EL SECTOR TURÍSTICO COSTARRICENSE: DESARROLLO SOSTENIBLE Y RESPONSABILIDAD EMPRESARIAL

EL SECTOR TURÍSTICO COSTARRICENSE:  DESARROLLO SOSTENIBLE Y RESPONSABILIDAD EMPRESARIAL

Sperimentazione e confronto di soluzioni per il rilevamento della mascherina sanitaria facciale

L’obiettivo principale della tesi, è quello di mettere a confronto soluzioni basate su tecnologie diverse e individuare la soluzione migliore che permetta di stabilire se le persone inquadrate in un’immagine indossano correttamente o meno la mascherina protettiva come previsto dalle norme anti-covid. Per raggiungere l’obiettivo verranno confrontate diverse architetture costruite per lo stesso scopo e che si basano sui principi di Machine Learning e Deep Learning, e verranno messe in funzione su insieme di dataset individuati, che sono stati creati per propositi affini.

La responsabilidad civil ex delicto - el articulo 112 Del Codigo Penal español como consolidacion del paradigma utilitario de la responsabilidad civil en via punitiva. Analisis, interpretacion y propuesta de integracion de los contenidos del precepto.

Esta Tesis Doctoral analiza en profundidad el artículo 112 CP y propone una interpretación acorde con su naturaleza privada

Las cláusulas sobre seguro en los contratos de utilización del buque: responsabilidad y subrogación del asegurador

La presente tesis doctoral pretende avanzar en el conocimiento sobre las cláusulas sobre seguro insertas en los contratos de utilización del buque, así como las consecuencias que su inclusión está llamada a tener sobre las relaciones entre las partes de tales contratos, particularmente, en materia de responsabilidad; sobre las que se produzcan entre dichas partes y el o los aseguradores, tanto del casco y la maquinaria como de la responsabilidad civil frente a terceros; y sobre el derecho del asegurador que haya satisfecho una indemnización a subrogarse en las acciones que pudieran asistir a su asegurado frente a las demás partes involucradas en el entramado contractual y frente a terceros ajenos a él.

La nuova eGovernance sanitaria europea: verso una piena integrazione della digitalizzazione nei sistemi sanitari degli Stati membri

L’elaborato approfondisce il diritto alla salute nell’ordinamento dell’Unione europea, con la consapevolezza che il settore della sanità, nella complessità di una tensione perdurante tra la sua matrice sociale e l’applicazione di logiche europee di mercato, rappresenta un ambito da sempre sottratto all’intervento diretto e vincolante delle istituzioni. Contemporaneamente, prende spunto dall’osservazione della transizione digitale dei sistemi sanitari nazionali per proporre una rilettura dei tradizionali equilibri istituzionali tra ordinamenti e constatare il grado di influenza dell’Unione oltre la dimensione transfrontaliera. Infatti, per le attuali esigenze di sostenibilità dei sistemi di tutela della salute e per il valore aggiunto riconosciuto alle azioni europee nel corso della gestione della pandemia da Covid-19, l’eHealth ha rappresentato l’occasione per una vigorosa intrusione delle istituzioni europee entro prerogative tipicamente statuali, fino all’emersione di una eGovernance sanitaria europea. Pertanto, la trattazione compie un percorso evolutivo che muove dalla Direttiva 2011/24 sull’assistenza transfrontaliera e l’assistenza sanitaria online, in combinato disposto con il complesso degli atti di soft law connessi, per verificarne l’esiguo impatto sui sistemi sanitari degli Stati membri e, alla luce dei recenti investimenti strategici ed interventi normativi rilevanti in tema di tecnologie applicate alla sanità, riconoscerne il sostanziale superamento. In particolare, il confronto tra l’insufficiente livello di digitalizzazione raggiunto finora nei sistemi sanitari degli Stati membri ed il tenore della Proposta di regolamento sullo European Health Data Space suggerisce l’evoluzione dell’impianto di governo dei dati sanitari stabilito nella Direttiva, a partire dalla previsione di una disciplina comune sulla cartella sanitaria. A questo proposito, l’interoperabilità tra tecnologie diviene un presupposto operativo indefettibile, che corrobora la natura ‘tecnologicamente condizionata’ del diritto alla salute e propone l’idea che la sanità digitale rappresenti un passo in avanti verso un’assistenza europea uniforme.

Studio sperimentale di una pompa di calore elio-assistita a CO2 per la climatizzazione e la produzione di acqua calda sanitaria

Il seguente lavoro di tesi ha come obiettivo lo studio delle prestazioni energetiche di una pompa di calore elio-assistita, reversibile e multi-sorgente, la quale combina la tecnologia delle pompe di calore aria-acqua con quella dei collettori solari ibridi termo-fotovoltaici. L’impianto oggetto di studio è situato presso il centro di ricerca ENEA Casaccia ed è stato sviluppato con lo scopo di soddisfare la richiesta di riscaldamento/raffrescamento e produzione di acqua calda di un edificio residenziale o commerciale. In questo elaborato si è analizzato il funzionamento invernale della pompa di calore finalizzato alla produzione di acqua calda sanitaria, confrontando due modalità operative differenti con diverse impostazioni di lavoro della frequenza del compressore e della valvola di laminazione. L’elemento distintivo delle due modalità operative è il componente avente la funzione di evaporatore in quanto in una modalità è stata impiegata una batteria alettata con ventilazione forzata, mentre nell’altra un campo di pannelli termo-fotovoltaici. I risultati ottenuti dalle prove sperimentali hanno evidenziato migliori prestazioni della pompa di calore con i collettori ibridi termo-fotovoltaici, in caso di presenza di elevati valori di irraggiamento solare. Elemento di innovazione dell’impianto sperimentale è l’utilizzo del fluido naturale R744 (CO2) come refrigerante il quale viene sfruttato anche per raffreddare le celle fotovoltaiche comportando in questo modo, un doppio effetto utile all’impianto stesso: miglioramento del rendimento elettrico dei collettori solari e contemporaneamente un incremento della temperatura di evaporazione con conseguente beneficio sulle prestazioni della pompa di calore.

Presentazione del progetto di Jacopo Fo Il Teatro Fa Bene: il teatro come strumento di promozione e informazione sanitaria per le donne in Mozambico

Questo elaborato si propone di presentare il progetto Il Teatro Fa Bene realizzato da Jacopo Fo in collaborazione con Eni Foundation e i Medici con l’Africa CUAMM, con l’obiettivo di dimostrare che l’arte del teatro può essere uno strumento di sensibilizzazione e cambiamento attraverso la propria forza emotiva e tramite il suo linguaggio universale, quello del corpo. Lo spettacolo è stato ideato allo scopo di portare informazione e prevenzione sanitaria nella regione di Cabo Delgado, a nord del Mozambico, al fine di promuovere la salute materno-infantile e la partecipazione delle donne nei Centri di Salute che il CUAMM gestisce nel paese. Il primo capitolo offre una rapida panoramica della storia mozambicana focalizzandosi sugli eventi sociali più rilevanti per contestualizzare il progetto che viene esposto; nel secondo capitolo, invece, si trattano più da vicino i fattori che determinano la scarsa affluenza nei centri di salute come conseguenza del forte legame con la tradizione medica dei “curandeiros”. Il terzo capitolo presenta il progetto e ne descrive le fasi di sviluppo, includendo la trama dello spettacolo ed esponendo i cambiamenti rilevati in seguito all’iniziativa; infine, il quarto comprende una piccola intervista che Jacopo Fo ha gentilmente concesso telefonicamente.

A moradia estudantil universitária como tema na produção científica nacional

This study analyses the national scientific production about college students' residence halls. The country's main data bases and electronic sites of several Brazilian higher education institutions were checked and 23 studies, published between 2000 and 2009, were found. The results of our analysis point to different focuses, which can be grouped into three categories: students who live in residence halls, residence halls themselves and actions for student assistance. Although there is large foreign scientific production about college student housing, the national production on this theme is still scarce, and the idea of student residence halls as educational spaces is still very incipient. The study points out to the need for investigating the living conditions in these places, and the impacts of this kind of habitation on students. Considering that student housing is an institutional responsibility, these studies potentially subsidize measures for proper educational conditions for college students.

Os cuidados com a "carne" na socialização sexual dos jovens

Neste trabalho discutimos o posicionamento de lideranças cristãs sobre a "gestão" das sexualidades dos jovens, no contexto de interpelação das políticas sexuais do Estado. As reflexões resultam de pesquisa etnográfica, conduzida através de levantamento documental, observação e entrevistas com 47 religiosos em Recife. A análise dos dados evidencia o espaço religioso como instância disciplinar que opera a partir de uma razão transcendente ("responsabilidade"). Espera-se que esta seja incorporada pela pessoa, que, então, passa a ser capaz de fazer escolhas apropriadas e diferenciar o "certo" do "errado". Aids e gravidez na adolescência aparecem como resultantes das "tentações da carne/erótico". Na perspectiva dos Direitos Sexuais e à Saúde, o artigo visa desconstruir a carne como domínio de "tentação" e de "força essencial" que leva ao desvio/pecado/"risco"; ressituando-a como instância positiva dos sujeitos (de direitos), e condição de fertilidade social.

Aspectos conceituais da regulação dos serviços de água e esgoto no Brasil

Objetiva-se, aqui, apresentar os aspectos conceituais da regulação da prestação dos serviços de água e esgoto no Brasil e analisar de forma comparativa essa regulação com a de outros setores da infraestrutura. O estudo parte do pressuposto da regulação como intervenção do Estado voltada para a eficiência e a equidade, e apresenta os fundamentos teóricos que justificam essa regulação de forma contextualizada às características do setor de água e esgoto. Mediante análise comparativa com outros setores de infraestrutura de redes, concluí-se que, em função das características físicas, econômicas e institucionais do setor de água e esgoto, será bastante complexo o estabelecimento efetivo dessa atividade conforme os princípios da lei nº 11.445/2007.

Viabilidade da regulação subnacional dos serviços de abastecimento de água e esgotamento sanitário sob a Lei 11.445/2007

Objetiva-se neste trabalho discutir a viabilidade da regulação subnacional do saneamento básico no País de acordo com o estabelecido na Lei no 11.445/2007. Foi analisada a viabilidade da regulação municipal em 2.523 municípios, com base na amostra do Sistema Nacional de Informações em Saneamento (SNIS) referente a 2005, mediante a aplicação de taxas de regulação de 1 a 3% do faturamento das concessionárias. Concluiu-se que a regulação local não apresenta viabilidade em 97% dos municípios pesquisados.

Cross-national epidemiology of DSM-IV major depressive episode

Background: Major depression is one of the leading causes of disability worldwide, yet epidemiologic data are not available for many countries, particularly low- to middle-income countries. In this paper, we present data on the prevalence, impairment and demographic correlates of depression from 18 high and low-to middle-income countries in the World Mental Health Survey Initiative. Methods: Major depressive episodes (MDE) as defined by the Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, fourth edition (DMS-IV) were evaluated in face-to-face interviews using the World Health Organization Composite International Diagnostic Interview (CIDI). Data from 18 countries were analyzed in this report (n = 89,037). All countries surveyed representative, population-based samples of adults. Results: The average lifetime and 12-month prevalence estimates of DSM-IV MDE were 14.6% and 5.5% in the ten high-income and 11.1% and 5.9% in the eight low- to middle-income countries. The average age of onset ascertained retrospectively was 25.7 in the high-income and 24.0 in low- to middle-income countries. Functional impairment was associated with recency of MDE. The female: male ratio was about 2: 1. In high-income countries, younger age was associated with higher 12-month prevalence; by contrast, in several low-to middle-income countries, older age was associated with greater likelihood of MDE. The strongest demographic correlate in high-income countries was being separated from a partner, and in low- to middle-income countries, was being divorced or widowed. Conclusions: MDE is a significant public-health concern across all regions of the world and is strongly linked to social conditions. Future research is needed to investigate the combination of demographic risk factors that are most strongly associated with MDE in the specific countries included in the WMH.

Cross-National Analysis of the Associations between Traumatic Events and Suicidal Behavior: Findings from the WHO World Mental Health Surveys

Background: Community and clinical data have suggested there is an association between trauma exposure and suicidal behavior (i.e., suicide ideation, plans and attempts). However, few studies have assessed which traumas are uniquely predictive of: the first onset of suicidal behavior, the progression from suicide ideation to plans and attempts, or the persistence of each form of suicidal behavior over time. Moreover, few data are available on such associations in developing countries. The current study addresses each of these issues. Methodology/Principal Findings: Data on trauma exposure and subsequent first onset of suicidal behavior were collected via structured interviews conducted in the households of 102,245 (age 18+) respondents from 21 countries participating in the WHO World Mental Health Surveys. Bivariate and multivariate survival models tested the relationship between the type and number of traumatic events and subsequent suicidal behavior. A range of traumatic events are associated with suicidal behavior, with sexual and interpersonal violence consistently showing the strongest effects. There is a dose-response relationship between the number of traumatic events and suicide ideation/attempt; however, there is decay in the strength of the association with more events. Although a range of traumatic events are associated with the onset of suicide ideation, fewer events predict which people with suicide ideation progress to suicide plan and attempt, or the persistence of suicidal behavior over time. Associations generally are consistent across high-, middle-, and low-income countries. Conclusions/Significance: This study provides more detailed information than previously available on the relationship between traumatic events and suicidal behavior and indicates that this association is fairly consistent across developed and developing countries. These data reinforce the importance of psychological trauma as a major public health problem, and highlight the significance of screening for the presence and accumulation of traumatic exposures as a risk factor for suicide ideation and attempt.

Cross-National Analysis of the Associations among Mental Disorders and Suicidal Behavior: Findings from the WHO World Mental Health Surveys

Background: Suicide is a leading cause of death worldwide. Mental disorders are among the strongest predictors of suicide; however, little is known about which disorders are uniquely predictive of suicidal behavior, the extent to which disorders predict suicide attempts beyond their association with suicidal thoughts, and whether these associations are similar across developed and developing countries. This study was designed to test each of these questions with a focus on nonfatal suicide attempts. Methods and Findings: Data on the lifetime presence and age-of-onset of Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 4th Edition (DSM-IV) mental disorders and nonfatal suicidal behaviors were collected via structured face-to-face interviews with 108,664 respondents from 21 countries participating in the WHO World Mental Health Surveys. The results show that each lifetime disorder examined significantly predicts the subsequent first onset of suicide attempt (odds ratios [ORs] = 2.9-8.9). After controlling for comorbidity, these associations decreased substantially (ORs = 1.5-5.6) but remained significant in most cases. Overall, mental disorders were equally predictive in developed and developing countries, with a key difference being that the strongest predictors of suicide attempts in developed countries were mood disorders, whereas in developing countries impulse-control, substance use, and post-traumatic stress disorders were most predictive. Disaggregation of the associations between mental disorders and nonfatal suicide attempts showed that these associations are largely due to disorders predicting the onset of suicidal thoughts rather than predicting progression from thoughts to attempts. In the few instances where mental disorders predicted the transition from suicidal thoughts to attempts, the significant disorders are characterized by anxiety and poor impulse-control. The limitations of this study include the use of retrospective self-reports of lifetime occurrence and age-of-onset of mental disorders and suicidal behaviors, as well as the narrow focus on mental disorders as predictors of nonfatal suicidal behaviors, each of which must be addressed in future studies. Conclusions: This study found that a wide range of mental disorders increased the odds of experiencing suicide ideation. However, after controlling for psychiatric comorbidity, only disorders characterized by anxiety and poor impulse-control predict which people with suicide ideation act on such thoughts. These findings provide a more fine-grained understanding of the associations between mental disorders and subsequent suicidal behavior than previously available and indicate that mental disorders predict suicidal behaviors similarly in both developed and developing countries. Future research is needed to delineate the mechanisms through which people come to think about suicide and subsequently progress from ideation to attempts.

Development of Lifetime Comorbidity in the World Health Organization World Mental Health Surveys

Context: Although numerous studies have examined the role of latent variables in the structure of comorbidity among mental disorders, none has examined their role in the development of comorbidity. Objective: To study the role of latent variables in the development of comorbidity among 18 lifetime DSM-IV disorders in the World Health Organization World Mental Health Surveys. Design: Nationally or regionally representative community surveys. Setting: Fourteen countries. Participants: A total of 21 229 survey respondents. Main Outcome Measures: First onset of 18 lifetime DSM-IV anxiety, mood, behavior, and substance disorders assessed retrospectively in the World Health Organization Composite International Diagnostic Interview. Results: Separate internalizing (anxiety and mood disorders) and externalizing (behavior and substance disorders) factors were found in exploratory factor analysis of lifetime disorders. Consistently significant positive time-lagged associations were found in survival analyses for virtually all temporally primary lifetime disorders predicting subsequent onset of other disorders. Within-domain (ie, internalizing or externalizing) associations were generally stronger than between-domain associations. Most time-lagged associations were explained by a model that assumed the existence of mediating latent internalizing and externalizing variables. Specific phobia and obsessive-compulsive disorder (internalizing) and hyperactivity and oppositional defiant disorders (externalizing) were the most important predictors. A small number of residual associations remained significant after controlling the latent variables. Conclusions: The good fit of the latent variable model suggests that common causal pathways account for most of the comorbidity among the disorders considered herein. These common pathways should be the focus of future research on the development of comorbidity, although several important pairwise associations that cannot be accounted for by latent variables also exist that warrant further focused study.