990 resultados para Non compilare. Riservato agli amministratori del sistema.
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E' stata effettuata l'analisi del sistema HIVE su piattaforma Hadoop (installato su un cluster) e sfruttando il benchmark TPC-H ne sono stati valutati i tempi di esecuzione delle query modificando la size del database e il formato di memorizzazione dei file: si è utilizzato il formato standard (AVRO) di tipo sequenziale e il formato PARQUET che memorizza i dati per colonna invece che per riga.
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Il sistema carsico dei Piani Eterni e la Valle del Mis si trovano in provincia di Belluno, all'interno del parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Questi due sistemi geologici sono attualmente in fase di studio e la presente tesi, ha come scopo la correlazione tra i livelli paleo-freatici di grotta dei Piani Eterni e le superfici a bassa pendenza (terrazzi glaciali, kame e superfici di spianamento) dell'adiacente Val del Mis. L'elaborato è stato sviluppato prevalentemente su ArcMap (Gis) e su Excel, mentre su Datagraph sono stati ottenuti i grafici che mostrano i confronti altimetrici e quantitativi tra condotte e superfici. I risultati ottenuti dalla fase di analisi della tesi, mostrano che le correlazioni sono evidenti e grazie alle datazione U-Th di alcuni speleotemi del sistema carsico, sono state avanzate sia una ipotetica ricostruzione dell'antico reticolo di drenaggio della Valle del Mis, sia la causa per la quale questo drenaggio, attualmente, si presenti in maniera estremamente diversa da quello passato.
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L'obiettivo di questa tesi è la progettazione e realizzazione di una porzione del sistema informatico relativo al registro di patologia per il diabete. L'attività di progettazione e realizzazione del Registro diabetici è stata svolta prevalentemente durante il tirocinio presso il SITIC e ha compreso fasi di ricerca, analisi e sviluppo di un'applicazione in Qlikview.
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L’obiettivo della tesi è l’integrazione di alcuni dispositivi AVL e di un motore elettrico passo-passo lineare all’interno di un sistema di controllo e acquisizione dati per una sala prova motori. La sala prove in cui è svolto il lavoro è quella del laboratorio Hangar del Dipartimento di Ingegneria Industriale di Forlì. Inizialmente viene proposta una breve descrizione della sala prove; essa è divisa in una parte hardware, in cui vengono spiegati i principali device utilizzati per il controllo, e in una parte software, in cui vengono descritti i programmi utilizzati (LabView e TestIT). Successivamente, i capitoli centrali, si occuperanno dei componenti AVL e del motore lineare utilizzati in sala. Per quanto riguarda AVL i dispositivi da integrare sono la bilancia per il carburante 733s e lo smoke meter 415s. Si traccia quindi una descrizione degli impianti e si indicano i principi operativi. Entrambi sfruttano il linguaggio seriale, quindi si procede con la creazioni di un’interfaccia grafica in grado di convertire i comandi desiderati dall’utente in codice ASCII. Allo stesso modo viene affrontato il motore lineare NEMA. In questo caso il dialogo avviene tramite una connessione Ethernet. La parte centrale si conclude con un capitolo nel quale si spiega l’introduzione dei VI all’interno di TestIT e le problematiche che ne possono scaturire. Nell’appendice finale saranno descritte brevemente le connessioni pratiche e gli interventi di progettazione avvenuti per organizzare il rack.
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Nel Comune di Cesena è presente un sistema di gestione dei risultati elettorali che si avvale di una base di dati per memorizzare le informazioni sui seggi, sui partiti, sui candidati, e sui risultati da loro ottenuti, ma il software in uso manca di funzionalità avanzate che permettano di eseguire correttamente raffronti fra diverse elezioni, di tenere traccia di cambiamenti nelle parti più statiche dei dati, di identificare univocamente un soggetto anche se è presente più volte con nomi diversi. In questo contesto si inserisce la progettazione del nuovo Sistema di Gestione dei Risultati Elettorali; in primo luogo è stata necessaria una fase di analisi del sistema attuale per capirne le funzionalità e caratteristiche a livello di database, quali fossero le sue mancanze e quali dati venivano memorizzati da usare come base concettuale di partenza per il nuovo sistema. Si è poi passati alla fase di progettazione vera e propria del nuovo sistema perciò è stato prima necessario strutturare la nuova base di dati; con l’aiuto di diagrammi ER si è stabilito quali fossero le entità necessarie al funzionamento del database, siamo passati poi attraverso una normalizzazione dei diagrammi fino ad ottenere uno schema fisico che indicasse tutte le tabelle e abbiamo scelto di utilizzare la suite DBMS Oracle per la creazione del database. Si è poi scelto di utilizzare il linguaggio di scripting PHP per realizzare l’interfaccia per consentire l’accesso al sistema da parte di molteplici client, prestando particolare attenzione al procedimento di inserimento dei dati preliminari di un’elezione, cioè tutti quei dati che vengono inseriti prima del giorno della votazione che includono i seggi che verranno utilizzati, i partiti e i candidati che si contenderanno il voto degli elettori. Anche in questo caso, al termine dell’implementazione, si è eseguita un’ampia fase di test per assicurarsi che l’utente inserisca in maniera corretta solo ed esclusivamente i dati necessari.
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La tesi è suddivisa in tre parti. Nella prima parte si descrive il sistema dei canali bolognesi che derivano acqua dal bacino montano del Fiume Reno e dal Torrente Savena, e il sistema di gestione e di monitoraggio utilizzato dal Consorzio dei canali di Reno e Savena. Nella seconda parte si illustra una proposta di sistema di visualizzazione dei dati idro-pluviometrici che si sta valutando, assieme al Presidente del Consorzio e ad Arpa, per il monitor che il Consorzio intende installare al fine di illustrare al pubblico il monitoraggio e l’evoluzione degli eventi di piena e di scarsità idrica/siccità. Nella terza parte, infine, si effettuano la stima e un’analisi della correlazione tra due diversi indici di siccità, meteorologica ed idrologica, per il bacino del Reno chiuso a Casalecchio. Il sistema dell’intero bacino del Reno e della rete dei canali cittadini risulta molto complesso. Vista tale complessità del sistema, si è proposto di distinguere uno scenario di piena e uno scenario di magra. Tra le diverse informazioni da visualizzare nel monitor si intendono anche visualizzare informazioni relative alla disponibilità idrica alla scala del bacino in esame. Per questo è stata svolta l’analisi sugli indici di siccità Standard Precipitation Index (SPI) e Streamflow Drought Index per il bacino del Reno chiuso a Casalecchio . Tali indici hanno portato a dei risultati consistenti con le condizioni idro-metereologiche e con le informazioni sugli impatti al suolo disponibili per alcuni degli eventi più significativi presi in esame. In base ai risultati ottenuti è possibile affermare che gli indici SPI e SDI a scala di bacino hanno una buona correlazione che permette di poter considerare anche la sola caratterizzazione pluviometrica per identificare la situazione della disponibilità idrica del fiume a monte dell’opera di presa del Canale di Reno.
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dall Lelio Cantoni
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La medicina tradicional no solamente sigue vigente en los Andes bolivianos, sino constituye la opción de primera elección para las familias rurales. Un estudio realizado en dos comunidades de la Subcentral Waka Playa, Municipio Tapacarí, muestra que los campesinos quechua-hablantes de los valles interandinos integran el sistema tradicional con el sistema de salud formal en el marco de sus estrategias familiares, reflejando un diálogo ínter-ontológico entre diferentes concepciones de salud y de enfermedad. A lo largo de una larga interacción con su entorno natural, los pobladores de los Andes han desarrollado concepciones específicas sobre el ser humano, su relación con la naturaleza, la salud y la enfermedad. Este proceso resultó en un sistema de salud complejo, donde intervienen expertos locales como son los curanderos-adivinos y los parteros y que se basa en un amplio uso y conocimiento de la flora y fauna nativas. A parte de estos conocimientos especializados, la medicina tradicional andina se expresa también en las prácticas terapéuticas diarias de la población, transmitidas y re-inventadas de generación en generación en el contexto de la familia y de la comunidad. La introducción del sistema de salud formal en el área de estudio en los años 90, representado por una posta de salud, impactó las comunidades locales principalmente por el acceso a vacunas – y la consecuente erradicación de algunas enfermedades - y a métodos contraceptivos. Sin embargo, la biomedicina es todavía de acceso muy limitado además de, según la población local, no tener la capacidad para curar ciertas enfermedades locales como el “susto,” el “mal viento” o la “colerina”. Como en otras áreas del conocimiento ecológico local, se observa una pérdida general de los conocimientos vinculados a la medicina tradicional andina debido a varios factores socioeconómicos, el más impactante siendo el proceso masivo de migración de las zonas rurales a los centros urbanos y al trópico boliviano. Sin embargo, estos conocimientos todavía se mantienen vigentes y son altamente valorizados por la población local, como un elemento del mantenimiento de sus formas de vida y de relacionamiento con la “Madre Tierra” (Pachamama). Las familias de Waka Playa integran la medicina tradicional y el sistema de salud formal en sus estrategias de vida, en diferentes grados según factores como la migración, la educación, el sexo y la edad. El uso de la flora medicinal local también es diferenciado según la localización de la vivienda principal de las familias y la consecuente concentración geográfica de sus actividades en las diferentes zonas de producción agroecológicas. Por ultimo, el interés personal influye sobre el grado y el tipo de conocimiento de cada familia. La medicina tradicional juega un rol fundamental en el bien-estar de las familias campesinas andinas y por ello constituye un potencial importante para un desarrollo sostenible. En esta perspectiva, la revalorización de los saberes locales y la construcción de puentes de diálogo con el sistema de salud local son sumamente importantes. Este punto de vista tiene perspectivas prometedoras en el contexto político actual boliviano, que apoya la medicina tradicional en el marco del reconocimiento de las identidades indígenas, en miras a un desarrollo endógeno.
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Actividades realizadas durante el período: Exploración Teórica y Documental del Campo Investigativo; Búsqueda, localización y evaluación de bibliografía especializada; Búsqueda, selección y recuperación de documentos institucionales, nacionales e internacionales; Registro, interpretación y aplicación de la documentación descriptiva y explicativa, a la temática en estudio; Encuadre teórico-metodológico del proyecto
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En el mundo académico existe una gran cantidad de literatura académica y científica, producto de grandes esfuerzos, tanto del Estado como de otras instituciones y obviamente de los estudiosos e investigadores que generan, a diario, conocimiento especializado. Los repositorios institucionales se han transformado en la opción para sacar a la luz la producción intelectual, habida cuenta de que en ellos es posible reunir, publicar, diseminar y preservar la misma. La idea de dar visibilidad a dicha producción genera un sinnúmero de desafíos, tanto para las universidades como para los investigadores; problemas que se pueden resumir en la pérdida del anonimato de los autores; la visibilidad de proyectos similares; la posibilidad de compartir recursos humanos y económicos, entre otros. Esta problemática también está presente en las universidades del NEA (AR), dado que estas instituciones no cuentan con Repositorios Institucionales que alberguen la producción científico-académica generada en ellas. El presente trabajo pretende describir los elementos necesarios para presentar un acabado diagnóstico de situación que permita impulsar la creación de estos RI para beneficio de la comunidad académica.
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En el mundo académico existe una gran cantidad de literatura académica y científica, producto de grandes esfuerzos, tanto del Estado como de otras instituciones y obviamente de los estudiosos e investigadores que generan, a diario, conocimiento especializado. Los repositorios institucionales se han transformado en la opción para sacar a la luz la producción intelectual, habida cuenta de que en ellos es posible reunir, publicar, diseminar y preservar la misma. La idea de da r visibilidad a dicha producción genera un sinnúmero de desafíos, tanto para las universidades como para los investigadores; problemas que se pueden resumir en la pérdida del a nonimato de los autores; la visibilidad de proyectos similares; la posibilidad de compartir recursos humanos y económicos, entre otros. Esta problemática también está presente en las universidades del NEA, dado que no cuentan con un Repositorio Institucional que albergue la producción generada en ellas. El presente proyecto planea reunir los elementos necesarios para presentar un acabado diagnóstico de situación que permita impulsar su concreción para beneficio de la comunidad académica de la región
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Fil: Rodríguez de Viñas, Laura. Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Ciencias Médicas
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La metodología del número de la curva (NC) es la más empleada para transformar la precipitación total en precipitación efectiva. De esta manera se constituye en una herramienta de gran valor para realizar estudios hidrológicos en cuencas hidrográficas, fundamentalmente cuando hay una deficiencia de registros extensos y confiables. Esta metodología requiere del conocimiento del tipo y uso de suelo de la cuenca en estudio y registros pluviográficos. En el presente trabajo se aplicó el procesamiento de imágenes LANDSAT para la zonificación de la vegetación y uso del suelo en la cuenca del Arroyo Pillahuinco Grande (38° LS y 61° 15' LW), ubicada sobre el sistema serrano de La Ventana, en el sudoeste de la provincia de Buenos Aires, Argentina. El análisis de su interrelación generó los valores de NC y coeficiente de escorrentía (CE). El procesamiento digital de la base de datos raster georreferenciada se realizó con aplicación de herramientas de sistema de información geográfica (Idrisi Kilimanjaro). El análisis de regresión múltiple efectuado a las variables generó un R2 que explica el 89,77 % de la variabilidad de CE (a < 0,01). Los resultados se exponen a nivel diagnóstico y zonificación del NC, donde la mayor influencia de la escorrentía se relaciona con las variables cobertura vegetal y uso del suelo.
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Fil: Ortiz, Alba. Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Ciencias Médicas