999 resultados para INDUSTRIA DEL GAS


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Servicios registrales

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El departamento de mercadeo y ventas es fundamental en una empresa debido a que es el encargado de desarrollar e implementar estrategias que satisfagan las necesidades y requerimientos del cliente. Es aquí donde más se puede ver reflejado el aumento de las ventas de la empresa. El servicio al cliente, la relación con el mismo y el acompañamiento, es un tema muy importante a tratar, tanto para atraer a nuevos clientes como también para conservar a los clientes actuales. Este trabajo se desarrolló con base en la problemática de la creciente pérdida de clientes de la empresa Leader Ltda., y tiene como objetivo diseñar y crear un plan de mercadeo y ventas para la misma. Por medio de un estudio no experimental, descriptivo e interpretativo  se enfocó en diferentes análisis internos y externos de la compañía para poder desarrollar un plan de acción que se pueda implementar en la compañía.

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Introducción: La percepción puede ser considerada principalmente como un grupo de procesos internos en las personas que genera en los observadores una representación mental del entorno. Percibir es adelantarse al suceso, a lo que puede llegar a suceder, determinando lo que puede ser un peligro a nuestra seguridad y salud. Objetivo: El presente estudio tiene como objetivo determinar la percepción de los trabajadores acerca de la seguridad en el trabajo en áreas de procesos automatizados y mecánicas en una empresa del sector de gas natural en el departamento de Casanare, Colombia 2016. Metodología: Se llevó a cabo un estudio de corte transversal en 50 trabajadores de una empresa del sector de gas natural en Casanare. Se uttilizó el Cuestionario nórdico NOSACQ-50-Spanish, instrumento validado para evaluar la percepción acerca de la seguridad y salud en el lugar de trabajo. Se incluyeron variables sociodemográficas, laborales y las relacionadas con la percepción de la seguridad en el lugar del trabajo. Para el análsiis estadistico se calcularon medidas de tendencia central y de dispersión. El estudio de la percepción de seguridad tuvo como puntos de corte: < 2,5 mala percepción y > 2,5 buena percepción. Se emplearon pruebas de asociación X2 o test exacto de Fisher (valores esperados <5) y medidas de asociación OR con sus intervalos de confianza del 95% y se usaron modelos de regresión lineal. Resultados: El total de trabajadores fue de 50 personas, el 76% correspondió al sexo masculino y la mayor distribución se presentó en áreas mecánicas con 52% frente al 48% que se encontró en áreas automatizadas. Se halló asociación estadísticamente significativa entre las variables sociodemográficas área/sexo (Pr = 0,016), indicando que a los trabajadores de sexo femenino se les ubican en el área mecánica mientras que los de sexo masculino, laboran en todas las áreas sin darle relevancia al género. También se encontró asociación con las variables área/año de nacimiento (Pr =0.022), indicando que en el área automatizada se dejan profesionales con promedio de edad de 32 años, por el tipo de requisitos en competencias que exigen para ejecutar las labores. Para las demás variables ocupacionales que evaluaron la percepción de seguridad frente al trabajo, no se encontró asociación significativa. Conclusión: Los resultados permiten realizar acciones en pro de mejorar la percepción de los trabajadores dentro de la organización. Se podrán desarrollar programas de seguridad y salud en el trabajo, que respondan de manera efectiva a los peligros laborales detectados.

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Il presente lavoro di tesi vuole focalizzare l’attenzione sull’impiego del GNL per la propulsione navale, analizzando aspetti legati alla sicurezza delle infrastrutture necessarie a tale scopo. Si sono considerati due diversi casi di studio: il primo riguarda un deposito costiero attrezzato per poter svolgere attività di rifornimento per imbarcazioni, mentre il secondo caso interessa una nave da trasporto passeggeri alimentata a GNL. È stata condotta un’analisi del rischio: l’identificazione dei pericoli ha seguito le linee guida proposte dalla metodologia MIMAH, oltre a sfruttare risultati di analisi HAZOP e HAZID. La stima delle frequenze di rilascio è stata effettuata con la tecnica della parts count, sulla base di valori ottenuti da database affidabilistici. La valutazione delle conseguenze è stata realizzata con il supporto del software DNV PHAST, utilizzando come riferimento i valori soglia proposti dal D.M. 9/5/2001. È stata infine impostata una modellazione fluidodinamica con lo scopo di valutare la possibilità di rottura catastrofica dei serbatoi di stoccaggio dovuta ad un’eccessiva pressurizzazione causata da una situazione di incendio esterno. Le simulazioni sono state condotte con il supporto del software CFD ANSYS® FLUENT® 17.2. Si è modellata una situazione di completo avvolgimento dalle fiamme considerando due geometrie di serbatoio diverse, nel caso di materiale isolante integro o danneggiato. I risultati ottenuti dall’analisi del rischio mostrano come i danni derivanti da un ipotetico scenario incidentale possano avere conseguenze anche significative, ma con valori di frequenze di accadimento tipici di situazioni rare. Lo studio fluidodinamico del comportamento di serbatoi di stoccaggio avvolti dalle fiamme ha evidenziato come questi siano capaci di resistere a condizioni gravose di incendio per tempi prolungati senza che si abbia una pressurizzazione tale da destare preoccupazione per l’integrità strutturale delle apparecchiature.

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Il presente lavoro di tesi ha riguardato lo studio dello smantellamento di un reattore gas grafite di potenza di I Gen. L’indagine è stata focalizzata in particolare al recupero della grafite irraggiata che ne costituisce il core. Viene presentata una descrizione referenziata del reattore e dei suoi componenti per mettere in evidenza la particolare architettura e le specifiche problematiche ad essa correlate. A valle di un’indagine sulle esperienze internazionali in merito al decommissioning e allo smantellamento di questi tipi di reattori, si forniscono una possibile sequenza di accesso alla cavità del reattore e una procedura per il suo smantellamento; si descrivono sommariamente le tecnologie di taglio e di handling, attualmente allo stato dell’arte, considerate come più idonee a questo tipo di applicazione. Vengono descritte le principali criticità della grafite nuclear grade ed illustrati i fenomeni caratteristici che ne determinano l’evoluzione nel reattore. Sulla base dei dati resi disponibili dalla Sogin S.p:A. e ricorrendo ai dati di letteratura per quelli non disponibili, è stato effettuato un assessment della grafite irraggiata costituente il nocciolo del reattore, rivolto in particolare a determinarne le caratteristiche meccaniche e la resistenza residua post-irraggiamento. Per valutare la possibilità di prelevare la grafite dal nocciolo è stato ipotizzato un dispositivo di presa che agganci per attrito i blocchi di grafite del moderatore attraverso il canale assiale. Infine è stata valutata la fattibilità di tale metodo attraverso una serie di simulazioni agli elementi finiti dirette a verificare la resistenza del blocco in varie condizioni di carico e vincolo. Come risultato si è dimostrata la fattibilità, almeno in via preliminare, del metodo proposto, determinando l’inviluppo di utilizzo del dispositivo di presa nonché la compatibilità del metodo proposto con le tecnologie di handling precedentemente individuate.

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In campo motoristico, negli ultimi anni, la ricerca si è orientata allo studio approfondito dell'efficienza di combustione, individuandone in primo luogo i principali aspetti limitanti. Primo tra tutti la detonazione che, essendo dannosa per i componenti del motore (e in particolare quelli della camera di combustione), è adesso al centro di molti studi. L'obiettivo è di conoscerla a fondo in modo da poterne arginare gli effetti. Questa tesi si colloca in un ampio progetto volto a perseguire tale risultato. Infatti, lo studio del danno che viene indotto sui componenti della camera di combustione (i pistoni in particolare), della sua morfologia, della localizzazione prevalente e i principali parametri ai quali esso risulta correlabile, fanno parte dell'attività sperimentale esposta in questo lavoro. Essa si concentra inoltre sul degrado termico della lega dei pistoni a seguito di prove a banco sul motore, che si pongono l'obiettivo di provocare elevati livelli di detonazione e su eventuali benefici che derivano dal poterne accettare episodi di entità incipiente. A tale proposito, viene esposto e validato un modello di temperatura dei gas di scarico Real Time, tramite il quale è possibile calcolare la temperatura di essi una volta noto il punto motore.

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L’argomento di questa tesi nasce dall’idea di unire due temi che stanno assumendo sempre più importanza nei nostri giorni, ovvero l’economia circolare e i big data, e ha come obiettivo quello di fornire dei punti di collegamento tra questi due. In un mondo tecnologico come quello di oggi, che sta trasformando tutto quello che abbiamo tra le nostre mani in digitale, si stanno svolgendo sempre più studi per capire come la sostenibilità possa essere supportata dalle tecnologie emergenti. L’economia circolare costituisce un nuovo paradigma economico in grado di sostituirsi a modelli di crescita incentrati su una visione lineare, puntando ad una riduzione degli sprechi e ad un radicale ripensamento nella concezione dei prodotti e nel loro uso nel tempo. In questa transizione verso un’economia circolare può essere utile considerare di assumere le nuove tecnologie emergenti per semplificare i processi di produzione e attuare politiche più sostenibili, che stanno diventando sempre più apprezzate anche dai consumatori. Il tutto verrà sostenuto dall’utilizzo sempre più significativo dei big data, ovvero di grandi dati ricchi di informazioni che permettono, tramite un’attenta analisi, di sviluppare piani di produzione che seguono il paradigma circolare: questo viene attuato grazie ai nuovi sistemi digitali sempre più innovativi e alle figure specializzate che acquisiscono sempre più conoscenze in questo campo.

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Studio del comportamento in off-design di un sistema di accumulo energetico di tipo Power to Gas

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The Bandas del Sur Formation preserves a Quaternary extra-caldera record of central phonolitic explosive volcanism of the Las Canadas volcano at Tenerife. Volcanic rocks are bimodal in composition, being predominantly phonolitic pyroclastic deposits, several eruptions of which resulted in summit caldera collapse, alkali basaltic lavas erupted from many fissures around the flanks. For the pyroclastic deposits, there is a broad range of pumice glass compositions from phonotephrite to phonolite. The phonolite pyroclastic deposits are also characterized by a diverse, 7-8-phase phenocryst assemblage (alkali feldspar + biotite + sodian diopside + titanomagnetite + ilmenite + nosean-hauyne + titanite + apatite) with alkali feldspar dominant, in contrast to interbedded phonolite lavas that typically have lower phenocryst contents and lack hydrous phases. Petrological and geochemical data are consistent with fractional crystallization (involving the observed phenocryst assemblages) as the dominant process in the development of phonolite magmas. New stratigraphically constrained data indicate that petrological and geochemical differences exist between pyroclastic deposits of the last two explosive cycles of phonolitic volcanism. Cycle 2 (0.85-0.57 Ma) pyroclastic fall deposits commonly show a cryptic compositional zonation indicating that several eruptions tapped chemically, and probably thermally stratified magma systems. Evidence for magma mixing is most widespread in the pyroclastic deposits of Cycle 3 (0.37-0.17 Ma), which includes the presence of reversely and normally zoned phenocrysts, quenched mafic glass blebs in pumice, banded pumice, and bimodal to polymodal phenocryst compositional populations. Syn-eruptive mixing events involved mostly phonolite and tephriphonolite magmas, whereas a pre-eruptive mixing event involving basaltic magma is recorded in several banded pumice-bearing ignimbrites of Cycle 3. The periodic addition and mixing of basaltic magma ultimately may have triggered several eruptions. Recharge and underplating by basaltic magma is interpreted to have elevated sulphur contents (occurring as an exsolved gas phase) in the capping phonolitic magma reservoir. This promoted nosean-hauyne crystallization over nepheline, elevated SO3 contents in apatite, and possibly resulted in large, climatologically important SO2 emissions.

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La cal es un material producido a partir de la calcinación de la roca caliza y tiene diversas utilidades en el mundo de la industria como la siderúrgica, papelera, alimentaria, en la construcción, entre otras. Es fundamental conocer todas las características de la caliza para poder determinar su grado de calcinación. Con el presente trabajo se pretende estudiar las propiedades de la caliza para su posterior calcinación y el dimensionamiento de una planta de producción de cal desde que el mineral llega de la explotación hasta que sale al mercado. Para determinar los equipos se calcularon sus dimensiones para una producción de 600 t/h de cal, sabiendo que la planta principal de machaqueo solo trabajará 5 días de la semana en jornadas de 8 horas, mientras que a partir del horno de calcinación estará en funcionamiento los 7 días de la semana, 24 horas al día. A partir de esas consideraciones se obtienen las dimensiones de todos los equipos y se realiza un estudio para la elección de un horno, o un horno de eje vertical y un horno rotativo, así como el combustible empleado, ya que es una parte fundamental para determinar los costes para la producción de cal. También fue objeto de este trabajo, el estudio ambiental de la instalación de la planta, en función de la mezcla de combustible empleada y del impacto en el entorno de la misma, así como un estudio de viabilidad de la planta, estimando unos costes de la misma y un precio de mercado “ex‐Works”.

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La cal es un material producido a partir de la calcinación de la roca caliza y tiene diversas utilidades en el mundo de la industria como la siderúrgica, papelera, alimentaria, en la construcción, entre otras. Es fundamental conocer todas las características de la caliza para poder determinar su grado de calcinación. Con el presente trabajo se pretende estudiar las propriedades de la caliza para su posterior calcinación y el dimensionamento de una planta de producción de cal desde que el mineral llega de la explotación hasta que sale al mercado.Para determinar los equipos se calularon sus dimensiones para una producción de 600 t/h de cal, sabiendo que la planta principal de machaquero solo trabajará 5 días de la semana en jornadas de 8 horas, mientras que a partir del horno de calcinación estará en funcionamento los 7 dias de la semana, 24 horas al día. A partir de esas consideraciones se obtienen las dimensiones de todos los equipos y se realiza un estudio para la elección de un horno, o un horno de eje vertical y un horno rotativo, así como el combustible empleado, ya que es una parte fundamental para determinar los costes para la producción de cal.Tmbién fue objeto de este trabajo, el estudio ambiental de la instalación de la planta, en función de la mezcla de combustible empleada y del impacto en el entorno de la lisma, así como un estudio de viabilidad de la planta, estimando unos costes de la misma y un precio de mercado "ex Works".

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Purpose: To evaluate changes in anterior corneal topography and higher-order aberrations (HOA) after 14-days of rigid gas-permeable (RGP) contact lens (CL) wear in keratoconus subjects comparing two different fitting approaches. Methods: Thirty-one keratoconus subjects (50 eyes) without previous history of CL wear were recruited for the study. Subjects were randomly fitted to either an apical-touch or three-pointtouch fitting approach. The lens’ back optic zone radius (BOZR) was 0.4 mm and 0.1 mm flatter than the first definite apical clearance lens, respectively. Differences between the baseline and post-CL wear for steepest, flattest and average corneal power (ACP) readings, central corneal astigmatism (CCA), maximum tangential curvature (KTag), anterior corneal surface asphericity, anterior corneal surface HOA and thinnest corneal thickness measured with Pentacam were compared. Results: A statistically significant flattening was found over time on the flattest and steepest simulated keratometry and ACP in apical-touch group (all p < 0.01). A statistically significant reduction in KTag was found in both groups after contact lens wear (all p < 0.05). Significant reduction was found over time in CCA (p = 0.001) and anterior corneal asphericity in both groups (p < 0.001). Thickness at the thinnest corneal point increased significantly after CL wear (p < 0.0001). Coma-like and total HOA root mean square (RMS) error were significantly reduced following CL wearing in both fitting approaches (all p < 0.05). Conclusion: Short-term rigid gas-permeable CL wear flattens the anterior cornea, increases the thinnest corneal thickness and reduces anterior surface HOA in keratoconus subjects. Apicaltouch was associated with greater corneal flattening in comparison to three-point-touch lens wear.

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Esta investigación intenta demostrar que el importante impulso de electrificación operado desde la creación de EPEC permitió extender la cobertura del servicio eléctrico y facilitó una rápida incorporación de hogares y empresas al sistema, lo que se tradujo en un importante crecimiento de la cantidad de usuarios conectados tanto en las zonas urbanas como rurales y en una transformación de la estructura sectorial del consumo que benefició a los rubros industrial y cooperativo. Dos objetivos fundamentales la guían: a) estudiar el proceso de electrificación, el papel jugado en el mismo por EPEC y su influencia en el desenvolvimiento industrial y en el desarrollo del interior provincial a través de las cooperativas eléctricas, y b) la formación de recursos humanos, en tanto que los objetivos específicos son: profundizar el estudio del proceso de electrificación como instrumento utilizado por el Estado para promover el desarrollo industrial y agropecuario y al mismo tiempo mejorar las condiciones de vida de los cordobeses; estudiar la actividad empresaria de EPEC; reconstruir la historia de algunas cooperativas eléctricas cordobesas prestando atención al desarrollo económico, social y cultural de sus zonas de influencia; analizar las particularidades que distinguen al movimiento cooperativo eléctrico cordobés, considerando que las mismas pueden ser fruto tanto del accionar del Estado provincial como de las características propias de los lugares en que se crean; proseguir con el estudio del avance del proceso de industrialización, especialmente en el sector automotriz, relacionando la demanda de fuerza motriz con la evolución de la oferta de energía eléctrica

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La industria chacinera genera efluentes con alto contenido de materia orgánica, la cual puede evaluarse midiendo la demanda bioquímica de oxígeno (DBO). Conocer la velocidad a la cual es oxidada por vía biológica permite diseñar adecuadamente los sistemas de depuración, como así también evaluar el impacto que su vertido puede ocasionar sobre el ambiente. En el presente trabajo se determinó la constante de velocidad de reacción (k) y la demanda bioquímica de oxígeno última (L) para el efluente generado por un frigorífico faenador de porcinos y elaborador de chacinados, considerando que el ejercicio de la DBO es directamente proporcional a la concentración del sustrato (cinética de primer orden). Se evaluaron muestras del efluente recogidas en diferentes días de la semana, incubándolas durante diez días en condiciones estándar y se midió la DBO ejercida cada 24 horas. Con los valores encontrados se procedió a calcular los parámetros cinéticos k y L utilizando el método de los mínimos cuadrados. Se encontraron valores de k de 0,25 - 0,85 d-1 (rango 0,60 d-1) y L de 1578 – 3270 mg/l (rango 1692 mg/l). La DBO ejercida luego de 5 días de incubación (DBO5) osciló de 1328 – 2730 mg/l (rango 1402 mg/l). Los resultados de este estudio indican una importante variación en la carga contaminante del efluente medida en términos de DBO5, al igual que la velocidad de estabilización por vía biológica evaluada según los valores de k. Del mismo modo, la DBO5 expresa solo una fracción de la cantidad de oxígeno que se consumirá para la estabilización del residuo en un sistema de depuración o en el ambiente luego de su vertido. Estas situaciones influirán en la eficiencia de las plantas de depuración para este tipo de efluente a los efectos de lograr una adecuada depuración. Se considera conveniente conocer los parámetros cinéticos para optimizar el diseño de las instalaciones para el tratamiento del efluente generado por la industria chacinera y evaluar adecuadamente el impacto ambiental de este residuo.

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Objetivo General: Desarrollo de sistemas catalíticos (catalizador-tipo de reactor-condiciones operativas, simulación del proceso molecular y microscópico) de interés para la industria química y especialidades. Objetivos Parciales: Objetivo 1: Preparación de catalizadores. Objetivo 2: Simulación y predicción de estructura y actividad catalítica. Objetivo 3: Corroboración por métodos instrumentales y catalíticos. Objetivo 4: Ingeniería de las reacciones catalíticas que se desarrollan dentro de la "mas pequeña planta química conocida" confinada en el interior de los catalizadores (5.5 Å x 5.6 Å x 1.5µm). Objetivo 5: Ingeniería de los procesos catalíticos, por aplicación de métodos de cálculo por computadora. Objetivo 6: Formulación del sistema catalítico adecuado. Objetivo 7: Construcción de un sistema catalítico a escala laboratorio multipropósito. Objetivo 8: Especialización de los recursos humanos en cada tarea especificada. Objetivo 9: Divulgación y transferencia de los resultados. Objetivo 10: Complementación con investigadores de otros organismos nacionales o internacionales.