979 resultados para indirizzo :: 058 :: Costruzioni
Resumo:
Le problematiche ambientali e socio – economiche legate alla costruzione di nuove infrastrutture viarie, impongono la progettazione e costruzione di strade che combinino ad elevati standard prestazionali, la riduzione dell’impatto ambientale in fase realizzativa e manutentiva. Quanto detto avvalora il crescente utilizzo di materiali bituminosi modificati con polimeri ed additivati con cere. I primi conferiscono alla miscela maggiore elastoplasticità, incrementandone la durabilità e la resistenza a fatica. Nei secondi la presenza del materiale paraffinico contribuisce a ridurre la viscosità del bitume, il che consente il notevole abbassamento della temperatura di produzione e stesa della miscela. Numerosi studi inoltre hanno dimostrato che le caratteristiche meccaniche della pavimentazione sono fortemente influenzate dal grado di ossidazione delle componenti organiche del bitume, ovvero dal fenomeno dell’invecchiamento o aging. Risulta pertanto fondamentale affiancare allo studio reologico del bitume, prove di simulazione dell’ invecchiamento nel breve e lungo termine. Nel corso della seguente ricerca si provvederà pertanto ad analizzare leganti modificati ed additivati secondo la teoria della viscoelasticità, simulando le reali condizioni di carico ed invecchiamento alle quali il bitume è sottoposto. Tutte le prove di caratterizzazione reologica avanzata prevederanno l’utilizzo del DSR (Dynamic Shear Rheometer) in varie configurazioni di prova e si simulerà l’invecchiamento a breve termine mediante RTFOT (Rolling thin film oven test). Si proporrà inoltre una nuova procedura di aging invecchiando il bitume alla temperatura di equiviscosità o Twork , ovvero a quel valore della temperatura tale per cui, in fase di messa in opera, si avrà una distribuzione molecolare omogenea del modificante all’interno del bitume. Verranno quindi effettuate ulteriori prove reologiche sui leganti invecchiati a tale temperatura. Si darà infine supporto ai risultati della ricerca effettuando prove chimiche con la tecnica analitica FTIR (Fourier Transform Infrared Spectroscopy), analizzando i cambiamenti molecolari avvenuti nel bitume a seguito dell’aggiunta del modificante e dell’invecchiamento.
Resumo:
La ricerca consta di quattro capitoli: nella prima parte si analizzano, in prospettiva empirica, i canoni argomentativi utilizzati dalla Corte costituzionale italiana. Tali canoni possono essere generalmente distinti in due grandi famiglie: giuridico-interpretativi per un verso, e ed empirico fattuali per un altro. In un secondo capitolo si è visto come la Corte costituzionale italiana ha frutto uso di questi canoni nella sua giurisprudenza italiana in tema di diritto soggettivo di libertà di espressione e di mezzi di comunicazione del pensiero. Nel primo caso la Corte costituzionale ha fatto ricorso a canoni interpretativi testuali, mentre nel secondo ad argomentazioni empiriche spesso accompagnate da un giudizio di proporzionalità sull'intervento legislativo. Nella terza parte del lavoro si è invece descritta la giurisprudenza della Corte Suprema americana: è stata analizzata l'evoluzione delle tecniche argomentativi in tema di libertà di espressione: partendo dall'ad hoc balancing e dal definitional balancing si è giunti alla descrizione dei diversi livelli di scrutinio e alla progressiva concettualizzazione delle categorie espressive. Infine nel quarto capitolo si sono messe a confronto le due giurisprudenze: si è potuto così notare che la progressiva categorizzazione del diritto di libertà negli Stati Uniti ha dato esiti maggiormente garantisti, mentre più liberisti in relazione alle concrete dinamiche di formazione del discorso pubblico. Viceversa, in Italia i canoni testuali hanno originato una giurisprudenza più restrittiva quanto al diritto soggettivo e più egualitaria quanto al sistema della libertà di espressione. In ogni caso, entrambe le esperienze evidenziano il ruolo di policy-maker delle Corti costituzionali nei moderni ordinamenti liberal-democratici.
Resumo:
Il patrimonio edilizio italiano è costituito in gran parte da costruzioni che utilizzano la muratura come struttura portante. Le conoscenze acquisite negli ultimi anni nel campo dell’ingegneria hanno reso evidente come le costruzioni in muratura siano state concepite, nel corso dei secoli, senza quegli accorgimenti che l’evoluzione delle tecniche moderne di analisi ha dimostrato essere necessari. Progettare un intervento edilizio su un edificio esistente, correlato anche alla valutazione di rischio sismico, e cercare di migliorare le prestazioni dello stesso edificio, richiede partire sempre dalla conoscenza delle caratteristiche statiche intrinseche che il materiale della muratura possiede. La conoscenza della patologia comporta l'indubbio vantaggio di mettere al corrente di cosa ci si può attendere nel futuro dal punto di vista strutturale, come ad esempio che il fenomeno non sarà eliminabile all'origine e che la fessura o lesione magari si riformerà sempre, a meno d’interventi statici rilevanti e di costi ingenti. Diventa quindi di fondamentale importanza eseguire uno studio approfondito dei fenomeni strutturali anomali di deterioramento, quali lesioni, fessurazioni e simili, legati spesso a fattori ambientali, attraverso specifiche indagini diagnostiche e di monitoraggio dello stato interno delle strutture, per definire le cause responsabili e il metodo più adeguato alla tutela dei beni storici [Mastrodicasa, 1993]. Il monitoraggio dei possibili parametri che influenzano tali processi può essere continuo nel tempo o per mezzo di metodologia discontinua che prevede l’utilizzo e la ripetizione di prove non distruttive. L’elevato costo di un eventuale processo continuo ha limitato significativamente la sua applicazione, riducendo lo studio all’analisi di pochi parametri derivanti dalle prove diagnostiche e spesso non del tutto adatti alla completa analisi della struttura. Il seguente lavoro di tesi è sviluppato all’interno del progetto SmooHS (Smart Monitoring of Historic Structures) nell’ambito del 7° Programma Quadro della Commissione Europea che si pone come obiettivo lo sviluppo di strumenti di monitoraggio innovativi ‘intelligenti’ e poco invasivi e modelli di degrado e la loro sperimentazione sul campo per verificarne l’effettiva efficacia attraverso il confronto con risultati di prove non distruttive. La normativa correlata a questo studio, “Norme Tecniche per le Costruzioni’ (D.M. 14/01/2008), evidenzia come ‘La conoscenza della costruzione storica in muratura è un presupposto fondamentale sia ai fini di un’attendibile valutazione della sicurezza sismica attuale sia per la scelta di un efficace intervento di miglioramento…. Si ha pertanto la necessità di affinare tecniche di analisi e interpretazione dei manufatti storici mediante fasi conoscitive dal diverso grado di attendibilità, anche in relazione al loro impatto. La conoscenza può, infatti, essere conseguita con diversi livelli di approfondimento, in funzione dell’accuratezza delle operazioni di rilievo, delle ricerche storiche, e delle indagini sperimentali. Tali operazioni saranno funzione degli obiettivi preposti e andranno a interessare tutto o in parte l’edificio, secondo la tipologia dell’intervento previsto’. L’utilizzo di ‘Tecniche diagnostiche non distruttive di tipo indiretto, quali prove soniche e ultrasoniche’ è preferibile poiché molto promettenti e hanno il pregio di poter essere utilizzate in modo diffuso con un relativo impatto sulla costruzione e costi relativamente contenuti. La non identificazione di una procedura univoca di prove non distruttive per ciascuna tipologia edilizia rende necessario uno studio di fattibilità di diverse tecniche per valutarne l’effettiva efficacia in base al risultato atteso. L’obiettivo di questo lavoro di tesi è stato lo studio sperimentale di valutazione dell’efficacia di alcune tecniche soniche in trasmissione, tomografia e prove soniche dirette, nel monitoraggio di provini precedentemente realizzati ad hoc nei laboratori LISG (Laboratorio di Ingegneria Strutturale e Geotecnica) del DICAM dell’Università di Bologna caratterizzati da presenze di discontinuità (vacui o inclusioni di polistirolo) o materiali differenti in determinate posizioni di geometria e localizzazione nota e diverse tessiture murarie (muratura di laterizio tradizionale, muratura a sacco, inclusioni lapidee). Il capitolo 1 presenta una descrizione generale delle murature, le cause principali di deterioramento e conseguenti dissesti. Presenta inoltre una finestra sulle prove diagnostiche. Nel capitolo 2 sono riportati alcuni esempi di applicazioni di tomografia e prove soniche e sviluppi di ricerca su strutture storiche lignee e murarie eseguite recentemente. Nel capitolo 3 sono presentati i provini oggetto di studio, la loro geometria, i difetti, le sezioni. Il capitolo 4 descrive i principi fisici delle prove soniche e grandezze caratteristiche e presenta la procedura di acquisizione e relative strumentazioni. I capitoli 5 e 6 riguardano lo studio sperimentale vero e proprio ottenuto attraverso l’utilizzo di tomografia sonica e prove dirette, con descrizione delle stazioni di prova, visualizzazione dei dati in tabelle per una semplice interpretazione, loro elaborazione e susseguente analisi approfondita, con valutazione dei risultati ottenuti e debite conclusioni. Il capitolo 7 presenta un confronto delle analisi comuni a entrambe le tipologie di prove soniche, visualizzazioni di istogrammi di paragone e considerazioni deducibili.
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Progetto di due turbine eoliche di piccola potenza per alimentare utenze remote. Sia la turbina ad asse verticale che quella ad asse orizzontale sono state dimensionate andando ad ottimizzare il funzionamento per un vento di 7.5 m/s ed un carico dato da un alternatore da 500W. Entrambe le turbine sono poi state modellate al CAD e sono stati realizzati i disegni costruttivi di alcuni elementi delle stesse.
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Elaborazione di un modello parametrico dei coefficienti della curva di Pacejka, al fine di rendere possibile la stima delle prestazioni dello pneumatico in tutte le condizioni di carico e di campanatura.
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From the institutional point of view, the legal system of IPR (intellectual property right, hereafter, IPR) is one of incentive institutions of innovation and it plays very important role in the development of economy. According to the law, the owner of the IPR enjoy a kind of exclusive right to use his IP(intellectual property, hereafter, IP), in other words, he enjoys a kind of legal monopoly position in the market. How to well protect the IPR and at the same time to regulate the abuse of IPR is very interested topic in this knowledge-orientated market and it is the basic research question in this dissertation. In this paper, by way of comparing study and by way of law and economic analyses, and based on the Austrian Economics School’s theories, the writer claims that there is no any contradiction between the IPR and competition law. However, in this new economy (high-technology industries), there is really probability of the owner of IPR to abuse his dominant position. And with the characteristics of the new economy, such as, the high rates of innovation, “instant scalability”, network externality and lock-in effects, the IPR “will vest the dominant undertakings with the power not just to monopolize the market but to shift such power from one market to another, to create strong barriers to enter and, in so doing, granting the perpetuation of such dominance for quite a long time.”1 Therefore, in order to keep the order of market, to vitalize the competition and innovation, and to benefit the customer, in EU and US, it is common ways to apply the competition law to regulate the IPR abuse. In Austrian Economic School perspective, especially the Schumpeterian theories, the innovation/competition/monopoly and entrepreneurship are inter-correlated, therefore, we should apply the dynamic antitrust model based on the AES theories to analysis the relationship between the IPR and competition law. China is still a developing country with relative not so high ability of innovation. Therefore, at present, to protect the IPR and to make good use of the incentive mechanism of IPR legal system is the first important task for Chinese government to do. However, according to the investigation reports,2 based on their IPR advantage and capital advantage, some multinational companies really obtained the dominant or monopoly market position in some aspects of some industries, and there are some IPR abuses conducted by such multinational companies. And then, the Chinese government should be paying close attention to regulate any IPR abuse. However, how to effectively regulate the IPR abuse by way of competition law in Chinese situation, from the law and economic theories’ perspective, from the legislation perspective, and from the judicial practice perspective, there is a long way for China to go!