899 resultados para Bonet, Carmelo


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Nineteen areas on the island of Hispaniola (Haiti and the Dominican Republic) were studied with the aim of determining the distribution pattern of the endemic flora in these areas, and their variability with altitude. The main concentration of endemic species occurs in mountains with a medium altitude and in certain mountain sites (palaeo-islands), which coincide with hotspots; a lower number of endemics are found in low-lying areas (coldspots), due to the degradation of their habitats. A total of 1,582 endemic species were studied and were distributed in 19 areas. The whole island is of outstanding interest for its richness in endemics; it has 2,050 endemic species, representing 34.16% of its total flora. The territory in the study is home to 1,284 genera of which 31 are endemic to the island, including monotypical genera such as Tortuella abietifolia Urb. & Ekman, and endemic genera such as Hottea, containing seven endemic species. The sites with the highest rate of endemics are area A16 in the central range with a total of 440 endemic species, of which 278 are exclusive to the territory; and the Sierra de Bahoruco, la Selle, La Hotte and Tibur on in area A12, where we found 699 plants of which 482 are endemic and exclusive to the area; and A13 with 173 and 129 respectively. This work highlights the exceptional floristic diversity in endemic species and genera and analyses their distribution patterns as a tool for conservation in this area of the world, whose high endemicity rate makes it one of the most significant hotspots in the Caribbean.

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Vegetation series, defined as the sequence of stages in a sucession, and know as sigmetum (synassociation), describes the set of plant communities or stages that can be found in similar tesselar spaces as a result of the sucession process. This establishes the concept of vegetation series; a climatophilous series is one that depends on the climate, whereas an edaphoxerophilous series depends on the dryness of the soil, and is found on crests, spurs, ledges and limestone and siliceous rock fields. Edaphohygrophilous series are located in valleys, dry water courses and river terraces, and depend on the water present in the soil, which may become temporarily flooded and thus condition the temporihygrophilous series; they represent the transition between the clearly edaphohygrophilous and climatophilous series. The vegetation permaseries represents the perennial communities of permatesselae or similar permatesselar complexes, as occurs in polar territories, hyperdesert, high-mountain peaks, and non-stratified communities lacking in serial communities. The edaphoxerophilous series may include -in addition to the series head- permaseries (permanent communities) and other habitats, such as annual and crevice habitats. A territory behaves undergoes soil-loss phenomena it may become an edaphoseries, if the loss of the soil factor produces a situation of rocky crest. Thus the edaphoseries may act as dynamic transitional stage between the climatophilous series and the permaseries.

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In the chemical composition of olive oil (Olea europaea L.) it is emphasized the massive presence of oleic acid (over 70%), monounsaturated fatty acid part of the family of omega 9, a 7-8% linoleic acid (omega 6) and a small presence (0.5-1%) of linolenic acid (omega 3). For its high content of monounsaturated fatty acids, olive oil is the most stable and therefore the most suitable for heating, compared to oils with a dominance of polyunsaturated fatty acids. Interest in vitamin E has increased in recent years, thanks to its high antioxidant power and its role against related diseases with age-related, visual, dermatological, cardiovascular disorders Alzheimer’s disease and more. Vegetable oils are a major source of vitamin E through diet (Sayago et al., 2007), especially with the variety of olives “Hojiblanca”. Thanks to unsaturated fatty acids cell oxidation can be prevented: this helps prevent many illness, and even premature aging. So far, the advantages acknowledged to olive oil are those of lowering cholesterol, preventing cardiovascular disease, diabetes and cancer. Among the most recent researches it is important to distinguish the studies carried out on their contribution to the prevention and treatment of breast cancer and Alzheimer’s disease. Researchers found that in addition to the benefi ts that give monounsaturated fats, in extra virgin olive oil, there is a substance called “oleocanthal”, which helps protect nerve cells damaged in Alzheimer’s disease. The importance of this discovery is enormous when one considers that only Alzheimer’s disease affects 30 million people around the world, with a different distribution depending on the type of oil in the diet (Olguín Cordero, 2012). The latest research endorses that oleocanthal works by destroying cancer cells without affecting the healthy ones, as it is stated in the Molecular and Cellular Oncology Journal. Studies carried out in different Spanish universities have concluded that thanks to the antioxidant power of olive oil, a disease such as Alzheimer can be prevented. In conclusion, we can say that the Mediterranean diet rich in extra virgin olive oil greatly infl uences on human health, reducing, delaying or even eliminating several diseases.

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La metodologia convenzionalmente adottata per l’analisi e progettazione di reti acquedottistiche è la Demand Driven (DD), ovvero un’analisi guidata dalla domanda idrica dell’utenza che viene imposta, dal punto di vista matematico, nelle equazioni del modello idraulico; la struttura di risoluzione matematica di tale approccio è costituita dalle sole equazioni di continuità e del moto, le cui incognite sono i carichi idraulici da garantire per soddisfare la richiesta idrica (dato noto). Purtroppo la DD non è in grado di simulare, in modo ottimale, scenari in cui le pressioni in rete risultano essere inferiori rispetto a quelle richieste per un servizio di erogazione corretto. Dunque, per una completa analisi di una rete di distribuzione idrica, è utile adottare la metodologia Pressure Driven (PD), che si basa sullo stesso modello matematico utilizzato per l’analisi DD al quale viene aggiunta un’equazione che lega la portata erogata alle utenze e la perdita idrica al carico idraulico disponibile in corrispondenza dei nodi. In questo caso un ulteriore dato incognito, oltre al carico idraulico nei nodi ed alla portata nelle condotte della rete, risulta essere la portata effettivamente prelevata ai nodi oppure persa (leakage) dalla rete. Il presente lavoro di tesi ha portato alla calibrazione del modello di un distretto della rete di distribuzione idrica della città di Rapallo. Le simulazioni sono state eseguite attraverso il codice InfoWorks applicando sia la Demand Driven Analysis che risulta funzionale per l’ottenimento del modello calibrato, sia la Pressure Driven Analysis che non agisce sul bilancio complessivo della rete, ma interviene localmente nelle zone in cui le problematiche di funzionamento riscontrate riguardano le pressioni

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Nel presente elaborato di tesi si esporranno le fasi di costruzione ed i risultati del modello idraulico del sistema di distribuzione idrica della città di Cesena, comprendente tutta l’area cittadina e la zona di pianura a nord-ovest adiacente. Il caso di studio è stato reso disponibile dal gestore del Servizio idrico integrato nel territorio Hera S.p.A. Il modello numerico è stato implementato utilizzando il programma Infoworks® WS di HR Wallingford per la progettazione e gestione delle reti idriche. La realizzazione di un modello idraulico richiede la conoscenza topologica della rete e del suo funzionamento, nonché informazioni sul consumo idrico, fondamentali per la determinazione della domanda idrica. Essa comprende il consumo idropotabile delle utenze e la perdita idrica. Per le elaborazioni sono stati utilizzati i programmi open source QGis e RStudio. La variabilità del consumo è stata rappresentata attraverso una curva costruita sulla base del bilancio idrico della rete, mentre quella della perdita attraverso un pattern basato sul metodo del Minimum Night Flow. Compiuta la prima simulazione su un periodo di 7 giorni e ottenuti i primi risultati, si sono rese necessarie delle operazioni di calibrazione eseguite confrontando i dati risultanti dal modello con quelli misurati sul campo. Uno dei vantaggi di un modello numerico è quello di poter indagare le grandezze idrauliche in ogni punto della rete. È stato, infatti, possibile creare vere e proprie mappe tematiche che illustrano la variazione delle grandezze di interesse al variare dello spazio e del tempo. Un altro vantaggio è quello di poter prevedere il comportamento della rete in seguito a delle modifiche. Si è potuto, infatti, applicare lo strumento modellistico ad un’ipotesi di distrettualizzazione del sistema.

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Lo studio ha indagato l’impatto delle reti di distribuzione idrica sulla qualità dell’acqua ed il supporto che in questo ambito possono fornire i modelli numerici nella redazione dei Piani di Sicurezza delle Acque (PSA) o Water Safety Plan (WSP). In una prima fase, esso è stato analizzato prendendo atto del percorso normativo europeo e nazionale e delle linee guida fornite dall’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che hanno portato i Piani di Sicurezza delle Acque nell’ambito del controllo delle acque potabili, tenendo conto, anche, dei vari soggetti coinvolti e delle problematiche generate dai cambiamenti climatici. In una seconda fase, si è analizzato il caso studio della rete di distribuzione idrica della città di Cesena, fornito dal gestore HERA S.p.A., modellando la qualità dell’acqua attraverso il programma EPANET 2.2. Questa analisi è stata sviluppata successivamente alla calibrazione del modello idraulico. Per gli aspetti che richiedono una georeferenziazione è stato utilizzato il programma open source QGIS, mentre per le analisi dei dati e le elaborazioni statistiche relative al campionamento del cloro residuo e delle portate immesse dalle fonti idriche è stato utilizzato il linguaggio R. E' stato quindi possibile creare mappe georeferenziate per diversi momenti della giornata del tempo di permanenza dell'acqua nella rete di distribuzione, delle concentrazioni di cloro residuo dell'acqua prelevata dagli utenti e analizzare il ruolo dei serbatoi di compenso.

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La risorsa idrica, nel nostro territorio, è sottoposta a diversi fattori avversi che inficiano fortemente la sua disponibilità. Le cause di maggiore impatto hanno natura climatica o antropica. Tra queste il consumo idropotabile collegato al turismo in particolari contesti può comportare un eccessivo sfruttamento delle fonti idriche e un sovraccarico sulla rete di distribuzione. Lo studio pone l'attenzione sul Comune di Rapallo, ne analizza la domanda idropotabile di alcune strutture ricettive e ne determina caratteristiche comuni su cui basare future valutazioni sulla pianificazione delle infrastrutture e la realizzazione di modelli idraulici. A fondamenta dello studio, è stata effettuata un'analisi climatica dell'area, al fine di determinare la tipologia e la mole di turismo che caratterizza la zona; gli strumenti che lo hanno permesso sono principalmente le stazioni pluviometriche site a Rapallo e nelle aree limitrofe. Successivamente, sono stati ricavati i consumi idropotabili dei grandi utenti, delle strutture recettive e degli stabilimenti balneari dell'area di studio per il biennio 2016-2017. Questi dati sono stati poi correlati ai vari servizi offerti dagli alberghi. Lo studio si è soffermato su una utenza sportivo ricreativa, valutandone il consumo e il suo impatto sul triennio 2018-2020. Inoltre, l’installazione da parte di IREN S.p.A., di smart meter presso 11 strutture alberghiere ha reso disponibili informazioni sul consumo idropotabile ad intervalli inferiori all’ora ed è stato quindi possibile effettuare un'analisi di dettaglio sulla variabilità temporale del consumo negli alberghi. Sono emerse alcune analogie tra strutture simili per servizi offerti e differenze giornaliere nei periodi analizzati, riconducibili anche alla stagionalità che caratterizza le utenze turistiche.

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Nel seguente lavoro di tesi, l’analisi dell’efficienza idraulica è stata condotta sulla base dei tradizionali parametri di simulazione di una rete idrica, come carichi idraulici ai nodi e portate erogate, ma sfruttando l’ausilio di un indice di performance di rete sintetico e globale, ovvero l’Indice di resilienza, introdotto da Todini (2000; 2016). Infatti, tale indice, rientrando tra i parametri con cui valutare lo stato complessivo di “benessere idraulico” di una rete, ha il vantaggio di poter fungere da criterio di selezione di eventuali interventi migliorativi da operare sulla rete stessa. L’analisi si è concentrata sull’utilizzo dell’Indice di resilienza come strumento per la misura delle prestazioni di una rete di distribuzione idrica semplificata, utilizzata come caso studio: per far ciò, si sono messi a confronto i risultati relativi a diversi scenari, ottenuti simulando la rottura in successione delle tubazioni della rete, oppure ipotizzando incrementi di richiesta idrica ai nodi. In generale, i risultati delle simulazioni idrauliche, effettuate con l’ausilio combinato dei software di calcolo EPANET 2.2 e Matlab, hanno mostrato che la resilienza può essere utilizzata per quantificare la robustezza di una rete idrica, presentando forti correlazioni con le pressioni ai nodi. Durante il corso di queste analisi, si è anche voluto mostrare lo sviluppo analitico subito nel tempo dalla formula dell’Indice di resilienza, della quale in principio era stata proposta una formulazione pensata per l’approccio Demand Driven, poi estesa all’approccio di modellazione Pressure Driven. L’intento finale dell’elaborato è stato quello di capire tramite quali mezzi poter migliorare la resilienza del sistema in esame: è emerso che la soluzione ottimale è quella di sfruttare gli effetti benefici derivanti dall’azione combinata della sostituzione dei diametri e del risparmio idrico derivante dalla riduzione delle perdite idriche e degli sprechi nei consumi idropotabili.

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Water Distribution Networks (WDNs) play a vital importance rule in communities, ensuring well-being band supporting economic growth and productivity. The need for greater investment requires design choices will impact on the efficiency of management in the coming decades. This thesis proposes an algorithmic approach to address two related problems:(i) identify the fundamental asset of large WDNs in terms of main infrastructure;(ii) sectorize large WDNs into isolated sectors in order to respect the minimum service to be guaranteed to users. Two methodologies have been developed to meet these objectives and subsequently they were integrated to guarantee an overall process which allows to optimize the sectorized configuration of WDN taking into account the needs to integrated in a global vision the two problems (i) and (ii). With regards to the problem (i), the methodology developed introduces the concept of primary network to give an answer with a dual approach, of connecting main nodes of WDN in terms of hydraulic infrastructures (reservoirs, tanks, pumps stations) and identifying hypothetical paths with the minimal energy losses. This primary network thus identified can be used as an initial basis to design the sectors. The sectorization problem (ii) has been faced using optimization techniques by the development of a new dedicated Tabu Search algorithm able to deal with real case studies of WDNs. For this reason, three new large WDNs models have been developed in order to test the capabilities of the algorithm on different and complex real cases. The developed methodology also allows to automatically identify the deficient parts of the primary network and dynamically includes new edges in order to support a sectorized configuration of the WDN. The application of the overall algorithm to the new real case studies and to others from literature has given applicable solutions even in specific complex situations.

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The following thesis work focuses on the use and implementation of advanced models for measuring the resilience of water distribution networks. In particular, the functions implemented in GRA Tool, a software developed by the University of Exeter (UK), and the functions of the Toolkit of Epanet 2.2 were investigated. The study of the resilience and failure, obtained through GRA Tool and the development of the methodology based on the combined use of EPANET 2.2 and MATLAB software, was tested in a first phase, on a small-sized literature water distribution network, so that the variability of the results could be perceived more clearly and with greater immediacy, and then, on a more complex network, that of Modena. In the specific, it has been decided to go to recreate a mode of failure deferred in time, one proposed by the software GRA Tool, that is failure to the pipes, to make a comparison between the two methodologies. The analysis of hydraulic efficiency was conducted using a synthetic and global network performance index, i.e., Resilience index, introduced by Todini in the years 2000-2016. In fact, this index, being one of the parameters with which to evaluate the overall state of "hydraulic well-being" of a network, has the advantage of being able to act as a criterion for selecting any improvements to be made on the network itself. Furthermore, during these analyzes, was shown the analytical development undergone over time by the formula of the Resilience Index. The final intent of this thesis work was to understand by what means to improve the resilience of the system in question, as the introduction of the scenario linked to the rupture of the pipelines was designed to be able to identify the most problematic branches, i.e., those that in the event of a failure it would entail greater damage to the network, including lowering the Resilience Index.

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I raggi cosmici sono una fonte naturale di particelle ad alta energia di origine galattica e extragalattica. I prodotti della loro interazione con l’atmosfera terrestre giungono fino alla superficie terrestre, dove vengono rilevati dagli esperimenti di fisica delle particelle. Si vuole quindi identificare e rimuovere questo segnale. Gli apparati sperimentali usati in fisica delle particelle prevedono dei sistemi di selezione dei segnali in ingresso (detti trigger) per rigettare segnali sotto una certa soglia di energia. Il progredire delle prestazioni dei calcolatori permette oggi di sostituire l’elettronica dei sistemi di trigger con implementazioni software (triggerless) in grado di selezionare i dati secondo criteri più complessi. TriDAS (Triggerless Data Acquisition System) è un sistema di acquisizione triggerless sviluppato per l’esperimento KM3NeT e utilizzato recentemente per gestire l’acquisizione di esperimenti di collisione di fascio ai Jefferson Lab (Newport News, VA). Il presente lavoro ha come scopo la definizione di un algoritmo di selezione di eventi generati da raggi cosmici e la sua implementazione come trigger software all’interno di TriDAS. Quindi si mostrano alcuni strumenti software sviluppati per costruire un ambiente di test del suddetto algoritmo e analizzare i dati prodotti da TriDAS.

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O Brasil vem enfrentando um sério aumento da prevalência do Diabetes Mellitus (DM) e suas complicações crônicas. O envelhecimento da população, a urbanização crescente e a adoção de estilos de vida pouco saudáveis são os principais fatores que explicam o crescimento da prevalência do DM. A Estratégia Saúde da Família tem um papel fundamental na promoção à saúde e prevenção das doenças e suas complicações. Evidenciou-se através do diagnóstico situacional que as ações para acompanhamento das pessoas com DM estão implantadas de forma incipiente na Estratégia Saúde da Família (ESF) Carmelo 2. O objetivo deste trabalho consiste em propor um plano de intervenção para organizar o processo de trabalho da ESF Carmelo 2, visando favorecer o acompanhamento adequado de diabéticos, em Montes Claros/Minas Gerias. Foi utilizado o método do Planejamento Estratégico Situacional (PES) e uma pesquisa bibliográfica em documentos oficiais do Ministério da Saúde, em periódicos indexados na Biblioteca Virtual em Saúde (BVS) e na base de dados Scientific Eletronic Library Online (SciELO). Acredita-se que o acompanhamento adequado do portador de DM irá permitir traçar um plano de cuidado onde o diabético e sua família participem de forma ativa do plano terapêutico, impactando de forma positiva a qualidade de vida e reduzindo a morbimortalidade por essa doença no território de abrangência.

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Objetivo deste trabalho é elaborar plano de ação para o controle do diabetes na UBS Arthur Rosa Penna em Monte Carmelo, Minas Gerais. Dentro deste propósito, identificar os fatores determinantes da elevada incidência de pacientes diabéticos com controle glicêmico inadequado na área de abrangência da UBS Arthur Rosa Penna do município Monte Carmelo, Minas Gerais; propor um plano de ação educativo para modificar hábitos e estilos de vida em pacientes diabéticos e fomentar o conhecimento sobre a Diabetes Mellitus e suas complicações na área de estudo

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Montes Claros é um município que se localiza ao norte do estado de Minas Gerais e pertence à mesorregião do Norte de Minas. Está a 420 km da capital do estado, Belo Horizontee apresenta uma população estimada em 390.212 habitantes. A Equipe Saúde Família(ESF) Carmelo I do município, após realizar o levantamento dos problemas locais, identificou como problema prioritárioa existência depacientes Hipertensos sem controle efetivo entre a população da área de abrangência. Diante disso, este estudo objetivouelaborar um projeto de intervenção tendo como objeto o controle de hipertensão arterial em pacientes idosos na área de abrangência da Equipe. Foi feita a revisão da literatura sobre o tema na Biblioteca Virtual em Saúde, nabase de dadosda SciELO e Biblioteca Regional de Medicina (BIREME), com os descritores: Hipertensão, Fatores de risco e Educação em saúde. Para construção do plano foi utilizado o método de Planejamento denominado Planejamento Estratégico Situacional (PES) para enfrentamento do problema identificado como prioritário. Foi feito o desenho das operações para enfretamento dos fatores de risco de pacientes com hipertensão arterial, identificação dos recursos críticos, análise da viabilidade do plano (atores e motivadores) e, por último, o plano operativo. A expectativa é de que, operacionalizando o projeto de intervenção, obtenha-seum aumento do nível de conhecimento da população sobre a Hipertensão Arterial e a importância da promoção, prevenção e diagnóstico precoce dos pacientes. Da mesma forma, espera-se aumentar o controle e adesão do hipertenso ao tratamento, alimentação saudável, a prática do exercício físico sistemático e o controle do peso e da pressão arterial