970 resultados para cammino, acqua, bande, normalità, accuratezza, sensori, inerziali


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"Aus dem elften Bande der Abhandlungen der Königlichen Gesellschaft der Wissenschaften zu Göttingen."

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"Aus dem zweiundzwanzigsten bande der Abhandlungen der Königlichen gesellschaft der wissenschaften zu Göttingen."

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"Systematisch-alphabetisches verzeichnis der im zweiten[-dritten] bande dieses handbuches aufgeführten blumenbesuchenden tierarten nebst angabe der von jeder art besuchten blumen": v.2, pt.2, p. [559]-672 ; v.3, pt.2, p. [359]-470.

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"Besonders abgedruckt aus dem XLVIII. bande der Denkschriften der Mathematisch-naturwissenschaftlichen classe der Kaiserlichen Akademie der wissenschaften."

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"Sonderabdruck aus dem siebzehnten Bande der Neuen Jahrbücher für das klassische Altertum, Geschichte und deutsche Literatur."

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As a knowable object, the human body is highly complex. Evidence from several converging lines of research, including psychological studies, neuroimaging and clinical neuropsychology, indicates that human body knowledge is widely distributed in the adult brain, and is instantiated in at least three partially independent levels of representation. Sensori-motor body knowledge is responsible for on-line control and movement of one's own body and may also contribute to the perception of others' moving bodies; visuo-spatial body knowledge specifies detailed structural descriptions of the spatial attributes of the human body; and lexical-semantic body knowledge contains language-based knowledge about the human body. In the first chapter of this Monograph, we outline the evidence for these three hypothesized levels of human body knowledge, then review relevant literature on infants' and young children's human body knowledge in terms of the three-level framework. In Chapters II and III, we report two complimentary series of studies that specifically investigate the emergence of visuospatial body knowledge in infancy. Our technique is to compare infants' responses to typical and scrambled human bodies, in order to evaluate when and how infants acquire knowledge about the canonical spatial layout of the human body. Data from a series of visual habituation studies indicate that infants first discriminate scrambled from typical human body pictures at 15 to 18 months of age. Data from object examination studies similarly indicate that infants are sensitive to violations of three-dimensional human body stimuli starting at 15-18 months of age. The overall pattern of data supports several conclusions about the early development of human body knowledge: (a) detailed visuo-spatial knowledge about the human body is first evident in the second year of life, (b) visuo-spatial knowledge of human faces and human bodies are at least partially independent in infancy and (c) infants' initial visuo-spatial human body representations appear to be highly schematic, becoming more detailed and specific with development. In the final chapter, we explore these conclusions and discuss how levels of body knowledge may interact in early development.

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Cervical joint position error (JPE) has been used as a measure of cervical afferent input to detect disturbances in sensori-motor control as a possible contributor to a neck pain syndrome. This study aimed to investigate the relationship between cervical JPE, balance and eye movement control. It was of particular interest whether assessment of cervical ME alone was sufficient to signal the presence of disturbances in the two other tests. One hundred subjects with persistent whiplash-associated disorders (WADs) and 40 healthy controls subjects were assessed on measures of cervical JPE, standing balance and the smooth pursuit neck torsion test (SPNT). The results indicated that over all subjects, significant but weak-to-moderate correlations existed between all comfortable stance balance tests and both the SPNT and rotation cervical ME tests. A weak correlation was found between the SPNT and right rotation cervical JPE. An abnormal rotation cervical JPE score had a high positive prediction value (88%) but low sensitivity (60%) and specificity (54%) to determine abnormality in balance and or SPNT test. The results suggest that in patients with persistent WAD, it is not sufficient to measure ME alone. All three measures are required to identify disturbances in the postural control system. (C) 2005 Elsevier Ltd. All rights reserved.

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La prima parte di questo lavoro di tesi tratta dell’interazione tra un bacino di laminazione e il sottostante acquifero: è in fase di progetto, infatti, la costruzione di una cassa di espansione sul torrente Baganza, a monte della città di Parma. L’obiettivo di tale intervento è di ridurre il rischio di esondazione immagazzinando temporaneamente, in un serbatoio artificiale, la parte più pericolosa del volume di piena che verrebbe rilasciata successivamente con portate che possono essere agevolmente contenute nel tratto cittadino del torrente. L’acquifero è stato preliminarmente indagato e monitorato permettendone la caratterizzazione litostratigrafica. La stratigrafia si può riassumere in una sequenza di strati ghiaioso-sabbiosi con successione di lenti d’argilla più o meno spesse e continue, distinguendo due acquiferi differenti (uno freatico ed uno confinato). Nel presente studio si fa riferimento al solo acquifero superficiale che è stato modellato numericamente, alle differenze finite, per mezzo del software MODFLOW_2005. L'obiettivo del presente lavoro è di rappresentare il sistema acquifero nelle condizioni attuali (in assenza di alcuna opera) e di progetto. La calibrazione è stata condotta in condizioni stazionarie utilizzando i livelli piezometrici raccolti nei punti d’osservazione durante la primavera del 2013. I valori di conducibilità idraulica sono stati stimati per mezzo di un approccio geostatistico Bayesiano. Il codice utilizzato per la stima è il bgaPEST, un software gratuito per la soluzione di problemi inversi fortemente parametrizzati, sviluppato sulla base dei protocolli del software PEST. La metodologia inversa stima il campo di conducibilità idraulica combinando osservazioni sullo stato del sistema (livelli piezometrici nel caso in esame) e informazioni a-priori sulla struttura dei parametri incogniti. La procedura inversa richiede il calcolo della sensitività di ciascuna osservazione a ciascuno dei parametri stimati; questa è stata valutata in maniera efficiente facendo ricorso ad una formulazione agli stati aggiunti del codice in avanti MODFLOW_2005_Adjoint. I risultati della metodologia sono coerenti con la natura alluvionale dell'acquifero indagato e con le informazioni raccolte nei punti di osservazione. Il modello calibrato può quindi essere utilizzato come supporto alla progettazione e gestione dell’opera di laminazione. La seconda parte di questa tesi tratta l'analisi delle sollecitazioni indotte dai percorsi di flusso preferenziali causati da fenomeni di piping all’interno dei rilevati arginali. Tali percorsi preferenziali possono essere dovuti alla presenza di gallerie scavate da animali selvatici. Questo studio è stato ispirato dal crollo del rilevato arginale del Fiume Secchia (Modena), che si è verificato in gennaio 2014 a seguito di un evento alluvionale, durante il quale il livello dell'acqua non ha mai raggiunto la sommità arginale. La commissione scientifica, la cui relazione finale fornisce i dati utilizzati per questo studio, ha attribuito, con molta probabilità, il crollo del rilevato alla presenza di tane di animali. Con lo scopo di analizzare il comportamento del rilevato in condizioni integre e in condizioni modificate dall'esistenza di un tunnel che attraversa il manufatto arginale, è stato realizzato un modello numerico 3D dell’argine mediante i noti software Femwater e Feflow. I modelli descrivono le infiltrazioni all'interno del rilevato considerando il terreno in entrambe le porzioni sature ed insature, adottando la tecnica agli elementi finiti. La tana è stata rappresentata da elementi con elevata permeabilità e porosità, i cui valori sono stati modificati al fine di valutare le diverse influenze sui flussi e sui contenuti idrici. Per valutare se le situazioni analizzate presentino o meno il verificarsi del fenomeno di erosione, sono stati calcolati i valori del fattore di sicurezza. Questo è stato valutato in differenti modi, tra cui quello recentemente proposto da Richards e Reddy (2014), che si riferisce al criterio di energia cinetica critica. In ultima analisi è stato utilizzato il modello di Bonelli (2007) per calcolare il tempo di erosione ed il tempo rimanente al collasso del rilevato.

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Both animal and human studies suggest that the efficiency with which we are able to grasp objects is attributable to a repertoire of motor signals derived directly from vision. This is in general agreement with the long-held belief that the automatic generation of motor signals by the perception of objects is based on the actions they afford. In this study, we used magnetoencephalography (MEG) to determine the spatial distribution and temporal dynamics of brain regions activated during passive viewing of object and non-object targets that varied in the extent to which they afforded a grasping action. Synthetic Aperture Magnetometry (SAM) was used to localize task-related oscillatory power changes within specific frequency bands, and the time course of activity within given regions-of-interest was determined by calculating time-frequency plots using a Morlet wavelet transform. Both single subject and group-averaged data on the spatial distribution of brain activity are presented. We show that: (i) significant reductions in 10-25 Hz activity within extrastriate cortex, occipito-temporal cortex, sensori-motor cortex and cerebellum were evident with passive viewing of both objects and non-objects; and (ii) reductions in oscillatory activity within the posterior part of the superior parietal cortex (area Ba7) were only evident with the perception of objects. Assuming that focal reductions in low-frequency oscillations (< 30 Hz) reflect areas of heightened neural activity, we conclude that: (i) activity within a network of brain areas, including the sensori-motor cortex, is not critically dependent on stimulus type and may reflect general changes in visual attention; and (ii) the posterior part of the superior parietal cortex, area Ba7, is activated preferentially by objects and may play a role in computations related to grasping. © 2006 Elsevier Inc. All rights reserved.

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In this thesis the relationship between visual attention, affordance and action was investigated using a combination of neuroimaging and behavioural studies. Neuronal activity and movement construction were assessed when individuals passively viewed or produced action towards stimuli varying in their affordance and/or attentional attributes. The main findings were: (i) the passive perception of both object and abstract visual patterns was associated with decreased alpha and/or beta activity in sensori-motor cortex, occipito-temporal cortex and cerebellum. These are brain regions associated with the planning and production of visually guided action; (ii) for object patterns, decreased alpha and beta activity was also observed in regions of superior parietal and premotor cortex. These regions contain neurons argued to be essential for matching hand kinematics with manipulate objects; and (iii) in both control participants and a deafferented individual, studies of planned and unplanned pointing manoeuvres revealed that the attentional bias of a stimulus was critical for fast, efficient action production whereas the affordance bias was critical in determining end-point accuracy. Taken together, these findings demonstrate that affordance is not a necessary prerequisite for the potential of motor codes. Rather, affordance enables the construction of motor responses that reflect object functionality and/or manipulability. They further demonstrate that visual attention is associated with the potentiation of motor codes. Indeed, directed visual attention would appear critical for speeded responses. These findings provide new insights into the roles of directed visual attention and affordance upon action.

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2000 Mathematics Subject Classification: 47B47, 47B10, 47A30.

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The history of France and its empires is one that has been well trodden, particularly the French occupation, and subsequent war, in Algeria. In this companion to his earlier work, 2011’s The Colonial Heritage of French Comics,McKinney attempts to examine the reconstruction of French national identity in the wake of decolonisation through the medium of Francophonecomics. He endeavours to study the colonial affrontier (3), the space in which France and its colonies are connected and divided, where they seek to confront each other, or to seek peace and the removal of the division. McKinney argues this affrontier can be found most strongly in the Francophone comics produced dealing with the French colonial experience in Algeria, as well as that of Indochina,and does so from both sides of each conflict. McKinney examines in detail the French colonisation of Algeria (1830sonwards), the French war in Indochina (1946–54) and the Algerian war (1954–62), and his work is the first to approach these well-covered areas of research through the medium of comics. The resulting work takes the form of an investigation into the five forms of genealogical inquiry utilised in comics regarding these conflicts. His approach investigates the familial, ethnic, national, artistic and critical forms of genealogy relating to colonialism and imperialism from a variety of viewpoints, including the previously overlooked perspective of the pieds noirs. He aims to highlight both those cartoonists that critique the colonial ideology, as well as those cartoonists who to some extent attempt to gloss over or even romanticise the French empire, strengthening the affrontier. He positions himself alongside Foucault in seeing genealogy as a useful means of establishing ‘historical knowledge of struggles’ (Foucault1980, 85), but McKinney looks at the colonial representation in a popular medium,including the recent increase in comics produced which consider the French colonial experience. He argues that this consideration of the present, as well as European imperialism, is absent in the work of Foucault. The text is accompanied by a number of black and white facsimiles of pages from the comics he analyses to illustrate the different and often conflicting positions of cartoonists on these issues. Overall, McKinney’s work is a welcome addition to the study of the French colonial experience, which separates its elf from the rest by using Francophonecomics as lenses through which to look at these already well-trodden areas of study. He succeeds in determining if and how cartoonists critique colonial ideology and representations on both sides of the conflicts, a task in which he is unarguably successful. McKinney’s work, however, is unfortunately let down by typo graphicerrors, which occur throughout the text.Nevertheless, McKinney’s work is another important work in the field of Bande Dessine ́e scholarship, and useful for anyone interested in the representations of colonialism and imperialism in French comics, accompanied by anencyclopaedic bibliography of comics produced on this topic.

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Il presente lavoro di tesi ha avuto lo scopo di valutare l’effetto dell’insorgenza dell’anomalia di destrutturazione, contestuale o meno al manifestarsi dell’anomalia white-striping, su alcune caratteristiche qualitative delle carni. L’anomalia di destrutturazione ha determinato una consistente diminuzione del contenuto di proteine ed un aumento del tenore di umidità. Al contrario, l’aumento del livello di lipidi è associato alla presenza della sola anomalia white-striping, i cui effetti sulla composizione sembrano essere in generale più moderati. Tuttavia, nel complesso, le modificazioni sulla composizione sono più marcate nella parte superficiale, mentre in profondità le differenze sono di entità più limitate. I petti destrutturati sono inoltre dotati di valori di pH ultimo più elevati, soprattutto nella parte superficiale, e non si discostano da quelli osservati per l’anomalia white-striping. Il colore risulta scarsamente modificato, mentre l’analisi rilassometrica (LR-NMR) ha permesso di evidenziare che i petti destrutturati possiedono un’abbondante quantità di acqua extra-miofibrillare, che più facilmente può essere persa durante le fasi di conservazione e trasformazione delle carni. In analogia con quanto osservato per la composizione chimica, tale risultato è particolarmente accentuato nello strato superficiale, mentre nello strato profondo tali modificazioni riguardano solo i campioni affetti da entrambe le anomalie. Pertanto questo studio ha permesso di stabilire che le modificazioni avvengono principalmente nella porzione superficiale del muscolo P. major, dove verosimilmente i processi degenerativi prendono avvio per poi coinvolgere in una seconda fase anche la parte profonda. Inoltre, è stato dimostrato che la presenza di destrutturazione superficiale dei muscoli pettorali comporta complessivamente una modificazione più accentuata della composizione e della distribuzione dell’acqua rispetto alla sola presenza dell’anomalia white-striping.

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Prodotti di IV gamma a base di frutta e verdura minimamente trattati o pronti all'uso non possono essere considerati sicuri da un punto di vista microbiologico e sono stati spesso associati a casi di tossinfezione. Per tali episodi è stato evidenziato che la qualità dell'acqua utilizzata per il lavaggio è una fase critica. D'altra parte è noto che la disinfezione è una delle fasi di lavorazione più importanti per i prodotti minimamente trattati in quanto ha effetti diretti sulla qualità dei prodotti finiti, sulla sicurezza e la loro shelf-life. Tradizionalmente, l'industria di IV gamma ha impiegato i composti derivati del cloro per la fase di disinfezione in virtù della loro efficacia, semplicità d'uso e basso costo. Tuttavia vi è una diffusa tendenza ad eliminare i prodotti a base di cloro a causa soprattutto della preoccupazione in relazione ai rischi ambientali e sanitari per il consumatore associati alla formazione di sottoprodotti alogenati cancerogeni. Tra le varie tecnologie emergenti, proposte come alternative al cloro, il plasma ha presentato buone potenzialità in virtù delle specie chimiche che lo compongono, principalmente specie reattive dell’ossigeno e dell’azoto, che sembrano essere responsabili di stress ossidativo alle cellule microbiche, con conseguenti danni per DNA, proteine e lipidi. L’obiettivo generale di questo elaborato finale è stato quello di valutare la possibilità di utilizzare la tecnologia del plasma per la decontaminazione superficiale di carote julienne. In particolare si sono presi in considerazione trattamenti diretti in cui il vegetale è stato esposto al plasma per differenti tempi compresi tra 5 e 40 minuti. Inoltre, si è utilizzo il plasma per il trattamento di acqua che è stata successivamente impiegata per il lavaggio delle carote julienne. L'efficacia di entrambe le modalità di trattamento è stata verificata nei confronti sia della microflora naturalmente contaminante le carote, sia di alcuni microrganismi patogeni che possono essere associati a tale vegetale: Listeria monocytogenes, Salmonella Enteritidis ed Escherichia coli.

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Nell'ambito dell'elaborazione delle immagini, si definisce segmentazione il processo atto a scomporre un'immagine nelle sue regioni costituenti o negli oggetti che la compongono. Ciò avviene sulla base di determinati criteri di appartenenza dei pixel ad una regione. Si tratta di uno degli obiettivi più difficili da perseguire, anche perché l'accuratezza del risultato dipende dal tipo di informazione che si vuole ricavare dall'immagine. Questa tesi analizza, sperimenta e raffronta alcune tecniche di elaborazione e segmentazione applicate ad immagini digitali di tipo medico. In particolare l'obiettivo di questo studio è stato quello di proporre dei possibili miglioramenti alle tecniche di segmentazione comunemente utilizzate in questo ambito, all'interno di uno specifico set di immagini: tomografie assiali computerizzate (TAC) frontali e laterali aventi per soggetto ginocchia, con ivi impiantate protesi superiore e inferiore. L’analisi sperimentale ha portato allo sviluppo di due algoritmi in grado di estrarre correttamente i contorni delle sole protesi senza rilevare falsi punti di edge, chiudere eventuali gap, il tutto a un basso costo computazionale.