested that a high localised iron concentration retards the liquid film migration rate by reducing the coherency strain in the retreating grain, causing a region of the film to detach from the boundary, thus forming an intragranular pool in the advancing grain. Alloys with low iron levels develop few intragranular pools and have high sintered densities. (C) 2003 Acta Materialia Inc. Published by Elsevier Science Ltd. All rights reserved.