997 resultados para Venise (Italie) -- Chiesa di Santa Maria della Salute
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A differenza di quanto avviene nel commercio tradizionale, in quello online il cliente non ha la possibilità di toccare con mano o provare il prodotto. La decisione di acquisto viene maturata in base ai dati messi a disposizione dal venditore attraverso titolo, descrizioni, immagini e alle recensioni di clienti precedenti. É quindi possibile prevedere quanto un prodotto venderà sulla base di queste informazioni. La maggior parte delle soluzioni attualmente presenti in letteratura effettua previsioni basandosi sulle recensioni, oppure analizzando il linguaggio usato nelle descrizioni per capire come questo influenzi le vendite. Le recensioni, tuttavia, non sono informazioni note ai venditori prima della commercializzazione del prodotto; usando solo dati testuali, inoltre, si tralascia l’influenza delle immagini. L'obiettivo di questa tesi è usare modelli di machine learning per prevedere il successo di vendita di un prodotto a partire dalle informazioni disponibili al venditore prima della commercializzazione. Si fa questo introducendo un modello cross-modale basato su Vision-Language Transformer in grado di effettuare classificazione. Un modello di questo tipo può aiutare i venditori a massimizzare il successo di vendita dei prodotti. A causa della mancanza, in letteratura, di dataset contenenti informazioni relative a prodotti venduti online che includono l’indicazione del successo di vendita, il lavoro svolto comprende la realizzazione di un dataset adatto a testare la soluzione sviluppata. Il dataset contiene un elenco di 78300 prodotti di Moda venduti su Amazon, per ognuno dei quali vengono riportate le principali informazioni messe a disposizione dal venditore e una misura di successo sul mercato. Questa viene ricavata a partire dal gradimento espresso dagli acquirenti e dal posizionamento del prodotto in una graduatoria basata sul numero di esemplari venduti.
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Il presente lavoro tratta il tema della violenza di genere, in particolare femminicidio, stalking e violenza domestica per la connessione tra questi intercorrente nell’escalation violenta. Spesso, i femminicidi sono preceduti da stalking o ripetuti episodi di violenza fisica prettamente consumata in ambito domestico e relazioni affettive pregresse/attuali. La prima parte del lavoro descrive ambito scientifico e giuridico, internazionale e nazionale, della violenza di genere, dimensione del fenomeno ed evoluzione normativa a tutela delle vittime, come richiesto dalla Convenzione di Istanbul. La seconda parte affronta aspetti medico-legali della violenza di genere (attività di patologia forense, genetica forense e tossicologia forense nei femminicidi, assistenza medico-legale alla vittima di maltrattamenti e violenza sessuale, valutazione medico-legale del danno alla persona per stalking). La terza parte presenta lo studio su casistica autoptica di femminicidi del 1950-2019 e provvedimenti di ammonimento del Questore per stalking e per violenza domestica del 2009-2020 nella provincia bolognese. Secondo i risultati il femminicidio è un fenomeno di “vecchia data”, in un quadro normativo-culturale che “tollerava” violenza a danno di vittime femminili. L’andamento del fenomeno è costante fino a oggi con modifiche di cause e mezzi del decesso. L’aumentata età media delle vittime richiama il crescente fenomeno dell’elder abuse. Negli ammonimenti per stalking e per violenza domestica analizzati prevalgono vittime di genere femminile e autori di genere maschile, in vicende affettive e familiari. Lo studio approfondito delle caratteristiche di autori e vittime di femminicidio, stalking e violenza domestica permette di individuare indicatori di rischio per implementare strategie di prevenzione mirate. Il punto di vista privilegiato medico-legale può assumere un ruolo centrale insieme alle altre figure coinvolte in prevenzione, repressione e contrasto alla violenza di genere. Solo un rigoroso approccio metodologico multidisciplinare può aiutare nella prevenzione. La ricerca in tale ambito è il punto di forza della gestione multidisciplinare della vittima.
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Introduzione: La malattia policistica autosomica dominante (ADPKD) è una causa comune di malattia renale terminale (ESKD). È caratterizzata dallo sviluppo di cisti renali bilaterali che aumentano progressivamente di volume. Il Tolvaptan viene prescritto in base a 3 criteri: volume renale totale (HtTKV) e Mayo Clinic Imaging Class (MCIC), tasso di declino dell'eGFR e al Predicting Renal Outcome in Polycystic Kidney Disease (PROPKD), che combina variabili cliniche e genetiche. In questa coorte multicentrica retrospettiva, l'obiettivo era di valutare e migliorare la concordanza di sensibilità e specificità predittive di MCIC e PROPKD. Metodi: I dati di pazienti adulti affetti da ADPKD sono stati ottenuti da 2 centri di Bologna (B) e Dublino (D). Abbiamo definito RP un calo dell'eGFR ≥3 mL/min/1,73m2/anno su 4 anni (Clinical Score), o classi MCIC 1C-D-E, o punteggio PROPKD da 7 a 9. Per i parametri clinici sono state utilizzate statistiche descrittive. La concordanza tra i punteggi è stata valutata tramite la statistica Kappa. Nelle varianti missenso di PKD1, il punteggio REVEL è stato trattato come una variabile continua; (>0,65 patogeno'). Risultati: Abbiamo valutato 201 pazienti con ADPKD. Il Propkd e il MCIC erano rispettivamente: 90% specifico e 31,3% sensibile; 89,6% sensibile e 28,6% specifico per identificare il calo dell'eGFR. Kappa di Cohen era di 0,025. Il 47,9% (n=143) è risultato concorde. Il punteggio Revel applicato alle mutazioni PKD1NT identifica da 15 a 19 pazienti che potrebbero avere una RP. L'analisi multivariata mostra dati statisticamente significativi per HB (p:0,016), eventi urologici (p: 0,005) e MCIC (p: 0,074). Conclusioni: La concordanza tra i punteggi risulta bassa. Il PROPKD è più selettivo rispetto al Mayo. Tuttavia, il PROPKD permette di identificare alcune RP escluse dall'uso del solo MCIC. L'uso combinato dei punteggi può aumentare la capacità di identificare le RP. Il punteggio REVEL potrebbe migliorare questa concordanza
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La presente ricerca si focalizza sull’analisi di come l’utilizzo dei servizi ecosistemici vada a riconfigurare e ri-significare le socio-nature urbane, in particolare nel contesto dei due casi di studio presi in analisi: il bosco urbano dei Prati di Caprara e l’area di riequilibrio ecologico Golena San Vitale. Si vedrà come nel caso della Golena San Vitale verrà riprodotta la narrazione dominante sulla sostenibilità ambientale, perfettamente integrata nei meccanismi neoliberali. Nel caso dei Prati di Caprara, invece, verrà sottolineato come i servizi ecosistemici subiranno una riappropriazione dal basso, attraverso delle pratiche collettive che puntano a sovvertire le relazioni di potere insite in questo concetto. Questo contributo si inserisce nel dibattito dell’ecologia politica, ed in particolare dell’ecologia politica urbana, utilizzando tale approccio per decostruire il discorso scientifico, nato attorno ai servizi ecosistemici, e portare alla luce le asimmetrie di potere insite in tale narrazione. Nella raccolta ed elaborazione dei dati, si andrà ad utilizzare una triangolazione di metodi di ricerca. L’analisi testuale e discorsiva utilizzata nella decostruzione del discorso istituzionale sarà quindi completata dalle interviste semi-strutturate ad attori coinvolti nei processi relativi ai due casi di studio e da una ricerca etnografica di osservazione partecipante.
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Lo scopo del progetto è valorizzare lo scarto rappresentato da bucce e semi (o sansa di pomodoro) che si produce per la trasformazione industriale dei pomodori. In questa sperimentazione la sansa di pomodoro è stata essiccata con un prototipo funzionante con un flusso di aria non riscaldat,a valutandone l’efficacia nell’allungare la shelf life del sottoprodotto, limitando la degradazione termica del licopene. Sono state effettuate determinazioni dell’attività dell'acqua, della concentrazione di licopene e del profilo in composti volatili (mediante tecnica SPME-GC-MS) sia sul sottoprodotto fresco che su quello essiccato e poi conservato sottovuoto e al buio per diversi tempi: 0, 60, 80, 110 giorni. L'estrazione del licopene è avvenuta mediante l’utilizzo di DES (Deep Eutectic Solvents) con miscela di etil acetato/etil lattato 30/70 v/v: un approccio più sostenibile in linea con i principi della “Green Chemistry”. Grazie alla collaborazione con il gruppo di ricerca del Dipartimento di Nutrizione, Scienze degli Alimenti e Gastronomia dell’Università di Barcellona, si è proceduto anche ad un’analisi cromatografica (HPLC-DAD) per la determinazione qualitativa e quantitativa del beta-carotene, del licopene e dei suoi cis isomeri. L’alta deperibilità di questo sottoprodotto ne causa una rapidissima degradazione microbica. Una migliorata conservabilità permetterebbe il suo uso differito nel tempo, poiché la campagna del pomodoro avviene durante i pochi mesi estivi. Questo ne impedisce l’immediato uso durante le campagne di lavorazione di altri prodotti alimentari, che potrebbero così essere arricchiti degli antiossidanti e i pigmenti naturalmente presenti nelle bucce del pomodoro. L’orizzonte temporale di questo studio è stato scelto per comprendere se la stabilità del semilavorato essiccato potesse essere compatibile con la campagna olivicola (ottobre-novembre) per la produzione di oli co-franti arricchiti della frazione antiossidante liposolubile presente nel sottoprodotto.
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Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, il celebre romanzo di Collodi del 1883, è considerato essere la seconda opera più tradotta al mondo e la prima in Italia. Esistono, però, diverse versioni dello stesso racconto che non sono dovute soltanto alla traduzione interlinguistica, ma anche a quella intralinguistica, intesa come l’adattamento e la riscrittura a partire dalla stessa lingua. Questo fenomeno prende il nome di “pinocchiate”, termine che designa tutte quelle storie che traggono ispirazione dal romanzo di Collodi, adattandolo ad un diverso contesto socioculturale e non prettamente linguistico. In particolare, durante il Ventennio fascista, la storia di Pinocchio è stata rivisitata al fine di veicolare i valori morali e i modi di comportamento della propaganda del periodo in questione. Il presente elaborato si propone di analizzare l’adattamento della storia di Pinocchio nel fascismo come strumento di manipolazione ideologica. Partendo dalle caratteristiche del romanzo di Collodi, nel primo capitolo si analizzano gli elementi che hanno spinto gli autori nel fascismo a scegliere il personaggio di Pinocchio come veicolo della propaganda e si introduce anche il ruolo svolto dalla letteratura per l’infanzia nel Ventennio. Il secondo capitolo si concentra nel dettaglio sull’analisi delle quattro “pinocchiate” fasciste raccolte da Luciano Curreri in Pinocchio in camicia nera (2011): Avventure e spedizioni punitive di Pinocchio Fascista di Giuseppe Petrai (1923); Pinocchio fra i Balilla. Nuove monellerie del celebre burattino e suo ravvedimento di Cirillo Schizzo (1927); Pinocchio istruttore del Negus, anonimo (1939) e Il viaggio di Pinocchio di Ciapo (1944).
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Il presente elaborato propone la sottotitolazione e la conseguente analisi di un episodio della serie animata russa per bambini "Troe iz Prostokvašino". In particolare, vengono analizzate le caratteristiche principali relative alla traduzione audiovisiva e alle produzioni per l'infanzia, con particolare riguardo per il settore dei cartoni animati. Vengono inoltre illustrati i problemi riscontrati e le scelte effettuate durante il processo traduttivo.
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Una gestione, un’analisi e un’interpretazione efficienti dei big data possono cambiare il modello lavorativo, modificare i risultati, aumentare le produzioni, e possono aprire nuove strade per l’assistenza sanitaria moderna. L'obiettivo di questo studio è incentrato sulla costruzione di una dashboard interattiva di un nuovo modello e nuove prestazioni nell’ambito della Sanità territoriale. Lo scopo è quello di fornire al cliente una piattaforma di Data Visualization che mostra risultati utili relativi ai dati sanitari in modo da fornire agli utilizzatori sia informazioni descrittive che statistiche sulla attuale gestione delle cure e delle terapie somministrate. Si propone uno strumento che consente la navigazione dei dati analizzando l’andamento di un set di indicatori di fine vita calcolati a partire da pazienti oncologici della Regione Emilia Romagna in un arco temporale che va dal 2010 ad oggi.
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Che si parli di tempi passati o del presente, la parola Lambrusco ha sempre avuto la capacità di suscitare notevole curiosità in chi vi si imbatteva. Si voglia perché esso rappresenta uno dei vini italiani con i più alti volumi di produzione, o perché per anni è stato (ed è tuttora) tra i maggiormente esportati in tutto il mondo, o ancora perché si tratta di un vino rosso con le bollicine, attributo tanto originale quanto unico. Questa tesi si propone di presentare sommariamente il vitigno Lambrusco Grasparossa descrivendone gli aspetti storici ma soprattutto quelli territoriali e agronomici, in riferimento ad un’azienda specifica a conduzione famigliare situata nell’areale di Castelvetro di Modena; si farà riferimento dunque alla Denominazione Lambrusco Grasparossa di Castelvetro. L’obiettivo sperimentale della tesi è quello di studiare, attraverso opportune analisi chimico-fisiche ed indagini organolettiche, la differenza tra un Lambrusco Grasparossa che ha subito un processo di microfiltrazione tangenziale in fase di pre-imbottigliamento ed uno che invece è stato imbottigliato senza la filtrazione, in seguito ad una lunga fase di stabilizzazione a freddo. In particolar modo si è cercato di valutare le differenze chimico-fisiche in termini di fenoli totali, profilo del colore e stabilità, oltre alle differenze organolettiche, evidenziate grazie a degustazioni svolte da tecnici professionisti. L’interesse verso questo tipo di indagine è scaturito dalla volontà di comprendere fino a che punto i due campioni potessero differire l’uno dall’altro e valutare, eventualmente, di eliminare l’utilizzo della filtrazione sterile prima dell’imbottigliamento per questo tipo di vino. Tutto ciò potrebbe snellire il processo di vinificazione al fine di: ridurre lo stress sul vino, alleggerire la lavorazione, accorciare i tempi di lavorazione, portare ad un minor consumo di acqua ed energia e ridurre i costi.
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Il presente elaborato mira ad approfondire il settore della traduzione audiovisiva e, in particolare, la pratica dell’adattamento dialoghi per il doppiaggio, che costituisce la modalità traduttiva più utilizzata in Italia in ambito cinetelevisivo. L’elaborato prende come esempio tre episodi della serie TV britannica Inside No. 9 (BBC, 2014), di genere dark humour, per i quali vengono proposti la traduzione e l’adattamento dialoghi per il doppiaggio in italiano. Innanzitutto, viene presentata una panoramica generale sulla serie TV, sul contesto teorico della traduzione audiovisiva e dell’industria del doppiaggio, nonché, visto il genere della serie TV scelta, sulle strategie di traduzione più adeguate alla resa di contenuti audiovisivi umoristici. Successivamente, si passa a un’analisi previa del testo di partenza, con approfondimenti su tutti i fattori e i vincoli da tenere in considerazione durante la stesura dell’adattamento dialoghi. L’elaborato si conclude con un’analisi delle problematiche emerse durante il processo traduttivo e delle strategie impiegate per la realizzazione di una versione italiana fedele all’originale, con un focus sulle difficoltà specifiche legate alla natura intersemiotica del medium audiovisivo.
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O objetivo deste trabalho foi qualificar a atenção à saúde da mulher no controle dos cânceres do colo de útero e de mama na Unidade Básica de Saúde da Família Santa Maria Goreteno Município de Currais Novos do estado de Rio Grande do Norte. Para atingir ao objetivo foi realizado um projeto de intervenção na unidade de saúde, com ações contempladas em quatro eixos temáticos, “Monitoramento e Avaliação”, “Organização e Gestão do Serviço”, “Engajamento Público” e “Qualificação da Prática Clínica”. A intervenção foi realizada durante um período de 12 semanas, sendo adotado como protocolo Caderno de Atenção Básica - Controle dos Cânceres do Colo do Útero e da Mama, do Ministério da Saúde, 2013.Foram atendidas 225 mulheres entre 25 e 64 anos, 105 entre 50 e 69 anos. A proporção de mulheres entre 25 e 64 anos com exame citopatológico em dia foi 16% ao final da intervenção, com um total de 145 mulheres. A proporção de mulheres entre 50 e 69 anos com exame mamográfico em dia chegou a 17,3% de cobertura ou 61 mulheres.A intervenção trouxe melhorias na atenção à saúde prestada à população de mulheres nas faixas etárias entre 25 a 69 anos com a organização e ampliação da oferta de serviços, qualificação dos atendimentos clínicos, melhoria da qualidade dos registros dos resultados dos exames destas pacientes, no prontuário e em impressos desenvolvidos com esta finalidade. Desta forma, foi possível um melhor controle destas ações, identificando os casos de mulheres faltosas e programando atividades para estas usuárias de forma mais adequada.A intervenção será incorporada à rotina da nossa unidade, e poderá, inclusive, servir de exemplo para as demais estratégias do município, padronizando o cuidado das usuárias e garantindo melhorias dos indicadores de saúde da nossa população.
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As neoplasias de colo de útero e de mama são as mais prevalentes nas mulheres brasileiras e no mundo causando grande morbimortalidade dependendo do momento do diagnóstico. O diagnóstico precoce destas patologias está associado a melhores desfechos demonstrados em inúmeros trabalhos. Os métodos de diagnóstico são conhecidos e difundidos mundialmente como os exames de citopatológicos de colo de útero e mamografias e exame de mamas para as populações-alvo. No Brasil ainda há desconhecimento dos métodos de prevenção por uma considerável parcela da população e profissionais da saúde, bem como dos fatores de risco das patologias e métodos de evitá-los. Outro problema é a dificuldade em garantir o adequado seguimento às usuárias, havendo diversos casos de evasão por motivos diversos. O objetivo deste trabalho foi proporcionar a melhoria do programa de câncer de colo de útero e mama entre as mulheres de 25 a 64 anos para câncer de colo de útero e 50 a 69 para câncer de mama adscritas a Unidade Básica de Saúde Oneyde de Carvalho, Santa Maria-RS. Foi realizada uma intervenção no período de três meses onde foram elaboradas diversas metas em quatro eixos de atuação: monitoramento e avaliação, organização do serviço, engajamento público e qualificação da prática clínica. Através da intervenção para melhora do atendimento ao câncer de colo de útero e câncer de mama na UBS Oneyde de Carvalho com a mudança nos processos de trabalho foi possível atingir a maioria das metas melhorando a qualidade do atendimento clínico, cobertura, registros, adesão e promoção à saúde. Foram cadastradas 117 mulheres da área de abrangência, 106 mulheres para as medidas de prevenção ao câncer de colo de útero de 546 estimadas na área, além de 61 mulheres das 174 estimadas com idade para as medidas de prevenção ao câncer de mama. Houve aumento de 19% na cobertura nas medidas de prevenção sobre câncer de colo de útero, aumento de 35% na cobertura nas medidas de prevenção sobre câncer de mama e 100% das medidas de qualidade, registros, adesão, pesquisa de fatores de risco e promoção à saúde atingidas. Além do benefício de aumento de cobertura e medidas de qualidade das ações de prevenção para os canceres de colo de útero e de mama, a intervenção mostrou-se eficaz na mudança do processo de atendimento baseado na doença para uma visão integral e de prevenção das patologias por toda equipe de saúde. Intervenções nos processos de trabalhos de todos participantes da equipe de saúde como as realizadas na UBS Oneyde de Carvalho servem de exemplo a outras unidades de saúde para melhoria do atendimento no âmbito da saúde da mulher. Os aspectos observados são coerentes com a maioria das unidades de saúde do Brasil. É necessário capacitação frequente das equipes de saúde e estabelecimento de metas e ações específicas para a melhoria do sistema de saúde. A correta educação da população é necessária para o seguimento adequado dos métodos de prevenção, especialmente quanto a periodicidade dos exames, sinais de alerta, fatores de risco e como preveni-los.
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Os elevados índices de incidência e mortalidade por câncer de colo de útero e de mama no Brasil e no mundo justificam a implantação de estratégias efetivas de controle dessas doenças que incluam ações de promoção à saúde, prevenção e detecção precoce, bem como tratamento e encaminhamentos a outros níveis de atenção, quando necessário. Este trabalho teve como objetivo a qualificação da atenção à saúde da mulher em uma Unidade Básica de Saúde do município de Santa Maria – RS. Para isso foi realizada uma intervenção com o objetivo de ampliar a cobertura de detecção precoce para os cânceres do colo do útero e da mama dentro da faixa etária recomendada pelo Ministério da Saúde, aprimorar os registros das informações coletadas e o mapeamento da região, melhorar a qualidade de atendimento e a adesão das pacientes, realizar atividades de promoção e prevenção em saúde e avaliar o impacto dessas intervenções no nível de saúde dessa população. Todos os dados foram coletados através de uma planilha fornecida pelo curso de especialização. A intervenção propiciou uma elevação da cobertura além da esperada de ambas as doenças, quase 87% na detecção do câncer do colo do útero após a intervenção e 85% na detecção do câncer de mama. O desafio que se impõe daqui pra frente é a continuidade desta e outras ações programáticas e a busca cada vez maior do comprometimento dos profissionais com a qualidade do atendimento e adesão das pacientes.
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A Hipertensão Arterial Sistêmica e o Diabetes Mellitus são patologias pertencentes à classe de Doenças Crônico-Degenerativas, as quais constituem graves problemas de saúde pública por estarem relacionadas às principais causas de morte e invalidez na população brasileira. O agravamento deste quadro epidemiológico relaciona-se com a crescente longevidade da população, associada a maus hábitos de vida, e ao despreparo e falta de recursos para deter a carga dessas doenças. O controle dessas patologias por meio de medidas curativas e preventivas simples é capaz de retardar e até mesmo prevenir o surgimento de complicações. Entretanto, para um adequado manejo é necessário um sistema hierarquizado de saúde, em cujo processo a equipe de Saúde da Família possua um papel fundamental – da realização de um levantamento epidemiológico ao planejamento de medidas preventivas, de controle e tratamento de Hipertensão Arterial Sistêmica e Diabetes Mellitus junto à população adscrita. Frente a esta premissa realizou-se uma reestruturação do serviço da ESF Urlândia, Santa Maria/RS para a melhoria na atenção aos usuários hipertensos e diabéticos. Durante 12 semanas de implementação dessa intervenção – agosto a outubro de 2014 – foi estipulado o aumento de 90% da cobertura dos usuários hipertensos e diabéticos. Para isso, uma série de medidas foi realizada, como a reorganização dos agendamentos, a padronização das consultas médicas de acordo com os manuais do Ministério da Saúde (Cadernos de Atenção Básica), a integração do trabalho dos diferentes profissionais atuantes na unidade a fim de otimizar a qualidade de atendimento, o cadastro dos usuários em banco de dados para controle de atendimento, além de ações coletivas preventivas (grupos de caminhadas, grupos de educação continuada). Apesar de a meta de cobertura de 90% não ser atingida – 36,4% de usuários hipertensos e 55,2% de usuários diabéticos – foi obtida uma melhora significativa dos indicadores de qualidade do atendimento, como prescrição de medicamentos da farmácia popular para 100% dos usuários hipertensos e diabéticos, estratificação de risco cardiovascular para mais de 99% de usuários hipertensos e diabéticos, orientações quanto a boas práticas para uma melhor qualidade de vida para 100% de usuários hipertensos e diabéticos. Com esse acompanhamento programático é possível realizar um melhor controle da Hipertensão Arterial Sistêmica e Diabetes Mellitus e também intervir de forma mais precoce em possíveis complicações decorrentes do curso crônico destas doenças. Essa reestruturação multiprofissional à atenção dos usuários hipertensos e diabéticos foi bem aceita tanto por parte dos usuários, quanto pela equipe. Sendo assim, está inserida de forma plena no cotidiano da ESF com condições de ser mantida a longo prazo.
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O presente trabalho trata da instalação de uma ação programática típica da atenção primária à saúde, em uma Unidade Básica de Saúde (UBS), conforme o preconizado pelo Ministério da Saúde. O objetivo deste trabalho é relatar o processo de implementação da ação programática de atenção a usuários com Hipertensão Arterial Sistêmica (HAS) e Diabetes Mellitus (DM) na UBS Wilson Paulo Noal, em Santa Maria-RS, que tinha por objetivo final melhorar a qualidade do serviço prestado à esta população. Como objetivos importantes apresentavam-se ampliar a cobertura, melhorar a qualidade da atenção, melhorar a adesão de pacientes, melhorar o registro de informações, mapear pacientes com HAS e DM de risco para doenças cardiovasculares e estabelecer ações de prevenção. No início deste, apresenta-se a análise situacional da UBS, quanto a estrutura física, ambiente e logística de trabalho, recursos disponíveis e também suas deficiências. Na seqüência detalha-se o planejamento estratégico que visava operacionalizar a implementação desta ação programática, através de diversas ações específicas de forma a aprimorar o atendimento a estes usuários. O projeto de intervenção na ação programática relativa às patologias HAS e DM tem plena justificativa, ao passo que tais doenças têm elevada prevalência e trazem grande morbidade aos pacientes que as possuem. As doenças crônico-degenerativas têm assumido importância cada vez maior no elenco de ações programáticas típicas da atenção básica em função da modificação da pirâmide populacional e do estilo de vida que elevam estas doenças à condições epidêmicas na população brasileira. Os resultados encontrados neste trabalho mostraram-se significativos. O percentual de cobertura do programa de atenção à usuários com Hipertensão Arterial Sistêmica foi evoluindo de acordo com os meses de intervenção, alcançando 26,5% ao final do primeiro mês com um total de 61 pessoas acompanhadas, 46,1% ao final do segundo mês com 106 pessoas e ao final de 12 semanas de intervenção chegamos ao percentual de cobertura de 57,8% com 133 pessoas participantes do programa. O percentual de cobertura do programa de atenção à usuários com Diabetes Mellitus foi evoluindo de acordo com os meses de intervenção, alcançando 37,5% ao final do primeiro mês com um total de 27 pessoas acompanhadas, 61,1% ao final do segundo mês com um total de 44 pessoas e ao final de 12 semanas de intervenção chegamos ao percentual de cobertura de 76,4% com 55 pessoas participantes do programa. Também foram encontrados resultados determinantes para agregar qualidade ao serviço prestado, o que foi avaliado através de indicadores.