988 resultados para Hamsun, Knut, 1859-1952.


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Includes discussions on slavery, women's rights, education, etc.

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En la presente tesina abordamos las políticas culturales llevadas a cabo por la Dirección General de Bibliotecas de la Provincia de Buenos Aires (Argentina) en lo concerniente a la actividad bibliotecológica entre 1946 y 1952. Planteamos el desarrollo del trabajo sobre cuatro ejes principales: bibliotecas, bibliotecarios, lectores y libros. En primer lugar, presentamos un panorama general de la situación político-social de la época. Luego, analizamos los intereses de las bibliotecas bonaerenses a través de la participación de sus representantes en el Primer Congreso Provincial de Bibliotecas Populares (1949) e indagamos en qué condiciones se originó la Biblioteca Pública Central y su rol en la profesionalización de los bibliotecarios. En este sentido, valoramos la institucionalización de la formación bibliotecaria mediante la creación de la Escuela de Bibliotecología y desarrollamos qué contenidos se plantearon en los primeros planes de estudios de las carreras. Del mismo modo, examinamos qué concepción tenía la Dirección General de los lectores y de sus lecturas, específicamente las de los niños, las mujeres y los obreros. Para finalizar, consideramos la implementación de las políticas culturales en torno a la difusión y la circulación de libros, especialmente de los editados en Argentina y en otros países del continente americano

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Thesis (Ph.D.)--University of Washington, 2016-06

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Rockhampton City'S colourful and controversial Alderman Rex Pilbeam, qualified public accountant and secretary, longest-serving mayor (1952-82) of any Australian city, took office when Rockhampton was burdened with heavy municipal debt, poor quality roads, costly water supply, little sewerage, and few recreational faCilities. However, Pi/beam's vision, single-minded devotion, unflagging energy, political skill, and managerial flair brought a dramatic turnaround in the city's fortunes. Continuing after retirement with voluntary community service until his mid-eighties, the Pi/beam legacy 10 RockhamplOn is everywhere in evidence.

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La ricerca ricostruisce alcuni aspetti della vita politica, sociale e culturale di Reggio Emilia a partire dagli anni Quaranta dell’Ottocento. La campagna militare del 1848-49 e le vicende sociali e politiche che l’accompagnarono costituiscono il punto focale di questo lavoro che mette in evidenza come il complesso di quegli avvenimenti operò un mutamento irreversibile nella realtà cittadina, alimentando aspettative e ideali che non poterono più rimanere confinati nel sistema di governo ducale, divenuto asfittico e superato. Dopo una ricognizione generale della storiografia esistente si è evidenziata la necessità di una nuova lettura della storia cittadina che tenesse conto degli approcci metodologici più recenti e di aspetti fino ad oggi trascurati o completamente ignorati, ripartendo dai documenti ed ampliando la quantità e la tipologia delle fonti. E’ stato perciò condotto un incrocio sistematico tra la documentazione d’archivio pubblica (atti di governo, polizia, decreti, chirografi ducali) e le fonti di carattere privato, spesso assolutamente inedite (cronache, diari, epistolari), cercando di mantenere un approccio il più possibile aperto, mostrando una molteplicità di punti di vista e cogliendo il riflesso dei diversi orientamenti politici e personali attraverso la lettura degli avvenimenti cittadini da parte dei diversi testimoni dell’epoca. Coerentemente con i più recenti apporti della storiografia si è voluto sottolineare l’impatto decisivo che le Istituzioni scolastiche ducali, caratterizzate da notevole conformismo e oscurantismo, hanno avuto nella maturazione politica della generazione che ha guidato il Movimento del 1848. Per portare alla luce questi aspetti è stata proposta una rilettura del sistema educativo reggiano dal punto di vista funzionale e culturale, partendo dai ricordi degli ex studenti e dalla verifica della disciplina vigente all’interno di queste istituzioni. Non poteva essere tralasciata anche una profonda revisione della storia della Chiesa di Reggio Emilia durante il Risorgimento, pertanto si è proceduto ad uno spoglio su larga scala della documentazione conservata nell’archivio della Curia vescovile di Reggio Emilia che ha permesso di giungere ad una complessiva rivalutazione del ruolo del vescovo Cattani durante le vicende del 1848, portando alla luce un aspetto fino ad oggi assolutamente sottovalutato. Nella ricostruzione delle condizioni della Provincia sono stati sottolineati soprattutto gli aspetti sociali, ampliando il quadro in cui si sono svolte le vicende attraverso nuove fonti che hanno aiutato a non focalizzare la ricerca soltanto sui ceti dirigenti e sulle personalità di rilievo. Allo stesso modo si sono descritti i luoghi e le persone della città, cercando di tracciare un ritratto il più fedele possibile della realtà urbana attraverso testimonianze di tenore e mentalità differenti da quelle ‘ufficiali’. Per gli eventi del 1848 (e per quelli del 1859-60) è stato consultato un numero cospicuo di fondi conservati presso l’Archivio di Stato di Reggio, a questi si sono aggiunti gli apporti di molte fonti di carattere privato e di documenti inediti conservati presso l’Archivio di Stato di Torino. Il lavoro propone un’analisi approfondita delle vicende cittadine tra il marzo e l’agosto 1848 e apre a nuove considerazioni sia sul municipalismo, come chiave di lettura del movimento unitario, sia sulla creazione del consenso attorno all’unione dei ducati emiliani con il Regno dell’Alta Italia guidato da Carlo Alberto. Fondamentali sono risultati i fondi della Polizia Estense conservati presso l’Archivio di Stato di Reggio Emilia. Per la loro natura e per le caratteristiche del Ducato (in cui lo stesso duca interviene di persona nei provvedimenti di polizia) hanno permesso di tracciare un quadro assolutamente inedito della vita politica e sociale della Provincia, contribuendo ad arricchire ogni aspetto del lavoro di ricerca. Nell’ultima parte del lavoro sono state messe a confronto le informazioni raccolte sui volontari attraverso lo spoglio di tutte le fonti consultate. La ricerca si era precedentemente basata sugli elenchi dei militi compilati dopo l’unificazione nazionale, elenchi nei quali molte delle informazioni relative ai partecipanti delle campagne del 1848-49 erano andate perdute. Procedendo all’incrocio dei dati raccolti dalla polizia estense al momento del ritorno degli volontari in patria con quelli reperiti nei fondi privati, nelle cronache, nella memorialistica e negli epistolari è stato possibile ricostruire un panorama più completo delle diverse tipologie di combattenti e tracciare un quadro che alla fine risulta assai coerente con la situazione politica e sociale descritta nella prima parte della tesi. Per la prima volta vengono documentate le vicende di coloro che non appartenendo alle classi dirigenti cittadine si sono trovati a combattere per una sorta di azzardo personale nutrito di idealismo patriottico oppure perché inquadrati nei battaglioni dell’ex esercito estense passato al servizio del Governo provvisorio. Emergono l’estrema eterogeneità delle motivazioni e dei destini personali dei combattenti e sono portate alla luce alcune interessanti vicende personali e familiari. I dati sono stati raccolti in modalità digitale per la loro futura fruizione on-line che andrà ad aggiornare il database degli “Albi della memoria” curati da ISTORECO. (http://www.albimemoria-istoreco.re.it/).

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This article analyses the relationship between Orthodoxy and state from the unification of the Principalities of Moldavia and Wallachia in 1859 to the creation of Greater Romania in 1918. Examining the attitudes of political leaders towards the dominant religion, this article argues that during the reigns of Prince Cuza and King Carol I the Church became a state institution closely connected to the development of political regimes. It is suggested that by claiming doctrinal religious connections with Constantinople and independence from foreign intervention in the Church’s affairs, religious and political leaders from 1859 to 1918 amplified the construction of Romanian national mythology which contributed towards the political unity of the state.

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The purpose of this study was to investigate how the Truman administration used fear to generate popular support for its Cold War foreign policies. Three issues were examined through the use of published government documents, personal memoirs, and weekly periodicals to assess the responses of the American public: the enactment of universal military training (UMT), the Soviet detonation of an atomic device, and the Truman administration's decision to build the hydrogen bomb. This study shows that the changing attitudes in the Truman administration toward the Soviet Union occurred in a climate of fear. Through press releases and by exerting influence on the media, the administration attempted to control the information the public received. Through the use of propaganda, the Truman administration pursued the implementation of UMT, generated fear of the Soviet Union after its detonation of the atomic bomb, and gained relative public support for the decision to build the hydrogen bomb.

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Geo-referenced catch and fishing effort data of the bigeye tuna fisheries in the Indian Ocean over 1952-2014 were analysed and standardized to facilitate population dynamics modelling studies. During this sixty-two years historical period of exploitation, many changes occurred both in the fishing techniques and the monitoring of activity. This study includes a series of processing steps used for standardization of spatial resolution, conversion and standardization of catch and effort units, raising of geo-referenced catch into nominal catch level, screening and correction of outliers, and detection of major catchability changes over long time series of fishing data, i.e., the Japanese longline fleet operating in the tropical Indian Ocean. A total of thirty fisheries were finally determined from longline, purse seine and other-gears data sets, from which 10 longline and four purse seine fisheries represented 96% of the whole historical catch. The geo-referenced records consists of catch, fishing effort and associated length frequency samples of all fisheries.

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Events for annual Lincoln University homecoming on November 8th, 1952.