961 resultados para CEE
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Le considerazioni sviluppate in questo scritto si pongono come obiettivo quello di fare chiarezza sul delicato tema delle opere di urbanizzazione a scomputo. La normativa concernente la realizzazione delle opere pubbliche a scomputo totale o parziale degli oneri di urbanizzazione è stata oggetto di svariate modifiche e interpretazioni giurisprudenziali, che si sono susseguite dopo l'importante pronuncia della Corte di Giustizia Europea. E' con questa sentenza che i Giudici del Kirchberg introducono un particolare obbligo procedurale a carico dei privati: nel caso in cui singole opere superino i valori di rilevanza europea, esse devono essere affidate, applicando le procedure di gara previste dalla direttiva 37/93/CEE. Va precisato che sino a quel momento l'affidamento diretto delle opere al privato costituiva nell'ottica del Legislatore lo strumento per realizzare le infrastrutture necessarie per consentire gli insediamenti edilizi che la pubblica amministrazione spesso non era in grado di effettuare. In questo panorama legislativo la sentenza della Corte di Giustizia, appare del tutto dirompente. Infatti, introducendo il principio secondo cui anche la realizzazione diretta delle opere di urbanizzazione da parte del privato deve sottostare alle regole delle procedure europee in materia di appalti, mette inevitabilmente a confronto due normative, quella degli appalti pubblici e quella dell'urbanistica, che sino a quel momento erano riuscite a viaggiare in modo parallelo, senza dar luogo a reciproche sovrapposizioni. Il Legislatore nazionale ha, con molta fatica, recepito il principio comunitario ed è stato negli anni quasi costretto, attraverso una serie di modifiche legislative, ad ampliarne la portata. La presente ricerca, dopo aver analizzato i vari correttivi apportati al Codice degli appalti pubblici vuole, quindi, verificare se l'attuale quadro normativo rappresenti un vero punto di equilibrio tra le contrapposte esigenze di pianificazione del territorio e di rispetto dei principi comunitari di concorrenza nella scelta del contraente.
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Con il presente elaborato ci si propone di analizzare le caratteristiche fondamentali dell’ambito normativo nel quale i dispositivi medici si collocano e le conseguenze di tale aspetto regolatorio sulla circolazione dei prodotti stessi nel mercato dell’Unione Europea, con particolare riguardo agli aspetti di classificazione in base alla classe di rischio.
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Il progetto sperimentale è stato focalizzato alla valutazione qualitativa di oli extra vergini di oliva monovarietali (Nostrana di Brisighella, Ghiacciola, Don Carlo), prodotti da olive coltivate nell’areale Brisighellese analizzandoli sia per alcuni parametri chimici che per alcune caratteristiche sensoriali rilevabili in fase gustativa (attributi di amaro e piccante). Per ogni campione sono stati valutati i parametri di qualità stabiliti dal Reg. CEE n. 2568/91 e successive modifiche: acidità libera, numero di perossidi, estinzioni specifiche nell’ultravioletto, composizione in acidi grassi ed analisi sensoriale secondo il metodo del “Panel test”. Gli oli sono stati anche sottoposti alla caratterizzazione della frazione biofenolica mediante estrazione secondo metodo COI (COI/T.20/Doc. n.29) seguita da separazione cromatografica HPLC ed identificazione guidata sia da rivelatore a fotodiodi (DAD) che da spettrometro di massa (MSD). I dati ottenuti sono stati elaborati con l’ausilio di tecniche di analisi multivariata (PCA) valutando sia le correlazioni esistenti tra le variabili, che la possibilità di discriminare i campioni in gruppi omogenei per caratteristiche chimiche e/o sensoriali. Più specificatamente, si è rivolta l'attenzione alle relazioni esistenti tra la concentrazione in singole molecole a struttura fenolica e l'intensità degli attributi sensoriali positivi, amaro e piccante. In ultima analisi, si è proceduto a determinare il contenuto totale in derivati fenolici dell’idrossitirosolo e tirosolo (semplici e complessi) presenti in 20 g di olio per verificare la conformità al claim salutistico approvato dall'EFSA nel 2011 “i polifenoli dell’olio di oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo”, che è possibile inserire in etichetta qualora il prodotto soddisfi il limite richiesto dal Reg. UE 432/2012.
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Le lagune costituiscono ecosistemi dinamici ed eterogenei, caratterizzati da comunità biologiche più ristrette rispetto agli ambienti marini confinanti. Si tratta di ambienti delicati e spesso soggetti a disturbo antropico, per cui è importante monitorare lo stato ecologico del loro sistema. Un ottimo strumento per questa valutazione è rappresentato dalle comunità di invertebrati che popolano i sedimenti. Nel presente studio ci si propone di indagare la struttura dei popolamenti macrobentonici nella laguna di Messolonghi (Grecia occidentale), parte di un sistema lagunare di importanza ecologica in tutto il Mediterraneo, come testimoniato dalla designazione di ‘important bird area’ (IPA) nell’ambito del programma sviluppato dall’organizzazione BirdLife International; dalla presenza di siti dichiarati di interesse comunitario (SIC) all’interno della rete di protezione europea “Natura 2000”, nell’ambito della Direttiva Habitat (92/43/CEE). In questo studio viene indagata la struttura della comunità di invertebrati nella laguna e il ruolo della vegetazione e delle condizioni ambientali nel condizionare la disposizione dei popolamenti. A tale scopo vengono applicati indici di diversità che vengono messi in relazione alle specie vegetali presenti e alle caratteristiche del sedimento. I risultati mostrano una comunità diversificata, non regolata da un preciso gradiente ambientale, su cui la principale influenza risulta essere la vegetazione nel suo complesso. Nelle stazioni vegetate si trova un’elevata ricchezza specifica mentre l’equidistribuzione rimane invariata tra habitat vegetato e non. Dalle possibili correlazioni esaminate, risulta che l’abbondanza di alcuni dei taxa più importanti nel differenziamento delle strutture di comunità osservato varia in relazione alla granulometria dei sedimenti e al loro contenuto in azoto e carbonio organico.
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Background Meadows are regularly mown in order to provide fodder or litter for livestock and to prevent vegetation succession. However, the time of year at which meadows should be first mown in order to maximize biological diversity remains controversial and may vary with respect to context and focal taxa. We carried out a systematic review and meta-analysis on the effects of delaying the first mowing date upon plants and invertebrates in European meadowlands. Methods Following a CEE protocol, ISI Web of Science, Science Direct, JSTOR, Google and Google Scholar were searched. We recorded all studies that compared the species richness of plants, or the species richness or abundance of invertebrates, between grassland plots mown at a postponed date (treatment) vs plots mown earlier (control). In order to be included in the meta-analysis, compared plots had to be similar in all management respects, except the date of the first cut that was (mostly experimentally) manipulated. They were also to be located in the same meadow type. Meta-analyses applying Hedges’d statistic were performed. Results Plant species richness responded differently to the date to which mowing was postponed. Delaying mowing from spring to summer had a positive effect, while delaying either from spring to fall, or from early summer to later in the season had a negative effect. Invertebrates were expected to show a strong response to delayed mowing due to their dependence on sward structure, but only species richness showed a clearly significant positive response. Invertebrate abundance was positively influenced in only a few studies. Conclusions The present meta-analysis shows that in general delaying the first mowing date in European meadowlands has either positive or neutral effects on plant and invertebrate biodiversity (except for plant species richness when delaying from spring to fall or from early summer to later). Overall, there was also strong between-study heterogeneity, pointing to other major confounding factors, the elucidation of which requires further field experiments with both larger sample sizes and a distinction between taxon-specific and meadow-type-specific responses.
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The protection of the fundamental human values (life, bodily integrity, human dignity, privacy) becomes imperative with the rapid progress in modern biotechnology, which can result in major alterations in the genetic make-up of organisms. It has become possible to insert human genes into pigs so that their internal organs coated in human proteins are more suitable for transplantation into humans (xenotransplantation), and micro-organisms that cam make insulin have been created, thus changing the genetic make-up of humans. At the end of the 1980s, the Central and Eastern European (CEE) countries either initiated new legislation or started to amend existing laws in this area (clinical testing of drugs, experiments on man, prenatal genetic diagnosis, legal protection of the embryo/foetus, etc.). The analysis here indicates that the CEE countries have not sufficiently adjusted their regulations to the findings of modern biotechnology, either because of the relatively short period they have had to do so, or because there are no definite answers to the questions which modern biotechnology has raised (ethical aspects of xenotransplantation, or of the use of live-aborted embryonic or foetal tissue in neuro-transplantation, etc.). In order to harmonise the existing regulations in CEE countries with respect to the EU and supranational contexts, two critical issues should be taken into consideration. The first is the necessity for CEE countries to recognise the place of humans within the achievements of modern biotechnology (a broader affirmation of the principle of autonomy, an explicit ban on the violation of the genetic identity of either born or unborn life, etc.). The second concerns the definition of the status of different biotechnological procedures and their permissibility (gene therapy, therapeutic genomes, xenotransplantation, etc.). The road towards such answers may be more easily identified once all CEE countries become members of the Council of Europe and express their wish to join the EU, which in turn presupposes taking over the entire body of EU legislation.
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The Environmental Process and Simulation Center (EPSC) at Michigan Technological University started accommodating laboratories for an Environmental Engineering senior level class CEE 4509 Environmental Process and Simulation Laboratory since 2004. Even though the five units that exist in EPSC provide the students opportunities to have hands-on experiences with a wide range of water/wastewater treatment technologies, a key module was still missing for the student to experience a full cycle of treatment. This project fabricated a direct-filtration pilot system in EPSC and generated a laboratory manual for education purpose. Engineering applications such as clean bed head loss calculation, backwash flowrate determination, multimedia density calculation and run length prediction are included in the laboratory manual. The system was tested for one semester and modifications have been made both to the direct filtration unit and the laboratory manual. Future work is also proposed to further refine the module.
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More than 20 years after the collapse of the Soviet Union, the electoral volatility in Central and Eastern Europe (CEE) is still remarkably high. A considerable part of the volatility derives from the votes for new political parties, since they are very often on the winning side of elections. This paper examines corruption as potential determinant of their electoral success. It argues that the effect of corruption is twofold: On the onehand, the historically-grown corruption level reduces the electoral success of new political parties due to strong clientelist structures that bind the electorate to the established parties. On the other hand, an increase of the perceived corruption above the traditional corruption level leads to a loss of trust in the political elite and therefore boosts the electoral success of new competitors. A statistical analysis of all democratic elections in CEE between 1996 and 2011 confirms these two counteracting effects.
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More than 20 years after the collapse of the Soviet Union, the electoral volatility in Central and Eastern Europe (CEE) is still remarkably high. A considerable part of the volatility derives from the votes for new political parties, since they are very often on the winning side of elections. This article examines corruption as a potential determinant of their electoral support. It argues that the effect of corruption is twofold: on the one hand, the historically derived corruption level reduces the electoral support for new political parties due to strong clientelist structures that bind the electorate to the established parties. On the other hand, an increase in perceived corruption above the traditional corruption level leads to a loss of trust in the political elite and therefore boosts the electoral support for new competitors. A statistical analysis of all democratic elections in CEE between 1996 and 2013 confirms these two counteracting effects.
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En Mendoza la actividad agrícola se concentra en oasis productivos que dependen exclusivamente del riego, donde aproximadamente un 70% de las propiedades utilizan agua subterránea. El objetivo fue analizar la calidad del agua que extraen las perforaciones realizadas durante el periodo 2004/2010, en los oasis Norte y Centro de Mendoza. De los aproximadamente 1000 registros de nuevos pozos se han tomado muestras de 409 perforaciones, en las que se realizaron análisis físicoquímicos: conductividad eléctrica actual (CEA) y efectiva (CEE), residuo salino, sales totales, pH, cationes y aniones, se obtuvo el coeficiente de álcali, relación de absorción de sodio y las durezas. Se clasificó según Riverside modificación Thorne-Peterson y siguiendo la clasificación regional de Wainstein. Las perforaciones del Oasis Centro son en general de menor profundidad, extrayendo agua de menor CEA y mayor calidad. En el Oasis Norte las mejores aguas están en la zona irrigada por el Río Mendoza, encontrando hacia el este (Río Tunuyán) aguas de peores características, a pesar de que en dicha zona es donde se ubican las más importantes profundidades de exploración. Las mayores diferencias entre CEA y CEE están en la cuenca del Tunuyán inferior, donde las aguas poseen más cantidad de sales de mediana solubilidad.
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In this study we evaluate innovative performance of the economies of Central and Eastern Europe (CEE) based on the available statistics of innovation processes. We compare such country-level indicators as educational levels, investments in R&D, FDI, trade and licensing flows, patents and scientific articles, and find that the most developed CEE economies are also the most innovative. At the same time, as supported by the results of the interviews in Czech Republic, one of the top performers in the CEE region, its economy is facing a number of challenges that are similar to other middle-income countries around the world. We suggest addressing these challenges from the prospective of the Middle Income Trap, when a middle-income economy to sustain growth must learn to compete with advanced economies in high-skill innovation. Development of effective innovation policy should be a priority for the CEE countries to escape from the middle income trap.
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En el campo de la Patología, es importante contar con referencias objetivas para establecer un diagnóstico preciso, y la normativa de construcción es, sin lugar a dudas, la mejor referencia, especialmente cuando la patología entra en el campo pericial. El CTE ha supuesto un cambio importante en el enfoque de la normativa española de la construcción, pues parte de un planteamiento “prestacional” que culmina provisionalmente el camino emprendido por las ISO 6240:1980 e ISO 6241:1984, la Directiva Europea de Productos de Construcción 89/106/CEE (en España RD 1630/1992), y su definitivo reconocimiento en la LOE de 1999. Este camino arranca en los tres aspectos básicos que debe cubrir cualquier edificio: funcionalidad, seguridad y habitabilidad, que se desarrollan progresivamente mediante requisitos, exigencias y prestaciones. El incumplimiento de estas configura los “fallos” que puede presentar un edificio, y siendo en éstos en los que radica la calificación y la justificación de los problemas patológicos, interesa poder identificarlos con la mayor precisión posible. Sin embargo, este recorrido, aunque conceptualmente claro, no es explícito en el CTE. Se presentan en esta comunicación algunas aclaraciones conceptuales del enfoque prestacional, útiles para la patología, y la forma de hacer una lectura “interesada” del CTE, destinada a la identificación de las prestaciones que el Código exige a la edificación para, mediante su transformación “negativa”, formular los posibles “fallos” del edificio. Se presentan, finalmente, la lista de fallos básicos y específicos que se deduce de la Parte I del CTE, y un ejemplo de los más específicos que contiene el DB HS1 relativos a la permeabilidad de la fachada al agua de precipitaciones atmosféricas.
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El Real Decreto 1627/97 sobre disposiciones mínimas en materia de seguridad y salud en las obras de construcción, dictado en aplicación de la Directiva europea 92/57/CEE, establece la obligación de contar, tanto en la fase de redacción de proyecto como en la de ejecución de obra, con un coordinador en materia de seguridad y salud, esto es, un “técnico competente”1 que, desde el lado de la propiedad, desempeñe funciones de control sobre la actuación preventiva de los proyectistas y empresas constructoras participantes en ambos procesos. Dicha labor de control, tal y como veremos más adelante, no se limita a una mera tarea de supervisión de la práctica preventiva de empresas y proyectistas, sino que, yendo más allá, exige la participación activa del coordinador en la validación expresa de los procedimientos organizativos de carácter preventivo que vayan adoptando dichos agentes a lo largo de sus respectivas actuaciones. Si bien la presencia real del coordinador en fase de proyecto ha quedado, de manera poco justificada, relegada a aquellos casos singulares que demandan la participación de diversos especialistas, su homólogo en fase de ejecución es, actualmente, una figura habitual en la práctica totalidad de las obras de construcción sobre cuya capacitación y cometidos persisten, aún hoy, interpretaciones muy diversas que conviene analizar de manera detallada.
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La dehesa es el sistema agroforestal español más conocido y estudiado; hoy en día está protegido por la Directiva Hábitats 43/92/CEE (6310-Dehesas perennifolias de Quercus ssp.) e incluida en la red Natura 2000. El objetivo de este trabajo es analizar la contribución del arbolado a la producción y diversidad de los pastos herbáceos en la dehesa del centro peninsular. El trabajo se ha desarrollado en la finca “El Dehesón del Encinar” (Término Municipal de Oropesa, provincia de Toledo), en una parcela de 5 ha representativa de la dehesa tipo en la zona. Se muestrearon marcos de 50 x 50 cm de lado considerando dos posiciones bajo copa según la proximidad del tronco (1/2 radio y en el borde) en cuatro orientaciones: Norte, Sur, Este y Oeste, en 12 encinas en distintas localizaciones dentro de la parcela. Para cada marco de muestreo se estudió la composición florística completa de los pastos herbáceos y la contribución de cada especie a la producción en materia seca. Se utilizó un modelo GLM para ver la relación entre la riqueza específica y otras variables (producción, calidad de estación y situación bajo copa). La diversidad beta fue medida mediante el índice de Whittaker, comparando las comunidades herbáceas en las distintas situaciones presentes. En la zona de estudio encontramos que la calidad de los pastos herbáceos está íntimamente relacionada con la riqueza específica a través de la abundancia de leguminosas. Los valores superiores de riqueza se encontraron en los bordes de las copas del arbolado así como en encinas situadas en las zonas más ricas en leguminosas de la parcela general. Con respecto a la diversidad beta, no existen diferencias notables entre las comunidades de pastos herbáceos bajo las distintas encinas estudiadas; las localizaciones de la parcela con mayor riqueza específica y producción de leguminosas también muestran mayores diferencias (índices de Whittaker superiores) en la comparación de comunidades a distintas distancias del fuste (>50% de especies distintas). Constatamos y cuantificamos la importancia del estrato arbóreo en la producción y diversidad de los pastos herbáceos de la dehesa
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The art of construction is a risky activity that directly affects the life and physical integrity of persons. Since the approval of Law 31/1995, of November 8, Prevention of Occupational Risks was the first legislation that established the current basis in all sectors and then transposed into Spanish law Directive 92/57/CEE called Royal Decree 1627/1997 of October 24, on minimum safety and health dispositions in construction works, measures have been proposed to develop a mixed body of scientific literature composed of researchers and professionals in the field of occupational safety and health, but even today there is still no clear and firm proposal, showing a lack of awareness in the occupational risk prevention and, therefore, a consolidation of the culture of prevention in society. Therefore, the technicians, who make up the building process, can incur in very high responsibilities, such as: Author of the project, Coordinator of Safety and Health during the preparation of the project and during the execution of works, Site Management: Site Manager. This involves the immediate creation of a general training in prevention for all architects starting when still studying, as well as specific training, appropriate and complementary to all the architects that will be devoted to the specialty of occupational safety and health in construction works. That is, first, we must make the responsible bodies aware of the urgent need to integrate risk prevention in the curricula of architecture and later in the continuing education of the profession. It is necessary that our teaching must conform to the laws on safety and health, due to the fact that the law recognizes our academic degrees and professional qualifications to perform functions in that area