999 resultados para ex-con
Resumo:
La perfusione ex-vivo, ossia dopo il prelievo e prima del trapianto, degli organi si afferma come una delle possibili strategie per superare il divario esistente tra il numero dei pazienti in lista d’attesa e il numero degli organi disponibili e idonei al trapianto. Questo divario ha portato alla necessità di includere tra i donatori anche quelli marginali (anziani, con comorbidità, con cause di morte come l’arresto cardiaco e tempi di ischemia), fino ad oggi considerati non trapiantabili. L’utilizzo di questi organi ha messo in evidenza alcuni limiti di quella che, ad oggi, è stata considerata la tecnica di riferimento per la preservazione ex-vivo degli organi: la conservazione statica ipotermica che risulta, infatti, efficace per gli organi ottimali, mentre per quelli più compromessi, sembra accentuare di più il danno d’organo e incrementare il rischio di fallimento o di complicazioni. Si sono, perciò, affermate tecniche di conservazione dinamica per poter conservare gli organi in un ambiente simil-fisiologico, limitando i tempi di ischemia, valutandone la funzionalità ed eventualmente applicando dei trattamenti terapeutici. I diversi protocolli di perfusione sono stati implementati in numerosi sistemi per l’esecuzione dei trattamenti di perfusione ex-vivo. Essi differiscono principalmentente per la modalità termica eseguita: ipotermia (4-12°C), midtermia (13-24°C), subnormotermia (25-35°C), normotermia (35-37°C) o modalità combinate: tanto più la temperatura si avvicina a quella del corpo, tanto più occorre ricreare un ambiente fisiologico per l’organo. L’analisi delle unità termiche costituenti i sistemi di perfusione dei reni e fegati disponibili ha messo in evidenza i principali limiti e vantaggi di ogni soluzione adottata. Risulta evidente che una gestione ideale della termoregolazione constente di coprire i più vasti intervalli di temperatura, di combinare le diverse modalità, senza complicazioni esecutive e con limitati interventi da parte dell’operatore.
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La tesi ha come oggetto di studio l’ex idroscalo di Pavia, realizzato nel 1926 parallelamente alla prima linea aerea commerciale italiana: la Torino-Trieste operata dalla S.I.S.A. L’edificio venne concepito come un’opera infrastrutturale, lontana da pretese di bellezza formale. Se da un lato, la sua monumentalità è esaltata dalla struttura intelaiata in calcestruzzo armato, dall’altro, la mano artistica di Giuseppe Pagano si palesa nell’armonia estetica che tenta di aggiungere valori ulteriori rispetto a quelli dell’edilizia industriale. Il lavoro di ricerca tratta: il riconoscimento dell’architetto in relazione al periodo storico, evidenziando le influenze artistiche che hanno caratterizzato l’idroscalo; lo studio dedicato alla famiglia Cosulich che commissionò i lavori e di come questa abbia condizionato le scelte progettuali; l’analisi del cantiere, degli elementi tecnico-costruttivi e dei caratteri ornamentali; la descrizione della storia recente dell’edificio. L’ex idroscalo oggi permane in uno stato di totale abbandono. L’esigenza del suo recupero nasce dalla volontà di ridare luce ad un’opera che per troppi anni è rimasta nascosta ed isolata, incapace di manifestare il suo stile e la sua storia. La proposta progettuale verte al recupero dell’edificio attraverso delle scelte conservative con l’obiettivo di non snaturare l’immagine storica. L’idea è quella di ridare all’idroscalo la sua forma originale mettendo in risalto, in chiave moderna, alcuni elementi caratteristici eliminati dal degrado. All’interno si propone una riconversione degli spazi tramite l’inserimento di volumi disposti in direzione degli assi principali. All’esterno l’edificio dialoga in maniera diretta con il contesto naturalistico del Ticino attraverso scelte progettuali finalizzate alla valorizzazione del paesaggio. La nuova destinazione funzionale sarà rivolta all’intera comunità pavese, con l’ottica di un utilizzo quotidiano volto ad attività sociali, culturali e commerciali.
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Il presente studio ha l'obiettivo di individuare una soluzione per l'elevata incidentalità di un'intersezione situata nel comune di Langhirano (PR). L'utilizzo di una rotatoria si rende necessario per poter moderare le velocità di approccio all'intersezione e avere una situazione molto più accettabile dal punto di vista della collettività sia da un punto di vista del costo sociale affrontato dalla collettività stessa e dall'Amministrazione Locale, sia dal punto di vista dell'inquinamento ambientale. Lo studio si compone di tutte le fasi progettuali necessarie per il progetto di un'intersezione a rotatoria e, avendo a disposizione i dati di traffico ricavati da rilievi, si è svolta una simulazione di traffico per simulare gli effetti dell'intervento e confrontare la situazione attuale con quella di progetto. Sono inoltre allegati tutti gli elaborati progettuali necessari per poter configurare il presente studio come un progetto preliminare.
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Passiflora species are distributed throughout Latin America, and Brazil and Colombia serve as the centers of diversity for this genus. We performed cross-species amplification to evaluate 109 microsatellite loci in 14 Passiflora species and estimated the diversity and genetic structure of Passiflora cincinnata, Passiflora setaceae and Passiflora edulis. A total of 127 accessions, including 85 accessions of P. edulis, a commercial species, and 42 accessions of 13 wild species, were examined. The cross-species amplification was effective for obtaining microsatellite loci (average cross-amplification of 70%). The average number of alleles per locus (five) was relatively low, and the average diversity ranged from 0.52 in P. cincinnata to 0.32 in P. setacea. The Bayesian analyses indicated that the P. cincinnata and P. setacea accessions were distributed into two groups, and the P. edulis accessions were distributed into five groups. Private alleles were identified, and suggestions for core collections are presented. Further collections are necessary, and the information generated may be useful for breeding and conservation.
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Several native herbaceous and subshrub species native to the Cerrado in Brazil are geophytes, that is, they survive the unfavorable dry season and low temperatures, that sometimes coincide with fire, with only the underground system intact. Vernonia oxylepis is one of these species and the aim of this study was to describe the morpho-anatomy of the tuberous root and bud formation on this structure. The main axis of this root is perpendicular to the soil surface, and from which aerial shoots arise periodically throughout the life cycle. On the upper portion of the root, self-grafting of the shoots occurs. The root stores lipids and fructans, exhibits contraction and produces reparatory buds; adventitious buds arise from proliferated pericycle. These characteristics may be related to adaptation of this species to conditions in the Cerrado.
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Nectandra Rol. ex Rottb. has 14 species in Paraná: Nectandra angustifolia (Schrader) Nees & Mart., N. cissiflora Nees, N. cuspidata Nees & Mart., N. grandiflora Nees & Mart., N. hihua (Ruiz & Pav.) Rohwer, N. lanceolata Nees & Mart., N. leucantha Nees & Mart., N. megapotamica (Sprengel) Mez, N. membranacea (Sw.) Griseb., N. nitidula Nees & Mart., N. oppositifolia Nees & Mart., N. paranaensis Coe-Teixeira, N. puberula (Schott) Nees and N. reticulata (Ruiz & Pav.) Mez. We present an identification key and species descriptions, as well as illustrations and data on phenology and geographic distribution. N. hihua is cited for the first time in Paraná State.
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The aim of this study was to assess qualitatively, by means of SEM images, the cleaning of the dentin walls of root canals after chemical-surgical preparation using Endo-PTC cream with 0.5% and 1% sodium hypochlorite and different final irrigating solutions. Seventy-two single-rooted human teeth were divided into eight groups and prepared using Endo-PTC cream with sodium hypochlorite (NaOCl) at different concentrations, and irrigated with NaOCl at different concentrations. Final irrigation was performed with either EDTA-T or EDTA-C. The best results were obtained with Group 1, followed by Groups 5, 2, 7, 8, 3, 6 and 4. We can conclude that the use of 0.5% NaOCl during instrumentation and final flush of the root canals was more efficient in cleaning than was 1% sodium hypochlorite. EDTA-T was more efficient in removing smear layer than EDTA-C, and the cervical third presented better cleaning of the root canal walls than did the middle third, which showed cleaner dentin walls than the apical third.
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Datos de humedad de equilibrio de polvo de pulpa de lulo (PL) con y sin aditivos - 58% de maltodextrina (MD) o 58% de goma Arábiga (GA) - fueran determinados en las temperaturas de 20, 30, 40 y 50 °C utilizando el método estático gravimétrico para un rango de actividades de agua entre 0.06 y 0.90. Las isotermas presentaran formato sigmoidal del tipo III, y el modelo de Guggenhein-Anderson-de Boer (GAB) fue ajustado satisfactoriamente a los datos experimentales de humedad de equilibrio en función de la actividad de agua. La adición de encapsulantes afecto las isotermas de tal manera que en la misma actividad de agua, las muestras PL + GA y PL + MD presentaron un menor contenido de humedad de equilibrio y no fueron afectadas por la variación de temperatura. Los calores isostéricos de sorción de las pulpas en polvo con encapsulantes fueron mayores (menos negativos) con relación a las pulpas de lulo en polvo, sugiriendo la existencia de sitios polares más activos en el producto sin adición de GA o MD. Una relación exponencial empírica fue utilizada para describir la dependencia del calor de sorción con el contenido de humedad del material.
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Os efeitos da concentração de ágar no crescimento de explantes e na formação de calos foram avaliados em culturas axênicas de gametófitos femininos de morfos de coloração verde e vermelha de Gracilaria domingensis (Kützing) Sonder ex Dickie. Culturas unialgáceas foram mantidas em água do mar esterilizada (30-32 ups) enriquecida com 25% da solução de von Stosch (VSES 25%), 22 ± 2 °C, fotoperíodo de 14 h, irradiância de 50-80 µmol de fótons m-2 s-1. Para a obtenção de explantes axênicos, segmentos apicais e intercalares dos dois morfos foram cultivados por 48 h em meio VSES 25% com adição de uma solução antibiótica e antifúngica, e submetidos a uma lavagem com uma solução de água do mar esterilizada com 0,5% de hipoclorito de sódio e 200 µL L-1 de detergente por 20 segundos. Para avaliar os efeitos da concentração de ágar, os segmentos axênicos foram inoculados em meio ASP 12-NTA com concentrações distintas de ágar que variaram de zero a 1%. A adição de ágar no meio inibiu o crescimento dos segmentos apicais de ambos os morfos, bem como o crescimento de segmentos intercalares do morfo verde. Observou-se uma tendência geral no crescimento dos explantes, onde a taxa de crescimento foi inversamente proporcional à concentração de ágar. A adição de ágar no meio induziu a formação de três tipos de calo, denominados conforme a região do explante onde se originaram: calo apical, calo basal e calo intermediário. As concentrações de 0,5% e 0,7% de ágar foram as concentrações ótimas para indução de calos basais e calos intermediários no morfo verde, respectivamente. A presença de ágar foi essencial para a formação de calos intermediários e apicais. Os resultados indicam que o ágar apresenta um papel na regulação dos processos morfogenéticos em morfos pigmentares de G. domingensis.
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O trabalho apresenta o estudo taxonômico das espécies do gênero Nectandra no Mato Grosso do Sul, Brasil. Baseados na análise morfológica dos espécimes coletados em diferentes regiões do Estado são confirmados oito espécies de Nectandra: N. amazonum Nees, N. cissiflora Nees, N. cuspidata Nees, N. falcifolia (Nees) J.A. Castigl. ex Mart. Crov. & Piccinini, N. gardneri Meisn., N. hihua (Ruiz & Pav.) Rohwer, N. megapotamica (Spreng.) Mez e N. psammophila Nees. É fornecida uma chave de identificação para as espécies e apresentados descrições morfológicas, dados de distribuição geográfica, habitat, aspectos fenológicos, comentários taxonômicos e ilustrações para cada espécie.
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The aim of this study was to evaluate the effect of Tecoma stans L. Juss. ex Kunth seeds mass on initial emergence, growth and, seedling development under different light conditions. The seeds were separated in four mass classes and sowed in four replicates of 24 seeds for each class, under full sun and canopy shade. Under sun environment was observed a greater percentage of emergence. Heavy seeds presented the greater percentage of emergence under both environments, but a greater rate was observed under canopy shade. One month after the start of experiments, the seedlings at the shade environment presented 100% of mortality. The growth and development seedlings under full sun were noticed for five months. In this period, only in the first three months was possible to observe the effects of Tecoma stans seeds mass on capacity of seedlings to acquire dry mass. The seedlings biomass partitions were similar among the tested mass class. The seedlings of smaller mass tended to a high specific leaf area in relation to the seedlings from large seeds, mainly in the first three months, resulting in a great acquisition of dry mass by these seedlings. In the fourth month, the specific leaf area did not present any tendency. Because the biggest seeds to give rise seedlings with best initial development than smallest seeds can be considered as species reproductive strategy. To produce seeds of different sizes also can be considered as way of species to spread in many microhabitats.
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OBJETIVO: Estimar a prevalência de hipertensão arterial entre militares jovens e fatores associados. MÉTODOS: Estudo transversal realizado com amostra de 380 militares do sexo masculino de 19 e 35 anos de idade em uma unidade da Força Aérea Brasileira em São Paulo, SP, entre 2000 e 2001. Os pontos de corte para hipertensão foram: >140mmHg para pressão sistólica e > 90mmHg para pressão diastólica. As variáveis estudadas incluíram fatores de risco e de proteção para hipertensão, como características comportamentais e nutricionais. Para análise das associações, utilizou-se regressão linear generalizada múltipla, com família binomial e ligação logarítmica, obtendo-se razões de prevalências com intervalo de 90% de confiança e seleção hierarquizada das variáveis. RESULTADOS: A prevalência de hipertensão arterial foi de 22% (IC 90%: 21;29). No modelo final da regressão múltipla verificou-se prevalência de hipertensão 68% maior entre os ex-fumantes em relação aos não fumantes (IC 90%: 1,13;2,50). Entre os indivíduos com sobrepeso (índice de massa corporal - IMC de 25 a 29kg/m2) e com obesidade (IMC>29kg/m2) as prevalências foram, respectivamente, 75% (IC 90%: 1,23;2,50) e 178% (IC 90%: 1,82;4,25) maiores do que entre os eutróficos. Entre os que praticavam atividade física regular, comparado aos que não praticavam, a prevalência foi 52% menor (IC 90%: 0,30;0,90). CONCLUSÕES: Ser ex-fumante e ter sobrepeso ou obesidade foram situações de risco para hipertensão, enquanto que a prática regular de atividade física foi fator de proteção em militares jovens.
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OBJETIVO: Estimar a prevalência de osteoporose auto-referida (com diagnóstico médico prévio) e de fatores de risco e proteção associados. MÉTODOS: Estudo transversal baseado em dados do sistema de Vigilância de Fatores de Risco e Proteção para Doenças Crônicas por Inquérito Telefônico (VIGITEL). Foram entrevistados 54.369 indivíduos com idade >18 anos residentes em domicílios servidos por pelo menos uma linha telefônica fixa nas capitais brasileiras e Distrito Federal em 2006. Estimativas de osteoporose segundo fatores socioeconômicos, comportamentais e índice de massa corporal foram estratificadas por sexo. Foram calculados riscos de ocorrência de osteoporose para cada variável individualmente, e em modelo multivariado, considerando-se odds ratio como proxy da razão de prevalência. RESULTADOS: A prevalência de osteoporose referida foi de 4,4%, predominantemente entre mulheres (7,0%), com idade >45 anos, estado civil não solteiro e ex-fumante. Entre homens, ter mais de 65 anos, ser casado ou viúvo e sedentário associaram-se positivamente ao desfecho. CONCLUSÕES: Dentre os fatores associados à osteoporose, destacam-se aspectos modificáveis relacionados com a prevenção da doença, como a atividade física e tabagismo.
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The use of fertilization in forest stands results in yield gains, yet little attention has been directed to its potential effects on the quality of wood produced. Information is scarce about the effect of fertilization on anatomical structures of older Eucalyptus wood. This work aims to study the effect of fertilization on tissue cell size of wood from an Eucalyptus grandis stand at age 21 years, the management system of which is based on selective thinning and fertilizer application at the start of the thinning season. Factors to consider include: presence or absence of fertilizers, two log positions and five radial (pith to bark) positions. Results led to the conclusion that fertilization significantly influenced only vessel frequency. Vessel element length was influenced by tree height. Fiber length, fiber diameter, fiber wall thickness, vessel element length, vessel diameter and vessel frequency were influenced by the radial position of the sample in relation to the log. A positive correlation was observed between fiber length, fiber diameter, fiber wall thickness, vessel element length, vessel diameter, ray width and radial position, while a negative correlation was observed between ray frequency and radial position.
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In biopulping, efficient wood colonization by a selected white-rot fungus depends on previous wood chip decontamination to avoid the growth of primary molds. Although simple to perform in the laboratory, in large-scale biopulping trials, complete wood decontamination is difficult to achieve. Furthermore, the use of fungal growth promoters such as corn steep liquor enhances the risk of culture contamination. This paper evaluates the ability of the biopulping fungus Ceriporiopsis subvermispora to compete with indigenous fungi in cultures of fresh or poorly decontaminated Eucalyptus grandis wood chips. While cultures containing autoclaved wood chips were completely free of contaminants, primary molds grew rapidly when non-autoclaved wood chips were used, resulting in heavily contaminated cultures, regardless of the C. subvermispora inoculum/wood ratio evaluated (5, 50 and 3000 mg mycelium kg(-1) wood). Studies on benomyl-amended medium suggested that the fungi involved competed by consumption of the easily available nutrient sources, with C. subvermispora less successful than the contaminant fungi. The use of acid-washed wood chips decreased the level of such contaminant fungi, but production of manganese peroxidase and xylanases was also decreased under these conditions. Nevertheless, chemithermomechanical pulping of acid-washed samples biotreated under non-aseptic conditions gave similar fibrillation improvements compared to samples subjected to the standard biodegradation process using autoclaved wood chips.