998 resultados para Herpesvírus Bovino tipo 5


Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

Podridões radiculares e murchas, causadas respectivamente por Cylindrocladium spathiphylli e Verticillium dahliae, podem inviabilizar a produção comercial de espatifilo e da berinjela. Com o reconhecido potencial de fontes de carbono na indução de supressividade de solos e de substratos a diversos patógenos habitantes do solo, o presente trabalho teve como objetivos: 1) avaliar o potencial de seis fontes de carbono (esterco bovino de curral, cama de frango, torta de mamona, casca de camarão, hidrolisado de peixe e lodo de esgoto compostado) na inibição do crescimento micelial de C. spathiphylli; 2) avaliar o potencial de hidrolisado de peixe e cama de frango na indução de supressividade de substrato a C. spathiphylli; e 3) avaliar o efeito do hidrolisado de peixe no controle da murcha de verticilio em berinjela e no desenvolvimento das plantas. Para avaliar a inibição do crescimento micelial de C. spathiphylli, extratos aquosos das matérias orgânicas foram incorporados ao meio BDA nas concentrações de 0, 5, 10, 15, 20, 25 e 30% (v/v). Além disso, ao substrato padrão para espatifilo foram incorporados as matérias orgânicas nas concentrações de 0, 5, 10, 15, 20 e 25% (v/v) e as misturas colocadas em placas de petri e recobertas com uma camada de Agar-água. No centro das placas foi colocado um disco de micélio do patógeno em pleno desenvolvimento e avaliado o crescimento micelial. O extrato aquoso do hidrolisado de peixe, não autoclavado, a 25% reduziu o crescimento micelial. Os extratos autoclavados não inibiram o crescimento do patógeno. Nos substratos autoclavados apenas o hidrolisado de peixe, nas concentrações de 15 a 25%, inibiram completamente o crescimento micelial. Nos substratos não autoclavados o hidrolisado de peixe a 15, 20 e 25%, a torta de mamona a 15 e 25% e a casca de camarão a 20 e 25% inibiram complemente o crescimento micelial de C. spathiphylli. O hidrolisado de peixe na concentração de 20 e 30% do volume da capacidade de retenção de água do substrato induziu a supressividade ao patógeno, controlando completamente a incidência da doença. Por outro lado, a cama de frango não apresentou efeito na indução de supressividade. Nas maiores concentrações do hidrolisado de peixe e da cama de frango a condutividade elétrica do substrato foi responsável por alta fitotoxicidade para as plantas. No estudo sobre o potencial do hidrolisado de peixe em controlar Verticillium em berinjela, foram coletados cinco solos naturalmente infestados com o patógeno e tratados com o hidrolisado na concentração de 0, 5, 10, 15, 20, 25 e 30% do volume de água necessário para atingir a capacidade de campo dos solos, contidos em vasos de 4 litros. Após 15 dias de incubação foram transplantadas três mudas de berinjela para cada vaso, sendo que os vasos foram mantidos em condições de campo, sob telado e biofumigado mantidos sob telado. O hidrolisado de peixe não apresentou efeito sobre a severidade da doença, nem sobre o desenvolvimento das plantas. O principal efeito foi das condições ambientais da condução do ensaio. Na avaliação, aos 72 dias após o plantio, os tratamentos apresentaram resultados distintos para cada tipo de solo e em cada condição em que as plantas foram mantidas. As plantas que permaneceram no campo apresentaram severidades mais elevadas do que nas demais condições independentemente do tipo de solo. Os resultados demonstram a influência dos fatores ambientais sobre a severidade de V. dahliae em berinjela.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

Il 5-idrossimetilfurfurale (HMF) è una delle principali molecole piattaforma ricavabili da biomassa e può essere trasformato, con diversi processi, in altre molecole utili, tra cui il 2,5-bis(idrossimetil)furano (BHMF), utilizzato nel campo dei polimeri come precursore, e ottenibile tramite reazione di idrogenazione. L’idrogenazione elettrocatalitica dell’HMF è una via sostenibile per ottenere BHMF che opera a temperatura e pressione ambiente, utilizzando acqua come solvente e sorgente di idrogeno, evitando l’utilizzo di H2 gassoso. Per catalizzare la reazione vengono utilizzate schiume di rame con alta area superficiale che possono essere ricoperte con fase attiva a base di argento per aumentarne l’attività. In questo lavoro, viene realizzato e studiato un nuovo tipo di elettrocatalizzatore a base di ceria elettrodepositata su schiuma di rame, con l’obiettivo di replicare o migliorare i risultati ottenuti con i catalizzatori Ag/Cu. Le prestazioni dei catalizzatori dei catalizzatori Ce/Cu sono state studiate in soluzioni di HMF 0,05 M, 0,10 M e 0,50 M e confrontate con schiume Ag/Cu e Cu bare. I catalizzatori a base di Ce dimostrano la capacità di convertire selettivamente HMF in BHMF. A 0,05 M i catalizzatori Ag/Cu si sono dimostrati i migliori per conversione, selettività, efficienza faradica e produttività, invece, i catalizzatori Ce/Cu forniscono risultati migliori rispetto alla schiuma di rame in termini di selettività e produttività, che risulta comparabile con quello dei catalizzatori Ag/Cu. A 0,10 M i catalizzatori Ce/Cu riescono a migliorarsi in termini di conversione e a superare i catalizzatori Ag/Cu in produttività, grazie al minore tempo di reazione impiegato. All’aumentare della concentrazione di HMF, comunque, i risultati di selettività dei catalizzatori Ce/Cu diminuiscono ma rimangono in linea con quelli ottenuti con i catalizzatori Ag/Cu.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

La finalità della tesi è quella di poter progettare il cerchione del veicolo solare "Emilia 5" in materiale composito. Questa auto è l’evoluzione della "Emilia 4", sviluppata dalla squadra Onda Solare in collaborazione con l’Università di Bologna, con cui sono state vinte molte gare. Tramite software (Ansys) è stato realizzato il modello virtuale del cerchione in fibra di carbonio e, con l'ausilio dell'analisi agli elementi finiti, ne è stata verificata la stabilità, sottoponendolo a cinque condizioni di carico diverse. Lo studio approfondisce le tematiche riguardanti i materiali compositi, il concetto di sequenza di laminazione e come varia la distribuzione delle tensioni al variare di esse. In particolare, viene analizzato con attenzione lo studio tramite software della sequenza di laminazione che permette di ottenere i risultati migliori per il tipo di applicazione. Infine, vengono confrontati i dati ottenuti dalle simulazioni effettuate, per l'analisi e lo studio dei dati significativi.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

Nel seguente lavoro di tesi sperimentale è stato svolto uno studio su film di poli(esametilen furanoato) additivato con filler antiossidanti estratti da una materia prima lignocellulosica, la corteccia di betulla. Tale studio ha lo scopo di incrementare le proprietà meccaniche e soprattutto conservative dei film di PHF per applicazioni nel campo del packaging alimentare. Il poli(esametilen furanoato) è un poliestere i cui monomeri di sintesi possono essere ottenuti da fonti rinnovabili, tale caratteristica lo rende completamente bio-based e di elevato interesse per l’ottenimento di materiali sostenibili. Nella fase iniziale dello studio è stato sintetizzato il polimero in esame tramite una sintesi di tipo solvent-free, in accordo con le attuali strategie sintetiche che mirano a ridurre l’impatto del solvente. Tale polimero è stato quindi caratterizzato tramite NMR e GPC. Sono state poi preparate quattro miscele di polimero additivato, due differenti composizioni per ciascuno dei due filler disponibili. Le miscele sono state preparate tramite solvent casting e in seguito stampate tramite pressofusione per ottenere dei film. È stata svolta una caratterizzazione dei film ottenuti, di tipo morfologica (SEM), termica (TGA e DSC), meccanica, comportamento barriera e con analisi antiossidanti. I filler hanno mostrato una buona miscibilità con l’omopolimero e non hanno causato interferenze nel comportamento termico. È stato osservato un miglioramento nella flessibilità dei film in tutte le miscele studiate e un aumento dell’allungamento a rottura nelle composizioni con quantità di filler pari al 5%. Le proprietà barriera si sono mantenute in linea con quelle dell’omopolimero e ancora migliori dei poliesteri attualmente in commercio. Infine, l’aggiunta del filler ha reso il film attivo per lo scavenging di radicali, valutato attraverso il test con DPPH, confermando il trasferimento delle proprietà antiossidanti dei filler alle miscele polimeriche.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

Per determinare la qualità della carne bovina è fondamentale studiare le sue caratteristiche fisiche. La carne è caratterizzata da un’elevata eterogeneità a causa di fattori endogeni (la razza, il sesso, il tipo di muscolo, l’età alla macellazione), fattori pre-macellazione (il trasporto, lo scarico, la sosta al macello possono determinare fattori di stress per l’animale) e post-macellazione (la frollatura, lo stoccaggio delle carcasse, la preparazione finale della carne). Lo scopo di questo elaborato è quello di esaminare i parametri qualitativi (la tessitura e la tenerezza, il colore, la ritenzione idrica e la succulenza) della carne in relazione a due fattori intrinseci del bovino, in particolare al tipo di fibra muscolare e all’età di macellazione. A tale scopo sono stati utilizzati come riferimento due studi. Il primo riguarda la valutazione qualitativa di tre muscoli – Triceps brachii, Longissimus thoracis, Semitendinosus – appartenenti a vitelloni di razza Chianina macellati ad un’età di 18-19 mesi. Il Longissimus ha mostrato maggiore estratto etereo, quindi minori valori di sforzo di taglio e maggiore tenerezza; il Semitendinoso ha un indice di Luminosità (L*) elevata, quindi la carne è più chiara, ma più dura e con minore capacità di ritenzione idrica. La carne derivata dal Tricipite brachiale aveva i più bassi valori di L* e quindi la più scura. Il secondo studio condotto in Turchia ha permesso di confrontare le caratteristiche qualitative di carni di bovini, macellati ad età differenti, tra i 17 e i 19 mesi e tra i 25 e i 27 mesi. I risultati discussi rappresentano una media dei valori di due muscoli. Le carni di bovini giovani tendono a perdere più liquidi di sgocciolamento e anche di cottura in quanto sono generalmente più acquose e meno grasse. Anche lo sforzo di taglio risulta maggiore in relazione al minore stato di ingrassamento della carcassa.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

Nella presente tesi vengono descritti i procedimenti di costruzione, di assemblaggio e di calibrazione di un tubo di Pitot a 5 fori per cercare una soluzione costruttiva facilmente replicabile e modificabile, mantenendo una buona affidabilità e testare un nuovo tipo di calibrazione che permetta di ridurre notevolmente i tempi di attesa per l'acquisizione dati. Vengono, quindi, in seguito, presentati i risultati ottenuti dalla calibrazione, fornendo commenti e consigli per migliorare l'intera procedura e ridurre l'errore.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

O objeto inicia ressaltando que o Diabetes Mellitus tipo II é uma das patologias mais comuns no dia a dia do médico de família. Menciona a importância do uso do PROGRAB, sistema que apresenta o número e a proporção de diabéticos da área de abrangência, além de outras informações. Enfoca que um importante na atenção ao portador de DM tipo II é o cálculo do risco que permitirá organizar a assistência desses usuários. Detalha que um dos principais objetivos da assistência aos portadores de DM tipo II é prevenir as complicações desta doença, pois tais complicações são responsáveis por muitas internações, mortes e perda da qualidade de vida, e ressalta a importância da relação médico-paciente nesses casos. Termina sintetizando pontos chaves na assistência clínica ao usuário portador de DM tipo II. Unidade 5 do módulo 7 que compõe o Curso de Especialização em Saúde da Família.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

Rio Largo é a terceira maior cidade do estado de Alagoas, com 78% de cobertura da Estratégia de Saúde da Família, distribuída em 21 equipes lotadas em 18 Unidades de Saúde da Família (USF). A USF Olavo Calheiros está situada no bairro Mutirão, próximo ao centro da cidade, cuja situação problema a ser trabalhada é a baixa adesão ao tratamento não medicamentoso da Hipertensão Arterial Sistêmica Primária (HAS) e Diabetes Mellitus tipo 2 (DM), doenças com alta prevalência na população adscrita. O objetivo do estudo foi elaborar uma proposta de intervenção que aumente a adesão ao tratamento não medicamentoso destas morbidades. O desenho da proposta foi baseado no Método da Estimativa Rápida, já a ficha e o cartão de acompanhamento foram elaborados a partir dos protocolos clínicos adotados pelo Ministério da Saúde acerca dos temas. Foram construídos projetos que visam (1) ao estímulo à prática de atividade física, (2) combate ao etilismo e/ou tabagismo, (3) melhora da adesão à dieta saudável e própria para o DM e/ou HAS, (4) aumento do percentual de diagnóstico, (5) melhora da educação em saúde sobre ambas doenças, (6) sugestão de uma planilha de acompanhamento e avaliação dos resultados das estratégias propostas neste plano, (7) acompanhamento dos pacientes através de um cartão e ficha de atendimento ambulatorial, (8) instauração de um protocolo clínico de acompanhamento e (9) estímulo à educação permanente da equipe acerca dos temas. O entendimento sobre a adesão ao tratamento depender tanto de fatores individuais (físicos, emocionais, financeiros, sociais), como da equipe, do serviço e do sistema de saúde mostra a necessidade da consciência sobre a complexidade no manejo desses pacientes por todos os envolvidos: na falha de um desses pilares, o sucesso é pouco provável.

Relevância:

30.00% 30.00%

Publicador:

Resumo:

A Unidade Básica de Saúde Jordelino Breder, de Alto Caparaó (MG) encontra-se na região urbana do município, tem uma área de abrangência de 1.856 famílias, aproximadamente 5.655 habitantes com uma maior porcentagem de pacientes em idade adulta e terceira idade. Um dos principais problemas encontrados foi o aumento de atendimentos de demanda espontânea por condições agudas de DCNT, especialmente a Diabetes Mellitus (DM). Esta condição clínica compreende um grupo heterogêneo de diversos complexos de etiologia, com os principais distúrbios metabólicos, fator hiperglicemia, devido a interações entre genética, fatores ambientais e estilo de vida inadequado da população. Esta doença é caracterizada por alterações no metabolismo dos hidratos de carbono, gorduras e proteínas que estão relacionadas com a deficiência absoluta ou parcial da secreção de insulina. O objetivo principal deste trabalho foi elaborar um projeto de intervenção para diminuir as complicações crônicas por DM, a ser aplicado na área de abrangência da Equipe Saúde da Família "Vale das Hortências I" do município Alto Caparaó. As ações para desenvolver o projeto foram elaboradas, seguindo as etapas: diagnóstico situacional pelo método de Estimativa Rápida, revisão bibliográfica do tema e elaboração do plano de ação. Espera-se com a implantação do plano de ação aumentar o controle e o acompanhamento dos pacientes diabéticos, além disso, que a comunidade adquira um maior nível de conhecimento sobre a sua doença e a forma de controlá-la, bem como seus fatores de risco e superar as dificuldades pessoais na mudança de hábitos prejudiciais e dos estilos de vida saudável.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Pyrimidine-5'-nucleotidase type I (P5'NI) deficiency is an autosomal recessive condition that causes nonspherocytic hemolytic anemia, characterized by marked basophilic stippling and pyrimidine nucleotide accumulation in erythrocytes. We herein present two African descendant patients, father and daughter, with P5'N deficiency, both born from first cousins. Investigation of the promoter polymorphism of the uridine diphospho glucuronosyl transferase 1A (UGT1A) gene revealed that the father was homozygous for the allele (TA7) and the daughter heterozygous (TA6/TA7). P5'NI gene (NT5C3) gene sequencing revealed a further change in homozygosity at amino acid position 56 (p.R56G), located in a highly conserved region. Both patients developed gallstones; however the father, who had undergone surgery for the removal of stones, had extremely severe intrahepatic cholestasis and, liver biopsy revealed fibrosis and siderosis grade III, leading us to believe that the homozygosity of the UGT1A polymorphism was responsible for the more severe clinical features in the father. Moreover, our results show how the clinical expression of hemolytic anemia is influenced by epistatic factors and we describe a new mutation in the P5'N gene associated with enzyme deficiency, iron overload, and severe gallstone formation. To our knowledge, this is the first description of P5'N deficiency in South Americans.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

We describe herein a general method for the controlled Heck arylation of allylated malonates. Both electron-rich and electron-poor aryldiazonium salts were readily employed as the aryl-transfer agents in good yields and in high chemo-, regio-, and stereoselectivity without formation of decarboxylated byproducts. Reaction monitoring via ESI-MS was used to support the formation of chelated Pd species through the catalytic cycle. Additionally, some Heck adducts were successfully used in the total synthesis of pharmacologically active γ-lactones.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Excessive occlusal surface wear can result in occlusal disharmony, functional and esthetic impairment. As a therapeutic approach, conventional single crowns have been proposed, but this kind of treatment is complex, highly invasive and expensive. This case report describes the clinical outcomes of an alternative minimally invasive treatment based on direct adhesive-pin retained restorations. A 64-year-old woman with severely worn dentition, eating problems related to missing teeth and generalized tooth hypersensitivity was referred for treatment. Proper treatment planning based on the diagnostic wax-up simulation was used to guide the reconstruction of maxillary anterior teeth with direct composite resin over self-threading dentin pins. As the mandibular remaining teeth were extremely worn, a tooth-supported overdenture was installed. A stabilization splint was also used to protect the restorations. This treatment was a less expensive alternative to full-mouth rehabilitation with positive esthetic and functional outcomes after 1.5 years of follow-up.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

A series of novel 1-(substituted phenyl)-3-(2-oxo-1,3,4-oxadiazol-5-yl) β-carbolines (4a-e) and the corresponding Mannich bases 5-9(a-c) were synthesized and evaluated for their in vitro antitumor activity against seven human cancer cell lines. Compounds of 4a-e series showed a broad spectrum of antitumor activity, with GI50 values lower than 15μM for five cell lines. The derivative 4b, having the N,N-dimethylaminophenyl group at C-1, displayed the highest activity with GI50 in the range of 0.67-3.20μM. A high selectivity and potent activity were observed for some Mannich bases, particularly towards resistant ovarian (NCI-ADR/RES) cell lines (5a, 5b, 6a, 6c and 9b), and ovarian (OVCAR-03) cell lines (5b, 6a, 6c, 9a, 9b and 9c). In addition, the interaction of compound 4b with DNA was investigated by using UV and fluorescence spectroscopic analysis. These studies indicated that 4b interact with ctDNA by intercalation binding.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Mucositis induced by anti-neoplastic drugs is an important, dose-limiting and costly side-effect of cancer therapy. To evaluate the effect of the topical application of S-nitrosoglutathione (GSNO), a nitric oxide donor, on 5-fluorouracil (5-FU)-induced oral mucositis in hamsters. Oral mucositis was induced in male hamsters by two intraperitoneal administrations of 5-FU on the first and second days of the experiment (60 and 40 mg/kg, respectively) followed by mechanical trauma on the fourth day. Animals received saline, HPMC or HPMC/GSNO (0.1, 0.5 or 2.0 mM) 1 h prior to the 5-FU injection and twice a day for 10 or 14 days. Samples of cheek pouches were harvested for: histopathological analysis, TNF-α and IL-1β levels, immunohistochemical staining for iNOS, TNF-α, IL-1β, Ki67 and TGF-β RII and a TUNEL assay. The presence and levels of 39 bacterial taxa were analyzed using the Checkerboard DNA-DNA hybridization method. The profiles of NO released from the HPMC/GSNO formulations were characterized using chemiluminescence. The HPMC/GSNO formulations were found to provide sustained release of NO for more than 4 h at concentration-dependent rates of 14 to 80 nmol/mL/h. Treatment with HPMC/GSNO (0.5 mM) significantly reduced mucosal damage, inflammatory alterations and cell death associated with 5-FU-induced oral mucositis on day 14 but not on day 10. HPMC/GSNO administration also reversed the inhibitory effect of 5-FU on cell proliferation on day 14. In addition, we observed that the chemotherapy significantly increased the levels and/or prevalence of several bacterial species. Topical HPMC/GSNO accelerates mucosal recovery, reduces inflammatory parameters, speeds up re-epithelization and decreases levels of periodontopathic species in mucosal ulcers.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Resistant hypertension (RHTN) is a multifactorial disease characterized by blood pressure (BP) levels above goal (140/90 mmHg) in spite of the concurrent use of three or more antihypertensive drugs of different classes. Moreover, it is well known that RHTN subjects have high prevalence of left ventricular diastolic dysfunction (LVDD), which leads to increased risk of heart failure progression. This review gathers data from studies evaluating the effects of phosphodiesterase-5 (PDE-5) inhibitors (administration of acute sildenafil and short-term tadalafil) on diastolic function, biochemical and hemodynamic parameters in patients with RHTN. Acute study with sildenafil treatment found that inhibition of PDE-5 improved hemodynamic parameters and diastolic relaxation. In addition, short-term study with the use of tadalafil demonstrated improvement of LVDD, cGMP and BNP-32 levels, regardless of BP reduction. No endothelial function changes were observed in the studies. The findings of acute and short-term studies revealed potential therapeutic effects of IPDE-5 drugs on LVDD in RHTN patients.A Hipertensão arterial resistente (HAR) é uma doença multifatorial caracterizada por níveis pressóricos acima das metas (140/90 mmHg), a despeito de tratamento farmacológico otimizado de 3 ou mais fármacos anti-hipertensivos de diferentes classes. Pacientes diagnosticados como hipertensos resistentes apresentam alta prevalência de disfunção diastólica do ventrículo esquerdo (DDVE) que proporciona risco aumentado para insuficiência cardíaca. Esta revisão reúne dados de estudos prévios avaliando os efeitos dos inibidores de fosfodiesterase-5 (PDE-5) (administração aguda de sildenafil e de curto prazo de tadalafil) na função diastólica e nos parâmetros bioquímicos e hemodinâmicos em pacientes com HAR. O estudo agudo com sildenafil demonstrou que a inibição da PDE-5 melhorou os parâmetros hemodinâmicos e de relaxamento diastólico. Além disso, o estudo curto prazo com o uso de tadalafil revelou melhora da DDVE e dos níveis de GMPc e BNP-32, independente de redução de pressão arterial. A função endotelial não apresentou alteração com ambos os tratamentos. Os resultados dos estudos agudo e de curto prazo sugerem efeitos terapêuticos potenciais dos fármacos inibidores da PDE-5 na disfunção diastólica em pacientes com HAR.