1000 resultados para A questão da autonomia


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Uno dei comparti industriali più importanti nel mondo è senz’altro il settore automobilistico, il quale è oggetto di particolare attenzione da parte dei governi mondiali. Infatti l’automobile è il mezzo sia urbano che extraurbano che è stato perfezionato nel tempo in base alle esigenze dell’uomo, ma bisogna anche evidenziare che in generale il settore dei trasporti è un settore industriale che negli anni non ha portato grandi innovazioni, in quanto presenta ancora la stessa tecnologia di trent’anni fa. Attualmente, grazie alle nuove normative Europee riguardanti la tutela dell’ambiente e le riduzioni di emissioni, si sta passando a nuove forme di alimentazione per ridurre le emissioni di CO2 ed evitare di utilizzare i combustibili fossili. Una valida soluzione è stata attuata attraverso i veicoli completamente elettrici (EV), dato il rendimento energetico nettamente superiore e l’assente emissione di gas inquinanti. Purtroppo gli utenti hanno ancora timore ad utilizzare i veicoli elettrici (EV): ciò avviene soprattutto per mancanza/scarsità di infrastrutture e servizi a supporto degli utenti, provocando nell’utente un’insicurezza che viene più comunemente chiamata “range anxiety” (timore che il EV non abbia autonomia sufficiente per arrivare a destinazione) e generando l’infondata idea che i EV siano utilizzabili solo in città o per i tragitti brevi. In questo documento è proposta un’applicazione la quale sarà in grado di ridurre i problemi relativi a “Driving without anxiety”. In particolare tale applicazione è in grado di rilevare la velocità media e l’accelerazione sul tratto di strada che si sta percorrendo. Attraverso il servizio di Google Direction si richiede la velocità media stimata sul medesimo tratto. L’applicazione confronta il valore reale ed il valore medio stimato, ed in base a quello fornisce una classificazione dello stile di guida dell’utente (es. Aggressivo); fornisce una stima dell’energia consumata sul tratto percorso, inserendo nel calcolo dell’energia un parametro che consente di tener conto dello stile di guida, determinato al passo precedente.

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Questo documento affronta le novità ed i vantaggi introdotti nel mondo delle reti di telecomunicazioni dai paradigmi di Software Defined Networking e Network Functions Virtualization, affrontandone prima gli aspetti teorici, per poi applicarne i concetti nella pratica, tramite casi di studio gradualmente più complessi. Tali innovazioni rappresentano un'evoluzione dell'architettura delle reti predisposte alla presenza di più utenti connessi alle risorse da esse offerte, trovando quindi applicazione soprattutto nell'emergente ambiente di Cloud Computing e realizzando in questo modo reti altamente dinamiche e programmabili, tramite la virtualizzazione dei servizi di rete richiesti per l'ottimizzazione dell'utilizzo di risorse. Motivo di tale lavoro è la ricerca di soluzioni ai problemi di staticità e dipendenza, dai fornitori dei nodi intermedi, della rete Internet, i maggiori ostacoli per lo sviluppo delle architetture Cloud. L'obiettivo principale dello studio presentato in questo documento è quello di valutare l'effettiva convenienza dell'applicazione di tali paradigmi nella creazione di reti, controllando in questo modo che le promesse di aumento di autonomia e dinamismo vengano rispettate. Tale scopo viene perseguito attraverso l'implementazione di entrambi i paradigmi SDN e NFV nelle sperimentazioni effettuate sulle reti di livello L2 ed L3 del modello OSI. Il risultato ottenuto da tali casi di studio è infine un'interessante conferma dei vantaggi presentati durante lo studio teorico delle innovazioni in analisi, rendendo esse una possibile soluzione futura alle problematiche attuali delle reti.

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Negli ultimi anni le tecnologie informatiche sono state al centro di uno sviluppo esponenziale. Fra le incalcolabili innovazioni presentate, ha preso sempre più campo il paradigma per la programmazione ad agenti, che permette la realizzazione di sistemi software complessi, i quali, nell'informatica moderna, ricoprono un ruolo di fondamentale importanza. Questi sistemi, denominati autonomi, mostrano caratteristiche interessanti per scenari dinamici; essi infatti devono essere robusti e resistenti, in grado di adattarsi al contesto ambientale e quindi reagire a determinate modifiche che si verificano nell'ambiente, comportandosi di conseguenza. Indicano perciò la pro-attività dell'entità presa in considerazione. In questa tesi saranno spiegate queste tipologie di sistemi, introdotte le loro caratteristiche e mostrate le loro potenzialità. Tali caratteristiche permettono di responsabilizzare i soggetti, rendendo il sistema auto-organizzato, con una migliore scalabilità e modularità, riducendo quindi le elevate esigenze di calcolo. L'organizzazione di questo documento prevede i primi capitoli atti a introdurre il mondo dei sistemi autonomi, partendo dalle definizioni di autonomia e di agenti software, concludendo con i sistemi multi-agenti, allo scopo di permettere al lettore una comprensione adatta ed esaustiva. I successivi capitoli riguardano le fasi di progettazione delle entità prese in esame, le loro forme di standardizzazione e i modelli che possono adottare, tra i quali il più conosciuto, il modello BDI. Ne seguono due diverse metodologie per l'ingegneria del software orientata agli agenti. Si conclude con la presentazione dello stato dell'arte degli ambienti di sviluppo conosciuti, contenente un'esauriente introduzione ad ognuno di essi ed una visione nel mondo del lavoro del loro apporto negli applicativi in commercio. Infine la tesi terminerà con un capitolo di conclusioni e di riflessioni sui possibili aspetti futuri.

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Quest' ultimo ventennio ha visto una vera e propria rivoluzione dei dispositivi, partendo dal computer desktop, passando ai laptop fino ad arrivare agli smartphone. Oggi giorno invece si parla di computer indossabili, i dispositivi stanno diventando sempre più piccoli e integrati in oggetti di moda come possono essere degli orologi, occhiali e orecchini.Questi sono connessi in rete con migliaia di dispositivi e con computer più grandi, con i quali, gli utenti nel corso della giornata interagiscono continuamente senza nemmeno rendersene conto scambiandosi migliaia di piccole informazioni: quando si cammina per strada, in centro città quando si fanno compere, quando si è in casa a guardare la TV. Questo ha portato quindi alla nascita di una nuova tipologia di sistemi, in risposta ai cambiamenti portati da questa rivoluzione, i così detti "Sistemi Context-Aware".Il context di un utente può essere descritto come la relazione che vi è tra i suoi dispositivi elettronici, e l' ambiente che lo circonda, a seconda di dove si trova esso dovrà dare delle risposte opportune, e compiere quindi autonomamente certe azioni, tal volta ad insaputa dell' utente. Le applicazioni che usano quindi questo sistema, vengono continuamente messe a conoscenza dei cambiamenti che vengono apportati all' ambiente circostante, regolandosi e reagendo di conseguenza in autonomia. Ad esempio, il nostro dispositivo scopre tramite la rete, la presenza di un amico nelle vicinanze, mentre stiamo passeggiano per strada, allora potrebbe inviarci un messaggio mostrandoci chi è, e dove si trova, con il tragitto da percorrere per raggiungerlo. Le migliaia di informazioni che vengono quindi scambiate in rete andranno a creare “un ambiente intelligente”, con il quale gli utenti interagiscono inviando informazioni sul proprio conto, senza nemmeno accorgersene, in modo da avere una risposta personalizzata, da parte dell' ambiente.

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Sviluppare e manutenere applicativi destinati a differenti piattaforme è un’opzione esclusiva di quelle entità capaci di sostenere costi molto alti per la realizzazione di queste applicazioni. Questo esclude gli sviluppatori indipendenti, che spesso realizzano prodotti in totale autonomia; le start-up, che hanno l’esigenza di sviluppare un’idea di business avendo a disposizione budget estremamente ridotti; le piccole aziende, alle quali viene così preclusa la possibilità di competere con player più importanti. Questo tipo di emergenze rende lo sviluppo cross-platform una soluzione interessante per la realizzazione delle applicazioni mobili, abbattendo i costi di sviluppo e permettendo di raggiungere più velocemente un pubblico più ampio. C'è quindi sempre maggiore interesse, da parte degli sviluppatori, per gli strumenti di sviluppo cross-platform. Per catturare l’attenzione degli sviluppatori è necessario che lo strumento sia dotato di buona stabilità, che offra un ambiente di sviluppo confortevole, una buona user experience, facilità di aggiornamento, tempi di sviluppo contenuti e possibilità di immissione delle applicazioni su diversi ecosistemi software. L’idea alla base di questa Tesi di laurea è valutare i pro e i contro di uno di questi framework cross-platform e compararlo con le tecnologie native. Il framework scelto è Ionic per via della sua popolarità tra gli sviluppatori e della ridotta bibliografia scientifica a riguardo. Molte ricerche scientifiche valutano le prestazioni di uno o più framework cross-platform rispetto ad una soluzione nativa, tuttavia è raro un confronto tra un framework e più soluzioni native. Per questo, oltre a valutare i pro e i contro del framework, verrà anche effettuata una comparazione tra gli applicativi nativi per Android e iOS e le controparti sviluppate attraverso Ionic, permettendo di identificare eventuali differenze di performance e aiutare gli sviluppatori nelle scelte tecnologiche.

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Gießen, Univ., Diss. 1739

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A Prova Brasil é um instrumento de avaliaçao de larga escala, porém ao analisarmos uma questao de Língua Portuguesa do 5o ano do Ensino Fundamental aplicada em 2009, nos deparamos com o uso lingüístico da expressao ?DA HORA?, que nos remete a uma gíria, tipicamente relacionada a uma cultura específica. Todavia, entendemos que nao é adequada a utilizaçao deste tipo de conteúdo em uma avaliaçao de larga escala, pois acaba impondo que os alunos dominem uma determinada cultura, que passa ser a cultura dominante, ou seja, o modelo a ser apreendido. Com o intuito de analisar a questao supracitada, da Prova Brasil, construímos referencial teórico a partir de alguns conceitos/ideias como os de cultura (WILLIAMS, 1979 e 1992), cultura escolar (FORQUIN, 1993), diferença cultural (CARVALHO, 2009), currículo de acordo com a perspectiva da LDB no 9.394/96 (BRASIL, 2004). A metodologia adotada para esta pesquisa foi a Análise de Conteúdos de Bardin (2002). Concluímos, considerando que em avaliaçoes de larga escala deve-se verificar a apreensao, por parte dos alunos, sobre os conteúdos do currículo básico e nao da parte diversificada (BRASIL, 2004), visto que nao podemos generalizar a cultura já que esta é característica peculiar de um povo, regiao, grupo social, logo de caráter particular e nao de âmbito nacional

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O presente trabalho se propoe a pensar as condiçoes de possibilidade de uma teoria crítica no contemporâneo, considerando, em especial, o conceito de experiência social. Isso implica, compreender no que consiste a crítica e como é possível rearticular a experiência a partir dela, exigindo-se uma abordagem epistemológica que assuma as contradiçoes e a complexidade social como um dos eixos da produçao de conhecimento sociológico, somente possível quando desfeita a divisao estrita e em seu lugar postulada uma relaçao dialética entre sujeito e objeto. Esta pode permitir uma forma de subtrair-se à (nao) experiência do "sempre-igual", a qual o sujeito (ou o que dele restou) encontra-se submetido no capitalismo, propondo uma perspectiva crítica com pretensoes de contrapor-se à ideologia e aos ardis reificadores do contemporâneo. Neste sentido coloca-se a presença do mito e sua crítica, tal como Adorno a realizou nos marcos de uma dialética do esclarecimento. Com esse intuito percorremos importantes aspectos do pensamento de Adorno, como a relaçao entre sujeito e objeto, teoria e práxis, a própria Sociologia como a formulou, todos temas articuladores interpretativos da experiência social. Com isso procuramos uma crítica capaz de desmistificar o existente e de anunciar uma outra experiência social

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This article seeks argue that the search for autonomy among slaves necessarily created hierarchies within the community where they were inserted. Through two cases compared, George in U.S. and Lino in Brazil, seeks to show that a notion of slave community was built by the social actors who were part of it

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This article seeks argue that the search for autonomy among slaves necessarily created hierarchies within the community where they were inserted. Through two cases compared, George in U.S. and Lino in Brazil, seeks to show that a notion of slave community was built by the social actors who were part of it

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A Prova Brasil é um instrumento de avaliaçao de larga escala, porém ao analisarmos uma questao de Língua Portuguesa do 5o ano do Ensino Fundamental aplicada em 2009, nos deparamos com o uso lingüístico da expressao ?DA HORA?, que nos remete a uma gíria, tipicamente relacionada a uma cultura específica. Todavia, entendemos que nao é adequada a utilizaçao deste tipo de conteúdo em uma avaliaçao de larga escala, pois acaba impondo que os alunos dominem uma determinada cultura, que passa ser a cultura dominante, ou seja, o modelo a ser apreendido. Com o intuito de analisar a questao supracitada, da Prova Brasil, construímos referencial teórico a partir de alguns conceitos/ideias como os de cultura (WILLIAMS, 1979 e 1992), cultura escolar (FORQUIN, 1993), diferença cultural (CARVALHO, 2009), currículo de acordo com a perspectiva da LDB no 9.394/96 (BRASIL, 2004). A metodologia adotada para esta pesquisa foi a Análise de Conteúdos de Bardin (2002). Concluímos, considerando que em avaliaçoes de larga escala deve-se verificar a apreensao, por parte dos alunos, sobre os conteúdos do currículo básico e nao da parte diversificada (BRASIL, 2004), visto que nao podemos generalizar a cultura já que esta é característica peculiar de um povo, regiao, grupo social, logo de caráter particular e nao de âmbito nacional

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O presente trabalho se propoe a pensar as condiçoes de possibilidade de uma teoria crítica no contemporâneo, considerando, em especial, o conceito de experiência social. Isso implica, compreender no que consiste a crítica e como é possível rearticular a experiência a partir dela, exigindo-se uma abordagem epistemológica que assuma as contradiçoes e a complexidade social como um dos eixos da produçao de conhecimento sociológico, somente possível quando desfeita a divisao estrita e em seu lugar postulada uma relaçao dialética entre sujeito e objeto. Esta pode permitir uma forma de subtrair-se à (nao) experiência do "sempre-igual", a qual o sujeito (ou o que dele restou) encontra-se submetido no capitalismo, propondo uma perspectiva crítica com pretensoes de contrapor-se à ideologia e aos ardis reificadores do contemporâneo. Neste sentido coloca-se a presença do mito e sua crítica, tal como Adorno a realizou nos marcos de uma dialética do esclarecimento. Com esse intuito percorremos importantes aspectos do pensamento de Adorno, como a relaçao entre sujeito e objeto, teoria e práxis, a própria Sociologia como a formulou, todos temas articuladores interpretativos da experiência social. Com isso procuramos uma crítica capaz de desmistificar o existente e de anunciar uma outra experiência social

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A Prova Brasil é um instrumento de avaliaçao de larga escala, porém ao analisarmos uma questao de Língua Portuguesa do 5o ano do Ensino Fundamental aplicada em 2009, nos deparamos com o uso lingüístico da expressao ?DA HORA?, que nos remete a uma gíria, tipicamente relacionada a uma cultura específica. Todavia, entendemos que nao é adequada a utilizaçao deste tipo de conteúdo em uma avaliaçao de larga escala, pois acaba impondo que os alunos dominem uma determinada cultura, que passa ser a cultura dominante, ou seja, o modelo a ser apreendido. Com o intuito de analisar a questao supracitada, da Prova Brasil, construímos referencial teórico a partir de alguns conceitos/ideias como os de cultura (WILLIAMS, 1979 e 1992), cultura escolar (FORQUIN, 1993), diferença cultural (CARVALHO, 2009), currículo de acordo com a perspectiva da LDB no 9.394/96 (BRASIL, 2004). A metodologia adotada para esta pesquisa foi a Análise de Conteúdos de Bardin (2002). Concluímos, considerando que em avaliaçoes de larga escala deve-se verificar a apreensao, por parte dos alunos, sobre os conteúdos do currículo básico e nao da parte diversificada (BRASIL, 2004), visto que nao podemos generalizar a cultura já que esta é característica peculiar de um povo, regiao, grupo social, logo de caráter particular e nao de âmbito nacional