905 resultados para 364.166 B524d 2a. Ed.


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Il distretto è un luogo relazionale dinamico dove le imprese danno luogo a differenti comportamenti economici di vario genere e natura, cooperando in un certo senso per lo sviluppo e la crescita del distretto stesso. In un primo momento di formazione del distretto si sono delineati comportamenti di tipo path dependent per vantaggi economici dovuti alla distribuzione delle imprese nel territorio, ma con il tempo si sono cominciati ad avere comportamenti espansionistici differenti sia dall'interno che dall'esterno del distretto influendo direttamente sulla struttura del stesso. É ragionevole dunque pensare che gli attori guardino al rapporto “locale/globale” con una sorta di "strabismo", da un lato leggendo il distretto (dall’interno come dall’esterno) come un luogo privilegiato per la formazione di economie di prossimità, dall’altro puntando a disporre le catene produttive nello spazio globale, alla ricerca dei vantaggi derivanti da un minor costo del lavoro o dalla immediata prossimità dei mercati di sbocco. il distretto viene dunque attraversato da dinamiche che lo globalizzano ma, al contempo, ne preservano (almeno per ora) la specificità. Non è più possibile leggere la sua forma economica solo nella logica della embeddedness, e non sarebbe certo corretto farlo solo in chiave di openness. Si tratta dunque di interrogarsi sul rapporto più di integrazione/complementarità che di contrapposizione fra openness ed embeddedness. In questa tesi verrà descritto un metodo d'approccio per dare un valore al fenomeno di Openness e Embeddedness presente nel distretto partendo da un dataset di dati relazionali ricavati da due database economici Amadeus e Aida. Non essendo possibile trovare pubblicamente dati sulle reti di fornitura delle singole aziende, siamo partiti dai dati relazionali di cinque aziende “seme”, ed attraverso una ricerca ricorsiva nelle relazioni di azionariato/partecipazione, siamo riusciti ad ottenere un campione di analisi che ci permette di mettere in luce tramite la custer analysis le principali tipologie di reti di imprese presenti nel distretto ed estese nello spazio globale.

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Questa tesi tratta dell'applicazione agli edifici esistenti di dispositivi per la produzione energetica da fonte rinnovabile: solare fotovoltaica, solare termica ed eolica. Dopo aver analizzato i motivi economici ed ambientali che oggi inducono ad affrontare il tema complesso dell'integrazione di queste tecnologie anche negli edifici esistenti, vengono documentate alcune decine di recenti istallazioni, reperite in ambito internazionale, costituendo così un piccolo repertorio di casi applicativi. Il ricorso alle fonti di energia rinnovabili in architettura ed il concetto di sostenibilità applicato alla progettazione sono temi di interesse mondiale che coinvolgono la riqualificazione energetica del parco edilizio esistente. Questo fenomeno sta generando una vera rivoluzione che, da una dimensione culturale promossa dalle politiche energetiche dei vari paesi, travolge svariati ambiti disciplinari, primo tra tutti l'architettura. L’elaborato è idealmente diviso in quattro parti, come di seguito specificato. Nel primo capitolo vengono trattate le problematiche che stanno portando alla diffusione delle energie rinnovabili nel mondo e descritte le varie forme e tecnologie con cui si utilizzano. Nel secondo e terzo capitolo sono trattati i temi dell’energia negli edifici e la sostenibilità nel progetto per la riqualificazione energetica in architettura. Negli ultimi tre capitoli si analizzano le caratteristiche, i componenti ed il funzionamento dei sistemi fotovoltaici, solari termici e micro/mini-eolici applicati ai manufatti edilizi. Si descrivono, inoltre, le tecnologie e le soluzioni per l’integrazione di detti impianti sugli edifici esistenti. L’ultima parte, costituita dall’allegato che contiene le schede di analisi di alcuni casi studio, descrive la realizzazione di progetti di riqualificazione energetica in cui sistemi fotovoltaici, solari termici ed eolici vengono applicati ad edifici di vario genere.

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Objectives In diabetic and non diabetic patients with peripheral artery obstructive disease (PAOD), we sought to establish whether the vascular wall damage, the mature circulating endothelium and the "in situ" neoangiogenesis are related with each other. Design In the peripheral blood of diabetic patients suffering critical ischaemia associated with peripheral artery disease, low levels and poor function of circulating endothelial progenitor cells (EPCs) were observed. Moreover, circulating endothelial cells (CECs) have been described in different conditions of vascular injury. In this type of disorders, which are all characterized by endothelial damage, neoangiogenesis plays a key role. Materials In the study we recruited 22 diabetic and 16 non diabetic patients, all of them suffering PAOD and critical ischaemia; healthy subjects and multiorgan donors have also been considered like controls. Methods Histopathologic characterization was performed on arterial tissue samples under a light microscope. Flow cytofluorimetric analysis was used to quantify CECs in peripheral blood samples. "In situ" expression of the Vascular Endothelial Growth Factor (VEGF) and Metalloproteinase 9 (MMP-9) transcripts was quantified in a Real Time-PCR analysis. Circulating VEGF concentration was determined by an ELISA assay. Results Arterial wall from diabetic patients, compared with non diabetic subjects, revealed a higher incidence of serious lesions (60% vs 47%) and a lower number of capillaries (65% vs 87%). Mean number of CECs/ml was significantly increased in all patients, compared to healthy controls (p=0.001). Compared to healthy subjects, VEGF transcripts expression resulted significantly higher in diabetic patients and in all patients (p<0.05) and a similar result was obtained in the MMP-9 transcripts expression. Serum VEGF concentration was significantly increased in PAOD patients correlated with controls (p=0.0431). Conclusions Our study demonstrates that in all patients considered, probably, regressive phenomenons prevail on reparative ones, causing an inesorable and progressive degeneration of the vascular wall, worse by diabetes. The vascular damage can be monitored by determining CECs number and its severity and development are emphasized by the MMP-9 transcripts expression. The "in situ" VEGF increased expression seems to be the evidence of a parietal cells bid to induce local angiogenesis. This reparing mechanism could induce the EPCs mobilitation by means the release of VEGF from the arterial wall. The mechanism, however, is ineffective like demonstrated by the EPCs reduced number and activities observed in patients suffering PAOD and critical ischaemia.