941 resultados para Traduzione Letteratura Delibes


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Scopo di questa tesi di dottorato stabilire se lobiezione di coscienza in ambito medico sia moralmente giustificabile. Esistono essenzialmente tre tipi di rifiuto motivati dallobiezione di coscienza (1) rifiuto di informare un paziente relativamente alle opzioni terapeutiche come ad esempio luso di un contraccettivo di emergenza o linterruzione volontaria di gravidanza (2) rifiuto di rinviare un paziente che chiede un particolare intervento (o terapia) presso un collega non obiettore (3) rifiuto di svolgere in prima persona una certa attivit richiesta dal paziente Per rispondere a questo interrogativo si svolta unanalisi filosofico-morale dei principali argomenti utilizzati dalla letteratura su questo tema per giustificare o per negare un diritto morale allobiezione di coscienza degli operatori sanitari. Il diritto degli operatori sanitari allintegrit morale e a non essere complici di attivit ritenute immorali devessere infatti confrontato con il diritto dei pazienti ad avere unassistenza sanitaria efficiente, a poter compiere scelte autonome riguardo alla propria salute e ad essere informati relativamente a tutte le opzioni terapeutiche disponibili. Nel corso dellintero lavoro stato dimostrato come suddetti diritti dei pazienti sono facilmente e frequentemente violati a causa dellincidenza dellobiezione di coscienza in ambito medico. Lanalisi condotta nel corso del lavoro di tesi si concentra fondamentalmente su quattro importanti aspetti del problema quali diritto allintegrit morale dell operatore sanitario, obblighi professionali, cooperazione al male e laicit dello stato. Alla fine del lavoro di analisi si giunti alla conclusione che: le obiezioni di tipo (1) e (2) non sono mai moralmente giustificabili perch comportano sempre una violazione dei diritti fondamentali del paziente. Le obiezioni di coscienza di tipo (3) sono moralmente accettabili solo quando non impongono un peso eccessivo al paziente, vale a dire quando il rinvio presso un collega non obiettore veloce, sicuro e agevole. Tuttavia le condizioni ideali in cui vengono rispettati i criteri minimi di ammissibilit dellobiezione di coscienza di tipo (3) non si verificano quasi mai nella realt dei fatti (per ragioni ampiamente spiegate nel corso del lavoro), per cui tali obiezioni risultano in pratica solo raramente accettabili da un punto d vista morale.

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Linterazione che abbiamo con lambiente che ci circonda dipende sia da diverse tipologie di stimoli esterni che percepiamo (tattili, visivi, acustici, ecc.) sia dalla loro elaborazione per opera del nostro sistema nervoso. A volte per, lintegrazione e lelaborazione di tali input possono causare effetti dillusione. Ci si presenta, ad esempio, nella percezione tattile. Infatti, la percezione di distanze tattili varia al variare della regione corporea considerata. Il concetto che distanze sulla cute siano frequentemente erroneamente percepite, stato scoperto circa un secolo fa da Weber. In particolare, una determinata distanza fisica, percepita maggiore su parti del corpo che presentano una pi alta densit di meccanocettori rispetto a distanze applicate su parti del corpo con inferiore densit. Oltre a questa illusione, un importante fenomeno osservato in vivo rappresentato dal fatto che la percezione della distanza tattile dipende dallorientazione degli stimoli applicati sulla cute. In sostanza, la distanza percepita su una regione cutanea varia al variare dellorientazione degli stimoli applicati. Recentemente, Longo e Haggard (Longo & Haggard, J.Exp.Psychol. Hum Percept Perform 37: 720-726, 2011), allo scopo di investigare come sia rappresentato il nostro corpo allinterno del nostro cervello, hanno messo a confronto distanze tattili a diverse orientazioni sulla mano deducendo che la distanza fra due stimoli puntuali percepita maggiore se applicata trasversalmente sulla mano anzich longitudinalmente. Tale illusione nota con il nome di Illusione Tattile Orientazione-Dipendente e diversi risultati riportati in letteratura dimostrano che tale illusione dipende dalla distanza che intercorre fra i due stimoli puntuali sulla cute. Infatti, Green riporta in un suo articolo (Green, Percpept Pshycophys 31, 315-323, 1982) il fatto che maggiore sia la distanza applicata e maggiore risulter leffetto illusivo che si presenta. Lillusione di Weber e lillusione tattile orientazione-dipendente sono spiegate in letteratura considerando differenze riguardanti la densit di recettori, gli effetti di magnificazione corticale a livello della corteccia primaria somatosensoriale (regioni della corteccia somatosensoriale, di dimensioni differenti, sono adibite a diverse regioni corporee) e differenze nella dimensione e forma dei campi recettivi. Tuttavia tali effetti di illusione risultano molto meno rilevanti rispetto a quelli che ci si aspetta semplicemente considerando i meccanismi fisiologici, elencati in precedenza, che li causano. Ci suggerisce che linformazione tattile elaborata a livello della corteccia primaria somatosensoriale, riceva successivi step di elaborazione in aree corticali di pi alto livello. Esse agiscono allo scopo di ridurre il divario fra distanza percepita trasversalmente e distanza percepita longitudinalmente, rendendole pi simili tra loro. Tale processo assume il nome di Rescaling Process. I meccanismi neurali che operano nel cervello allo scopo di garantire Rescaling Process restano ancora largamente sconosciuti. Perci, lo scopo del mio progetto di tesi stato quello di realizzare un modello di rete neurale che simulasse gli aspetti riguardanti la percezione tattile, lillusione orientazione-dipendente e il processo di rescaling avanzando possibili ipotesi circa i meccanismi neurali che concorrono alla loro realizzazione. Il modello computazionale si compone di due diversi layers neurali che processano linformazione tattile. Uno di questi rappresenta unarea corticale di pi basso livello (chiamata Area1) nella quale una prima e distorta rappresentazione tattile realizzata. Per questo, tale layer potrebbe rappresentare unarea della corteccia primaria somatosensoriale, dove la rappresentazione della distanza tattile significativamente distorta a causa dellanisotropia dei campi recettivi e della magnificazione corticale. Il secondo layer (chiamato Area2) rappresenta unarea di pi alto livello che riceve le informazioni tattili dal primo e ne riduce la loro distorsione mediante Rescaling Process. Questo layer potrebbe rappresentare aree corticali superiori (ad esempio la corteccia parietale o quella temporale) adibite anchesse alla percezione di distanze tattili ed implicate nel Rescaling Process. Nel modello, i neuroni in Area1 ricevono informazioni dagli stimoli esterni (applicati sulla cute) inviando quindi informazioni ai neuroni in Area2 mediante sinapsi Feed-forward eccitatorie. Di fatto, neuroni appartenenti ad uno stesso layer comunicano fra loro attraverso sinapsi laterali aventi una forma a cappello Messicano. E importante affermare che la rete neurale implementata principalmente un modello concettuale che non si preme di fornire unaccurata riproduzione delle strutture fisiologiche ed anatomiche. Per questo occorre considerare un livello astratto di implementazione senza specificare unesatta corrispondenza tra layers nel modello e regioni anatomiche presenti nel cervello. Tuttavia, i meccanismi inclusi nel modello sono biologicamente plausibili. Dunque la rete neurale pu essere utile per una migliore comprensione dei molteplici meccanismi agenti nel nostro cervello, allo scopo di elaborare diversi input tattili. Infatti, il modello in grado di riprodurre diversi risultati riportati negli articoli di Green e Longo & Haggard.

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La mostra diventata un nuovo paradigma della cultura contemporanea. Sostenuta da proprie regole e da una grammatica complessa produce storie e narrazioni. La presente ricerca di dottorato si struttura come un ragionamento critico sulle strategie del display contemporaneo, tentando di dimostrare, con strumenti investigativi eterogenei, assumendo fonti eclettiche e molteplici approcci disciplinari - dall'arte contemporanea, alla critica d'arte, la museologia, la sociologia, l'architettura e gli studi curatoriali - come il display sia un modello discorsivo di produzione culturale con cui il curatore si esprime. La storia delle esposizioni del XX secolo piena di tentativi di cambiamento del rapporto tra lo sviluppo di pratiche artistiche e la sperimentazione di un nuovo concetto di mostra. Nei tardi anni Sessanta lingresso, nella scena dellarte, dellarea del concettuale, demolisce, con un azzeramento radicale, tutte le convenzioni della rappresentazione artistica del dopoguerra, teatralizzando il medium della mostra come strumento di potere e introducendo un nuovo stile di presentazione dei lavori, un display dematerializzato che rovescia le classiche relazioni tra opera, artista, spazio e istituzione, tra un curatore che sparisce (Siegelaub) e un curatore super-artista (Szeemann), nel superamento del concetto tradizionale di mostra stessa, in cui il lavoro del curatore, in quanto autore creativo, assumeva una propria autonomia strutturale allinterno del sistema dellarte. Lo studio delle radici di questo cambiamento, ossia lemergere di due tipi di autorialit: il curatore indipendente e lartista che produce installazioni, tra il 1968 e il 1972 (le mostre di Siegelaub e Szeemann, la mimesi delle pratiche artistiche e curatoriali di Broodthaers e la tensione tra i due ruoli generata dalla Critica Istituzionale) permette di inquadrare teoricamente il fenomeno. Uno degli obbiettivi della ricerca stato anche affrontare la letteratura critica attraverso una revisione/costruzione storiografica sul display e la storia delle teorie e pratiche curatoriali - formalizzata in modo non sistematico all'inizio degli anni Novanta, a partire da una rilettura retrospettiva della esperienze delle neoavanguardie assumendo materiali e metodologie provenienti, come gi dichiarato, da ambiti differenti, come richiedeva la composizione sfaccettata e non fissata delloggetto di studio, con un atteggiamento che si pu definire comparato e post-disciplinare. Il primo capitolo affronta gli anni Sessanta, con la successione sistematica dei primi episodi sperimentali attraverso tre direzioni: lemergere e laffermarsi del curatore come autore, la proliferazione di mostre alternative che sovvertivano il formato tradizionale e le innovazioni prodotte dagli artisti organizzatori di mostre della Critica Istituzionale. Esponendo la smaterializzazione concettuale, Seth Siegelaub, gallerista, critico e impresario del concettuale, ha realizzato una serie di mostre innovative; Harald Szeemann crea la posizione indipendente di exhibition maker a partire When attitudes become forms fino al display anarchico di Documenta V; gli artisti organizzatori di mostre della Critica Istituzionale, soprattutto Marcel Broodhthears col suo Muse dArt Moderne, Dpartment des Aigles, analizzano la struttura della logica espositiva come opera darte. Nel secondo capitolo lindagine si sposta verso la scena attivista e alternativa americana degli anni Ottanta: Martha Rosler, le pratiche community-based di Group Material, Border Art Workshop/Taller de Arte Fronterizo, Guerrilla Girls, ACT UP, Art Workers' Coalition che, con proposte diverse elaborano un nuovo modello educativo e/o partecipativo di mostra, che diventa anche terreno del confronto sociale. La mostra era uno svincolo cruciale tra larte e le opere rese accessibili al pubblico, in particolare le narrazioni, le idee, le storie attivate, attraverso un originale ragionamento sulle implicazioni sociali del ruolo del curatore che suggeriva punti di vista alternativi usando un forum istituzionale. Ogni modalit di display stabiliva relazioni nuove tra artisti, istituzioni e audience generando abitudini e rituali diversi per guardare la mostra. Il potere assegnato allesposizione, creava contesti e situazioni da agire, che rovesciavano i metodi e i formati culturali tradizionali. Per Group Material, cos come nelle reading-room di Martha Rosler, la mostra temporanea era un medium con cui si postulavano le strutture di rappresentazione e i modelli sociali attraverso cui, regole, situazioni e luoghi erano spesso sovvertiti. Si propongono come artisti che stanno ridefinendo il ruolo della curatela (significativamente scartano la parola curatori e si propongono come organizzatori). La situazione cambia nel 1989 con la caduta del muro di Berlino. Oltre agli sconvolgimenti geopolitici, la fine della guerra fredda e dellideologia, lapertura ai flussi e gli scambi conseguenti al crollo delle frontiere, i profondi e drammatici cambiamenti politici che coinvolgono lEuropa, corrispondono al parallelo mutamento degli scenari culturali e delle pratiche espositive. Nel terzo capitolo si parte dallanalisi del rapporto tra esposizioni e Late Capitalist Museum - secondo la definizione di Rosalind Krauss - con due mostre cruciali: Le Magiciens de la Terre, alle origini del dibattito postcoloniale e attraverso il soggetto ineffabile di unesposizione: Les Immatriaux, entrambe al Pompidou. Proseguendo nellanalisi dellampio corpus di saggi, articoli, approfondimenti dedicati alle grandi manifestazioni internazionali, e allo studio dellespansione globale delle Biennali, avviene un cambiamento cruciale a partire da Documenta X del 1997: linclusione di lavori di natura interdisciplinare e la persistente integrazione di elementi discorsivi (100 days/100 guests). Nella maggior parte degli interventi in materia di esposizioni su scala globale oggi, quello che viene implicitamente o esplicitamente messo in discussione il limite del concetto e della forma tradizionale di mostra. La sfida delle pratiche contemporanee non essere pi conformi alle tre unit classiche della modernit: unit di tempo, di spazio e di narrazione. Lepisodio pi emblematico viene quindi indagato nel terzo capitolo: la Documenta X di Catherine David, il cui merito maggiore stato quello di dichiarare la mostra come format ormai insufficiente a rappresentare le nuove istanze contemporanee. Le quali avrebbero richiesto - altrimenti - una pluralit di modelli, di spazi e di tempi eterogenei per poter divenire un dispositivo culturale allaltezza dei tempi. La David decostruisce lo spazio museale come luogo esclusivo dellestetico: dalla mostra laboratorio alla mostra come archivio, levento si svolge nel museo ma anche nella citt, con sottili interventi di dissimulazione urbana, nel catalogo e nella piattaforma dei 100 giorni di dibattito. Il quarto capitolo affronta lultima declinazione di questa sperimentazione espositiva: il fenomeno della proliferazione delle Biennali nei processi di globalizzazione culturale. Dalla prima mostra postcoloniale, la Documenta 11 di Okwui Enwezor e il modello delle Platforms trans-disciplinari, al dissolvimento dei ruoli in uno scenario post-szeemanniano con gli esperimenti curatoriali su larga scala di Sogni e conflitti, alla 50 Biennale di Venezia. Sono analizzati diversi modelli espositivi (la mostra-arcipelago di Edouard Glissant; il display in crescita di Zone of Urgency come estetizzazione del disordine metropolitano; il format relazionale e performativo di Utopia Station; il modello del bric brac; la Scuola di Manifesta 6). Alcune Biennali sono state sorprendentemente autoriflessive e hanno consentito un coinvolgimento pi analitico con questa particolare forma espressiva. Qual l'impatto sulla storia e il dibattito dei sistemi espositivi? Conclusioni: Cos la mostra oggi? Uno spazio sotto controllo, uno spazio del conflitto e del dissenso, un modello educativo e/o partecipativo? Una piattaforma, un dispositivo, un archivio? Uno spazio di negoziazione col mercato o uno spazio di riflessione e trasformazione? Larte del display: ipotesi critiche, prospettive e sviluppi recenti.

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A causa della limitata estensione del campo di vista del sistema, con un microscopio ottico tradizionale non possibile acquisire una singola immagine completamente a fuoco se loggetto caratterizzato da una profondit non trascurabile. Fin dagli anni 70, il problema dellestensione della profondit di fuoco stato ampiamente trattato in letteratura e molti metodi sono stati proposti per superare questo limite. Tuttavia, molto difficile riuscire a decretare quale metodo risulti essere il migliore in una specifica applicazione, a causa della mancanza di una metrica validata e adatta ad essere utilizzata anche in casi reali, dove generalmente non si ha a disposizione unimmagine di riferimento da considerare come la verit (ground truth). LUniversal Quality Index (UQI) ampiamente utilizzato in letteratura per valutare la qualit dei risultati in processi di elaborazione di immagini. Tuttavia, per poter calcolare questo indice necessaria una ground truth. In effetti, sono state proposte in letteratura alcune estensioni dellUQI per valutare il risultato dei metodi di fusione anche senza immagine di riferimento, ma nessuna analisi esaustiva stata proposta per dimostrare la loro equivalenza con lUQI standard nel valutare la qualit di unimmagine. In questo lavoro di Tesi, partendo dai limiti dei metodi attualmente utilizzati per l'estensione della profondit di campo di un microscopio, ed esposti in letteratura, per prima cosa stato proposto un nuovo metodo, basato su approccio spaziale e fondato su analisi locale del segnale appositamente filtrato. Attraverso luso di sequenze di immagini sintetiche, delle quali si conosce la ground truth, stato dimostrato, utilizzando metriche comuni in image processing, che il metodo proposto in grado di superare le performance dei metodi allo stato dell'arte. In seguito, attraverso una serie di esperimenti dedicati, stato provato che metriche proposte e ampiamente utilizzate in letteratura come estensione dell'UQI per valutare la qualit delle immagini prodotte da processi di fusione, sebbene dichiarate essere sue estensioni, non sono in grado di effettuare una valutazione quale quella che farebbe l'UQI standard. E quindi stato proposto e validato un nuovo approccio di valutazione che si dimostrato in grado di classificare i metodi di fusione testati cos come farebbe lUQI standard, ma senza richiedere unimmagine di riferimento. Infine, utilizzando sequenze di immagini reali acquisite a differenti profondit di fuoco e lapproccio di valutazione validato, stato dimostrato che il metodo proposto per lestensione della profondit di campo risulta sempre migliore, o almeno equivalente, ai metodi allo stato dellarte.

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Loggetto della mia ricerca la societ multiculturale e il livello di sviluppo sociale delle comunit minoritarie in Macedonia, rispetto allattuazione delle politiche e i programmi europei per la stabilizzazione democratica. Lindagine condotta nella mia tesi si sviluppata esaminando i risultati ottenuti dai programmi CARDS, attuati per soddisfare gli obblighi stabiliti nellAccordo di Stabilizzazione e Associazione e per limplementazione dellAccordo Quadro di Ohrid. Uno dei valori democratici, su cui lUE particolarmente attenta, ed al quale ha riservato un posto primario nei programmi CARDS, la tutela dei diritti delle minoranze ossia il rispetto delle differenze culturali, linguistiche e religiose. Lobiettivo della mia indagine stato quello di valutare limpatto delle politiche europee sulla normativa macedone, concernente i diritti delle comunit minoritarie, ovvero il loro effetto sul consolidamento della societ multiculturale e sullo status sociale delle comunit minoritarie in Macedonia. A tale scopo, in primo luogo sono stati esaminati gli emendamenti costituzionali e le modifiche legislative introdotti in seguito alla stipulazione dellAccordo Quadro di Ohrid. Lanalisi stata incentrata nel verificare se la normativa macedone rientra nei parametri della normativa europea. I risultati ottenuti dimostrano quale il tipo di multiculturalismo che promuove e garantisce la costituzione macedone. Attraverso lanalisi dei rapporti preparati dalla Commissione europea, relativi allimplementazione del Processo di Stabilizzazione e Associazione, stato dimostrato come le politiche e i programmi europei hanno inciso sul consolidamento della societ multiculturale. Analizzando invece i risultati dai rapporti relativi allimplementazione delle disposizioni dellAccordo Quadro di Ohrid stato valutato limpatto che le politiche europee hanno avuto sullo sviluppo sociale delle comunit minoritarie in Macedonia. Per la valutazione di questo ultimo, sono state prese in considerazione il livello di partecipazione politica delle comunit minoritarie, la realizzazione delle richieste e delle questioni legate alla loro particolarit, lambito normativo regolato dal diritto di con-decisione, la rappresentanza delle comunit minoritarie nella sfera pubblica, il livello dellaccesso di istruirsi nella propria lingua e quindi il livello di istruzione e lambito e la libert di usare la propria lingua nel settore pubblico. I concetti principali di questa ricerca sono: cooperazione, democrazia, multiculturalismo e sviluppo. Il termine cooperazione usato in questa ricerca si riferisce ai rapporti di cooperazione instaurati tra lUnione Europea e la Macedonia nellambito dellAccordo di Stabilizzazione e Associazione e dellAccordo Quadro di Ohrid, ossia il sostegno dellUE per la stabilizzazione democratica della Macedonia. Riferendosi a questa ultima, si fa riferimento al livello di garanzia di libera partecipazione dei cittadini, in ogni segmento della vita politica, sociale ed economica, senza discriminazioni etniche, linguistiche e religiose. Il termine multiculturalismo si riferisce alla societ multiculturale ed legato alla questione della politica della differenza, ossia del riconoscimento delle differenze culturali, che discendono dallappartenenza ad una minoranza etnica e linguistica. Il multiculturalismo in questa ricerca viene analizzato, riferendosi alla multiculturalit della societ macedone e ai diritti che la Costituzione macedone garantisce alle comunit minoritarie in Macedonia. Infine, per lo sviluppo in questa ricerca si fa riferimento allo sviluppo sociale delle comunit minoritarie, inteso e misurato tramite una seri di indicatori relativi alloccupazione (crescita di capitale sociale), alleducazione (capitale umano e qualifica di alta istruzione), alla partecipazione politica (occupazione dei posti principali nelle istituzione governative e della amministrazione pubblica), alla diffusione della cultura (uso e mantenimento della lingua e delle tradizioni) ecc. Prendendo in considerazione i principali concetti di questa tesi, il quadro teorico della ricerca sviluppa i nodi cruciali del dibattito sullo sviluppo e la democrazia, sul nesso tra democrazia e multiculturalismo e tra multiculturalismo e sviluppo. Attenendosi alle varie tesi, la ricerca avr lo scopo di rilevare come si conciliano la societ multiculturale macedone ed il modello democratico vigente. In questo contesto sar fatto riferimento alle tesi fanno favoriscono la necessit di iniziare con la democrazia per poter innescare e sostenere il processo di sviluppo, alla tesi che sostiene la necessit di riconoscimento obbligatorio dei diritti collettivi nella societ multiculturale, ossia delletnosviluppo delle comunit minoritarie. La ricerca stata condotta tramite i seguenti metodi: - Il metodo descrittivo sar usato per descrivere cosa accaduto nel periodo di interesse di ricerca, riguardo i cambiamenti di natura sociale e politica delle minoranze in Macedonia. - Il metodo comparativo sar applicato nella comparazione dell'efficacia delle leggi relative ai diritti delle minoranze e del loro status di sviluppo sociale e politico, prima e dopo l'attuazione e implementazione delle riforme europee. - Il metodo qualitativo sar applicato per lanalisi di documenti, della legislatura e dei rapporti europei e nazionali. Le fonti usate in questa ricerca principalmente si basano su: - analisi di documenti e rapporti governativi, rapporti elaborati dalla Commissione Europea, dallOSCE, dagli organi governativi e dalle organizzazioni non governative. - analisi di letteratura accademica, focalizzata sui problemi che sono oggetto di questa ricerca. - analisi di documenti pubblicati, come la gazzetta ufficiale, leggi costituzionali e atti legislativi, strategie nazionali e statistiche ufficiali. - analisi dei dati ottenuti da interviste e questionari.

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Abstract This dissertation investigates the notion of equivalence with particular reference to lexical cohesion in the translation of political speeches. Lexical cohesion poses a particular challenge to the translators of political speeches and thus preserving lexical cohesion elements as one of the major elements of cohesion is undoubtedly crucial to their translation equivalence. We rely on Hallidays (1994) classification of lexical cohesion which comprises: repetition, synonymy, antonymy, meronymy and hyponymy. Other traditional models of lexical cohesion are examined. We include Grammatical Parallelism for its role in creating textual semantic unity which is what cohesion is all about. The study shed light on the function of lexical cohesion elements as rhetorical device. The study also deals with lexical problems resulting from the transfer of lexical cohesion elements from the SL into the TL, which is often beset by many problems that most often result from the differences between languages. Three key issues are identified as being fundamental to equivalence and lexical cohesion in the translation of political speeches: sociosemiotic approach, register analysis, rhetoric, and poetic function. The study also investigates the lexical cohesion elements in the translation of political speeches from English into Arabic, Italian and French in relation to ideology, and its control, through bias and distortion. The findings are discussed, implications examined and topics for further research suggested.

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Negli ultimi decenni la Politica Agricola Comune (PAC) stata sottoposta a diverse revisioni, pi o meno programmate, che ne hanno modificato gli obiettivi operativi e gli strumenti per perseguirli. In letteratura economica agraria sono state eseguite diverse ricerche che affrontano analisi ex-ante sui possibili impatti delle riforme politiche, in particolare al disaccoppiamento, riguardo allallocazione dei terreni alle diverse colture e alladozione di tecniche di coltivazione pi efficienti. Ma tale argomento, nonostante sia di grande importanza, non stato finora affrontato come altri temi del mondo agricolo. Le principali lacune si riscontrano infatti nella carenza di analisi ex-ante, di modelli che includano le preferenze e le aspettative degli agricoltori. Questo studio valuta le scelte di investimento in terreno di unazienda agricola di fronte a possibili scenari PAC post-2013, in condizioni di incertezza circa le specifiche condizioni in cui ciascuno scenario verrebbe a verificarsi. Lobiettivo di ottenere indicazioni utili in termini di comprensione delle scelte di investimento dellagricoltore in presenza di incertezza sul futuro. Lelemento maggiormente innovativo della ricerca consiste nellapplicazione di un approccio real options e nellinterazione tra la presenza di diversi scenari sul futuro del settore agricolo post-2013, e la componente di incertezza che incide e gravita su di essi. La metodologia adottata nel seguente lavoro si basa sulla modellizzazione di unazienda agricola, in cui viene simulato il comportamento dellazienda agricola in reazione alle riforme della PAC e alla variazione dei prezzi dei prodotti in presenza di incertezza. Mediante un modello di Real Option viene valutata la scelta della tempistica ottimale per investire nellacquisto di terreno (caratterizzato da incertezza e irreversibilit). Dai risultati emerge come in presenza di incertezza allagricoltore convenga rimandare la decisione a dopo il 2013 e in base alle maggiori informazioni disponibili eseguire linvestimento solo in presenza di condizioni favorevoli. La variazione dei prezzi dei prodotti influenza le scelte pi dellincertezza dei contributi PAC. Il Real Option sembra interpretare meglio il comportamento dellagricoltore rispetto allapproccio classico del Net Present Value.

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Abstract The academic environment has recently recognized the importance and benefits that an extensive research on the translation of advertising can have for translation studies. Despite the growing interest and increasing research activity in the field it is still difficult to speak about a theory of advertising translation in general. There is a need for further study encompassing different languages and both heterogeneous and homogenous cultures that will give the possibility to receive a more complete map of what the translation of advertising is and should be. Previous studies have been concentrated, for the most part, on Western European language pairs. This study is a research into perfume and cosmetics print advertisements translated from English into Russian where both visual and verbal elements are considered. Three broad translation approaches have been identified in what concerns the verbal message: Translated message, parallel translation, recreated adverts, and three approaches in dealing with the image: similar images, modified images, completely different images. The thesis shows that where Russian advertisements for perfume products tend to have a message, or create one, this is often lacking in the English copy. The article ends by suggesting that perfume advertisements favor the standardization approach when entering Russian market. The attempts to localize the advert have also been noticed although they are obviously less numerous in perfume adverts and are rather instances of adaptation - a mix between the localization and standardization approaches since they keep drawing on the same globally accepted universals about female beauty and concern for womans identity (we focused our analysis on products designed for female consumers). This study, complementing previous studies, aims to be a contribution to the description of laws and strategies that guide the translation of advertising texts into Russian.

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Aureliano Fernandez-Guerra is known especially among Quevedos scholars because he published the first complete edition of Quevedos works. Few people know his plays and, for this reason, they have never been studied. These plays were written during his youth, when Fernndez-Guerra hadnt decided anything about his career yet. Therefore, these plays were always very important for him and, for this reason, he continued to correct and to revise them. Among them, the unpublished drama La hija de Cervantes (1840) was considered the most important play. In this doctoral thesis I have tried to describe this Spanish author, especially focusing on theatre. In the first part I wrote about the life and the literary works, giving particularly importance to his plays that are La pea de los enamorados (1939), La hija de Cervantes (1840), Alonso Cano (1842) and La Ricahembra (1845), this last one written in collaboration with Manuel Tamayo y Baus, another important and famous playwright. In the second part I deepened the study of La hija de Cervantes because it is a particular interesting drama: Aureliano Fernndez-Guerra chose to represent the author of the Quixote as a character of his drama, especially dramatizing the most mysterious moments of his life, such as the Gaspar de Ezpeletas murder, his relationship with his daughter Isabel de Saavedra and his supposed love for a woman, whose existence his unknown. Besides, this drama is interesting because it is partially autobiographic: I found several letters and articles where it is emphasized the similarities between Cervantes and Aurelianos life: both feel misunderstood and not appreciated by other people and both had to renounce a big love. In the final part I presented the critical edition of La hija de Cervantes based on the last three manuscripts that are today at the Institut de Teatre in Barcelona. A wide philological note shows the transcription criterions.